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2010
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Come per molti altri autori modernisti, anche per Beckett l'indagine sul tempo e la memoria è un compito ineludibile: l'autore si confronta con questi temi in modo esplicito già alla fine degli anni Venti, quando gli viene commissionato un saggio su Proust e la Recherche (che ancora non era stata pubblicata per intero). Lo scorrere del tempo, che deposita eventi, immagini e percezioni sulla superficie della coscienza, costituisce il presupposto e la causa della memoria: già nei primi anni Trenta, Beckett rappresenta questa dinamica nella sua ambivalenza e definisce il Tempo come un «double-headed monster of damnation and salvation» [mostro bicefalo di salvezza e dannazione] 1 (BECKETT 1931 : 1). Ecco altre immagini che Beckett impiega, sempre nel saggio su Proust, e che sono straordinariamente adatte a descrivere anche il suo atteggiamento nei confronti di questi temi: There is no escape from the hours and the days. Neither from to-morrow, nor from yesterday. There is no escape from yesterday because yesterday has deformed us, or been deformed by us. Non c'è possibilità di fuga dalle ore e dai giorni. Né dal domani, né dallo ieri. Non c'è possibilità di fuga perché lo ieri ci ha deformati, o è stato deformato da noi. Lo stato d'animo
Letteratura e conflitti generazionali Dall'antichità classica a oggi A cura di Davide Susanetti e Nuala Distilo, 2013
Volume pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi linguistici e letterari dell'Università di Padova a edizione, luglio © copyright by Carocci editore S.p.A., Roma Realizzazione editoriale: Progedit Srl, Bari Finito di stampare nel luglio da Grafiche VD srl, Città di Castello (PG) ISBN ---- Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. della legge aprile , n. ) Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico. Indice Tra parricidio e apocalisse. Per un'introduzione di Davide Susanetti Padri e figli. Uno snodo politico, un nodo tragico di Anna Beltrametti Non è un teatro per vecchi: la vecchiaia disprezzata nella tragedia greca di Giorgio Ieranò Aiace e Oreste, figli davanti alla morte di Mattia De Poli Nel nome del padre: Eracle tra Zeus e Illo. Il divenire deleuziano nelle Trachinie di Sofocle di Nuala Distilo Il conflitto generazionale nei Banchettanti di Aristofane di Olimpia Imperio Un "padre unico": autorità e surrogati nelle Vespe di Aristofane di Elena Fabbro Lo scambio di dolci tra la Vecchia e il Giovane nel Pluto di Aristofane (vv. -) di Piero Totaro Padri e figli nella Samia di Menandro di Paola Ingrosso Giovani e vecchi nella poesia latina medievale di Giovanna M. Gianola "Vecchi" e "giovani" nella tradizione epico-cavalleresca italiana di Guido Baldassarri Diventare adulti nell'Inghilterra della prima età moderna di Alessandra Petrina Padri e figli. Lear e Cordelia, Shakespeare e Freud di Rocco Coronato Nichilisti e ranocchi: Padri e figli di Ivan Turgenev e Pietroburgo di Andrej Belyj di Claudia Criveller Violenza della ribellione nel linguaggio scenico: Elektra di Hugo von Hofmannsthal di Cristina Grazioli Nel regno del padre: il conflitto generazionale in Con gli occhi chiusi di Federigo Tozzi Contro il cinéma de papa. La nouvelle vague e i padri negati di Giorgio Tinazzi INDICE "Il n'y a pas de rapport fraternel". Fratellanza e conflitto generazionale a partire da Lacan di Nicolò Fazioni Madri, figlie e antenate nel racconto contemporaneo della schiavitù: Kindred di Octavia Butler di Anna Scacchi
Casicritici, 2019
Analisi di "When the Rain Stops Falling" di Andrew Bovell, regia Lisa Ferlazzo Natoli (2019) in relazione con il film "Tokyo Godfathers" di Satoshi Kon, Shôgo Furuya (2003) e con la canzone di Mahmood "Soldi".
2007
ell ' agosto del 1924, la rivista «Comoedia» pubblicava La casa a due piani, una commedia di Stefano Landi. Nella pagina che la introduceva campeggiava la foto dell'autore -un giovane bruno, le labbra sottili leggermente contratte sul mento sfuggente, l'espressione assorta, concentrata in uno sguardo intenso -contornata da una sua breve presentazione, non irmata, che immediatamente sollevava il velo dello pseudonimo e ne forniva le generalità: «nato in Roma il 14 giugno 1895 da Luigi e Antonietta Pirandello». Con quello pseudonimo Stefano aveva intrapreso, già dal 1920, la carriera giornalistica e letteraria e, per raccomandarlo al «Corriere della sera», Luigi Pirandello ne aveva scritto (il 10 ottobre 1921) all'amico Ugo Ojetti:
Dioniso, 2017
Clouds and Wasps share a common theme: the problematic relationship between father and son. Is it a simple affinity, or is there something more? The first part of this paper aims to show that the two plays share more profound features. The second part of the paper will offer a parallel reading of Clouds and Wasps, showing that the two fathers are described in a similar way, but with quite opposite ends.
Nel presente saggio, svolto per l'esame di Antropologia Culturale, espongo gli approcci principali che sono stati applicati allo studio della parentela in antropologia. Come prima analisi ho preso la Teoria dell’Alleanza e la definizione di esogamia di Lévi-Stauss esponente dell’approccio strutturalista. Successivamente ho esposto la critica a Lévi-Strauss di Bourdieu secondo il quale la parentela, come ogni altra ideologia, riveste una funzione politica ed è frutto della storia. Lo studioso distingue in parentela usuale e di rappresentanza. Ho concluso con l’approccio culturale di David Schneider che contraddistingue la parentela “reale” o “fittizia” in relazione a fattori biologici; e il concetto di parentela inteso come relazionalità più ampia proposto dalla Carsten.
Giuseppe nelle relazioni parentali umano-divine, 2010
Barbaglia, S., «Giuseppe nelle relazioni parentali umano-divine», Lemà sabactàni 6 (2010) 21-31.
"Le Forme e la Storia", n.s. XIV (2021), 1, pp. 245-260, 2021
L’intervento parte dall’analisi del ruolo svolto dal personaggio di Guinizzelli nel XXVI canto del Purgatorio, e prova a illustrare l’importanza di questo confronto (Dante-Guinizzelli) sia dal punto di vista strettamente narrativo-strutturale (quali siano i significati simbolici e allegorici riposti nella cornice dei lussioriosi e nell’incontro-dialogo con Guinizzelli alla luce dell’intero viaggio purgatoriale) sia dal punto di vista poetico-letterario. In particolare, in riferimento a questo secondo aspetto, l’incontro purgatoriale con Guido viene letto come momento di autodichiarazione poetica, uno di quei luoghi dell’opera dantesca in cui Dante definisce la propria poetica attraverso l’agone più o meno dichiarato con altri poeti, in questo caso attraverso una precisa strutturazione simbolica della cornice e attraverso una drammatizzazione narrativa che sono entrambe (lo scenario allegorico e il dialogo tra i due) oggetto puntuale di analisi. The article starts from the analysis of the role played by the character of Guinizzelli in Purgatory, canto XXVI, and tries to clarify the importance of this comparison (Dante-Guinizzelli) from both a strictly narrative-structural point of view (the symbolic and allegorical meanings of the terrace of the lustful and the significance of the encounter-dialogue with Guinizzelli in the light of the entire journey across Purgatory) and from the poetic-literary viewpoint. In particular, with reference to this second aspect, the encounter with Guido can be read as a moment of poetic self-statement, one of those places in Dante’s work in which Dante defines his own poetics through the more or less critical comparison with other poets. In this case he achieves his aim by building a precise symbolic framework and a dramatic narrative structure which are both (the allegorical setting and the dialogue between the two) precise objects of the following analysis.
A lecture on Medea's myth given at the Curia Iulia in Rome on December 15, 2018
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Voce "Tornabuoni, famiglia", in "Dizionario Biografico degli Italiani", Roma, Treccani, 2019
Associazione Italiana di Studi Cinesi, Atti del XVI Convegno, 2019
Civitas et civilitas. Studi in onore di Francesco Guizzi
Cuadernos de Filología Italiana, 2021
Arnaldo Momigliano della storiografia del Novecento, a cura di L. Polverini, Roma 2006, 11-35
«Athenaeum» 102/1, 2014, pp. 186-200;