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2021, Fama di vita: destino mortale e fama nella Commedia
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Fama di vita: destino mortale e fama nella Commedia Leggendo l'Iliade, la sete di gloria e la fama appaiono come il sommo desiderio dell'uomo nobile, insieme all'onore. L'antichità classica, anche quella latina, riconosce nella fama l'unica chance data all'uomo mortale di vincere in qualche modo la morte,
e sensibili. La saggezza, disse Salomone, è per l'uomo un Tesoro infinito, per suo tramite respira il potere di Dio, e una pura influenza che sgorga dalla Gloria dell'Onnipotente. E' la brillantezza della Luce Eterna, un inviolato specchio della maestà di Dio, un'Immagine della sua Bontà. Insegna la sobrietà e la prudenza, la giustizia e la forza; conosce le sottigliezze della parola e la soluzione delle sentenze oscure. Prevede i segni e le meraviglie, e quello che accadrà già prima che si verifichi. Di questo tesoro era pienamente dotato il nostro primo Padre, Adamo. Apparsa la sapienza, Dio portò innanzi a lui tutte le creature dei campi, e gli uccelli del cielo, ed egli diede ad ognuno il proprio nome, secondo la propria natura. Purtroppo ora attraverso la dolorosa caduta nel peccato questo eccellente gioiello, il Sapere, è andato perduto, e il Buio e l'Ignoranza sono entrati in questo Mondo, nonostante il Signore Dio l'avesse mostrato e resa manifesto ad alcuni dei suoi amici: così il sapiente Re Salomone potrebbe testimoniare che, con sentite preghiere e desideri, riuscì ad ottenere una tale Saggezza da Dio, e che in ragione di essa sapeva come era stato fatto il Mondo, e comprendeva la Natura degli Elementi, ed anche il tempo, inizio, metà e fine, e l'aumento e il decremento, il cambio delle stagioni, il corso dell'anno, la situazione delle stelle; comprendeva la natura delle bestie, il potere dei venti, e le menti e gli intenti degli uomini, la diversità delle piante e le virtù delle radici, e altre cose ancora non gli erano nascoste. Ora io non credo si possa trovare una sola persona che non desideri e brami con tutti il suo cuore di diventare partecipe di un tale nobile Tesoro. Ma visto che questa felicità non può essere raggiunta, se non perché Dio stesso decida di concederla, e mandare il suo Sacro Spirito dal Cielo, ci siamo dunque risoluti a stampare questo piccolo Trattato, Fama&Confessio, per conoscere della Lodevole Confraternita dei Rosa Croce, perché sia letta da tutte le persone, perché in loro sia esplicito manifesto e scoperto, quello che, riguardo a ciò, il mondo ha da sperare. Queste cose potrebbero sembrare in qualche modo strane, e molti potrebbero credere che questo non sia altro che un esercizio filosofico, e non vera storia, pubblicata e raccontata dalla Confraternita dei Rosa Croce. Tutto ciò apparirà chiaro dopo la pubblicazione della nostra Confessione, perché c'è molto più in recessu di quanto possa essere immaginato; e sarà anche compreso con facilità, e osservato da ognuno (se non sarete tutti vuoti di comprensione) quello che oggigiorno, in questi tempi, noi intendiamo raccontare. Coloro che sono i veri discepoli del Sapere, e veri Seguaci dell'Arte delle Sfere, potranno considerare meglio queste cose, e le terranno in grande considerazione, come anche le potranno giudicare in vari modi. Questo è già stato fatto da alcune autorevoli persone, ma specialmente da Adam Haselmeyer, Notarius Publicus del suo R.H. Duca Massimiliano, che similmente aveva fatto un estratto ex scriptis Theologicis Theophrasti, e scritto un trattato sotto il titolo di Jesuiter, all'interno del quale sosteneva che ogni Cristiano dovesse essere anche un vero Gesuita, cioè camminare, vivere, essere e rimanere in Gesù. Lui lo era, ma malvisto dai Gesuiti, perché in una risposta scritta sulla Fama, aveva nominato quelli della Confraternita dei Rosa Croce. Uomini altamente illuminati, e infallibili, i Gesuiti non erano stati capaci di tollerarlo; avevano messo le loro mani su di lui, e lo avevano rinchiuso in galera. Per questo probabilmente avranno la loro ricompensa. La benedetta Aurora comincerà adesso quindi ad apparire, e (una volta trascorsa la notte scura di Saturno) con la sua luminosità arriverà ad estinguere la luce della Luna, o le tenui scintille del Sapere celeste che ancora rimangono all'uomo; ed essa precorre il piacente Phebus, che con i suoi chiari e fermamente splendenti raggi, porterà avanti il Giorno benedetto, a lungo desiderato da molti di quelli dal cuore sincero. Per mezzo di questa luce del giorno saranno allora pienamente conosciuti e visti tutti i celesti Tesori della Saggezza divina, ed anche i segreti nascosti e le cose invisibili del mondo, secondo la Dottrina dei nostri Antenati, e antichi Saggi. Questo sarà il giusto Rubino reale, ed il più eccellente e brillante Rubino Rosso acceso, del quale è stato detto, che splende e dona luce nell'oscurità, e considerato essere una medicina per tutti i corpi imperfetti, perché li muta nel migliore oro, e che cura tutte le malattie degli uomini, liberandoli da dolori e miserie. Sia quindi ammonito il gentile Lettore, che con me voi preghiate umilmente Dio, affinché piaccia a lui di aprire i nostri cuori e le orecchie di tutta la gente che non riesce ad udire, e che garantisca la sua benedizione ad ognuno di loro, affinché siano capaci di riconoscerlo nella sua Onnipotenza, con www.esonet.org l'ammirata contemplazione della Natura, e nel suo onore e nella sua preghiera, e all'amore, aiuto, conforto e rafforzamento dei nostri vicini, e al rinascere della salute per tutti coloro che sono malati.
NABI Adrian (a cura di), Backjumps. The live issue#3, Ontherun, Berlin 2007 NALDI Fabiola (a cura di), Do the right wall, Mambo, Bologna 2010
) nacque a Roma da una famiglia ebraica; il padre Massimo, commerciante, si era trasferito nella capitale da Modena, mentre la madre, Ester Lattes, era un'ebrea emancipata originaria di Torino. In famiglia c'erano otto figli, di cui Anna era la primogenita; poco altro si sa sulla vita di questa studiosa, tranne che affrontò, finché le fu possibile, il suo lavoro di ricercatrice con grande passione e competenza. Un forte legame la legò a Giovan Battista Grassi, docente di Anatomia Comparata a Roma dal 1895; con lui avrebbe collaborato sino alla morte di questi, avvenuta nel 1925. Grassi oltre che un grande ricercatore, era un Maestro di eccezione, capace di guidare e stimolare le capacità intellettuali e scientifiche dei suoi collaboratori, scelti prevalentemente fra i suoi studenti 1 . Insegnò loro a considerare la zoologia non come «una professione di semplici garzoni, di muratori che portano pietre», non soltanto come «un qualcosa che è anche utile all'uomo perché gli insegna a conoscere tanto gli animali che gli servono, quanto quelli che gli fanno la guerra». «La zoologia non è una semplice ancella della medicina, dell'agricoltura, o dell'industria»; si tratta di una disciplina che ha una sua precisa dignità teorica, anche se le teorie non possono trasformarsi in dogmi indiscutibili applicabili perfino «alle scienze filosofiche, morali, giuridiche»; la teoria evolutiva, per esempio, «è ancora in embrione, un vero provvisorio» 2 , come del resto tutte le scienze, che però non devono né possono rinunciare a speculazioni teoriche, purché queste siano avvalorate da solidi riscontri sperimentali; si tratta di un riferimento-neppure troppo velato -a quegli scienziati o pubblicisti, come Cesare Lombroso, Ernst Haeckel, Jakob Moleschott, Herbert Spencer che avevano edificato teorie su speculazioni spesso non verificabili. Gli scienziati devono dunque liberare la mente da qualsiasi idea preconcetta e andare alla ricerca dei fatti, tenendo ben presente che l'organizzazione strutturale delle cellule è ben lungi da essere stata compresa, si comincia solo ora a intravederne i meccanismi di sviluppo, ma si è ancora lontani dal comprenderne le cause. Il metodo di indagine di Grassi, che coniugava ricerche ecologiche ed etologiche sul campo, con indagini anatomiche, citologiche e genetiche, si rivelò vincente in molte occasioni. Negli anni in cui Anna frequentò la facoltà come studentessa, Grassi era già uno degli scienziati più autorevoli d'Italia; nel 1898 ricevette la Darwin medal della Royal Society per le sue ricerche sull'organizzazione sociale delle termiti e per aver individuato le fasi della metamorfosi dell'anguilla; lo stesso anno risolse, insieme alla scuola romana, l'enigma della malaria e il laboratorio da lui diretto era impegnato in numerosi altri filoni di ricerca. Grassi affidò ad Anna, come tesi di laurea, il tema del polimorfismo dei Mesostigmata 3 , un ordine di acari già studiato dall'entomologo Berlese 4 . Lo studio di specie polimorfe sarà uno dei temi dominanti delle ricerche della Foà. La scoperta del polimorfismo -nel momento in cui Anna si accingeva alla preparazione della tesi -era relativamente recente; era stata scoperta l'alternanza di generazione 1 Si veda Giovanni Battista Grassi, Anna Foà and the story of the stone carver di S. Linguerri in More than pupils, Olschki, Firenze 2007 2 Da I progressi della Teoria dell'evoluzione. Discorso letto per l'inaugurazione dell'anno scolastico 1885-1886, scaricabile all'indirizzo http://math.unipa.it/~brig/sds/MATERIALI/Scienze %20Naturali/Sicilia_XVII-XX/Txt_Grassi_prolusione.htm 3 Esistono il polimorfismo e la partenogenesi nei Gamasidi? «Bollettino della Società soprattutto sugli insetti parassiti, in particolare su quelli degli alberi da frutto e sugli acari. Insieme al fratello Augusto Napoleone , specialista in parassiti delle piante (in special modo funghi), fondò nel 1892 la «Rivista di Patologia vegetale» e nel 1903 «Redia»
Commentatio Vicipaedica Latina de exploratore Vasco Gama, ab Andrea Dalby aliisque auctoribus scripta (vide indicem auctorum)
Studi Cattolici 590 (2010)
The importance of oratory in ancient Egyptian literature
Philoxenia. Viaggi e viaggiatori nella Grecia di ieri e di oggi. Axion esti: per Lello Zanetto (a cura di Andrea Capra, Stefano Martinelli Tempesta, Cecilia Nobili) - Sesto SG , 2020
La Dottrina Segreta, 2020
Premessa La cosmogonia della Dottrina Segreta ci racconta che l'Universo è una manifestazione ciclica: dura un certo tempo (Manvantara), poi si ritira in un sonno la cui durata è uguale a quella di attività (Pralaya). Esso è l'ambiente spazio-temporale nel quale delle Entità spirituali (monadi) lasciano la loro sede nei mondi superiori e scendono nel mondo manifestato per fare le loro esperienze attraverso ripetute incarnazioni, per poi ritornare più ricchi di conoscenza e più sapienti, nei mondi spirituali. La loro guida è il Dharma, ma il mondo materiale è ricco di insidie, per cui si verificano deviazioni rispetto al percorso corretto. Le incarnazioni servono a fare nuove esperienze ed anche a correggere gli errori. A quest'ultima operazione provvede il Karma che, in modo giusto ed equilibrato permette alla Monade di svestirsi dei panni sporchi. Abbiamo parlato del Dharma in un lavoro precedente, dedichiamo questo lavoro al Karma. Per quanto concerne la reincarnazione pensiamo siano sufficienti i riferimenti fatti in sede dei due lavori. Generalità Karma = Legge di Retribuzione o di Compensazione. Nasce assieme alla Legge di Manifestazione (entrambe prodotto della Mente Universale) e ne segue lo sviluppo fino al termine del Manvantara. Subito dopo nasce la Legge del Movimento che ha il compito di imporre ad ogni corpo un impulso a muoversi. Un corpo che si muove compie un'azione che ha il corpo come causa e l'esito dell'azione come effetto. Ogni effetto ha un valore, positivo o negativo, che viene associato al corpo; se positivo crea un credito, se negativo crea un debito. L'Universo è governato dalla Legge di Armonia che cerca sempre di mantenerlo in equilibrio; i crediti ed i debiti dovranno essere estinti, prima o poi. A ciò provvede la Legge del Karma che si avvale delle registrazioni dei Lipika. Questi sono Esseri spirituali che hanno il compito di memorizzare tutto quello che accade dell'Universo: compiono un flash ogni unità elementare di tempo (tempo infinitamente piccolo, impossibile da cogliere con la mente umana, ancora più piccolo della costante di Plank); l'insieme dei flashes è il film del Movimento dell'Universo. La legge del Karma ha sotto controllo questo film e si prodiga a provvedere alle ricompense ed alle sanzioni rispettivamente dei crediti e dei debiti. Non ci sono Divinità che regolano questo traffico, che regalano miracoli a chi magari non li merita o infliggono punizioni agli innocenti. La Legge del Karma, usando un termine oggi in voga, può essere considerata un immenso computer che opera sotto il software della Mente Universale.
I cosiddetti nomi vuoti, ossia termini privi di designato, hanno costituito e continuano a costituire uno dei problemi più ardui per la filosofia e non solo per la filosofia analitica.
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Fame del nulla. Fernand Deligny , per una pratica del NOI
“Il Verri”, n° 25, 2004, 2004
Alla corte napoletana. Donne e potere dall’età aragonese al viceregno austriaco (1442-1734) a cura di Mirella Mafrici, 2012
Le parole del diritto. Scritti in onore di Carlo Castronovo, 2018
Miscellanea di studi etimologici ed etnografici in memoria di Remo Bracchi, LAS, Roma 2020