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PER LEGGERE, XX, N. 38, PRIMAVERA 2020
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Attraverso un’analisi ravvicinata delle strategie retoriche e narratologiche di Decameron, IX 2, la lettura qui proposta mette a fuoco tre aspetti interrelati del testo: le forme di realizzazione e le funzioni del comico; il tema dell’ipocrisia; i collegamenti infratestuali con altre novelle della raccolta. La diversa realizzazione del comico è uno dei criteri che modellano la rete di collegamenti espliciti tra la novella e altri racconti. In particolare, in IX 2, la comicità assume una duplice valenza: morale e intellettuale. Il piacere del riso è collegato da una parte a un’istanza antigerarchica e al prevalere della legge naturale del desiderio erotico su modelli comportamentali contrari a essa, dall’altra all’improvvisa agnizione di ciò che si nasconde oltre le apparenze, un disvelamento che nella novella è sottratto alle risorse conoscitive dell’uomo e affidato al capriccio della fortuna.I gener i della lettura Rivista semestrale di commenti, letture e edizioni di testi della letteratura italiana www.rivistaperleggere.it
"Esercizi di lettura per Marco Santagata", a cura di Annalisa Andreoni, Claudio Giunta e Mirko Tavoni, Bologna, Il Mulino, 2017.
Nel segno di una comune ispirazione misogina, l’accostamento della novella dello scolare e della vedova (Decameron VIII 7) con il più tardo Corbaccio è canonico nella critica boccacciana, ma non forse approfondito in chiave analitica come ci si attenderebbe. Nel contesto di un’opposizione funzionale del novelliere con l’operetta misogina, si fa riferimento alla novella di Elena e Rinieri come anticipazione dei successivi esiti della rappresentazione boccacciana dell’universo muliebre. Attraverso un’analisi contrastiva delle due protagoniste della novella e del Corbaccio, questa lettura intende definirne lo statuto all’interno di un contesto di riferimento assai complesso e apparentemente contraddittorio come la rappresentazione della donna, e della vedova in particolare, nell’opera di Boccaccio.
Heliotropia, 2018
2024
This article aims to analyze the Decameron taking into account the relational and social dynamics of every human relationship. The work presents itself as a model of etiquette of speech, life, death and passions, because balance and respect for others, values that are hidden in all the stories, anticipate the sixteenth-century concepts of civilization and etiquette, both evolutions of the principle of courtesy. The relational dimensions are translated on the basis of an implicit and necessary social order, canceled by the plague, which must be maintained for there to be harmony; in this regard, Goffmanian sociology finds a coherent witness in the Decameron. Boccaccio's anthropological choice-to entrust a possible ethical solution to the brigade-is the true distinctive feature of the equality represented by the Decameron.
La cornice novellistica: il Decameron e The Canterbury Tales, 2021
Boccaccio.indb 3 26/08/2014 11.58.05 silViA contArini GESTI VERBALI: JOLLES LETTORE DI DECAMERON, VI, 9 A Ezio Raimondi Del saggio di André Jolles sulla novella di Cavalcanti mi sono occupata alcuni anni fa in un intervento pubblicato negli «Studi sul Boccaccio» 1 , che mi piace ricordare perché all'epoca fu Vittore Branca, insieme con Ezio Raimondi, a incoraggiarmi nella traduzione di un testo fino a quel momento ignorato, apparso originariamente nel 1921 nella rivista olandese «De Gids» per interesse di Johan Huizinga, e ristampato insieme ad altri scritti sulla letteratura italiana, francese e tedesca nella raccolta di Jolles che esce a Haarlem nel 1923 presso lo stesso editore dell'Autunno del Medioevo 2 .
"Teatro e Storia", 2011
Il 14 gennaio del 1641 si inaugurava a Parigi la grande sala teatrale del Palais Cardinal, il palazzo del cardinale Richelieu. Lo spettacolo comprendeva la rappresentazione della tragicommedia Mirame di Jean Desmarets. Nello stesso anno fu edito dallo stampatore Henri Le Gras, cui Desmarets aveva ceduto il privilegio già nel 1639, un libro nel formato in folio che stampava il testo del dramma con un corredo illustrativo di sei incisioni di Stefano Della Bella. Nell'incisione del frontespizio, il titolo scritto su un sipario, e inquadrato nella cornice di un arco scenico monumentale, si riferiva all'evento dell'«Ouverture du Theatre de la Grande Salle du Palais Cardinal». Desmarets creò per Richelieu sette testi drammatici tra il 1636 e il 1642. Invecchiato e convertito, ricordava la sua attività di drammaturgo come un omaggio alle volontà del mecenate, protestando la sua «répugnance» per le commedie. Era stato un poeta e romanziere di successo (Ariane, Rosane) e, nei suoi ultimi decenni, un polemista impegnato in cause letterarie e religiose (le dispute contro i giansenisti, la questione tra i Moderni e gli Antichi). Nelle storie dei teatri e degli spettacoli, la rappresentazione di Mirame del 1641 si ricorda come un episodio determinante nell'introduzione della scenografia italiana a Parigi. Ma resta nella memoria dei fatti notevoli soprattutto per il libro che fu stampato per collocarla nell'universo dei fatti memorabili. L'edizione di Mirame che Catherine Guillot e Colette Scherer hanno curato nel 2010 per le Presses Universitaires de Rennes 1 è, insieme con altri studi recenti sullo spettacolo del 1641 e sulla prima 1 Jean Desmarets de Saint-Sorlin, Mirame. Tragi-comédie. Publié avec une Introduction, des notes et des illustrations par Catherine Guillot et Colette Scherer, Rennes, Presses Universitaires de Rennes, 2010. «Teatro e Storia» nuova serie 3-2011 [a. XXV vol. 32]
Verbum (Piliscsaba), 2003
Il presente studio, finanziato con il contributo CNR 99. 02755. CT08, fa parte della ricerca "La sintassi delle frase complesa e le tipologie testuali dell'italiano antico", che è coordinata dal sottoscritto e che è attualmente in fase di svolgimento presso l' "Archivio per lo studio della sintassi dell'italiano antico" (Dipartimento di Italianistica. Università degli studi di Roma Tre). Le citazioni dal Decameron sono tratte dall'edizione a cura di V.
Quaderns d’Italià, 2009
A partire dal ruolo del Decameron quale repertorio novellistico di straordinaria fortuna-prima di tutto come serbatoio di trame-nella fondazione della commedia cinquecentesca, si affronta uno dei nodi essenziali dell'invenzione dello spazio comico del teatro all'italiana, dove la vita domestica e le azioni quotidiane sono raccontate e non agite sulle scena dai personaggi, per una convenzione fondativa che esclude la rappresentazione degli interni. Il confronto con la tradizione della visualizzazione della stessa dimensione nei disegni e nelle miniature dei manoscritti e nelle immagini dei libri a stampa si prova a diradare alcune leggende storiografiche su un inesistito «teatro medievale» impropriamente e fantasiosamente dedotto o inventato «guardando le figure». Questo permette di riflettere brevemente anche su alcune questioni di metodo, relativamente alla storia delle diverse discipline che incrociano i loro saperi e competenze a questo proposito. Parole chiave: Boccaccio, Decameron, commedia rinascimentale, rappresentazione d'interni, miniature, immagini nei libri stampati.
"Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2017", a cura di S. Zamponi, Firenze, Firenze University Press, 2019
Stefano Zamponi (a cura di), Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2017 : atti del Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 16 settembre 2017), ISBN (online PDF) 978-88-6453-844-0, © 2019 Firenze University Press, CC BY 4.0 International, published by FUP IL MODELLO DEL DECAMERON NEL NOVELLIERE DI GIOVANNI SERCAMBI Flavia Palma
2022
Questo lavoro di bachelor analizza dieci lessemi tratti dalla novella 9 della IV giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio. L'introduzione contestualizza il tema degli "amori infelici" all'interno di questa novella, caratterizzata da influenze provenzali, e illustra gli strumenti linguistici e stilistici impiegati nell'opera. L'analisi mira a evidenziare le scelte lessicali e la loro funzione nel delineare il contesto narrativo e i temi principali della novella.
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Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco, 2023
Revista de Italianística, 2010
in "Carte Romanze", VII/1 (2019)
Cuadernos de filología italiana, 2001
GUARDARE OLTRE, 2013
EU-topías. Revista de interculturalidad, comunicación y estudios europeos. , 2024
Autografo 63, 2020
«Tutto ti serva di libro». Studi di letteratura italiana per Pasquale Guaragnella, 2019
Storia della Critica d'Arte, 2022