2008
Nota alla ristampa La scelta di ristampare il presente volume deriva dalla convinzione che esso possa essere uno strumento utile e attuale per l’attività didattica, oltre a essere un’opera che merita la più ampia diffusione e attenzione nel conte- sto della teoria generale del diritto di questi anni. Non dirò nulla in questa nota sulla importanza dei saggi qui raccolti per il pensiero giuridico e teorico-giuridico dei nostri giorni, essendo il tema ampiamente trattato nelle presentazione dei curatori Vito Velluzzi ed Enri- co Diciotti. Preferisco spendere due parole sull’impiego, nell’ambito della didattica u- niversitaria, del volume per sottolineare alcuni aspetti che se non giustificano, quanto meno spiegano la sua ristampa. È noto che i saggi di Letizia Gianformaggio inclusi nella raccolta e la rac- colta stessa non siano stati originariamente pensati avendo come destinatario principale lo studente di giurisprudenza; ed è altrettanto noto che un ricorren- te difetto dei testi adottati nei corsi universitari è quello di non essere fatti per gli studenti, bensì di essere stati concepiti ad altro proposito e riconvertiti a uso didattico. Spesso questa riconversione dà scarsi o pessimi risultati a livello di ap- prendimento perché lo studente, anche il più diligente, non ha le competen- ze che sono presupposte e i mezzi per affrontare i testi scientifici che gli vengono sottoposti. Credo che la raccolta di questi saggi possa andare esente da questa pro- blematica. Anzi, sia i singoli saggi, isolatamente considerati, sia il loro stu- dio complessivo costituiscono, per gli studenti, una formidabile palestra per esercitare le loro capacità di ragionamento, per imparare a comprendere il funzionamento del ragionamento giuridico e per riflettere criticamente su di esso. Il libro rappresenta una via per sconfiggere il generale preconcetto che la filosofia del diritto sia qualcosa di “esotico” o “esoterico” e per av- vicinare gli studenti a questa disciplina, fare loro comprendere la impre- scindibilità dello studio del ragionamento giuridico, mostrando come una sua accurata conoscenza e padronanza sia essenziale per essere giuristi e, prima ancora, persone consapevoli e responsabili. A titolo di istruzioni per lo studente che si avvicina al presente testo, il suggerimento è di leggerne e studiarne i saggi non tentando di memorizzarne il contenuto, come fosse fine a se stesso, bensì sforzandosi di appli- carne le osservazioni, i concetti, le distinzioni, utilizzandoli come risorsa dalla quale attingere i necessari strumenti metodologici. Colgo l’occasione per esprimere la più sincera riconoscenza e gratitudi- ne a Enrico Diciotti e Vito Velluzzi, anche per avere sottoposto alla mia attenzione tanti aspetti, talvolta ingiustamente trascurati, della teoria del ragionamento pratico e giuridico dell’Autrice. Milano, gennaio 2018 Silvia Zorzetto