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Methexis, nel linguaggio platonico, designa il rapporto di parte-cipazione fra le idee e gli oggetti cui esse si applicano. Anche lo scopo del progetto Methexis è la partecipazione delle idee, non tanto in senso metafisico, quanto in senso politico-culturale. Le idee possono vivere solo se sono lasciate libere, così da poter essere liberamente condivise, discusse e propagate. La vita della scienza, come non può essere soggetta a censura politica, così non deve essere sottoposta a recinzioni derivanti dalla esten-sione della proprietà privata al mondo dello spirito. Le nuove tecnologie rendono possibile mettere in atto la distinzione fra il libro come oggetto fisico, di proprietà privata, e le idee di cui si fa veicolo, che devono essere liberamente partecipate. In que-sto spirito, i libri Methexis sono commercializzati, nella loro ver-sione cartacea, secondo le restrizioni abituali, ma, nella loro versione digitale, sono distribuiti in rete e possono venir ripro-dotti per ogni uso p...
Methexis, nel linguaggio platonico, designa il rapporto di partecipazione fra le idee e gli oggetti cui esse si applicano. Anche lo scopo del progetto Methexis è la partecipazione delle idee, non tanto in senso metafisico, quanto in senso politico-culturale. Le idee possono vivere solo se sono la-sciate libere, così da poter essere liberamente condivise, di-scusse e propagate. La vita della scienza, come non può es-sere soggetta a censura politica, così non deve essere sot-toposta a recinzioni derivanti dall'estensione della proprietà privata al mondo dello spirito. Le nuove tecnologie rendo-no possibile mettere in atto la distinzione fra il libro come oggetto fisico, di proprietà privata, e le idee di cui si fa vei-colo, che devono essere liberamente partecipate. In questo spirito, i libri Methexis sono commercializzati, nella loro versione cartacea, secondo le restrizioni abituali, ma, nella loro versione digitale, sono distribuiti in rete e possono ve-nir riprodotti per ogni ...
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Il 2 settembre 2017 la redazione di Arabeschi ha incontrato Emma Dante in un luogo immerso nella Sud costa occidentale della Sicilia, perfetta incarnazione del carattere aspro, sanguigno e vitale delle sue scritture sceniche. La conversazione con l'artista si è snodata intorno al motivo delle metamorfosi del corpo, fra teatro, opera e cinema, tema-cardine di questo numero monografico e radice centrale della ricerca di Dante. L'intervista restituisce così un ritratto a tutto tondo del metodo registico dell'autrice e offre una viva testimonianza della tensione metamorfica delle sue bestie di scena.
Prima edizione: dicembre 2013 ARMANDO CARAMANICA EDITORE Via Appia, 762 -04028 Marina di Minturno (LT) -Tel. e Fax 0771.680838 ISBN 978-88-7425-148-3
[LIBER DECIMUS] I. IUSTINIANO IMPERATORI AMALASUINTHA REGINA. [1] Adeo vobis, clementissime principum, distulimus hactenus indicare filii nostri gloriosae recordationis occasum, ne amantis laederemus animum per tristia nuntiorum: sed nunc iuvante deo, qui consuevit casus asperos in prospera commutare, illa magis elegimus in vestram deferre notitiam, de quibus nobiscum possitis participata exultatione gaudere: iuvat enim divina munera diligentibus confiteri. [2] Perduximus ad sceptra virum fraterna nobis proximitate coniunctum, qui regiam dignitatem communi nobiscum consilii robore sustineret, ut et ille avorum suorum purpureo decore fulgeret et animos nostros solacium prudentis erigeret. iungite nunc vota felicia, ut, sicut nos in imperio pietatis vestrae omnia fieri prospera desideranter expetimus, ita nobis favere vestram benivolentiam comprobemus. peracto itaque nuntio, quod vobis pro ingenita clementia credimus esse votivum, addimus etiam gratissimae legationis officium, ut pacem, quam mente semper geritis et iam mihi specialiter retinetis esse collatam, adiectione quoque meorum proteletis. nam licet concordia principum semper deceat, vestra tamen absolute me nobilitat, quando ille redditur amplius excelsus, qui vestrae gloriae fuerit unanimitate coniunctus. [3] Sed quoniam epistularum brevitate universa sufficienter nequeunt expediri, salutantes reverentia competenti quaedam legatis nostris verbo vobis insinuanda commisimus, quae consuetudine vestrae serenitatis libenter accipite, ut ab omnibus evidenter possit agnosci quod iuste nobis probamus de vestra mansuetudine polliceri. convenit enim de vobis indubitanter praesumi, quando et nos pro desiderio vestro in his quos commendastis talia facimus, qualia vos sperasse cognovimus. II. IUSTINIANO IMPERATORI THEODAHADUS REX. [1] Novis regibus mos est per diversas gentes provectus sui gaudia nuntiare, ut adquirant affectum principis externi de ipsa communione regnandi. quod facienti mihi, piissime imperator, multo melius divina tribuerunt, quando vestram gratiam securus expeto, quam praecellentissimam domnam sororem meam vobiscum, pepigisse cognosco. [2] Ab eius enim iudicio me nullatenus deviare certissimum est, quae tanta sapientiae luce resplendet, ut et propria regna mirabili dispositione componat et promissam cunctis gratiam robusta firmitate custodiat. ideo enim me curarum suarum fecit esse socium, quatenus et ego illos desiderem habere reverendos, quos sibi ipsa fecit esse pacificos, prudentiae suae more diiudicans, ut talium amicitias eligeret, qui in toto orbe simile nil haberent. [3] Neque enim nova est ista dilectio: nam si decessorum vestrorum facta recolatis, agnoscitis quandam esse consuetudinis legem cum illo imperio amicitiam Hamalos semper habuisse. quae tantum certior quantum vetustior, quia facile mutari non potest quod per longa saecula custoditur. suscipite itaque affectiosis mentibus et nostra primordia et domnae sororis nostrae, cui singulariter studetis, favete iudicio. nam si me similiter diligitis, regem quodammodo pariter efficitis. [4] Sed quoniam nos amplius loqui desideria novitatis exposcunt et litterarius sermo narrare plura non patitur, ideo tantis meritis, sicut dignum est, salutationis honore completo, harum portitoribus legatis nostris aliqua pietati vestrae delegavimus intimanda, quia nemo utilius tractat quam qui vestrae mansuetudini committere sua vota deliberat. III. SENATUI URBIS ROMAE AMALASUINTHA REGINA.
10 e lode, 2024
La critica alla meritocrazia non è la negazione dell’incoraggiamento del merito e del talento, ma è la critica alla disuguaglianza, che limita radicalmente il riconoscimento dei diritti fondamentali della persona.
2022
This paper proposes two conjectures on the text of Eustathius of Thessalonike transmitted by the manuscripts at 1852, 8-10, and analyses the technical and grammatical meaning of the adverbs ἰδιοπαθῶς and ἑτεροίως
ambito dell'accordo di collaborazione scientifica tra la Fondazione Luca Pacioli e l'Istituto di diritto tributario della facoltà di Giurisprudenza del "La Sapienza", pubblichiamo le sintesi degli interventi dell'incontro tenutosi a Venezia il giorno 25 gennaio scorso, relativi al ciclo di dottorati in diritto tributario. Si è cercato di rappresentare il pensiero dei relatori in modo essenziale e chiaro, salvando solo il loro contenuto più originale. Di seguito, per completezza, alleghiamo a corredo dell'argomento trattato i riferimenti normativi ed una raccolta di bibliografia essenziale, nonchè un aggiornamento sulla prassi amministrativa e sulla giurisprudenza, riportando le sintesi più significative.
Antonio Veneziano, Libro delle rime siciliane, 2012
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Ādi Śaṅkaracārya Vivekacūḍāmaṇi, 2021
I Severi. Roma Universalis. L'impero e la dinastia venuta dall'Africa, 2018
Studi e Ricerche del Parco Archeologico di Pompei, 2020