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2020
Introduction to the catalogue of the exhibition "La parola nell'arte" (Mart, Rovereto, 2007).
2019
il capitolo illustra il progetto di ricerca MUSE all'interno del Progetto Interreg Italia-Slovenija 2014-2020, Asse 2, Priorit\ue0 4e, Progetto MUSE, Collaborazione Transfrontaliera per la Mobilit\ue0 Universitaria Sostenibile Energeticamente Efficiente. \u10cezmejno sodelovanje za trajnostno in energetsko u\u10dinkovit
This was written as a final evaluation paper required of participants to the third "Corso superiore universitario SIDU", a training course in human rights and global security which took place in 2014 and was organized by the university of Cagliari. The paper focuses on the use of language and communication devices in the representation of immigrants and the whole of the migration phenomenon in Italy, by focusing primarily on three areas of analysis: the Internet (social media in particular), traditional media (TV and newspapers) and the political debate. For each of these three sections, the author firstly gives a broad overview of the main issues in the specific area of interest, secondly she provides some good practices and hypotheses on future trends and developments. Some of the case studies reviewed in the paper also reference some visual examples, which can be found in the Appendix section.
Analisi della presenza umana nelle Americhe precedentemente a Cristoforo Colombo. In questa prima parte si parla di ricerche scientificamente attendibili.
Appunti di simbolismo massonico, vol. I, Catania 2012, 2012
Abbiamo spesso criticato l’uso abnorme di luoghi comuni in àmbito massonico. Un uso troppe volte a limite tra lo sproloquio e lo spregiudicato, per una materia che richiederebbe un naturale riserbo. Ma quel che è peggio, è che tale anfanare viene profferito nella loggia e persino nel Tempio della loggia. Detto modo di (stra)parlare, il massonese, è divenuto la lingua ufficiale del massonismo imperante, pardon della “Primavera Massonica”. Simile linguaggio (che non è intriso di profanità ma bensì è esso stesso profano) è la conseguenza d’una crescita quantitativa anziché qualitativa.
Oltreoceano, 2008
violencia (como siempre, creo, en la historia, aunque por primera vez en dimensiones planetarias). Otros (como siempre) por curiosidad, por pasión hacia la experiencia que-se espera-puede ofrecer todo espacio desconocido. Pienso que mi lector es ése, el que recorre la lectura como una experiencia posible de lo desconocido: una experiencia deseable. El errante por las otras razones, las atroces, no tiene ese lujo que es el tiempo para la lectura. Pero también es cierto que la lectura ofrece un remanso, un abrigo donde detenerse, y por eso es siempre ne-cesaria… * Li riunisce una tavola rotonda: Udine, 24 ottobre 2007, da me coordinata.
Uccidere Dio per disancorare l'esistenza di questa esistenza che la limita, ma anche per condurla ai limiti che cancellano questa esistenza illimitata (il sacrificio). Uccidere Dio per condurla a questo niente che è e per manifestare la sua esistenza al cuore di una luce che la fa scintillare come una presenza, (è l'estasi). Uccidere Dio per perdere il linguaggio in una notte assordante, e perché questa ferita debba sanguinare finché scaturisca un «immenso alleluja perduto nel silenzio senza fine( è la comunicazione). La morte di Dio non ci restituisce ad un mondo limitato e positivo, ma a un mondo che si denuda nell'esperienza del limite, si fa e si disfa nell'eccesso che la trasgredisce 1 .
Lid'O. Lingua italiana d'oggi, 2018
An overview on word formation in modern Italian language.
La semantica attraverso i processi della comprensione nella detection fiction . «Quelli come me non vanno in giro con la lente d'ingrandimento a fare geniali deduzioni. Siamo dei poveracci che frugano nella merda». (Dazieri 2001, p. 211)
Analisi della presenza umana nelle Americhe precedentemente a Cristoforo Colombo. In questa seconda parte si parla di ricerche meno serie, quelle da fantaarcheologia.
Esplorare con le Basi Aperte Terre lontane, avventure sognate sulla scia di Indiana Jones, natura incontaminata come quella che si può trovare, forse, nelle foreste tropicali, ritmi, colori e sapori di altre culture… Chi non sogna tutte queste cose almeno una volta l'anno quando si comincia a pensare alle vacanze, a quella giusta interruzione dei ritmi lavorativi o di studio che viene alimentata con spot pubblicitari ed immagini fascinose diversi mesi prima, in tempo per prenotare il volo a basso costo che porterà i nostri sogni a cercare di realizzarsi? Queste cose uno scout le sogna ogni fine settimana, quando inizia a prepararsi per l'Uscita, che lo porterà in posti irraggiungibili per le persone abituate ad andare in macchina fino alla palestra dove sgranchire le membra irrigidite dalla scrivania o dal banco. Si guarda fuori dalla finestra, se ci sono nuvole ci si attrezza adeguatamente (Baden Powell diceva che non c'è tempo buono o cattivo, ma cattiva o buona attrezzatura…) e si parte. L'attrezzatura migliore, si impara fin da lupetti, sono i cinque sensi, lo zaino è pieno di entusiasmo e di fratellanza per i compagni con cui condividere le scoperte e le avventure, quando quello del fratello si fa troppo pesante si fa a gara a toglierglielo, stando attenti però a non fargli pesare il dono… L'odore dell'erba ed il ronzio degli insetti ci accolgono nel regno della natura, dove non esiste la parola " schifo " : il fango non è sporco, l'insetto non è pericoloso, ci si abitua a camminare per i sentieri sconnessi e si abituano piedi e ginocchia ad adattarsi ai loro dislivelli ed all'imprevisto. Tutto questo è patrimonio dello scoutismo, è la sua forza incomparabile rispetto all' " All inclusive " che toglie anche l'imprevisto ed il rischio calcolato… Alla comodità nella ridondanza delle offerte lo scoutismo contrappone l'essenzialità e la cura dei particolari, per ritrovare la comodità nelle cose semplici e nei piccoli segreti che ci si tramanda di scout in scout, in una catena che deriva dal fondatore e dal suo genial e " Scoutismo per ragazzi ". Tutto questo patrimonio un bel giorno il Ministero della Pubblica Istruzione ha chiesto alla nostra associazione di condividerlo con i ragazzi della scuola… " Non fate gli egoisti " ci ha detto un sottosegretario che (guarda un po'…) era stato scout, " aprite i vostri segreti e le vostre basi nazionali, quelle dove si vive la suggestione dei vostri campi e delle vostre avventure, anche alla scuola! Condividete i vostri programmi e le vostre attrezzature con gli insegnanti, progettate e realizzate insieme a loro dei percorsi di innamoramento per la natura, di stimolo alla collaborazione per realizzare imprese ed avventure avvincenti…. " E così è nato il primo Protocollo d'Intesa (nel 1997) a cui sono seguiti diversi aggiornamenti con una partecipazione sempre più condivisa tra Ministero ed Agesci. Finché il progetto Basi Aperte non è entrato a far parte del Progetto Nazionale dell'Associazione. L'Agesci comprende 12 basi nazionali, dieci di esse hanno aperto le loro porte alle scuole del loro territorio. Le proposte rientrano nella specificità ambientale della base e nella competenza degli educatori, coordinati a livello nazionale dal Settore Specializzazioni, che cura la raccolta delle loro esperienze ed i resoconti delle scuole partecipanti.
Alessandro Corsi
Filosofie della religione di ambito cattolico del 900 (postheideggeriane): Uditori della Parola: Karl Rahner Uno dei testi più importanti della filosofia della religione di ambito teologico cattolico del 900 è quello offerto dalla riflessione di Karl Rahner (1904-1984). Qui ci limiteremo ad analizzare solamente il suo Uditori della Parola , testo che raccoglie le lezioni che Rahner
2019
This contribution aims to explore some methodological aspects emerged during medical anthropology research with relatives of Huntington’s patients. It also deepens the illness narratives in a help-self groups and art therapy activities, organized by Associazione Italiana per la Corea di Huntington (AICH) of Milan. The field is characterized by exchange of personal experience of illness and disciplinary concepts. Participants and therapists collaborate in the creative process of co-construction of lay knowledge and identity: caregivers, people at genetic risk and therapists highlight different representations and ideas about Huntington’s disease. Therefore, they encourage the creation of new subjectivities. Genetic identity are engendered by the relationship between emotions, experiences and shared knowledge. For this reason, the lateral perspective is necessary to explore the different concepts in a multidisciplinary approaches. In this way, the participant observation put on eviden...
P. Radici Colace, S.M.Medaglia, L. Rossetti, S. Sconocchia (eds.), Dizionario delle scienze e delle tecniche di Grecia e Roma, Pisa- Roma, 472-478. , 2010
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2016
in "Fascismo e società italiana. Temi e parole-chiave", a cura di Carlo De Maria Bologna (BraDypUS) 2016, pp. 241-256 ISBN 978-88-98392-48-3
Published in "Lettera43," March 7, 2011
Lanoue G. - Spagna F. (a cura di), La forza nelle parole. Percorsi narrativi degli Indigeni canadesi da Jacques Cartier a oggi, Rivista di Studi Canadesi, suppl. al n. 13, 2000. ISSN 1120-3420, 2000
Con “la forza nelle parole” intendiamo individuare tre registri di discorso che possono fare da filo conduttore agli interventi presentati in questo volume. Tre registri che per forza di cose, come vedremo, sono interrelati. Il primo riguarda la forza magica delle parole, nel contesto mitico e sciamanico delle tradizioni native americane, la formula evocativa dello sciamano, che chiama a sé e presentifica le potenze della natura, o quella del cantore, come nell'invocazione eschimese agli Spiriti dell’Aria, riportata nel contributo di Giulia Bogliolo Bruna, da cui abbiamo estrapolato il titolo; o ancora la forza nelle parole del mito cosmogonico, o nel mito di fondazione. Il secondo riguarda le parole dei dominatori arrivati dall’Europa, che volutamente si sono sovrapposte alle parole native, coprendole, riducendole al silenzio, alla schiavitù, alla subalternità. Sono le parole dei conquistatori, dei missionari, degli antropologi che hanno imposto la propria verità e la propria supremazia in ambito religioso come in ambito politico o culturale. Parole che hanno accusato i nativi di superstizione, di inciviltà, di debolezza. Parole che hanno voluto per forza piegare, plagiare, convincere i nativi al proprio sistema di valori e alla necessità storica del nuovo ordine che andavano costruendo. Parole che hanno dato ordini, che hanno deciso il destino delle persone, come mai prima era avvenuto. Il terzo registro è quello della resistenza e della riaffermazione del discorso nativo, lungo i secoli della dominazione fino a oggi. La rivalutazione di questo discorso in sede antropologica. I nuovi “percorsi narrativi”, la nuova visibilità della parola nativa. Le wordarrows, le “parole-freccia” nella significativa espressione di Gerald Vizenor, l’accademico sanguemisto, il nuovo trickster a cavallo tra due culture che si fronteggiano.
In "Filosofia e logica", edited by M. Carrara and P. Giaretta, Rubbettino, Soveria Mannelli, pp. 175-225, 2004
A partire dal secolo scorso, si è affermata in filosofia l'idea che gli enunciati, perlomeno quelli che sono veri o falsi, abbiano delle condizioni di verità, e che il loro significato consista appunto nelle loro condizioni di verità. 1 Le cose, però, non sono semplici come si vorrebbe. In particolare, se ci si attiene al modo usuale di concepire le condizioni di verità di un enunciato ci sono buone ragioni per ritenere che esse non costituiscano il suo significato. Viceversa, se si adotta il modo secondo noi più corretto di intenderle si possono sì identificare con esso, ma si è costretti a rinunciare all'ambizioso progetto di costruire una teoria del significato che abbia come nozione esplicativa quella di condizioni di verità: al contrario, le condizioni di verità, e, quindi, il significato, degli enunciati vengono esplicate a partire da qualcosa di più fondamentale, il significato (riferimento) delle parole e la forma logica.
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