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2016, Poznańskie Studia Slawistyczne
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The article investigates the interconfessional polemical literature as a valuable source offering an insight into the major values of the society of the Polish-Lithuanian Commonwealth in the 16 th-17 th centuries. These texts also help understanding phenomena other than the merely religious ones. In the debate, juridical and political arguments were used too. We focus on the case study of Hipacy Pociej's Antirrēsis (Ruthenian: 1599; Polish: 1600), written in response to Marcin Broniewski's Apokrisis (1597). Pociej, who had an outstanding political career before becoming a Uniate bishop, mastered these arguments perfectly. His work is imbued with the mentality of the communitas nobilium, which also played a part in his lexical choices.
After an introduction to the politics of philology that surround the holograph of Petrarch's Rerum vulgarium fragmenta (VL 3195), Storey traces potential sources for Boccaccio's transcription of the early version of the songbook, the Fragmentorum liber, in MS Chigiano L V 176, cc. 43v–79r.
Studi Ellenistici 27 (= Parole in movimento. Linguaggio politico e lessico storiografico nel mondo ellenistico, Atti del Convegno Internazionale, Roma, 21-23 febbraio 2011), 176-183, 2013
Il lessico polibiano dell’opposizione politica è in parte tradizionale, in parte innovativo; ma soprattutto, esso viene applicato solo limitatamente ai contesti di politica interna, per privilegiare quelli della diplomazia e della politica internazionale; inoltre, ai contrasti interni nell’ambito delle assemblee di città e federazioni greche si accostano quelli che si sviluppano all’interno delle corti reali. Ciò dipende evidentemente dalle diverse condizioni dell’epoca ellenistica, in cui le relazioni internazionali costituiscono il tema prevalente dello scontro politico, le ambascerie sono l’occasione principale di agone retorico e la corte va accostandosi, e sostituendosi, all’assemblea dello stato autonomo, cittadino o federale, come sede del confronto politico.
Hormos. Ricerche di storia antica, 2020
Politeiai riconsiderate: brevi note 'storiche' a margine di due recenti libri 1. Introduzione o ragionamenti preliminari Le Athenaion Politeiai dello Pseudo-Senofonte e di Aristotele rappresentano due opere del tutto singolari nella letteratura greca: si tratta di scritti di prosa storico-politica che non smettono di suscitare l'interesse dei lettori e il dibattito degli studiosi; ciò è dovuto in buona parte all'ampiezza e alla complessità della materia così come alla varietà delle prospettive utilizzate dagli autori che le scrissero. Da questo punto di vista non sorprende la pubblicazione, nello stesso anno, di due libri votati allo studio di queste due opere: sono due volumi differenti tra di loro per natura ed impostazione, proprio a testimoniare la molteplicità di approcci possibili per lo studio delle due Athenaion Politeiai. Il primo libro, che si intitola Athenaion Politeiai tra storia, politica e sociologia: Aristotele e Pseudo-Senofonte (Led Edizioni, Milano 2018), è una raccolta di saggi a cura di Cinzia Bearzot, Mirko Canevaro, Tristano Gargiulo e Elisabetta Poddighe (d'ora in poi Bearzot et alii): esso rappresenta gli atti dell'omonimo convegno internazionale di studi tenutosi a Cagliari dal 10 al 12 maggio del 2017. L'altro invece è un'edizione (Mondadori, Fondazione Lorenzo Valla, Milano 2018) della Costituzione degli Ateniesi dello Pseudo-Senofonte a cura di Giuseppe Serra, tra i massimi studiosi di questo scritto antico 1 , comprendente il testo in greco, la traduzione in italiano e il commento storico-filologico: nel libro è contenuto anche un saggio inedito di L. Canfora, con lo scopo di offrire al lettore, come si legge nella premessa di Gargiulo 1 Oltre all'opera in questione, che abbrevio qui come SERRA 2018a, occorre segnalare senz'altro dello stesso studioso una precedente edizione critica (SERRA 1979a) e un importante studio pubblicato nello stesso anno (SERRA 1979b); vedi anche SERRA 1978/9; 2012-2013 e il saggio contenuto nella raccolta, che qui prendo in esame, di BEARZOT et alii e che indico come SERRA 2018b.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale di studi Athenaion Politeiai tra storia, politica e sociologia: Aristotele e Pseudo-Senofonte svoltosi a Cagliari nei giorni 10-12 maggio 2017 1 . A promuovere l'incontro fra gli studiosi la volontà di tornare a riflettere su due opere giustamente annoverate tra le più significative espressioni del pensiero politico e storico greco: l'Athenaion Politeia aristotelica e quella pseudo-senofontea. La prima inclusa nel catalogo alessandrino fra gli scritti di Aristotele e giudicata unanimemente opera aristotelica, cioè «nata intorno ad Aristotele» e da lui «sorvegliata» 2 (anche nel caso in cui non l'abbia redatta personalmente), perciò esito dell'interazione con le riflessioni sulla politeia ateniese svolte dallo stesso Aristotele in sede teorica. La seconda scritta da un autore anonimo del V secolo -chiamato dagli studiosi anche Vecchio Oligarca -e tramandata falsamente sotto il nome di Senofonte all'interno della tradizione manoscritta delle sue opere.
ESPERIDE , 2023
Il saggio ripercorre la storia critica del maestoso polittico della chiesa di Santa Maria di Monteoliveto a Pedace (CS), firmato e datato 1612 dal pittore tardomanierista umbro, trapianto a Napoli, Ippolito Borghese (1568-1623/24); storia concentratasi anche su singolari aspetti della cona, come l’apparato musicale del coro angelico e soprattutto il paesaggio raffigurato in basso. Viene inoltre affrontata, analizzando i non molti dati storici sulla chiesa pedacese fondata nel 1568, la difficile questione relativa ai possibili committenti dell’opera. I diversi pannelli del polittico vengono infine esaminati sulla traccia delle analisi stilistiche finora formulate e inquadrati nel percorso del pittore, contraddistinto, oltre che dal rapporto dialettico tra ‘preziosismi’ della Maniera e naturalismo devoto, dalla reiterazione di noti repertori di bottega.
CICERONIANA ON LINE 2021 IV,1 / Intellectual Life at Rome and Beyond, 2020
Il presente contributo è volto a suggerire e argomentare l’ipotesi di una da-tazione piuttosto tarda, nel contesto della tradizione epicurea, della disputa anti-scettica condotta da Lucrezio nel IV libro del suo poema (spec. vv. 469-521). A tal fine, vengono vagliati in particolare alcuni paralleli riscontrabili tra la polemica lucreziana e la posizione cheCicerone, nel Lucullus, attribuisce a Lucullo, porta-voce di Antioco di Ascalona (135/130-68 a.C.). L’assonanza tra la polemica condot-ta da Lucullo contro lo scetticismo academico e le argomentazioni delineate nel IV libro del De rerum natura, unita agli elementi di Stoicismo ascritti al “sincretismo” di Antioco,contribuiscono a testimoniare come i versi di Lucrezio potrebbero es-sere l’esito di un confronto con varie istanze “endemiche” della temperie filosofi-ca degli anni in cui il loro autore visse e scrisse.
Una nuova rappresentazione di Tucidide si afferma in Germania negli anni ’30 del ventesimo secolo. In vari studi si sottolinea allora la natura di riflessione politica dell’opera dello storico ateniese, in contrapposizione ai suoi aspetti più propriamente storici e narrativi. Lontani gli anni della Grande guerra e gli interessi dei suoi Gelehrten, questa nuova interpretazione annovera Tucidide tra i « pensatori della politica1 ». La moderna parabola ateniese, riscontrata nei percorsi della Germania contemporanea, non lascia più dubbi, sulla disfatta e sulla guerra civile : lo storico di Atene può quindi diventare maestro di politica e di etica statale per chi sente mancare l’ethos alla nazione senza l’Impero. I riferimenti analogici alla situazione attuale o pregressa della Germania sono mediati dai temi universali della politica, tra i i quali non tarderà a porsi, in posizione privilegiata, il rapporto tra il capo e la comunità.
Pan. Rivista di Filologia latina, 2017
Nell’Apologia si delinea una ricca ‘geografia’ attorno alla quale ruotano accusa e difesa: case private, botteghe, ville e osterie diventano parte integrante della strategia retorica di Apuleio, che, anche attraverso la rappresentazione di questi luoghi, esibisce la distanza culturale ed etica tra sé e i suoi avversari. In questa cornice gioca un ruolo chiave anche il motivo topico della contrapposizione città-campagna, che è studiato, a più riprese, per realizzare un forte impatto sui presenti e sul giudice e per smantellare e screditare a priori il quadro delle accuse. Dall’esame dell’Apologia è possibile concludere, quindi, che i luoghi non fanno solo da sfondo al processo ma sono espressamente concepiti come scenografie della parola e come percorso ‘visuale’ per ridisegnare la fisionomia delle parti in causa.
I CONVEGNI DELLA FONDAZIONE NICCOLÒ …
C. Bearzot, M. Canevaro, T. Gargiulo and E. Poddighe (eds), Athenaion Politeiai tra storia, politica e sociologia: Aristotele e Pseudo-Senofonte, Milano 2018, 2018
Questo volume raccoglie gli interventi presentati al Convegno Athenaion Politeiai tra storia, politica e sociologia: Aristotele e Pseudo-Senofonte, tenutosi a Cagliari dal 10 al 12 maggio 2017. Le due opere, così diverse nonostante il medesimo titolo, e giustamente annoverate tra le più significative espressioni del pensiero politico e storico greco, continuano, con i loro problemi irrisolti, ad essere al centro della riflessione degli studiosi, come dimostrano le edizioni commentate e i saggi sull'una e sull'altra apparsi negli ultimi anni (o di prossima uscita). Aprono opportunamente il volume un illuminante esordio in cui si definisce come si debba precisamente intendere il termine politeia, per evitare anacronistici fraintendimenti, e una ricostruzione dell'ambiente culturale in cui furono copiati i quattro rotoli che ci hanno fortunosamente trasmesso l'Athenaion Politeia aristotelica; di questa vengono poi, in numerosi contributi, riesaminati i rapporti con la Politica, varie questioni di teoria politica e diversi luoghi critici della sezione storica dell'opera. Dell'Athenaion Politeia pseudo-senofontea sono trattati temi di storia dell'interpretazione (il dogma roscheriano, che è all'origine della moderna esegesi dell'opera); punti nodali e ancora controversi come il tipo di messaggio (eversivo o dissuasivo?) che si può immaginare il suo autore avesse in animo di rivolgere ai suoi destinatari; un tentativo di messa a punto di un possibile profilo dell'Anonimo; l'analisi filologica di passi difficili, come II 19-20, dalla cui elucidazione discendono conseguenze di grande importanza per il nostro intendimento dell'opera. Il volume è scaricabile in open access al sito: http://www.ledonline.it/index.php/Erga-Logoi/pages/view/qel-8-athenaion-politeiai
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La Parola del Passato: rivista di studi antichi, 1975
Historiká, 2019
La nascita della politica: la Costituzione di Atene, 2011
Consecutio Rerum, 2019
ERGA-LOGOI - Rivista di storia letteratura diritto e culture dell’antichità, 2019
In "Aristotele e la storia", a cura di C. Rossitto, A. Coppola e F. Biasutti, pp. 117 - 138, 2013
Heliotropia - An online journal of research to Boccaccio scholars, 2010
Pedagogia e Vita, 2022
Archaeologia Adriatica, 2009
ΠΗΓΗ/FONS, 2016
Lessico, argomentazioni e strutture retoriche nella polemica di età cristiana (III-V sec.), 2013
P E I T H O / E X A M I N A A N T I Q U A 1 ( 9 ) , 2018
Se la poesia è politica. Una domanda pedagogica intorno al nesso tra ragione poetica e antidogmatismo. In Loiodice I., Lopez A.C. (a cura di). Pedagogia in ricerca. Soggetti, contesti, metodi. Bari: Progedit.
Oro e colore nel cuore dell’Appennino. Ottaviano Nelli e il ’400 a Gubbio, 2021