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I libro I Parte -ricapitolazione della Repubblica -Μᾶλλον δέ͵ εἰ μή τί σοι χαλεπόν͵ ἐξ ἀρχῆς διὰ βραχέων πάλιν ἐπάνελθε αὐτά͵ ἵνα βεβαιωθῇ μᾶλλον παρ΄ ἡμῖν. "Anzi, se per te non è una seccatura, riprendi nuovamente in breve dal principio queste cose, perché si consolidino maggiormente in noi."
"Ebbene, questo legame è, come dice il Teologo, il legame possente (ὁ κρατερὸς δεσμός) gettato su tutte le cose e tenuto ben saldo dalla catena d'oro. Su di esso, infatti, Zeus pone la catena d'oro secondo i consigli della Notte: Poi, appena tu avrai disteso intorno a tutte le cose un saldo legame, che ha sospeso all'Etere una catena d'oro..."
Transizione al discorso di Timeo -I sezione -conclusione della narrazione di Crizia Τὰ μὲν δὴ ῥηθέντα͵ ὦ Σώκρατες͵ ὑπὸ τοῦ παλαιοῦ Κριτίου κατ΄ ἀκοὴν τὴν Σόλωνος͵ ὡς συντόμως εἰπεῖν͵ ἀκήκοας· λέγοντος δὲ δὴ χθὲς σοῦ περὶ πολιτείας τε καὶ τῶν ἀνδρῶν οὓς ἔλεγες͵ ἐθαύμαζον ἀναμιμνῃσκόμενος αὐτὰ ἃ νῦν λέγω͵ κατανοῶν ὡς δαιμονίως ἔκ τινος τύχης οὐκ ἄπο σκοποῦ συνηνέχθης τὰ πολλὰ οἷς Σόλων εἶπεν. "Queste parole che hai ascoltato, Socrate, riassunte per sommi capi sono quelle pronunciate da Crizia l'anziano, secondo la versione di Solone; mentre tu ieri parlavi dello Stato e degli uomini che delineavi, rimanevo meravigliato richiamando alla memoria le cose che ho ora raccontato, osservando che per un'incredibile coincidenza avevi in gran parte perfettamente aderito con quelle cose che disse Solone."
1.1 Πρóθεσις e σκοπóς L'argomento del Timeo è relativo a tutto l'insieme della scienza della Natura (φυσιολογία) e, dall'inizio alla fine, è il cosmo ciò di cui si parla, sia che si tratti di immagini o di modelli, degli insiemi complessivi o delle loro parti, sono sempre le stesse realtà che si hanno in vistapertanto, in tutta l'opera si hanno di mira i fini più nobili della scienza della Natura ed in essa non si lascia inesplorata alcuna delle cause della Physis "che hanno valore di Principi primi." La scienza della Natura comporta tre parti:
I libro II Parte -transizione al racconto di Crizia sull'Atlantide -Ἀκούοιτ΄ ἂν ἤδη τὰ μετὰ ταῦτα περὶ τῆς πολιτείας ἣν διήλθομεν͵ οἷόν τι πρὸς αὐτὴν πεπονθὼς τυγχάνω. "Ed ora, a proposito di questo Stato che abbiamo appena passato in rassegna, ascoltate quali sono i miei sentimenti nei suoi confronti." I cinque punti di Socrate: ciò che Socrate desidera che sia aggiunto a ciò che è stato detto, dopo l'esposizione della costituzione; ciò che Socrate non è in grado di fare a tal proposito; il fatto che nessuno dei poeti ne sarebbe in grado: e neppure i sofisti lo potrebbero; solo i presenti (Timeo, Crizia ed Hermocrate) ne sono in grado.
"Ebbene, questo grandissimo e perfettissimo legame che il Padre getta in ogni dove nel Cosmo affinché si producano l'amicizia ed una comunione armoniosa fra tutti gli esseri encosmici, gli Oracoli l'hanno chiamato “legame di Eros, ricolmo di fuoco”: “perché, dopo aver pensato alle Sue opere, l'Intelletto paterno auto-generato, ha seminato il legame d'Amore, ricolmo di fuoco, in tutte le cose.” E ne aggiungono la motivazione: “in modo che il Tutto continui ad amare per un tempo infinito e in modo che l'opera intessuta dalla luce noerica del Padre non vada distrutta”. Infatti, grazie a questo Amore tutte le cose sono state accordate le une alle altre: “è a causa di questo Amore che gli elementi di questo mondo permangono al loro posto.”
"Dappertutto, perciò, ciò che è più antico è simbolo di una vita più intellettiva, più universale e più monadica, mentre ciò che più giovane è simbolo di una vita più divisa, che procede verso ciò che è inferiore pluralizzandosi. E' anche per queste ragioni che, fra le Dee generatrici di Vita, l'una è chiamata “la più Antica” e l'altra “la più Giovane” (le Due Dee per eccellenza, Demetra e Persephone)..."
σκεπτέον δ΄ οὖν περὶ αὐτοῦ πρῶτον͵ ὅπερ ὑπόκειται περὶ παντὸς ἐν ἀρχῇ δεῖν σκοπεῖν "bisogna innanzi tutto considerare di esso ciò che abbiamo stabilito di dover considerare in principio riguardo ad ogni cosa" Dopo la preghiera, l'esortazione rivolta agli ascoltatori, e l'esposizione delle proposizioni fondamentali, non rimane altro se non iniziare ad indicare l'ordinamento generale del trattato a partire dalle conclusioni fin qui raggiunte. Il trattato vero e proprio avrà pertanto inizio con la successiva sentenza: "se è sempre e non ha alcun principio di nascita, oppure si è generato traendo origine da un qualche principio" -perfettamente conseguente rispetto a quello che aveva detto Timeo, prima di presentare le proposizioni fondamentali, ossia: "noi che stiamo per fare dei discorsi sull'universo, vale a dire se è nato o se è privo della nascita", perché è di fatto questa la domanda che poi condizionerà tutta la ricerca. Per questo, fra le primissime proposizioni fondamentali abbiamo trovato i seguenti assiomi a proposito di che cos'è "l'Essere che sempre è e non ha nascita" e di ciò che invece "sempre si genera e che non è mai". E' pertanto questa la questione che bisogna esaminare fin dal principio; del resto, come dice Socrate stesso nel Fedro (237c) "innanzi tutto, uno solo è l'inizio per chi deve prendere decisioni nel modo giusto: bisogna sapere su cosa verte la decisione o è destino che si sbagli tutto. Ai più sfugge che non conoscono l'essenza di ciascuna cosa." Tale è la natura specifica dell'oggetto in questione, quindi qui 'generato' ed 'ingenerato' servono per determinare la natura specifica del Cosmo, e non si può quindi non cominciare da questa analisi per procedere nella ricerca.
"I Teologi riferiscono ad Asclepio la seconda Salute, quella che interamente rimedia al contro-natura e che lo respinge, sia in modo costante sia temporaneamente; mentre la prima Salute, prima di Asclepio, la fanno coesistere con la stessa Demiurgia di tutte le cose, e la fanno derivare da Peitho e da Eros, perché il Tutto è sorto dall'Intelletto e dalla Necessità, come dirà più avanti (48a) Platone stesso, l'Intelletto persuadendo la Necessità, la Necessità essendosi volta all'Intelletto, in modo da condurre tutte le cose verso ciò che è meglio."
"Orfeo chiama l'Intelletto “sostanza indivisa di Dioniso”, mentre l'organo generativo del Dio la vita del Dio divisa nei corpi, poiché essa è principio di crescita e portatrice di semi, che dice anche Artemide, la quale presiede a tutta la generazione naturale e che aiuta a venire alla luce i principi creativi naturali e ad estendersi dall'alto fino alle regioni sotterranee, e riempie di forza la sua potenza generativa; chiama poi tutto il resto del corpo del Dio, diviso anch'esso in sette parti, la sostanza dell'anima: “in sette pezzi tutte le membra del giovane fecero” afferma il Teologo circa i Titani; come pure Timeo divide l'anima in sette parti.
"Ebbene, sono questi due atti del cingere che il Tutto imita: nel volgersi attorno al centro ed avvolgendo in sé questo centro, imita l'inghiottimento del Progenitore; nell'abbracciare in sé i suoi discendenti, facendo della sua corruzione il suo stesso nutrimento, e contenendo in se stesso tutte le cose che si erano frammentate a partire da lui, imita le ricomprensioni dei Figli nei Padri. Tutto ciò è stato dunque detto in analogia con i due Padri del Tutto."
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