Forme urbane inedite, risultato di processi insediativi ibridi caratterizzati da discontinuità, eterogeneità, frammentazione connotano oggi sempre più diffusamente città e territori. "Città" e "campagna" sono categorie concettuali divenute inadatte a descrivere spazi sempre più spesso oggetto di trasformazioni che vedono la reciproca contaminazione tra dimensione urbana e rurale. Frequente è dunque il ricorso a nuove definizioni nel tentativo di interpretare coesistenza e commistione di inedite forme insediative, usi e pratiche. Con "periurbano" oggi si intende definire situazioni spaziali esito di molteplici processi, legati sia alla crescita dei tessuti della dispersione urbana e delle frange edificate nelle conurbazioni più dense, sia alle pratiche di agricoltura urbana e di coltivazione per la produzione di cibo , sia a forme di progettualità "miti" (Infussi, 2003), individuali e collettive, legate a piccole e incrementali modificazioni degli spazi dell'abitare. Condizioni di periurbanità si hanno dunque dove la dimensione urbana e quella agricolo-rurale sono poste a contatto in un rapporto di forte reciprocità e scambio (si abita a contatto con la campagna, si coltiva un terreno, si trascorre il tempo libero negli spazi dell'agricoltura in forme nuove di loisir). Il periubano è dunque definibile come una condizione limite, di bordo, non necessariamente esterna alla città, o presente all'interno di più ampie conurbazioni, ad esempio dove l'espansione ha lasciato vuoti agricoli preservati all'edificazione. Per questo motivo, all'interno di una visione territoriale più ampia, il periurbano non è da considerarsi semplicemente come "spazio attorno alla città": in esso si intravede piuttosto una nuova e autonoma "forma di città contemporanea". Alla condizione periurbana concorrono sia dinamiche di trasformazioni spaziali, sia cambiamenti negli stili di vita e nelle forme dell'economia : processi evolutivi che rendono il periubano un paesaggio in continuo mutamento, capace di accogliere esigenze e istanze legate a nuovi modi di abitare che esprimono un legame più profondo, e non solo "estetico", con la dimensione agricola e naturale. Così inteso, il periurbano offre uno sguardo alternativo sui territori contemporanei e l'opportunità di indagare i grandi cambiamenti che lo coinvolgono da una prospettiva che rivaluta lo spazio agrario e ne riconosce l'importanza per la città. L'idea di periurbano ci spinge a riconsiderare lo spazio agricolo prossimo all'urbanizzato come dispositivo di rigenerazione della città contemporanea. Uno spazio che già ha contribuito a darle forma, strutturando i tessuti della dispersione urbana che connotano molti territori europei, laddove il legame con il mondo rurale ha fatto sì che nelle periferie e nelle frange periurbane piccole coltivazioni artigianali e orti privati divenissero un materiale fondamentale per la configurazione dei nuovi assetti insediativi . Fin dagli anni novanta questi fenomeni sono stati oggetto di diversi studi e ricerche che hanno intravisto nei processi di urbanizzazione che hanno coinvolto i territori europei nei decenni precedenti, il delinearsi di forme urbane non riconducibili a modelli tradizionali: