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As argued by Martin Hengel in 1976, in some passages of the LXX’s Greek translation of the Bible, the Canaanite licentious natural religion is partly described with a terminology taken from the “dionysian vocabulary”. The Dionysus’ cult was spread in the hellenistic Judaea, and in the whole Near East, as testified by some passages of the biblical texts, especially in the prophetic books. A connection between the Greek mysteric religion and the ancient Semitic cults can be tracked down also in late Greek and Latin literature, in early Christian historical treatises, and – archaeologically – in the western Punic world of northern Africa. An analysis of these evidences, including a reconsideration of a few textually controversial biblical passages, throw new light on the intensity of the cross-contamination between Greek and Semitic culture, both deeply rooted in a common Mediterranean context.
I l cratere a volute è, come noto, il più prestigioso tipo di vaso nella produzione apula: lo dimostra sia il numero relativamente ristretto di esemplari a confronto con le altre forme prodotte dalle stesse botteghe, 2 sia la circostanza che i crateri noti risultano di regola decorati da ceramografi di spicco. Il pregio deriva fra l'altro dal fatto che questo tipo di cratere presenta, più delle altre forme, caratteristiche tecniche che devono averne reso rischiosa tanto la realizzazione quanto il trasporto. È perciò poco verosimile che un cratere a volute apulo di buona fattura possa essere composto di elementi privi di senso. Ciò è ancor meno verosimile se si pensa alla funzione cui questi vasi erano destinati: rappresentanza e ostentazione in occasione dei funerali di personaggi altolocati nelle zone indigene dell'entroterra tarantino. 3 Chiunque consideri un cratere a volute apulo senza preconcetti si interroga perciò spontaneamente sul senso sia delle singole raffigurazioni sia dell'insieme. E si trova subito a confrontarsi con il fatto che la tradizione degli studi, presa com'è stata per generazioni dai problemi di sistemazione e di esegesi delle singole immagini e forse anche scoraggiata dalla ripetitività di gran parte degli elementi di cui la decorazione è costituita, non si è praticamente mai interrogata su una pos-
fa parte di un progetto finanziato dal MICINN di Spagna (FFI2010-17047). Desidero ringraziare Rachele Pierini che ha fatto la traduzione in italiano. 1. Tra le varie critiche a una datazione antica dell'inno omerico mosse da Dihle 2002 compare quella dell'uso di Εἰραφιώτης. Dihle ritiene tale epiteto caratteristico di una poesia antiquaria, osservazione da cui discenderebbe che anche Alceo ( § 2.2.)
DIONISO. UN DIO FUORI DALLE REGOLE? Le fonti scritte e iconografiche dipingono Dioniso come la più destrutturante e multiforme entità divina del pantheon greco antico. È il dio dei cambiamenti radicali, degli eccessi, ma, indagando meglio, scopriamo che alla fine ricompone ciò che ha disgregato, riportando l’ordine di Zeus. DIONYSUS. A GOD OUTSIDE THE RULES? The ancient written and iconographic sources depict Dionysus as the most destructive and multiform deity of the ancient Greek pantheon. He is the god of radical changes, of excesses, but, by investigating better, we discover that eventually he reassembles everything, restoring the order of Zeus. La collana 'Tracce. Itinerari di ricerca' si propone di valorizzare i risultati delle attività scientifiche svolte nei diversi campi della ricerca universitaria (area umanistica e della formazione, area economico-giuridica, area scientifica, area medica). Rivolta prevalentemente alla diffusione di studi con-dotti nell'ambito dell'Università di Udine, guarda con attenzione anche ad altri centri di ricerca, italiani e internazionali. Il comitato scientifico è quello della casa editrice.
In "Limes, revista de estudios clásicos", n. 25, 2012, pp. 89-115
2011
The aesthesic, aesthetic experience and the subjective oscillation in and out of the Other are well exemplified by Dionysian enthousiasmòs. Written sources and archaeological finds, in particular vascular iconography, attest to the importance of these experiences in ancient Greek culture.
researchgate.net
in "L'immagine invisibile. La Tomba del Tuffatore nel cinquantesimo della scoperta" a cura di G. Zuchtriegel, Artem, Napoli, 2018, pp. 93-101
L'ambiguità di Dioniso, dio dalle molte forme e dai molti nomi, è il filo rosso lungo il quale si dipana il saggio, che analizza il complesso sistema dei miti relativi al dio, i legami della religione orfica con il mondo egiziano e quello orientale, la presenza dell'elemento dionisiaco nel teatro tragico (problematica fondamentale nella cultura greca) spingendosi anche ad indagare le persistenze del mito di Dioniso nei riti carnevaleschi dei nostri giorni, in particolare nel carnevale sardo. Dio vittima ed insieme carnefice, nel mondo greco Dioniso rappresenta l'elemento irrazionale, cangiante e ambiguo, capace di morire e di rinascere, contrapposto alla razionalità ed all'ordine rappresentati da Apollo, secondo la nota opposizione apollineo-dionisiaco introdotta da Nietzsche ne La nascita della tragedia. Maria Grazia Boracchi analizza la doppiezza di Dioniso facendo riferimento alle fonti storiche (Erodoto in primis), alla letteratura (dagli antichi inni ai testi dei poeti tragici), alla scultura, alla documentazione delle tavolette micenee in una prospettiva quanto mai ampia e stimolante.
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Analecta Romana Instituti Danici, 2001
D.R. Scandariato, C.A. Tassinari, & G. Zisa (eds.), Dendrolatrie. Miti e pratiche dell'immaginario arboreo, Edizioni del Museo Pasqualino, Palermo 2021: 133-157.
Childhood Philosophy, 2005
O livro do tempo: escritas e reescritas: teatro greco-latino e sua recepção I, 2000
Minima epigraphica et papyrologica, 2024
Latomus, 2023
Versione leggermente modificata di G. Itzcovich, Pinocchio e il diritto, in “Materiali per una storia della cultura giuridica”, 37/1, 2007, pp. 239-268