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Three problematic passages in Nicander are examined. The authenticity of the end of Al. (616-628) is defended against both older and more recent attempts at deletion, since the problematic l. 617 can be given a new sense or is to be transposed after 622. The difficult lines Th. 433-442 on the poisonous poppy find a surprising parallel in Sappho, fr. 31 Voigt, which allows us to interpret Sappho's erotic symptoms in medical terms. In Th. 60 the lectio difficilior is defended, revealing Nicander's familiarity with Homeric philology.
Relatore: Ch.ma Prof.ssa M.C. COCO DAVANI A N N O A C C A D E M I C O 1 9 7 6 -'7 7 Capi. I POSIZIONE GEOGRAFICA
«Grazie alla prosa superba e sensuale di Toni Morrison, "Amatissima" ha il potere di evocazione e la risonanza del mito… Un romanzo illuminante.» "The New York Times". "Amatissima" è la storia di Sethe, una giovane donna di colore forte e indomabile che, negli anni successivi alla guerra civile, si ribella alla propria condizione di schiava e fugge al Nord, verso la libertà. Nella sua nuova vita in una piccola casa appena fuori Cincinnnati, Sethe è tormentata da immagini dolorose che la sua mente non riesce a cancellare e, a volte, neppure a sopportare. A nulla valgono la presenza affettuosa dell'unica figlia che le è rimasta, Denver, o l'arrivo di un compagno dei tempi della schiavitù, Paul D, che come lei ha patito pene indescrivibili. C'è un evento oscuro e inquietante che tiene lontana la pace dalla casa fino a quando l'apparizione improvvisa di un'ospite inattesa, una ragazza sensuale e incantevole che si fa chiamare Amata, aiuta Sethe a conciliarsi e a convivere con il suo passato. Soltanto l'amore, però, potrà restituirle definitivamente la serenità, consentendole di risolvere i conflitti più laceranti della sua anima. Romanzo di ineguagliabile intensità emotiva, sostenuto da un ritmo narrativo audace e coinvolgente, "Amatissima" racconta il coraggio e la passione di uomini e donne straordinari i cui sentimenti non conoscono confini. Definito un capolavoro dalla stampa americana, vincitore del Premio Pulitzer 1988 e candidato al National Book Award, ai primi posti nella classifica dei libri più venduti, è l'opera che consacra Toni Morrison come una delle maggiori esponenti della narrativa americana contemporanea. Toni Morrison, Premio Nobel per la Letteratura 1993, è nata a Lorain, nell'Ohio, e vive tra Rockland County, nello stato di New York, e Princeton, nel New Jersey, dove è docente all'università. Ha scritto altri romanzi di successo: "The Bluest Eye", "Song of Solomon" -che ha ottenuto nel 1978 il National Book Critics Circle Award per la narrativa -"Tar Baby", "Amatissima" -vincitore del Premio Pulitzer 1988 -e "Sula", questi ultimi pubblicati in Italia con successo da Frassinelli. Si ringrazia la professoressa Friedrich dell'Università di Washington, Seattle, e Jim Newell, per la preziosa collaborazione.
I primi anni del XVII secolo furono testimoni di una straordinaria evoluzione in ambito musicale, dovuta in gran parte all'apporto di compositori italiani. Il 5 ottobre del 1600 nella splendida cornice di Palazzo Pitti a Firenze venne eseguita l'Euridice di Jacopo Peri e Ottavio Rinuccini, convenzionalmente considerata il primo melodramma della storia della musica, due anni più tardi Lodovico Grossi da Viadana pubblicò i Cento concerti con il basso continuo, tra le prime raccolte a basarsi in maniera pienamente consapevole sul "fondamento" o "basso seguente". Più o meno nello stesso periodo alcuni autori iniziarono a codificare il genere della sonata strumentale (nel 1621 e nel 1629 a Venezia videro la luce i due libri delle Sonate concertate in stil moderno di Dario Castello) e Claudio Monteverdi elaborò i principi della poetica della "seconda prattica", che avrebbe dettato legge nei decenni successivi. Questa straordinaria fioritura poté valersi del fertile terreno dell'Italia di quegli anni, che oltre a fari -non solo musicali -di levatura europea come Napoli, Roma e Venezia, contava su una serie di centri forse più piccoli ma non per questo meno splendidi, come la Mantova del duca Vincenzo Gonzaga, che ospitò per anni nella sua raffinata corte due artisti del calibro di Monteverdi e di Torquato Tasso. I primi anni del XVII secolo videro anche una decisa ascesa di Bologna, che all'ombra della Basilica di San Petronio aveva un gruppo di compositori brillanti e aperti alle novità stilistiche come Ottavio Vernizzi, Giulio Cesare Arresti e Maurizio Cazzati. A questo vivace panorama musicale su iniziativa del nobile Vincenzo Maria Carrati nel 1666 si aggiunse l'Accademia Filarmonica, che avrebbe raggiunto il suo massimo splendore nella seconda metà del XVIII secolo grazie a Padre Giovanni Battista Martini. La nuova istituzione -che si era innestata sulle precedenti esperienze delle accademie dei Floridi, dei Filomusi e dei Filaschisi -poté contare fin dall'inizio sull'apporto di alcuni dei musicisti più in vista attivi a Bologna e a Modena, tra cui Pietro degli Antoni, Giovanni Battista Vitali e Giovanni Paolo Colonna, il protagonista del nostro disco. Nato a Bologna nel 1637, Colonna si trovò subito immerso nel mondo della musica grazie a suo padre, il bresciano Antonio Del Corno Colonna, che nel 1622 era stato chiamato a occuparsi della manutenzione degli organi di San Petronio. Il ragazzo rivelò fin da giovanissimo una spiccata propensione musicale e i rapidi progressi ottenuti con l'organista di Agostino Filippuzzi convinsero il padre a mandarlo ad apprendere le basi della composizione nella città che in quegli anni offriva maggiori opportunità, ossia la Roma di Alessandro VII, il papa che commissionò a Gian Lorenzo Bernini il Colonnato di San Pietro. Nella Città Eterna il diciottenne Colonna conobbe Orazio Benevoli -che lo seguì nello studio del contrappunto -e soprattutto il grande Giacomo Carissimi, che gli fece conoscere le potenzialità dell'oratorio sacro, un genere che Colonna avrebbe in seguito frequentato con grande profitto. Carissimi prese a ben volere il giovane bolognese, al punto da offrirgli il posto di organista nella Chiesa di Sant'Apollinare, nella quale ricopriva l'incarico di maestro di cappella. Sebbene di questa breve parentesi professionale non ci sia pervenuta nessuna notizia diretta, dovette trattarsi di un'esperienza molto formativa, che alla fine del 1658 gli permise di ottenere a Bologna il posto di secondo organista di San Petronio, un risultato decisamente lusinghiero per un musicista appena ventunenne. Questa nomina segnò l'inizio del cursus honorum di Colonna, che nel 1661 assunse l'incarico di primo organista al posto di Giulio Cesare Arrestiche proprio in quel periodo stava portando avanti un'aspra polemica con Maurizio Cazzati -e nel 1674 ottenne la carica di maestro di cappella, delle cui funzioni era stato peraltro investito tre anni prima, dopo la partenza per Mantova dello stesso Cazzati. A questo punto Colonna era giunto al vertice dell'establishment musicale felsineo, ma questo non ne frenò l'attivismo, che lo spinse a occuparsi per oltre vent'anni della manutenzione degli organi di San Petronio, della costruzione di
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La Capitanata" è distribuita direttamente dalla Biblioteca Provinciale di Foggia. Per informazioni e per iscriversi alla lista delle persone e degli enti interessati rivolgersi a "La Capitanata", viale Michelangelo Erba curvata dal vento (… grano, canneti della costa o delle zone paludose…) e il terso cielo stellato sono elementi simbolicamente connotativi del nostro territorio. La dicitura A.D. 2000, insieme alla scritta ex-libris mutuata da Michele Vocino, rappresentano la volontà di tenere sempre presente il collegamento tra passato, presente e futuro senza soluzione di continuità. Questo ex-libris che d'ora in poi caratterizzerà i documenti posseduti dalla Biblioteca Provinciale, è stato per noi elaborato da "Red Hot -laboratorio di idee e comunicazione d'impresa" e da loro gentilmente donato.
Se la prima redazione della Cortigiana corre per essere la piú esplosiva delle opere aretinesche, non c'è dubbio che la redazione da Aretino consegnata alle stampe nel 1534 fu un evento editoriale di prima importanza. Non solo fra le opere di Aretino ma anche nell'orizzonte dell'editoria veneziana cinquecentesca, con tutte le connessioni editoriali-linguistiche, manageriali e senz'altro "artistiche" che si possono immaginare in quel ribollente e linguisticamente decisivo momento. La seconda redazione della Cortigiana è la prima pietra di una strategia editoriale che sarà perseguita senza pause dal duo Aretino-Marcolini a partire da quell'agosto veneziano del '34, a colpi di prime, seconde, terze edizioni, all'avvio dell'innovativo catalogo marcoliniano.
Negli ultimi anni, parallelamente alla crescita di interesse verso gli integratori alimentari, le agenzie governative e le associazioni dei consumatori stanno cercando di impedirne la vendita al pubblico. Questa situazione conflittuale ha impedito la ricerca per determinarne l’efficacia. Alcune ricerche, motivate politicamente, dicono che non hanno efficacia, altre sostengono che sono poco utili, ambedue contraddette dai produttori e dalle loro ricerche. Altre, in ultimo, ne confermano l’efficacia ma a loro volta sono contraddette da altri studi. Il campo degli integratori alimentari è un miasma di conflitti.
In base alle osservazioni effettuate, le murature vi- sibili nell'area archeologica di Mitropolis Possono essere ricondotte a due tipologie; la prima, che de6niamo tipo X, si riscontra prevalentemente nella regione absidale ed è caratterizzata dall'impiego di materiale litico di piccola pezzat\tra, con limitato utilizzo di elementi di recupero (fg. l). Al suo interno sono riconoscibili alcune varianti, riconducibili, comc vedremo, allo stesso filone artigianale. In un altro gruppo, che defrniamo 'B' rientrano, invece buona parte dei resti murari visibili nella navata centrale, nel nartece, nell'atrio, nella navata nord e nel pulpito della seconda fase; si tratta di un modo di costruire basato, in larga misura, sul reimpiego di elementi di grandi dimensioni. La vistosa differenza fra queste due tipologie non è soltanto di carattere formale, ma implica norevoli diversità anche sul piano tecnologico e va perciò ricondotta a due distinte tradizioni artigianali. Vediamo dunque i caratreri specifici di ciascun tipo. 1. Le murature di tipo A Sono formate sia da ciottoli arrotondari di origine fuviale, sia da elementi lapidei angolosi, presenti in quantità maggiori (fg l). Il litotipo appare costituito, in tutti i ca §i, da arinarie, di diverse formazioni. Non mancano pezzi di reimpiego, attestati in quantità limitata (non piir del 100/o sul tomle). Questi ultimi sono costiluiti, talora' da elemenri architetronici frammentari e da spezzoni di pietre lavorate: un ftammento con tracce di gradina è visibile, ad esempio, in una porzione muraria di tamPonamento dell'abside maggiore. mentre diversi blocchi con segni evidenti di una precedente lavorazione a scalpello si o.servano in un tratlo murario perpendicolare alì'abside centrale. Puredi ieimpiego sembra essere la maggior parte dei laterizi, alcuni uillizzati in schegge minute, conficcate a martello nei giunti per regolarizzare il corso e Per aumen- tare i contarri fra le pietre (e talvolta sostituiti da schegge litiche o da frammenti di contenitori ceramici), altri si presenrano spesso ron i. di coloridiversi e talora con residui àella malra originaria. diversa da quella di allettamento. Questi caiatreri dimosrrano che la fornitura del cantieie deriva da semplici pratiche di raccolta, condotte verosimilmente in prossimità di un 6ume, considerando la presenza signiGcativa dei ciottoli. Anche la limitata quantità di elementi di recupero, che porta a escludere una ricerca sistematica o il ricorso a pratiche di smon- rJeeio di edifici precedenti. concorda con l'iporesi dello ,pià,rrrn.r,,o. poìché è proprio nella raccolta supe16ciaJe Lo scopo di questo beve testo è quello di ana)izzarele murature dei resri imponenri delle basiliche paleocristiane e protobizantine di Gorryna, in località Mitropolis, e di caìatterizzarle dal punto di vista recnologico, rentando di individuare I'apporto delle diverse figure artigianali che ne sono all'origine e il loro livello di specializz3zione in tutto il ciclo che va dall'approrvigionamento del materialc 6no alla sua posa in opera. Sulla base di tali considerazioni si cerca di quantificare in termini di ore o di giornate lavo- rative l'apporto dei vari artigiani. Studi di questo tipo stanno riscuotendo negli ultimi anni un crescente interesse e si rivelano particolarmente utili per comprendere gli aspetri economici e sociali collegati alla produzione edilizia: le modalità di utilizzo delle risorse locali, I'apporto di manovalanza specializzara, l'entitàr dell'impegno tecnologico ed economico affrontato dalla committenzar. I cantieri di costruzione dovevano coinvolgere risorse umane e materiali di rale entità che si può veramente credere che l'edilizia, dopo I'agricoltura e I'industria tessile, fosse la piìr importante attività produttiva del passato. Ora, nella rarità di fonti scritte o ePigranche che facciano luce in maniera dettagliata sui caratteri organizzativi dei cantied e tenendo conto, invece, della relativa abbondanza di testimonianzr materiali, l'archeologia si configura come una fonte storica privilegiata, in grado di cogliere e di valorizzare le molteplici informazioni contenute nei manufatti murad stessi, Nel caso delle basiliche di Mitropolis, lo stato di conservazione delle murature ha consentito di giungere a conclusioni di qualche interesse circa l'entità dell'im- pegno tecnologico (e quindi economico) affrontato e di i"rii un id." d"l li,r.llo di specializzazione artigianale delle maestranze. Occorre comunque sottolineare che i risultati conse- guiti sono limitati alle opere murarie e non tengono conto ai altri imponanti asPetti quali i rivestimenri, le finiturc e le decorazioni parietali, oltremodo ricchi e il cui studio è imprescindibile per avere una piir adeguata conoscenza dell'organizzazione del cantìere. tr*F-hl+'MtF [^i'*t{P ^ sopnnre.dcnaK <-mail lr. §lqm{xf,r*,ss(Brdxrtt}lrsrx BXC §iETI'** " Ho volto Ia pr6enre ricer., a Gorrym (Cr.ta), nel lu8lio del 1998' su inoico dell'allon Diienore della Scuola Archdogici Iblian. di Ar'ne, Prof' Antonino diVita.ln qusra sede ho riPonaro il t6ro €hecomcgnai allora, sena cambiamenri e rnz: alcm aggìornamento bibliosrifco' «arrne che alla nota l. T.1..6.0 viene qui Pubblicato P.r la Prima Yolra. I Per lc rierche di quantifi@ione del coslo nell'erchitemra antica si veda, da ultimo, DoMI\c; 2012. Per gli sqvi in loc.lià Mitropolis, si vcda F^-RroLI C^MrÀ\^rr 2009 ,-I -r'dq :--' ' '' (i !L'!l' 'r"!^:wr -
crosbi.znanstvenici.hr
A Pomer, sulla costa occidentale del golfo di Medolino, fra il 20 marzo e il 20 aprile 2007, è stata effettuata un'esplorazione di recupero che ha interessato la particella catastale 242/2 del comune catastale di Pomer, per una superficie complessiva di 525 m2. A causa di atti irresponsabili da parte dell'investitore, nel novembre del 2006, la meccanizzazione edile distrusse all'incirca l'80% della particella, compromettendo il materiale archeologico immobile e mobile. L'esemplare più rappresentativo dei resti archeologici su questa parte della particella, è un mosaico policromo a pavimento, conservato su una superficie di 5 m2. Qui sono stati inoltre rinvenuti i resti di mura, di cui sono principalmente visibili le fondamenta e gli ammassi sparsi di pietre e intonaco di calce. Una situazione del genere non offre la possibilità d'interpretare la struttura di tutte le costruzioni murate; comunque, in base ai resti devastati, è possibile delineare la pianta della parte esaminata dell'antico edificio.
Leopardi copernicano, 1998
La pubblicazione nel 1543 del De revolutionibus orbium coelestium libri sex da parte del canonico polacco Niccolò Copernico provocò nel tempo un grande sconquasso intellettuale. Esso coinvolse non solo scienziati, filosofi, teologi e uomini di Chiesa, ma anche i poeti. La crisi della vecchia immagine dell'Universo diede luogo a reazioni di entusiamo, come nel caso di Thomas Digges e Giordano Bruno e, ovviamente, di Johannes Kepler e Galileo Galilei; oppure di ostilità, scetticismo, angoscia e preoccupazione. Fra i grandi poeti e filosofi che parteciparono al dibattito sul nuovo "sistema del mondo" vi sarà da protagonista Giacomo Leopardi
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In Brunetti, Simona et alii (edited by), Versprachlichung von Welt - II mondo in parole, Tübingen: Stauffenburg, 2016, 609-622, 2016
Juvenilia, pubblicazione degli elaborati relativi al concorso per giovani numismatici, 2011
Il crescente peso dell'Ucraina nell'economia mondiale, 2012