Una Storia Da Scrivere, Anzi in Fase DI Scrittura

Recherches. Culture et Histoire dans l'Espace Roman, 2018

L’articolo indaga i caratteri dell’istanza narrativa nell’opera di Vincenzo Consolo. Si sofferma inizialmente sulle variazioni dell’istanza in singole opere, quindi analizza alcune oscillazioni connesse all’impiego di tecniche narrative – come la focalizzazione interna o il discorso indiretto libero – e alla dimensione intertestuale, e infine esamina un campione di fenomeni metadiegetici. Dalla disamina sincronica dell’opera consoliana emerge, nella conclusione, una prospettiva diacronica che evidenzia tra La ferita dell’aprile e Lo spasimo di Palermo una continuità tematica, riguardante l’autorappresentazione dell’istanza narrativa.

Settimana News, 2020

Presentiamo il report della ricerca Sul rapporto con la Scrittura e la storia degli uomini svolta, tramite un questionario semi-strutturato, tra il clero e alcuni gruppi di laici di una diocesi italiana con una storia specifica.

2008

Questa è la storia di “una storia mai raccontata”, la storia di un Nonno che inizia nell’aprile del 1916 sul monte Col di Lana nell’alta val Badia in Dolomiti e finisce, a poco più di un secolo di distanza, nella mia casa a Roma, nel 2008, appena avrò terminato di scriverla. E’ una storia che si legge in una alternanza di “ieri” e di “oggi”, piani temporali incrociati, sviluppata in un intrico di pagine ingarbugliate per ripescare e trattenere memorie antiche. Razionalmente questa non dovrebbe essere una storia che possa interessare molti. Perché riguarda solo un Nonno, il mio e quello di una altra manciata di nipoti di cui alcuni non hanno fatto in tempo nemmeno a conoscerlo. Ma, in virtù della constatata emotività che mi ha colto mentre leggevo avidamente le carte del Nonno, ora mi ritrovo a pensare che questa sia una storia che può aiutare a capire meglio l’orrore della I Guerra Mondiale e forse di tutte le guerre, forse addirittura meglio dei libri o dei tanti film che l’hanno già raccontata.

Scrivere di storia mentre gli scenari mutano: la cronaca pisana detta «roncioniana» (1288/89-1295/96), in Genealogie credibili. Scritti di storia in onore di Roberto Bizzocchi, a cura di A. Addobbati e M. Giuli, Pisa, Ets, 2023, pp. 139-156 (ISBN: 9788846767332), 2023

New reflections on the Pisan chronicle in vernacular of the late 13th century, called "Roncioniana". The text was born as a story of the deeds of Ubaldo Visconti, his son Giovanni and his nephew Nino. Around 1294, it was integrated from the point of view of the sons of Count Ugolino.

Nel corso dell'ultimo seminario sulla storiografia relativa alle Inquisizioni europee, organizzato da chi scrive e da Andrea Del Col e svoltosi alla Sapienza Università di Roma nei giorni 20-21 novembre 2014, si è molto parlato di come nasce un libro. Gli organizzatori avevano infatti chiesto ai relatori di raccontare il proprio volume, la sua genesi, i problemi che avevano dovuto affrontare e sciogliere durante la stesura.

2020

Relazione introduttiva del corso di formazione professionale per giornalisti realizzato dall'Associazione Italiana di Public History (AIPH) e dall'Ordine dei giornalisti (Milano, 10-24 gennaio / 7 febbraio 2020). Introductory report of the course for professional training of journalists - Italian Association of Public History (AIPH) / Italian Order of Journalists (Milan, 10-24 January / 7 February, 2020).

Italiano Linguadue, 2011

In questo contributo si prendono in esame le difficoltà cui vanno incontro gli studenti non italofoni che frequentano la scuola secondaria di primo grado quando affrontano lo studio di manuali disciplinari e, in particolare, del manuale di storia.

I-:autore si domanda perché una civiltà in grado di reahzzare importanti infrastrutture idrauliche quali dighe, invasi, acquedotti o bonifiche degli spazi rurali (si pensi, per esempio, al prosciugamento del Fucino), e di altre imponenti opere pubbliche, come il vallo di Adriano o le grandi fortificazioni del limes cerrto-europeo, non abbiano ritenuto opportuno procedere ad un'organica difesa della capitale dal rischio di essere sommersa dalle acque del Tevere' Le ragioni furono, a suo awiso, molteplici. Egli ritiene, infatti, che il costo di tali opere non sembrò mai pai, al beneficio, sia perché la città, in parte collinare, non conobbe se non di rado inondazioni particolarmente estese, sia perché i quartieri più esposti furono sempre abitati dai ceti meno abbienti. È, del resto, significativo che gli autori antichi, pur riferendo delle periodiche inondazioni, molto raramente padino delle vittime, il cui numero non dovette essere mai particolarmente elevato. Per altro verso i danni provocati, e soprattutto la per-

Foglio Spinoziano

Saggio in forma di racconto pubblicato per la prima volta sul Foglio Spinoziano, portale di informazioni sul filosofo olandese.

Studio critico sulla Storia della Colonna Infame di Alessandro Manzoni