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Meccanismi di Reazione in Chimica Organica per gli Studenti del Corso di Laurea in Farmacia e CTF
Edizioni Quasar, 2017
Restauro dei monumenti e ricostruzione urbanistica nella Milano del secondo dopoguerra. L'ex palazzo dei Tribunali in piazza Beccaria e l'ex chiesa di S.
Restauro conservativo e tutela ambientale, 2012
Esempi selezionati per una lezione di restauro - Giovanni Carbonara Il volume curato da Maria Carmela Frate e Flavia Trivella presenta numerose positive qualità, le quali ne rendono utile la lettura ad un pubblico ampio e non limitato a pochi studiosi o specialisti. Accanto a questi, infatti, esso può soddisfare le richieste d’aggiornamento di professionisti che si trovino, in fase di progetto o di cantiere, di fronte a problemi non banali di restauro, di studenti universitari, ma anche di funzionari dell’amministrazione pubblica, locale e centrale, compresi quelli di soprintendenza. Le menzionate qualità riguardano, in primo luogo, come più volte le curatrici in altre occasioni non hanno mancato di sottolineare, l’apertura d’interesse all’architettura impropriamente detta ‘minore’, pur costituendo essa un patrimonio culturale a pieno titolo. Qui le puntuali osservazioni di Maurizio Martinelli, con esemplificazioni relative alla Toscana e alla Francia, pur svolte secondo un’ottica eminentemente museografica, archeologica e antropologica, e quelle di Alceo Vado sull’architettura, ‘rurale’ sì ma nobilissima, in terra cruda della Sardegna, spiegano bene di che cosa si tratti e della piena dignità storica e documentaria di tale patrimonio perlopiù negletto. Patrimonio che, quasi per definizione, ricade sotto le incerte e oscillanti cure dei comuni e degli enti territoriali, piuttosto che sotto quelle, più solide e sicure, dello Stato e, per esso, delle soprintendenze del Ministero per i beni e le attività culturali. Un’altra qualità è rappresentata dall’opzione (espressa chiaramente in alcuni saggi ospitati nel volume, come quello di Stefania Terenzoni e Juri Badalini) nettamente di taglio metodologico ‘conservativo’, nel senso più rigoroso del termine, quale discende soprattutto dal pensiero elaborato nell’ambiente universitario milanese del restauro e, in termini concettuali più nitidi, dalla riflessione di Amedeo Bellini, più volte citato, senza inoltre trascurare opportuni riferimenti al ‘restauro timido’, intelligentemente e generosamente promosso da Marco Ermentini. Opzione che si vede attraversare molti contributi, pur con declinazioni e sensibilità differenti, anche in ragione della diversità dei temi trattati che oscillano dal resoconto accurato di singoli interventi di restauro architettonico ad aperture dimensionalmente e territorialmente più vaste, ad approfondimenti tematici, per esempio su modalità innovative di registrazione elettronica di dati (Laura Pecchioli e Barbara Mazzei sul cubicolo di Santa Tecla in Roma), esiti di rilevamento, analisi del degrado, trattamento .................................. Predilezione più generalmente coerente con le premesse conservative di cui s’è detto. Fra le altre qualità si può evidenziare il convinto richiamo al criterio del ‘minimo intervento’, che subito rimanda all’importanza di adeguate indagini preliminari, se non di un vero e proprio ‘cantiere’ o ‘pre-cantiere’ della conoscenza, come quello che ha guidato il raffinato restauro, curato da Giuseppe Cruciani Fabozzi, del Santuario di Santa Maria del Lavello a Lecco, caratterizzato da un imponente apparato diagnostico e analitico pluridisciplinare, e anche del Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati a Firenze, esteso fino alla cura delle tappezzerie e delle vecchie carte da parati, oltre che accompagnato da un’adeguata documentazione, indispensabile per la manutenzione futura dell’edificio; o quello della chiesa di Santo Stefano Martire a Palestrina, con la vera e propria riscoperta di un edificio pressoché sconosciuto come ben spiega Paolo Walter Di Paola; oppure del complesso della kulla Mushkholaj in Decani, nel Kosovo, ove Maurizio Berti illustra e motiva un caso di ragionata scelta di riedificazione-restauro; o del campanile della chiesa di San Domenico a Perugia, un lavoro complesso condotto da Maria Carmela Frate e Giulio Ser-Giacomi con grande equilibrio e senso della misura, valutando caso per caso e facendo sempre il minimo indispensabile, senza procedere ad inutili rimozioni, neanche di vecchi presidi strutturali ormai inefficienti. Infine di Villa Turri, già Palagio degli Antinori, nei dintorni di Firenze, descritto da Ferruccio Della Fina, Fabrizio Sottili, Ornella Di Silverio. In ultimo alcuni saggi, come quelli di Lucia Serafini sulla Chiesa di San Michele Arcangelo a Minervino Murge, di Alessandra Candido su quella della Missione a Mondovì o di Michele Asciutti sull’ottocentesco Palazzo Bianchi di Perugia, presentano, con grande lucidità scientifica, casi di restauro da cui emerge la ‘circolarità virtuosa’ che sempre dovrebbe attivarsi fra storia e restauro, dove il primo dei due termini nutre e indirizza l’altro verso un intervento consapevole, mentre il secondo restituisce al primo, già in fase di studio e più ancora a cantiere aperto, ulteriori e nuovi materiali storici di prima mano, preziose informazioni, spunti di riflessione e di approfondimento. Circolarità espressa, invece, nei termini d’una fruttuosa interazione fra analisi storico-critica del bene e istanze scientifiche di messa in sicurezza, nell’interessante progetto relativo all’isolamento sismico della villa La Silvestrella a L’Aquila, di Rolando Mariani e Riccardo Vetturini. Il contributo spiega bene come le ragioni della migliore conservazione abbiano indotto all’applicazione d’un sistema di “isolamento alla base” dell’edificio giungendo, senza alterare né la consistenza né l’immagine del monumento e contenendo l’invasività dell’intervento, a conseguire il risultato d’un vero e proprio “adeguamento sismico”. Altri saggi toccano poi, ad esempio, temi di archeologia industriale (Donatella Rita Fiorino e Caterina Giannattasio circa il progetto di valorizzazione del sito della diga, ancora in esercizio, sul Flumendosa a Nuraghe Arrubiu: un contributo che illustra l’intervento di salvaguardia d’un contesto paesaggistico-industriale, con la chiara esplicitazione dei principi di restauro che l’hanno guidato, il ‘minimo intervento’, la ‘reversibilità’ e soprattutto il criterio di agire preferibilmente per aggiunta e non per sottrazione), sempre con un solido supporto storiografico e, in questo caso, anche con interessanti riflessioni, di natura teorica e metodologica, sul rapporto che nel restauro, in vario grado, viene a stabilirsi, come si suol dire, fra ‘antico’ e ‘nuovo’; rapporto qui affrontato con un sereno giudizio sulle capacità del nuovo di aiutare e sostenere l’antico, offrendo ad esso l’opportunità di una risposta funzionale, in termini di soddisfacente utilizzabilità contemporanea che, se non rappresenta certo il ‘fine’ del restauro, di sicuro ne rappresentano il ‘mezzo’ conservativo più efficace. Essa costituisce, inoltre, il più salutare rimedio contro i rischi di decadimento per abbandono, da un lato, d’imbalsamazione e di fredda musealizzazione dall’altro. È un tema, questo, sul quale molti autori si soffermano allargando il loro ragionamento anche agli aspetti sociali, economici e politico-amministrativi che girano intorno al restauro e che, in Paesi meglio governati, ad ogni livello, del nostro, producono risultati di eccellenza pur in assenza d’una consuetudine con la materia e d’una tradizione di restauro e conservazione confrontabile con la nostra. Un gruppo di saggi, quindi, si raccoglie opportunamente proprio intorno al tema della rifunzionalizzazione e a quello, connesso, dell’accessibilità (ex-chiesa di San Bevignate a Perugia, di Bruno Guerri e Giulio Pieroni; ex-chiesa di Santa Caterina a Foligno, di Bruno Guerri e Andrea Matcovich) anche nei termini d’una raffinata e moderna musealizzazione (San Benedetto Po, di Stefania Terenzoni e Cristian Prati) o, per finire, di recupero urbano (il quartiere di Pré nel centro storico di Genova, di Annita Farini). Nel complesso, quindi, il volume si pone come una riflessione a tutto campo, condotta e costruita attraverso una significativa sequenza di esempi e casi ben approfonditi ma pensata in maniera organica e rispondente ad una precisa e aggiornata visione del restauro e della conservazione dei beni architettonici. Questa, tutto considerato, sembra equilibratamente aderire ad una linea di pensiero definibile come ‘critico-conservativa’, quale si è andata configurando negli ultimi due decenni. Anche in questo impegno civile si riconosce lo spunto che ha guidato gli architetti Frate e Trivella nella concezione e realizzazione di questo loro nuovo volume.
Trattato Italiano di Medicina d' Ambiente, 2023
La Chimica Verde (Green Chemistry) non è una semplice branca della chimica, rappresenta piuttosto una nuova visione di questa disciplina basata su principi che hanno come scopo lo sviluppo responsabile e sostenibile. Si tratta di un approccio trasversale, che coinvolge diversi settori e che ha permesso di rimettere a fuoco gli obiettivi primari della ricerca, dello sviluppo e della produzione dell’industria chimica. A partire dalla fine degli anni settanta del secolo scorso, con il forte sviluppo della produzione industriale di sostanze chimiche ed il conseguente effetto sull’ ambiente, si è cominciato a pensare al modo di ridurre l’impatto sui ricettori finali (quali aria, acqua e suolo). Nel 1991, l’ufficio per la prevenzione dell’inquinamento dell’EPA (Environmental Protection Agency, USA) ha lanciato un programma di sovvenzioni alla ricerca, incoraggiando la riprogettazione dei prodotti e dei processi chimici esistenti per ridurre l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente. La Chimica Verde è stata teorizzata ufficialmente nel 1998 dai chimici Paul Anastas e John Warner , che hanno avuto il merito di stilarne i dodici principi fondanti.
RANZONI - Lo scapigliato maudit, 2017
Breve analisi delle vicende riguardanti il restauro del Camposanto di Pisa ad opera del Botti
Archeomatica, 2012
recupero&conservazione, 2022
Una chiesa non è una palestra ... IL DIBATTITO ... a proposito della Chiesa di San Gennaro a Real Bosco di Capodimonte 7 Restauro, restyling e la materia della storia di Valentina Russo Se il Barocco si tinge di blu di Andrea Pane Contributi dalle Scuole di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio IL RESTAURO TIMIDO _ di Marco Ermentini 14 Siamo fatti di legno: invito alla "corrispondenza" PILLOLE DI RESTAURO ARCHITETTONICO _ di Riccardo Dalla Negra 18 Restauro e illuminazione. Nodi critici in rapporto alla sintassi dell'architettura storica 22 Direttive Europee e prestazione energetica. Quali cambiamenti per gli edifici storici? di Giovanni Litti 30 Alla ricerca dell'identità. I restauri alla facciata del Duomo di Monza di Luca Rinaldi dal CIAM Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano 36 Bonus edilizi e ragioni della conservazione: un contributo al dibattito
2012
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2015/2017 Annuario. Corso di Laurea in Architettura a ciclo unico Sapienza Università di Roma, 2018
ReUSO, Books of Procedings of the Xth edition of the ReUSO - Documentation, Res-toration and Reuse of Heritage (Porto, 2-4 novembre 2022), eds H. Varus, A. Furtado, J. Melo, Universidade do Porto: Porto, pp. 547-560
NUOVA GIURISPRUDENZA CIVILE COMMENTATA , 2013
Responsabilità nella conservazione del costruito storico, 2011
Butlletí de la Reial Acadèmia Catalana de Belles Arts …, 1996
Amoenissimis...Aedifciis GLI SCAVI DI PIAZZA MARCONI A CREMONA VOLUME 2 I Materiali, 2018
in Architettura e Restauro dei beni culturali: un progetto virtuoso, a cura di Maria Luce Aroldo, Matteo Borriello, Alessio Mazza, Paparo Editore, 2019
Predisporre un numero monografico interamente dedicato al restauro per la rivista “L’ADC. L’architettura delle città”, periodico che ha come obiettivo editoriale quello di approfondire attraverso studi architettonici, storici, tecnologici e urbanistici la valorizzazione delle città, ha rappresent..., 2024
Giovanni Caudo et Martina Pietropaoli (dir), Riabitare il mondo, Roma, Quodlibet, 2021
RICerca REStauro. Atti I congresso Società Italiana per il Restauro dell'Architettura (SIRA), 2017
I 'MANIFESTI' ROMANTICI E LA POLEMICA SUL ROMANTICISMO, in MODERNA semestrale di teoria e critica della letteratura, 2019