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2014, "Filosofia e nuovi sentieri/ISSN 2282-5711"
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Abitiamo o passiamo? Siamo radicati in un moto continuo o avvinghiati alla fredda staticità del possesso? Viviamo la proprietà come limite o siamo confinati in una proprietà? Da queste domande possiamo partire per interrogarci su di un problema assai pregnante e arduo, come i più irti sentieri di montagna o le più difficoltose ferrate – quale è il problema del confine.
le incredibili avventure di una finanza patafisica dal 1968 a oggi 88 Chiara Guerzi Il tardogotico estense tra critica e mercato dell'arte 118 Giulio Zavatta «Tiziano?», «Correggio?». Due expertises di Ludwig Baldass e Roberto Longhi nell'archivio di Antonio Morassi 131 Andrei Bliznukov Ludovico Mazzolino alla prova del mercato d'arte, novecentesco e non solo 139 Valentina Rossi Una breve indagine sul mercato dell'arte. Interviste alle tre direttrici delle fiere italiane di arte contemporanea: Ilaria Bonacossa, Adriana Polveroni e Angela Vettese Ricerche di S/Confine, vol. VIII, n. 1 (2017) -www.ricerchedisconfine.info I Federica Veratelli Editoriale Da tempo, la rivista Ricerche di S/Confine ambisce a divenire strumento di raccordo tra le diverse anime dell'Unità di Arte, Musica e Spettacolo del DUSIC (Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali) dell'Università di Parma. Attraverso un approccio multidisciplinare, l'interesse della rivista è volto alla creazione di mappe, che con uno sguardo attento al passato, siano in grado di veicolare inedite interpretazioni del presente in diversi ambiti delle scienze umane. Animato da queste premesse è anche questo ultimo numero, dedicato alla storia del mercato dell'arte in Italia. Come testimoniato da una bibliografia complessa e stratificata, si tratta di un ambito ormai storicizzato e materia d'interesse sia per gli storici dell'arteai quali si apre un mondo di oggetti diversificato nelle forme e nei contenuti -, sia per gli storici tout court, della cultura, dell'economia, della legislazione, antropologi e sociologi, che ne osservano valori, modelli, significati e atteggiamenti. Alla complessità degli approcci dalle declinazioni più ampie dei consumption studies, del mercato del lusso e nella sua accezione global -, corrisponde una moltiplicazione dei contesti, che emerge sin dalle analisi condotte sulla prima età moderna. Come osserva Guido Guerzoni in Apollo e Vulcano. I mercati artistici in Italia, 1400-1700 (2006), già le corti nord-italiane del Rinascimento costituiscono degli osservatori interessanti, in grado di evocare, non un'unica realtà, ma una costellazione di «organismi vivi», in grado di seguire l'evoluzione di molte variabili, da quelle anagrafiche a quelle politiche (Guerzoni 2006, p. 136). Ecco che l'uso della parola mercato declinato al plurale, mercati, si impone, sin dalla prima modernità, come condizione necessaria per inquadrare una pluralità di situazioni, «una conventio ad includendum, capace di ricomprendere fenomeni eterogenei, analizzabili con metodi che colgono gli elementi distintivi delle diverse forme di governo delle transazioni», oltre alla necessità di estendere il perimetro della ricerca a tipologie di beni e servizi che trascendono la classica triade delle arti del disegno vasariana: la pittura, la scultura
Progetto organizzato e realizzato per conto della Scuola Superiore Santa Chiara, dell’Università degli Studi di Siena, nell’ambito dei Pro.M.-Programmi Multidisciplinari, 2007-2009, pp. 9. A cura di Omar Calabrese, Maurizio Bettini e Massimo Squillacciotti, con il concorso delle Scuole di Dottorato dell’Ateneo di Siena. Anche ivi: https://www.academia.edu/42058765/Margine_Soglia_Confine_Limite_istituzioni_pratiche_teorie
1. Per una buona parte del secolo scorso (direi almeno fino agli anni '50 compresi) era normale che chi si occupava professionalmente di filosofia non solo esponesse le proprie personali concezioni intreccian-dole strettamente con momenti e personaggi notevoli della storia del pensiero, ma anche si dedicasse alla ricostruzione storiografica in quanto tale, producendo monografie di ampio respiro senza partico-lari vincoli di specializzazione. Gli esempi che potrei citare, anche solo nel contesto "milanese" al quale lo stesso Banfi appartiene, sono nu-merosi: basti qui il solo esempio di Mario Dal Pra, che pur essendo accreditato di un suo personale indirizzo "teoretico" (il cosiddetto "trascendentalismo della prassi"), si occupò, con monografie dedicate, di tutti i classici "quattro tempi" della storia del pensiero occidentale (antico, medievale, moderno e contemporaneo). È troppo facile osser-vare che la crescente specializzazione degli studi e l'aumento esponen-ziale della bibliografia hanno fatto diventare questa impresa, e non da ieri, praticamente impossibile; almeno per chi voglia evitare l'accusa di superficialità. È però anche opportuno dire, a mio avviso, che in questo modo di fare filosofia c'è qualcosa che meriterebbe di essere salvato, e che invece oggigiorno rischia progressivamente di svanire, ossia il costante e costruttivo confronto della filosofia con la sua storia e con la sua tradizione. Anche qui, come sempre, le posizioni estreme non sono consigliabili. Il privilegiamento dell'approccio storico rischia facilmente di trasformarsi in "storicismo", e dunque suggerire un me-todo di indagine che passa attraverso categorie al tempo stesso troppo ampie e troppo vaghe (un difetto, come cercherò di mostrare, da cui non è immune lo stesso Banfi). D'altra parte è difficile non apprezzare,
… Ri-Vista Ricerche per la progettazione del paesaggio, …
This interview with Piero Zanini has a particular interest. At the end of Nineties he firstly faced the theme of boundary, explored through a wide range of sources, not only related to architecture but also referred to geography, moving, literature, anthropology. This argument is now one of the most discussed between planners and designers and therefore the considerations here showed, that send to the complex discussion begun in 1997, are particularly actual and source of suggestions.
In questo lavoro si è cercato di ricostruire il sostrato di letture che sta alla base dell’elaborazione de "L’isola riflessa" di Fabrizia Ramondino, accogliendo inoltre l’esplicito invito dell’autrice a strappare dall’oblio tanta parte della nostra memoria, e a ridare corpo e voce a quelli che sono i fantasmi ventotenesi di Ramondino e della storia d’Italia. All’interno del deposito di letture che vengono costantemente richiamate dall'autrice nel corso della sua opera, un ruolo di primo piano spetta senza dubbio all’autobiografia di Altiero Spinelli, "Come ho tentato di diventare saggio", non solo perché sono frequentissimi i riferimenti ad episodi narrati in quest’opera, ma anche per un’insolita convergenza tra la scrittura di Spinelli, caratterizzata da una stretta correlazione tra elemento narrativo ed elemento meditativo e quella di Ramondino. Attraverso la rievocazione della storia di Ventotene come isola di confino si è potuto così riscoprire e apprezzare un’opera che merita di essere annoverata tra i classici dei nostri tempi.
2020
Un raffronto tra il romanzo di Andrea da Barberino, Il Guerrin Meschino 1 , e il suo rifacimento in versi da parte di Tullia d"Aragona 2 mostra con evidenza il processo interpretativo a cui la poetessa sottopone l"opera originaria. Infatti, pur rispettando sostanzialmente lo svolgimento della trama e la narrazione dei fatti, la scrittrice ora amplia, ora taglia, spesso modifica il senso della scrittura di Andrea. Il viaggio di Guerrino ne risulta così caricato di sensi e suggestioni nuove, nelle quali la personalità umana e poetica di Tullia d"Aragona s"impone sulla narrazione cavalleresca di Andrea Da Barberino, in qualche modo rinnovandola. E questo avviene in particolare nei canti XXV e XXVI, i canti dell"incontro di Guerrino con la Sibilla, un episodio che, evidentemente, più della rievocazione di peripezie esotiche e scontri bellici e duelli, si prestava alla rivisitazione della poetessa cortigiana. Ma, prima di procedere ad un"analisi comparata delle due opere, sarà bene sgombrare il campo da alcuni ostacoli che lo renderebbero impraticabile. Rimando per questo ai contributi più recenti sul Meschino 3 , i quali, correggendo posizioni
Il restauro della tavola di Giovanni Antonio Sogliani, 2022
Sulla tavola di Giovanni Antonio Sogliani proveniente dalla chiesa di San Donato a Greti restaurata da Sandra Pucci con il contributo del Rotary Club e del Comune di Vinci
Cuadernos De Filologia Italiana, 2007
Natalino Sapegno ha messo in evidenza la solidarietà di Manzoni per gli oppressi, la sua ammirazione per la loro cultura, il suo desiderio di giustizia sociale. Ha anche difeso Manzoni dalle accuse che studiosi liberali e marxisti gli hanno rivolto, negando che ci fosse in lui un «aristocraticismo giansenistico», e mostrando la ricchezza di vita interiore dei suoi personaggi umili. Sapegno, infine, ha capito che il rifiuto manzoniano della violenza non era un sotterfugio ideologico di tipo conservatore, ma parte del sentimento religioso che ispirava l'impegno dello scrittore per una società migliore.
پژوهشنامه انتقادی متون و برنامههای علوم انسانی, 2018
Nella letteratura italiana degli ultimi decenni lo scrittore Andrea Camilleri rappresenta un caso raro di successo editoriale e di pubblico, con centinaia di migliaia di copie vendute, traduzioni in molte lingue, riconoscimenti e convegni in suo onore. Uno dei suoi titoli più noti è il romanzo storico Il Birraio di Preston. Lo scrittore è diventato famoso presso il grande pubblico inizialmente per la serie di romanzi polizieschi che hanno per protagonista il commissario Montalbano. I lettori hanno scoperto i suoi romanzi storici in un secondo momento, sebbene questo filone preceda cronologicamente quello di Montalbano. Non dobbiamo, però, pensare che siano una lettura meno avvincente di quelli polizieschi. Camilleri è uno scrittore che sa catturare il lettore e tenerne desta l’attenzione fino all’ultima pagina. Non poca importanza ha qui il vasto sapere tecnico acquisito lavorando per molti anni per il teatro, la radio e la televisione, dove ha avuto a che fare con testi di diverso genere e ha accumulato una notevole esperienza di strategie narrative. Il Birraio di Preston si colloca a un punto di svolta della sua carriera di romanziere, sia per quanto riguarda lo sperimentalismo linguistico e narrativo, che il riconoscimento del pubblico.
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Confini e sconfinamenti, 2022
"Filosofia e nuovi sentieri/ISSN 2282-5711", 2013
Paragone Arte, 2011
Quaderni del CSCI. Rivista annuale di cinema italiano, n. 9. Dossier: Italia, cinema di famiglie. Storia, generi e modelli, 2013
Il Confronto, 2020