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2008, Proceedings e report
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348 pages
1 file
The Proceedings of the 9th Conference of the International Society of Italian Linguistics and Philology (SILFI), «Prospects in the study of Italian vocabulary» (Florence, 14-17 June 2006), comprise 88 contributions by scholars from Italy and abroad. The essays are divided into twelve sections, each representing a study prospect, thus illustrating the vitality of the great tradition of Italian studies on language. The Conference confirms the importance of tradition, but also points up how the new areas of study – concerning the use of information infrastructures for the acquisition and conservation of the linguistic heritage – are by now pivotal both for research and for the establishment of essential resources for the defence and promotion of our language. Meditation on the Italian lexicon at this moment in time signifies retrieving the relation between our language and our culture, which tends to be overshadowed in a period of globalisation and of vehicular language such as the pre...
Quaderni dell'Atlante Lessicale Toscano 1, 1983
"Il lavoro elabora i dati delle inchieste svolte a Marradi e a Palazzuolo sul Senio (FI) per L'Atlante Lessicale Toscano, con particolare attenzione alle differenziazioni areali "
Italica Belgradensia, 2014
I segnali discorsivi rappresentano un tema ancora da esplorare nel campo degli studi glottodidattici. il presente contributo si propone di approfondire ulteriormente la problematica del loro apprendimento ed insegnamento nel contesto formale. partendo da un corpus di registrazioni audio raccolto nell'ambito del progetto ITALSERB, abbiamo analizzato forme e funzioni pragmatiche dei segnali discorsivi nella produzione orale degli studenti serbofoni, frequentanti gli studi di italianistica, di durata quadriennale e corrispondenti ai livelli A2-C1 del Quadro comune europeo. I risultati della nostra analisi qualitativa e quantitativa rilevano un deficit nella competenza pragmatico-discorsiva degli apprendenti. al fine di sottolineare l'importanza di un esplicito e sistematico approccio ai segnali discorsivi all'interno del processo didattico, abbiamo infine suggerito alcune tecniche didattiche utili ad applicare concretamente i nostri presupposti teorici.
p-arch.it
La mancanza di un lessico computazionale aperto per la lingua italiana limita l'accesso alle risorse informative in rete nel nostro Paese. Questo riguarda anche il patrimonio informativo della Pubblica Amministrazione, la cui accessibilitae da molti anni ...
Linguistica E Filologia, 2013
This paper discusses the results of an experiment designed to analyze lexical richness, operationalized in terms of lexical frequency, in the written production of a group of L2 learners and native speakers of Italian. The data are derived from the CALC study (Communicative Adequacy and Linguistic Complexity in L2 writing; cfr. Kuiken / Vedder / Gilabert 2010; Vedder 2012), set up to investigate the relationship between communicative adequacy and linguistic complexity in L2 and L1 writing (Italian, Dutch, Spanish), in relation to the Common European Framework of References (CEFR; Council of Europe, 2001). The present study focuses on the data of the L2 learners and native speakers of Italian. The first research question discussed in the study concerns the relationship between lexical richness and the general proficiency level of L2 learners. The second question addresses lexical richness in the written texts of Dutch low-intermediate and intermediate learners of Italian, compared to that of native speakers of Italian and assessed by means of a lexical frequency profiling method (Laufer / Nation 1995). The participants are 39 Dutch university students of Italian, with a proficiency level ranging from A2 to B1, and 18 native speakers of Italian, enrolled in an Italian university. In the study the participants had to carry out two writing tasks, consisting of a short essay in which an opinion had to be reported about factual information. To establish the general language proficiency in L2 a C-test and the DIALANG placement test were administered. Results show that although a relationship between lexical richness and language proficiency in L2 could not be demonstrated, there appeared to be significant differences in lexical richness between the L2 and L1 writers. The paper concludes with a discussion of the development of lexical richness in Italian L2.
Giovedì 12 -sessione plenaria -aula magna Benedetto Vertecchi. La mano e l'intelligenza Venerdì 13 -sessione plenaria -aula magna Francesco Sabatini. L'occhio e la grammatica Venerdì 13 -sessione plenaria -aula magna Giacomo Stella. Imparare a leggere e leggere per imparare. La doppia sfida per i dislessici Venerdì 13 -sessione plenaria -aula magna Riassunti delle comunicazioni Lucia Amara. Dal testo scritto al testo visivo al testo filmico: un'esperienza di scrittura per il cinema nella scuola media Giovedì 12 -sessione 18:00 -aula magna Profilo. L. Amara insegna Lettere nelle scuole medie a Bologna. Si è laureata in Lettere classiche a Firenze e, nel 2003, al Dams di Bologna, dove ha svolto il dottorato in collaborazione con Paris VII nel Dipartimento di Semiologia del Testo e dell'Immagine diretto da Julia Kristeva. Collabora con diversi artisti della scena italiana ed europea. La sua ricerca si focalizza sulla vocalità, sui linguaggi performativi e su alcune forme irregolari dei linguaggi letterari. Ha curato il libro Utopie Vocali di Michel de Certeau (Mimesis, 2015). Nel 2016/17 ha svolto un post-dottorato all'Ecole des Hautes Etudes di Parigi e attualmente è assegnista presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
2015
La collocazione della paura, uno studio sul lessico no dei modi di prendere coscienza di un fenomeno è analizzarlo, determinando la sua rappresentazione linguistica. Di essa è possibile valutarne la forma e la produttività: la parola che identifica il fenomeno è un sostantivo, un verbo o un aggettivo? A quali altre parole o altri morfemi dà origine? Possiede sinonimi, iponimi, iperonimi e antonimi? È soggetta ai processi di tabuizzazione del linguaggio? Di quali varietà linguistiche fa parte? Come viene collocata all'interno dei testi? Solitamente i due grandi oggetti a cui si rivolge il fenomeno della paura sono la morte e l'altro rispetto a sé, concepito come fonte di incertezza e dunque di sospetto. Il significato del termine paura è affascinante perché identifica un'emozione molto presente all'interno dell'animo umano e poiché i risvolti connessi possono essere imprevedibili, spaziando dalla frustrazione alla generazione di violenza. Il campo semantico della 'paura' rappresenta per molti individui un tabu linguistico che si tende a superare servendosi di formule perifrastiche, a meno di non rientrare nelle varietà linguistiche infantili. All'interno della sezione dei sinonimi e dei contrari del Grande Dizionario Analogico della Lingua Italiana UTET diretto da Raffaele Simone (GDA), la paura presenta due accezioni: la prima di spavento e la seconda di preoccupazione. Per quanto concerne la prima, si notano come sinonimi appartenenti al lessico fondamentale-orrore; di alto uso-fifa, terrore, vigliaccheria; comuni-cacarella, spaghetto, spago, strizza, atterrimento, panico, raccapriccio, smarrimento; di basso uso-pavidità; tecnicospecialistici-fobia. Gli antonimi sono coraggio, valore, fegato, animo, ardimento, ardire, audacia, baldanza, eroismo, temerarietà e animosità. La seconda accezione presenta come sinonimi facenti parte del lessico fondamentale-ansia, preoccupazione, pensiero, timore; di alto uso-agitazione, angoscia, allarme; comuniaffanno, angustia, apprensione, inquietudine, trepidazione. Gli antonimi sono calma, serenità, tranquillità, placidità. La differenza fra le due accezioni riguarda in misura U
Fraseologia e paremiologia. Modelli e dinamiche, 2024
Il presente studio ha una duplice natura, da un lato si configura come un’indagine corpus-based sulle collocazioni del lessico della moda, dall’altro intende delineare una metodologia glottodidattica per un insegnamento efficace di questi fenomeni linguistici ad apprendenti stranieri adulti dell’italiano, ispirata ai principi del Data-Driven Learning. I quesiti di ricerca da cui si è partiti per sviluppare questa composita indagine linguistico-didattica riguardano la possibilità o meno di individuare delle proprietà condivise dalle collocazioni del lessico della moda, che permettano di ricondurle a delle categorie descrittive, e l’efficacia dei corpora nell’esplorazione e acquisizione di tali fenomeni linguistici. In questo contesto si è scelto di adottare la prospettiva funzionale di Balboni (2000: 13), che nel definire le lingue per scopi speciali (da qui LSP) parla di “microlingue”, intendendo «quei linguaggi usati nei settori scientifici [...] e professionali [...] con gli scopi di comunicare nel modo meno ambiguo possibile e di essere riconosciuti come appartenenti a un settore scientifico o professionale». In questo senso, le lingue speciali si collocano in una sorta di continuum rispetto alla lingua comune, di cui il lessico specialistico diventa una sottocomponente, anziché costituire uno spazio separato (Cabré, 1999).
Nelle seguenti voci “Opera/Testo” e “Ovvio/Ottuso”, Gianfranco Marrone presenta due frammenti del volume Roland Barthes: lessico, di prossima pubblicazione per Carocci editore. Nella prima voce, Opera/Testo, si segue il percorso che ha portato a una vera e propria rivoluzione concettuale quando si è passati dall’attenzione piuttosto tradizionale verso l’Opera a quella verso il Testo, che è divenuto l’oggetto specifico della ricerca semiologico-letteraria. Seguendo Barthes, il testo si delinea come ipotesi regolativa e categoria strategica; aiuta a combattere la separazione tra discipline e in definitiva delinea una pratica di scrittura in cui teoria e oggetto tendono a coincidere. È questa un’acquisizione definitiva della ricerca, un’eredità consolidata delle riflessioni iniziate con Barthes? Oppure siamo di fronte oggi a un trend inverso, che porta il nostro sguardo di nuovo a concentrarsi sull’opera piuttosto che sul testo? Altre domande vengono poi poste nella voce Ovvio/Ottuso, un’opposizione di Barthes lungamente discussa in ambito semiologico e filmico. Quanto sia quella di Barthes una teoria ad hoc per analizzare adeguatamente i pochi fotogrammi di alcuni film di Ejzenštejn presi in considerazione, oppure quanto sia estendibile ad altri testi e ad altri fenomeni di senso, è tuttora una questione del tutto aperta.
Il lavoro si prefigge di verificare la presenza e la fortuna del lessico di Dante (o meglio: del lessico documentato dalla tradizione manoscritta dell’opera di Dante) nella lingua a lui coeva e, per quanto possibile, nei secoli successivi, fino all’introduzione nell’italiano contemporaneo, individuando le modalità mediante le quali elementi del lessico dantesco entrano nel circuito della lingua nazionale.
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Pour une philologie analytique. Nouvelles approches de la micro-variance textuelle en domaine roman, sous la direction d'Oreste Floquet et Gabriele Giannini, Paris, Classiques Garnier, 2023
Scuola Italiana Moderna, n. 5 (gennaio), pp. 26-30, 2021
بحوث فى تدریس اللغات, 2020
Scrivere nella scuola oggi. Obiettivi, metodi, esperienze, Atti del secondo Convegno nazionale ASLI ScuolaSiena, Università per Stranieri di Siena, 12-14 ottobre 2017, a cura di Massimo Palermo, Eugenio Salvatore, Firenze, Franco Cesati, 2019
in: La cultura linguistica italiana in confronto con le culture linguistiche di altri Paesi europei dall'Ottocento in poi, Roma, Bulzoni, 2018
Cognitive Philology, 2015
«ACCIÒ CHE ’L NOSTRO DIRE SIA BEN CHIARO» SCRITTI PER NICOLETTA MARASCHIO, 2016
Revista de Italianística, 2012
«Lettere Italiane», 2021
in Lessicografia storica dialettale e regionale, Atti del XIV convegno ASLI (Milano, 5-7 novembre 2020) a cura di Michele A. Cortelazzo, Silvia Morgana e Massimo Prada, 2022
Studi di storia della lingua italiana offerti a Ghino Ginassi, 2001