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La ricerca-formazione come strumento di pratica democratica e apprendimento trasformativo • Nicoletta Capotosti • Sapienza Università di Roma Antropologia a scuola. La pedagogia interculturale nella formazione dei docenti • Chiara Cavarra • Università Roma Tre Umani e Robot: automazione e lavoro mentale • Stefania anna De Santis • Università del Salento Il patrimonio culturale immateriale: una sfida pedagogica. Studio per la definizione di un modello di intervento educativo volto alla valorizzazione dei beni culturali e alla promozione dell'autoimprenditività -
2020
Prefazione al volume di Angelo Paletta, Dirigenza scolastica e middle management. Oltre l'insegnamento: i middle leader nelle scuole italiane, Volume secondo, Bononia University Press, Bologna 2020.
2019
The research aims to analyze the phenomenon of work related stress of school manager within educational institutions of all levels. The theoretical framework has as its object the profile of the School manager acting on two levels: the administrative-accounting management and the organization of the teaching processes. The work stems from the need to describe the degree of perception that school manager have of stress related work, through the narrative Inquiry, in order to outline the working self (as a component of the professional self. The intent is also to detect, through the questionnaire tool, whether any forms of work malaise are to be attributed to the administrative management - accounting or organization of the processes. [edited by author]
In un modello formale ed autoreferenziale, la logica del sistema scolastico viene inteso nel rapporto unidirezionale tra un insieme di input, proveniente, in genere, dall'esterno della realtà scolastica, e una gamma variabile di output, comunicati all'esterno come risultati dell'attività scolastica. Inutile, forse, far osservare che tale concezione rende del tutto opaca la singola realtà scolastica. Detto altrimenti, quel che fa difetto a tale maniera d'intendere la natura e il funzionamento della scuola è ridurne pericolosamente la natura complessa e concepirne l'attività didattica in maniera del tutto analoga all'attività produttiva. A scuola, per intenderci, non si ha a che fare con un materiale duttile e docile alla lavorazione tale che possa sensatamente dirsi che al termine del processo si avranno X prodotti finali. Purtroppo, non è così. A scuola si ha a che fare con la materia più fragile, più ostica, più ostinata e più varia possibile: gli alunni. Ciascuno dei quali ha i suoi bisogni, i suoi desideri, la sua intelligenza, la sua motivazione, le sue risorse, e così via. Tanti alunni fanno una classe, tante classi fanno una sezione, tante sezioni fanno un contesto scuola. Non ancora una scuola, però. Al contesto vanno aggiunti tanti altri elementi: gli operatori che vi lavorano e la committenza politica che vi fa riferimento, sia a livello nazionale sia a livello locale. Da ciò si evince subito come il modello comportamentista sia del tutto erroneo nel momento in cui non mostri contezza del fenomeno che vorrebbe spiegare. Non basta che uno stimolo venga elaborato perché si ottenga un risultato finale. Non basta che la scuola manipoli un bisogno formativo perché automaticamente si raggiunga un conseguente obiettivo formativo. Piuttosto, credo sia più ragionevole pensare alla scuola come ad un processo complessivo i cui singoli istanti o tappe coinvolgono sia attori molteplici sia variabili contestuali non altrimenti predeterminabili. Più che di output, allora, sarebbe opportuno parlare di outcome, vale a dire di risultato, che è forse più generico ma più rispondente alla specificità del fenomeno educativo che il sistema comportamentista appare non in grado di cogliere. Come scrive Previtali, infatti, «prendono particolare rilievo non tanto gli output, quanto gli outcome […] Il valore si materializza nella produzione di risultati oggettivamente validi per gli studenti, per gli stakeholder e, in generale, per la comunità di appartenenza» 1 . E d'altra parte, il punto non è cosa fa la scuola, ma come lo fa. Mettendo da parte questo modello, si può, più sensatamente, pensare alla scuola come ad un particolare tipo di organizzazione produttiva. Per Cossi, ad esempio, Il presente contributo prende in considerazione il momento attuale di politiche scolastiche e sue ripercussioni organizzative, e non la proposta di riforma presentata recentemente dal Governo Renzi al Parlamento con il DDL "La Buona Scuola". 1 Cfr. D. Previtali, Il bilancio sociale nella scuola. La risposta a sette domande chiave, Edizioni Lavoro, Roma, 2010, p. 50. sensibilmente «il nostro modo di vivere, di lavorare, di pensare» 14 . Raccogliendo questa sfida, «la scuola dell'autonomia priva a dare risposte, mediante progetti e azioni rivolte ad accogliere, riconoscere, promuovere, valorizzare tutti i soggetti e tutte le diverse potenzialità delle quali sono portatori» 15 .
2014
Le teorie situazioniste e trasformazioniste della leadership attribuiscono al leader competenze etiche che si manifestano nella natura educativa di una comunicazione che punta ad informare, ma anche a convincere e persuadere con la testimonianza e l’esempio. Tuttavia la competenza di tipo deontologico obbliga ad andare oltre il vissuto, per prendere consapevolezza anche dei criteri che regolano le scelte etiche esperite, per giustificare e offrire ragioni che legittimino le scelte presenti e prefigurino quelle future. Su queste basi la deontologia svolge le seguenti funzioni: 1. limitare gli effetti incontrollabili di una leadership carismatica; 2. contenere il margine di discrezionalita connesso alla responsabilita del DS; 3. migliorare la professionalita del Ds; 4. diffondere e rendere piu partecipata la leadership.
Etnografia e ricerca qualitativa, 2018
These field notes derive from an ethnographic study carried out by the author in a high school in the North-West of Italy. The shadowing analysis in question describes the face-to-face interactions that take place between the School Principal and the Administrative Director of the aforementioned high school, pointing out the relationships that arise between the two fundamental figures of the school structure. On analysing the tendency to share methods and objectives and the partial use of the delegation tools by the School Principal when interacting with the Administrative Director, an ambivalent picture emerges, particularly with regard to the organization and management of administrative tasks.
Chi ha criticato l'operazione politica che ha portato alla nascita del secondo governo Conte-in verità piccole e irrilevanti minoranze-non lo ha fatto pensando solo agli effetti che questa operazione avrebbe avuto sulla cultura politica e sul profilo riformatore del Pd nel breve e nel lungo periodo, né pensando solo all'inopinato accreditamento nel campo progressista della forza più culturalmente eversiva, ostile alla democrazia parlamentare e priva di contenuti che sia mai comparsa nella pur travagliatissima scena politica ita-liana. Chi ha cercato di opporsi all'operazione di palazzo che ha esonerato ancora una volta il centrosinistra dalla fatica di contrastare il populismo attraverso un'aperta battaglia politica e culturale nel paese lo ha fatto anche sulla base di facili previsioni circa la qualità dell'azione di governo che ne sarebbe scaturita. Per rendersene conto oggi è sufficiente fare l'analisi delle scelte di bilancio e di politica economica che si sono preparate nella Nota di Aggiornamento al Def e nel Documento programmatico di bilancio recentemente emanati dal governo.
Lo sviluppo dell’autonomia scolastica rientra nel più generale processo di riforma del sistema dell’amministrazione pubblica che, nel corso dell’ultimo decennio, coerentemente con il diffondersi della complessità come paradigma sociale, ha delineato scenari di ridistribuzione dei poteri e delle competenze nel campo politico, economico, amministrativo e dell’istruzione. Questo diffuso processo di autonomizzazione comporta nuove responsabilità fondate su forti livelli di decentramento decisionale in tutti gli ambiti organizzativi, professionali e socio-relazionali. All’interno del nuovo quadro politico-istituzionale, infatti, si sviluppano e si sperimentano geometrie variabili tra una pluralità di attori istituzionali (istituti scolastici e formativi, autorità centrali, istituzioni locali, imprese) che con le loro scelte quotidiane danno vita a complessi processi di governance. Nella ricerca del nuovo possibile equilibrio, sempre dinamico e cangiante, assume un particolare rilievo il modo in cui si costruisce il governo locale; il modo in cui si affronta e si gestisce la natura complessa dei problemi da trattare localmente; il modo in cui si informano e si integrano le conoscenze parziali, settoriali e specialistiche attinenti ad ogni singolo settore di policy (istruzione, formazione, lavoro, ecc.) ai fini di una programmazione-gestione locale effettivamente coerente con le esigenze di sviluppo territoriale.
Strumenti per la didattica e la ricerca, 2002
The public sector is changing under the pressure of increased competition, reduced resources and citizens' awareness about their role as customers/users. There is therefore a need for new principles and new tools for public management. However, such managerial skills do not belong to the political sphere and these new tools cannot be imported from the private sector without undergoing a specific adaptation. Public managers therefore play a central role in this process of change: in fact, the aim to be pursued is essentially to have more results-oriented attitudes on their part, in order to make a better use of the available resources.
Teoria De La Educacion, 2002
Las nuevas tecnologias de la informacion y de la comunicacion en la red afectan cada dia mas las formas de los procesos de desarrollo y socializacion y desafian los servicios educativos hacia un cambio radical. ?Que aptitud adoptan hacia las nuevas tecnologias los dirigentes pedagogicos que administran las escuelas en este periodo de transicion?. En el articulo se resumen los resultados de una investigacion sobre este problema, llevada a cabo en Alto Adige, y se destaca que la utilizacion de los nuevos medios de comunicacion (new media), por parte de esa clase dirigente, es la de una "maquina de escribir" que permite un intercambio rapido de informaciones, a traves del uso moderado de internet y del correo electronico. Sin embargo se destaca tambien el extendido interes y la consecuente disponibilidad de los entrevistados a seguir actividades educativas que permitan profundizar tematicas y desarrollar habilidades en ese area y con el uso de las tecnologias en la red. Final...
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aut-aut, 362, maggio 2014, p. 49-74.
Salesianum, 2020
Mondoperaio, 2012
Ricerche giuridiche, 2012
Ancora sull'amministrazione di risultato, 2021