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Le mummie non sono solamente corpi umani imbalsamati sopravvissuti allo scorrere del tempo ma appartengono anche al mondo della storia della medicina in quanto utilizzate come medicinale a partire dall'Età Medievale. Sono state sfruttate come rimedio ad un elevato numero di patologie e hanno ricoperto il ruolo di baluardo della scienza medica sino alla fine del XIX secolo. Molti autori antichi hanno trattato della mummia nelle loro farmacopee e, questa, si è lentamente diffusa presso il mondo europeo invadendo i mercati del Mediterraneo. Nei testi medici e anche possibile trovare tentativi piu solidi di giustificare le proprieta terapeutiche delle mummie, attribuendole alle spezie con cui tali corpi antichi sono stati imbalsamati. Con Paracelso e il suo principio del "simile cura simile", la mummia divenne in grado di curare il corpo umano in quanto, essa stessa, parte di un corpo umano.
Pieter Bruegel: Il trionfo della morte (1560 circa), Museo del Prado, Madrid.
M. DAVID, “Una pusterla delle mura romane in piazza Fontana a Milano”, Arte lombarda, 92/93 (1990), 1-2, pp. 126-131 , 1990
La pusterla di Santo Stefano, porta delle mura urbane tardoantiche di Milano, era conservata in alzato fino al XVIII secolo: il riesame delle fonti antiquarie seicentesche e settecentesche risulta fruttifero anche per allargare la conoscenza della città tardoantica.
Esiste un confine certo tra vita e morte? Il volume ripercorre, con un approccio transculturale, la storia della definizione di morte e le vicende connesse alle tecniche di accertamento del decesso dall'antichità ai giorni nostri. Da sempre, infatti, medici, filosofi e teologi si sono sforzati di individuare il momento preciso dell'exitus, l'istante in cui, secondo la tradizione, l'anima avrebbe lasciato il corpo. Nondimeno, soglie e parametri stabiliti da una generazione furono spesso posti in discussione e ridisegnati dalla successiva. Alimentato dai successi conseguiti nelle tecniche rianimative e nella trapiantologia, il dibattito ha conosciuto una fase di grande vivacità proprio negli ultimi decenni, tanto che, pur avendo in genere abbandonato -o, perlomeno, ridimensionato -considerazioni su principi metafisici, la definizione di morte appare ancor oggi come un oggetto di negoziazione scientifica e bioetica.
Le medicae nel mondo romano, 2023
Literary and epigraphic sources attest unequivocally that the medical profession in the Roman world was also accessible to women. Medicae and obstetrices were present in Rome as early as the late republican age, although their competences and the social role they played are not always clear; in particular, it is debated whether the two terms are to be considered synonymous, and therefore overlapping, or whether they indicate female professionals with a different degree of training and skill. Epigraphic discoveries, anthropological investigations and findings of medical instruments in women’s tombs show that the medicae were not limited to childbirth assistance and obstetrics, but practised medicine across the board: they treated women’s diseases and were also surgeons, dentists and ophthalmologists.
E' uno studio sulle necropoli della campania antica. Parte da una sintesi delle fasi della scoperta ( dal XVIII secolo ad oggi) per poi procedere ad un lavoro di ricostruzione della topografia delle necropoli e dei rituali funerari più usati.
Quaderni di Semantica, a XIX, n. 2, 1998
MUSEOLOGIA SCIENTIFICA-MEMORIE • N. 20/2019 • 116-121, Atti del convegno "I musei scientifici nell'anno europeo del patrimonio", Vicenza, 24-25-26 ottobre 2018, 2019
RIASSUNTO Per ricordare, nel centenario della morte, Carlo Forlanini (1847-1918), che ideò il primo metodo di cura realmente efficace della tubercolosi, è stata allestita a Pavia una mostra tesa a inquadrare la figura del grande clinico in una storia della malattia raccontata in chiave multidisciplinare. Conferenze legate alla mostra hanno permesso di approfondire temi storico-letterari e di attualità scientifica. ABSTRACT Violetta’s disease. The historical-medical heritage used as a starting point to talk about current issues To remember, a hundred years after his death, Carlo Forlanini (1847-1918), who conceived the first truly effective method of treating tuberculosis, an exhibition was set up in Pavia, aimed at framing the figure of the great clinician in an history of the disease told in a multidisciplinary way. Conferences related to the exhibition allowed to deepen historical-literary and scientific current topics.
Medicina nei Secoli - Arte e Scienza, 2013
Ancient human remains like Egyptian mummified bodies cannot be considered on a physical anthropological perspective only. So severe and invasive were the operations on the body, so various were the materials involved in the preservation techniques, so complicated was the embalming and wrapping procedure according to specific rituals, that the final result, the mummy, is to be considered a highly composite product. The human remains are a relevant part of it indeed, but a very wide set of information can be taken.also from the other components, relating to environment, resources, technology, religious beliefs, cultural and technical traditions, skills and arts at the time of the individual's life. That a plain anthropological approach could not be exhaustive on cataloguing such a kind of archaeological finds emerged during the sessions of the scientific board charged by the Italian ICCD of defining a data track for filing anthropological remains as a special kind of cultural heri...
Salvatore Ricciardo magnetiche nella letteratura scientifica dell'epoca . Alla metà del secolo tale convinzione era piuttosto diffusa tra medici e filosofi della natura inglesi, sebbene le cure magnetiche spesso sfuggissero al principio della replicabilità dell'esperimento. L'insuccesso era tuttavia compensato da un certo numero di casi in cui l'impiego di amuleti, talismani, applicazioni esterne di radici, ma soprattutto della polvere di simpatia e del famoso unguento conosciuto come weapon-salve o unguentum armarium si era rivelato efficace. La letteratura medica precedente era piena di tali testimonianze, riportate da autori sulla cui credibilità e buona fede era difficile dubitare, come Boyle stesso osservava: «si è creduto alla possibilità di operare simili cure, per trapianto o per qualche altra modalità magnetica, non solo per volgare superstizione e credulità. Nelle mie letture, per quanto modeste, ho trovato infatti che parecchi medici eminenti hanno impiegato e raccomandato rimedi magnetici» .
Umanesimo della cura. Creatività e sentieri per il futuro, 2020
Il testo si colloca nell'alveo concettuale proprio della Medicina Narrativa e delle medical humanities. L'umanesimo della cura ri-posiziona al centro del nostro sguardo la persona malata e il suo mondo di significati. A partire da un interrogarsi sul significato stesso della parola "cura", i contributi ospitati invitano a pensare a quanto come operatori della sanità, e più in generale come professionisti della cura, concorriamo davvero a servire l'umano. La cura è questione ontologica che attiene alla complessità dell'umano, ha il carattere dell'avventura e della creatività e rimanda a situazioni, saperi e modi di conoscere situati nella relazione. La medicina necessita di rinnovare le proprie mappe e ripensare i luoghi di cura, forse anche per ritrovare creatività ed entusiasmo nel lavoro.
Sepolture anomale in Italia tra Preistoria e Medioevo, 2017
Un punto di incontro significativo tra l’ambito umanistico e quello scientifico è certamente ben rappresentato dallo studio delle cosiddette “sepolture anomale”, conosciute in letteratura anche come “giaciture non convenzionali” o “deviant burials”. L’approccio scientifico dei contesti archeo-antropologici ha consentito di fare luce su alcune tematiche relative alla ritualità, alla complessità sociale ed, in generale, a tutta una serie di aspetti riguardanti quelle comunità cui i contesti anomali sono riferibili, con attenzione particolare al loro modo di vivere il rapporto con la morte. Il presente elaborato di tesi, avvalendosi dagli studi sopracitati, si pone l’obiettivo di raccogliere alcuni casi editi per cercare di comprendere e spiegare il significato che si può attribuire all’anomalia attraverso il tempo e nelle varie aree geografiche, ma soprattutto chi ne è il destinatario e perché, e se questi soggetti mutano nel tempo. Nella prima parte dedicata alla definizione della problematica, verrà illustrato lo stato dell’arte attraverso una panoramica di alcuni casi editi, si definirà che cosa si intende con il termine “anomalo”, in riferimento soprattutto alle modalità attraverso le quali l’anomalia è identificata ed identificabile e in relazione ai destinatari nei confronti dei quali è possibile cogliere atteggiamenti devianti. Si procederà quindi all’illustrazione di alcuni esempi di sepolture nelle quali è stato colto questo intento di diversificazione, operando una distinzione in termini cronologici e geografici, riferibili ad un periodo compreso tra la preistoria e il medioevo e in relazione al solo territorio italiano, con la premura di evidenziare i caratteri di continuità e di discontinuità che interessano l’evoluzione di questo fenomeno nei tempi e nell’areale geografico di cui sopra si è detto.
Medicina nei Secoli, 2013
Archeo, 2010
La «mummia del dottor Granville», quella dello scolorito sarcofago antropoide della XXVI dinastia del British Museum, non è piú. O, per meglio dire, è in pezzi. Responsabile del suo deperimento è il medico che, con la sua minuziosa dissezione e con la dettagliata relazione fatta alla Royal Society nell’aprile del 1825, gettò le fondamenta dello studio scientifico delle mummie antico-egiziane.
La Pedagogia Ante La Muerte Reflexiones E Interpretaciones En Perspectivas Historica Y Filosofica, 2015
La morte e i riti funerari nell’Alto Medioevo , 2023
Nella fattispecie due aspetti, d'acchito dissonanti, della fenomenologia e dei riti della morte nell'Alto Medioevo sono da segnalare; anzitutto, una familiarità con la morte e nei riguardi delle sepolture e delle cose funerarie. Vi è una familiarità "nuova" rispetto a quella degli antichi e dei primi cristiani, i quali, pur onorando i morti e pur consacrando un culto alle sepolture, si curavano di tenerle lontane dai sacra della città e, dunque, in disparte, affinché gli impuri morti non li contaminassero (ne funestentur: così è scritto nel commento del giureconsulto Paolo) e neppure potessero turbare i vivi.
Proviamo a spiegare alla sindonologa Emanuela Marinelli che un certo esperimento sulle bende di una mummia non è mai stato fatto.
In the summers of 2005 and 2006 the paleopathology team of the University of Pisa carried out a survey in north-eastern Sicily to investigate the funerary structures of Modern Age attested there, but still largely ignored and misunderstood. A particular kind of funerary apparatus is preserved in the crypts under the churches: after the death, the corpses of laymen and priests were placed in special structures named “colatoi” (“strainer rooms” used to desiccate the bodies, eliminating the bodily fuids). Two typologies are identified: the “sitting colatoi” and the “horizontal colatoi”; the survey permitted to propose an interpretation about their use and destination. An inventory of the abundant human mummiàed remains still in situ was also drawn up. The research was extended to the draining and mummification practices attested in other regions of southern Italy in the XVIII and XIX centuries, with a reflection about the concept of death in terms of duration and of secondary burial first developed by Hertz and Van Gennep. From the present study it emerges how these concepts, which seemed to have been uprooted by the Catholic Church, tenaciously resisted in the heart of modern Mediterranean Europe.
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