Nel 1947, in piena ondata neorealista, Landolfi stampa presso Vallecchi Racconto d'autunno un testo che si apre come un resoconto partigiano, ma che dopo poche pagine diventa una storia di spettri, necromanti e sevizie erotiche. La domanda sorge spontanea: perché in una fase di riflessione sul ventennio fascista Landolfi riduce la Storia a pretesto narrativo?
A partire dalle rappresentazioni spaziali e oggettuali del testo, l'articolo offre un'interpretazione del racconto landolfiano che comunica con le più estese costanti stilistiche e tematiche dell'autore.
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