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Pio IX reigned over Rome and Papal state since 1846 till 1870. During his long reign many urban changes were undertaken to upgrade the capital and the state to modern needs. Despite Italian Risorgimento and wars under his rule modern Italian capital skeleton took shape.
La prima edizione di questo volume (ed. Staterini, Pomezia 1976), oramai molto lontana nel tempo, è stata il risultato di tutta una serie di ricerche sull'800 romano, anche di notevole impegno filologico, dalle quali avevo tratto la necessità di isolare, per renderlo più evidente, questo particolare momento della storia dell'architettura della città, e di ricostruirne il suo ambiente culturale. Tutto ciò dopo che, precedentemente (La Roma di Pio IX: l'immagine della città, 1971 e L'Esquilino, il primo quartiere di Roma Capitale, 1974, avevo già messo in evidenza il ruolo decisivo dello stesso pontefice Pio IX nella definizione di una sorta di "piano" per Roma, che successivamente fu di supporto, in qualche modo, per lo sviluppo della città capitale d'Italia. Un impegno preciso, da parte del pontefice, che sta a testimoniare non soltanto la capacità di governare la città sino all'ultimo istante del potere temporale, ma anche di portare avanti e concludere quello che era stato l'impegno costante di tutti i suoi predecessori dell'età moderna: la realizzazione della Civitas Dei, centro del Cattolicesimo mondiale, capace di esprimerne i valori eterni ed immutabili, intesa come meta di pellegrinaggi rivolti alla memoria petriana. Un interesse per la città, quello del Pontefice, esclusivamente religioso, che si manifesta anche per gli innumerevoli restauri di edifici sacri, alcuni antichissimi ed altri moderni, che tuttavia non aveva impedito di affrontare, anche se con qualche ritardo, i problemi della sua modernizzazione (ferrovie, manifatture e servizi sociali). Naturalmente, tutte queste operazioni, insieme all'inizio della trasformazione edilizia della città antica, vennero portate avanti in una dimensione limitata, ridotta, in proporzione a quelle di una città capitale soltanto di un piccolo Stato sovrano.
Per il cinquantesimo anniversario della spedizione dei Mille, lo scienziato piedimontese Giovanni Petella 1 , ufficiale medico della marina militare e libero docente universitario di clinica oculistica, nel 1910 diede alle stampe un interessante libro, dal titolo "La Legione del Matese durante e dopo l'epopea garibaldina 2 ", in cui minuziosamente erano descritte le gesta dei garibaldini provenienti da Piedimonte d'Alife e dai paesi circonvicini. Il narratore, in un'indagine condotta prevalentemente interrogando i garibaldini del Matese ancora superstiti, nell'esprimere il proprio punto di vista palesava un'aperta simpatia per la causa nazionale. Il libro di Giovanni Petella si rivela ancora oggi una fonte storiografica di grande interesse, da cui hanno preso spunto ulteriori studi, specialmente a partire dagli anni Settanta del XX secolo. L'epicentro conoscitivo, che aveva destato l'attenzione dell'illustre piedimontese, si focalizzava soprattutto sullo svolgersi delle azioni della Legione del Matese dalla sua costituzione allo scioglimento. Era ancora lontano e di là da venire lo studio del brigantaggio postunitario e l'impresa di Garibaldi era descritta in termini quasi parenetici, essendo l'antistoria del Risorgimento un concetto astruso. Nel secondo capitolo del suo volume, in tono entusiastico, Petella descriveva a grandi tratti i patrioti matesini che combatterono per l'unità d'Italia. Primo tra tutti appariva Beniamino Caso, alacre e tenace propugnatore dei valori nazionali, originario di San Gregorio d'Alife. Accanto a Beniamino Caso si raccoglievano altri personaggi locali, ferventi apostoli della unità d'Italia, come l'avvocato Pietro Romagnoli, il medico Pietro Buontempo, Vincenzo Pitò e i tre fratelli Torti, l'avvocato Nicola, l'ingegnere Giacomo e il medico Damiano. Il comando della Legione del Matese, dapprima affidato al maggiore Giuseppe De Blasiis, passò in un secondo tempo a Bonaventura Campagnano. Assunte queste coordinate, è più agevole comprendere la realtà dell'epoca, che spesso si snoda per complicate trame, perché occorre necessariamente inquadrare ogni documento nel proprio periodo storico. Tra poco ci addentreremo nella lettura di un breve manoscritto, che reca in epigrafe un lungo ma avvincente titolo "Narrazione degli avvenimenti del 1860 nel Convento di Santa Maria Occorrevole di Piedimonte d'Alife nello scoppio della Rivoluzione 3 ", recentemente rinvenuto presso l'archivio dell'ordine dei Frati Minori in Napoli, stilato da un legittimista borbonico, conservatore ma non retrivo. I riscontri fattuali sono 1 Cfr. Dante Marrocco, Giovanni Petella, Tipografia La Bodoniana, Piedimonte d'Alife 1965. 2 Cfr. Giovanni Petella, La Legione del Matese durante e dopo l'epopea garibaldina, Casa tipografico-editrice S. Lapi, Città di Castello 1910. 3 Cfr. Archivio Storico della provincia del SS. Cuore di Gesù dei Frati Minori di Napoli, Fondo Alcantarino, busta delle fondazioni e di altro spettante ai conventi, cartella 1 "Piedimonte".
The essay -the result of two academic conferences held in Poznan- is composed of two parts, one on the characters and the problems of the ninth century, as seen through the Roman sources, the other on the particularities of the political, economic, social situation of the city of Rome in the early Middle Ages, and on the consequences created on it by the formation of the territorial domination of the Roman Church and also by the renewed presence of an empire in the West since the year 800.
Nuove ricerche di storia politica e culturale Aula Imbucci 22-24 Maggio 2018 Dipartimento di Studi Umanistici Centro di Ricerca interdipartimentale sui Conflitti in Età Contemporanea (CIRCEC) Dottorato di Studi letterari, linguistici e storici Seminario Permanente di Storia e Storiografia Nuove ricerche di storia politica e culturale 15,00 terza sessione: Circolazione transnazionale di uomini e idee Arianna Arisi Rota · Università di Pavia Dalle emozioni alle cose (e ritorno). Costruzioni e ri-costruzioni identitarie fra clandestinità ed esilio ✆ Elena Bacchin · Università di Padova Prigioni e prigionieri politici. Dinamiche transnazionali del Risorgimento italiano ✆ Alessandro Bonvini · Università di Salerno «Hermanos en armas». La cospirazione napoleonica nello spazio atlantico, 1815-1820 ✆ Rivoluzioni e controrivoluzioni d'Italia (1796 -1870) -giovedì 24.05 -9,00 quarta sessione: «Nave sanza nocchiero in gran tempesta». Lo Stato borbonico tra riforme e crisi (1858-1861) ✆ Silvia Sonetti · Università di Salerno Re senza Stato. Francesco II e il governo in esilio tra resistenza e legittimazione (1861-1866) ✆
theorein.it, 2023
in: Le committenze pontificie a Roma nel Medioevo, a cura di Mario D’Onofrio, Roma 2016
Barbengo: la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, “Arte e Cultura”, 2022
Il contributo analizza le vicende storico artistiche occorse nella chiesa parrocchiale fra il XVIII e il XIX secolo, proponendo, nuove acquisizioni alla storiografia artistica relativa, grazie alla consultazione di documenti inediti. In particolare, è stato possibile attribuire il ciclo di decorazioni in stucco del presbiterio a Carlo Papa, Francesco Soomazzi e Paolo Masella, l’altare maggiore all’équipe del viggiutese Giacomo Pellagatta, il pulpito, di forme neoclassiche, a Giacomo Neuroni.
Roma sorse su un sito favorevole che metteva in comunicazione Appennino e Mar Tirreno sulla via del sale verso la foce del Tevere, dove erano le "saline", sugli itinerari che mettevano a contatto le due civiltà limitrofe di Etruschi e Greci campani. Le genti dei colli si andarono aggregando fino a formare una comunità cittadina alla quale si aggiunsero i Sabini. Anno di fondazione 754-753? Sulla sua fondazione si intrecciano due tradizioni: una indigena, l'altra greca. Secondo quella greca: Enea (reduce da Troia) approda nel Lazio, dove sposa Lavinia, figlia del re Latino e fonda Lavinio, quindi Enea viene posto come il fondatore di Roma. Quella indigena riguarda la saga dei gemelli Romolo e Remo. Altra tradizione: Enea, sbarcando nel Lazio, sposa la figlia di Latino, Lavinia, e in suo onore chiama Lavinio la città da lui fondata; il figlio Ascanio fonda quindi Alba Longa, dove regnano trenta re fino a Numitore. Il fratello minore di Numitore, Amulio, depone il re e costringe la moglie di lui, Rea Silva, a farsi vestale, per evitare la nascita di eredi al trono. Marte stesso rende madre la donna, che partorisce due gemelli, Romolo e Remo. Questi fondano Roma sul Palatino e subito Remo, colpevole di aver oltrepassato il confine sacro della città, viene ucciso dal fratello. Romolo provvede al popolamento della sua fondazione introducendo l'istituto dell'asilo e procurando ai suoi uomini donne sabine mediante un ratto. Sette re di Roma: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marcio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo. Il primo atteggiamento di Roma verso il nemico vinto fu quello dell'incorporamento del territorio nell'ager Romanus.
Momenti di storia medioevale pisana. Discorsi per il giorno di s. Sisto, a cura di O. BANTI e C. VIOLANTE, Pisa, Pacini, 1991, pp. 61-77, 2008
Pisa, Papacy and Empire in the age of st. Bernard
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Il cardinale Carlo Oppizzoni tra Napoleone e l’Unità d’Italia. Atti del convegno – Bologna, 18-20 novembre 2013, a cura di Maurizio Tagliaferri (pp. 75-107), 2015
Le stoffe di San Giuliano dal ritrovamento alla valorizzazione, 2019
CULTURA ARCHITETTONICA NELL’IMPERO DI CARLO V CULTURA ARQUITECTÓNICA EN EL IMPERIO DE CARLOS V. Storia globale, microstoria, storiografia (1519-1556), 2024
Collection de l'Ecole française de Rome, 2008
PELISSETTI L. S., SCAZZOSI L. (eds.) Giardini storici: a 25 anni dalle Carte di Firenze. ISBN: 9788822258649., 2009
in LUOGHI E ITINERARI DELLA RIVIERA DEL BRENTA E DEL MIRANESE, Vol. XIII, a cura di M. Manfrin, Castelfranco Veneto (TV), Panda Edizioni, 2023
Resoconto intermedio sugli archivi di Pio XII, 2020
Genti del Tagliamento. Villanova, Malafesta, San Mauro, San Giorgio, San Michele, Cesarolo, a cura di E. Marin, Teglio Veneto, Fogolâr Furlan “Antonio Panciera”, 2006, pp. 7-49, 2006
Raffaella Perin (a cura di), Pio XI nella crisi europea (Pius XI in context der europäischen krise), 2016
Bollettino della Società Storica Pinerolese, 2017