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2022, Le piccole patrie nell'Italia del Settecento - Ducato di Milano
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L'artista di fronte a se stesso: modalità segniche di rappresentazione per "marcare" la percezione di sé
Nell'estate del 1972 si apre a Kassel la quinta edizione della mostra internazionale Documenta, con il titolo Inchiesta sulla realtà -mondi visivi oggi. È curata da Harald Szeemann, assistito nell'elaborazione concettuale da Bazon Brock e Jean-Christophe Ammann. Per la prima volta nella storia di Documenta la manifestazione si articola attorno a un tema, che interroga, posta la realtà come quanto percepito in forma di immagine, le funzioni cognitive e le interrelazioni di mondi visivi artistici e non artistici. L'approccio enciclopedico della mostra ha l'ampio respiro di una semiotica visiva universale: si sviluppa in numerose sezioni tenute assieme da un'impalcatura teorica tripartita, di ispirazione hegeliana, e include un'esposizione d'arte dominata dalla dicotomia tra iperrealismo occidentale e arte concettuale. Si oppone al criterio di classificazione stilistica una terza sezione, intitolata da Szeemann "Mitologie individuali". Dagli incerti confini mediali e formali, sembra sottrarsi alla rigida mappatura dell'esposizione e appare focalizzata sulla processualità dell'opera (Prozess) da un lato e sull'autorappresentazione dell'artista (Selbstdarstellung) dall'altro. "Nella loro apparenza esteriore", spiega Szeemann a chiusura della mostra, "le mitologie individuali sono un fenomeno senza denominatore comune, vanno però intese come parte di una storia dell'intensità nell'arte, che non si orienta sol-104 105
Rivista Poli – Femo, n. 24, anno 2022, Scritti letterari a cura di artisti non letterati, a cura di L. Brignoli, S. Lombardi Valluri, 2022
Artemisia scrittrice: «se'l mio non è, chiaro, e famoso inchiostro» 3 3 di Edoardo Bassetti Agate, falene, cartigli e torsi… La scrittura polimorfa nell'Ebdòmero di Giorgio De Chirico 21 di Giuseppe Crivella «Libro d'artista e non d'uom di lettere». Strategie di autorappresentazione e Doppelbegabung nell'opera di Alberto Martini 39 di Viviana Triscari From Paint to Pen: The Surreal Novels of Ithell Colquhoun and Leonora Carrington 53 di Stephanie Studzinski MERIDIANI François Morellet, "che fare?" 69 33 di Coline Degruson L'alleanza delle arti nel Jardin d'Alioff di Farhad Ostovani 85 53 di Simona Pollicino La scrittura e il silenzio. La prosa di Luigi Ghirri 101 69 di Francesca Gatta La torsione letteraria come simbolo della trascendenza estetica musicale, negli scritti di Federico Incardona 115 69 di Stefano Lombardi Vallauri «La musica è come un origami, se la spieghi diventa un foglio»: esercizi intorno alle Saghe mentali di un "cantascrittore" 131 di Chiara Tavella
il sistema non può conoscere il proprio ambiente se non attraverso le rappresentazioni dei suoi attori, di cui è esplicitamente ammesso che sono solo rappresentazioni, prive di ogni riscontro che non sia interno alla rappresentazione del sistema stesso» Guy DeborD, Commentari alla società dello spettacolo, 1967.
Il teatro allo specchio: il metateatro tra melodramma e prosa, a cura di Francesco Cotticelli e Paologiovanni Maione, Napoli, Turchini Edizioni, 2012, pp. 203-218., 2012
Metateatro corue aatora.ppre sentazione. Le Cinesi tra Metastasio e Gluck Rameprs, Mprrece Nell'atto di giustificarsi per l'ennesimo ritardo maturato col proprio corrispondente, Pietro Metastasio apre questo squarcio su uno dei primi suoi inverni viennesi:
I pittori dell’accademia: tra studio e autopromozione, in L’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il Settecento, a cura di G. Pavanello, Crocetta del Montello 2015, vol. I, pp. 78-114, 2015
2011
This dissertation explores the representations of the Self in the Middle Ages through the analysis of literary works produced in Italy. Differentiating autobiography from autobiographism, I analyze the prose works of three authors whose "I" demanded to find expression in a written form in the first person. I thus consider their texts as protoautobiographical writing. I focus my attention on Francis of Assisi"s Testamentum, which represents the self as a public confession; Dante"s Convivio, where the author imposes an imagine and a forma of himself on his readers, creating an ideal poet; and Petrarca"s Posteritati, a depiction of the poets"s life recounted through his shortcomings and sins. I also briefly analyze the Vita nova and the Secretum, but these works have less direct bearing on my argument. The first chapter begins with an introduction to the genre of autobiography and establishes my theoretical framework. In particular, I engage Misch, Gusdorf, Zink, iii Foucault, Olney, Lejeune, Starobinsky, Guglielminetti, and Ferrucci. My subsequent chapters consider each of the aforementioned works individually, drawing particular attention to the autobiographical markers (auto, bio, and graphē) that characterize the genre. Starting from a specific point identified as a conversion, all of these authors trace their lives by representing their ideal self, and hiding any controversial aspect of their existence. Through my research, I offer different interpretations of this reticence, and on the minimal circulation of these texts, suggesting an historical and anthropological hypothesis Ultimately, I am in agreement with Gusdorf"s notion that autobiography was born from a religious impetus in which the believer, in colloquium with the divine, discovers the possibility and the necessity of making the self the center of one"s spiritual experience. I argue, however, that while Gusdorf dates the beginning of this practice as the 16 th century my research indicates that this phenomenon begins to appear at the beginning of the 13 th century because of the creation of Purgatory and the imposition of the annual confession. Seeking God in his own soul, the individual measures and creates a space for his own consciousness. In my analysis, the concept of the self begins here, in the autumn of the Middle Ages. iv Ringraziamenti Dopo sette splendidi anni passati alla Rutgers University, è arrivato il momento del congedo e dei ringraziamenti. Il primo pensiero va alla mia famiglia, Serena e Lorenzo, senza il cui costante sostegno e pazienza biblica non sarei mai giunto dove mi trovo. Ai miei genitori, Anna e Rino, e ai miei fratelli, Paola e Francesco, un sentito e doveroso grazie per aver condiviso con me l"esperienza americana. A mio zio "Renzo", cui dedico questa tesi, un affettuoso abbraccio e un arrivederci in qualche altro luogo. Accolto in una grande famiglia al Dipartimento di Italiano, sono grato ad Alessandro Vettori, mio advisor e mentore, guida fondamentale per il completamento del mio percorso formativo e professionale, che mi ha pazientemente diretto nello studio e nella ricerca. Sono riconoscente a Laura Sanguineti White, per avermi dato l"opportunità di entrare a far parte di questa vivace comunità e per il continuo supporto; a David Marsh, la cui competenza e simpatia mi accompagneranno a lungo; ad Andrea Baldi, Paola Gambarota ed Elizabeth Leake per il loro appoggio e l"attenzione nei miei riguardi. La mia riconoscenza va inoltre ai miei due angeli custodi, Carol Feinberg e Robin Rogers, per l"affetto e l"amicizia dimostratimi. Desidero ringraziare Francesco Ciabattoni per la sua disponibilità e cortesia nel seguire questo studio. Una menzione speciale infine gli amici che mi sono sempre stati vicini e presenti, facendomi sentire come a casa:
in G. Baldacci – E.M. Ciampini – E. Girotto – G. Masaro (a cura di), Percorsi identitari tra Mediterraneo e Vicino Oriente Antico. Contributi del Dottorato in Storia Antica e Archeologia, Sargon, Padova, 89-105., 2013
Antinomie, 2023
https://antinomie.it/index.php/2023/10/05/lartista-come-contesto/ Recensione-articolo sulla mostra Emanuele Becheri Autoritratto al Museo d'Inverno di Siena.
2016
ISABELLA FALBO L'artista e il suo doppio. I paradossi della Critica Performativa Come viene accolta la Critica Performativa dagli artisti e come gli artisti reagiscono a questa processualità di indagine non convenzionale che traduce la critica d'arte scritta in critica d'arte visiva? L'artista e il suo doppio. I paradossi della Critica Performativa risponde a queste domande ed approfondisce gli aspetti di questa processualità d'indagine che implica un rapporto di conoscenza profonda tra critico e artista; una modalità che prevede il critico come "doppio" attivo dell'artista che-in apparente contraddizione con l'esperienza tradizionale del fare "critica d'arte"-entra fisicamente nell'opera attraverso un contatto viscerale che fa riverberare nella realtà esterna l'inconscio dell'artista, rischiando di toccarne l'ego. The artist and his double. The paradoxes of Performative Criticism. How the Critica Performativa (Performative Criticism) is considered by artists and how artists react to this unconventional method investigation that converts the written art criticism into visual art critic. The artist and his double. The paradoxes of Performative Criticism answers these questions and explores the aspects of this methodology which implies a deep understanding between the critic and the artist; an approach that sees the critic as an active "double" of the artist, who-in apparent contradiction with the traditional experience of doing "art criticism"-physically enters into the work and through a visceral contact makes the artist's subconscious reverberate in the external reality, risking to touch his ego.
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S&F_scienzaefilosofia.it, 2010
Aura. Rivista di letteratura e storia delle idee, 2024
A. Bruciati (a cura di), Umano troppo umano. L'agone atletico dagli altari alla polvere, 2022
L'Immagine Riflessa, 2017
Agalma. Rivista di studi culturali e di estetica, 2017
Grammatica della musica, grammatica della percezione, 2016
Hispania terris omnibus felicior. Premesse ed esiti di un processo di integrazione, Fondazione Niccolò Canussio, Atti del convegno internazionale, Cividale del Friuli, 27-29 settembre 2001, Pisa, pp. 281-301, 2002
L’artista e il suo io. Tematiche dell’autoritratto nei percorsi del Novecento, catalogo della mostra a cura di Lorella Giudici e Graziella Martinelli Braglia, con presentazione di Elena Pontiggia, Provincia di Modena (Modena, Chiesa di San Paolo) Milano , 2004
In presenza dell’autore. L’autorappresentazione come evoluzione della storiografia professionale tra basso Medioevo e Umanesimo, 2018
Nuova informazione bibliografica, 2009
SINESTESIEONLINE/IL PARLAGGIO, 2022