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2022, La dimensione crescente dell’idro-diplomazia nel XXI Secolo
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Negli ultimi anni l’acqua ha assunto un ruolo di primissimo piano nella politica internazionale. Il cambiamento climatico, la crescita esplosiva della popolazione mondiale, la progressiva urbanizzazione di massa in molte aree del globo e la massiccia desertificazione che ha interessato diverse zone geografiche sono solo alcune delle ragioni che hanno contribuito ad accrescere l’importanza dell’acqua nelle relazioni tra gli Stati. In virtù di ciò, appare quanto mai evidente un’analisi approfondita dell’idro-diplomazia, una nuova strategia di politica estera adottata ormai da molte nazioni. Cosa si intende esattamente per idrodiplomazia? Quali sono le sue principali caratteristiche? Chi ne fa uso più assiduamente nel contesto globale? In questo seminario il Think Tank AB AQUA risponderà ai precedenti quesiti ed analizzerà i principali dossier diplomatico-internazionali che coinvolgono l’”oro blu”.
L’idro-diplomazia come strumento di politica estera: il caso cinese della Sinohydro Corporation, 2022
Il crescente ruolo svolto dall’acqua nelle relazioni internazionali ha spinto vari Paesi a sviluppare un’innovativa strategia di politica estera: la c.d. idro-diplomazia. La Cina risulta essere al giorno d’oggi uno dei principali attori sulla scena geopolitica a fare uso di questa peculiare strategia diplomatica. Il principale strumento di Pechino sotto questo profilo è la Sinohydro Corporation, potente azienda statale specializzata nella costruzione di dighe e strutture idrauliche. L’obiettivo di questo report è quello di far luce sulla crescente importanza attribuita dalla diplomazia cinese agli accordi c.d. “idrici”. Si prenderanno in analisi due casi specifici: la Nigeria e l’Uganda. In entrambe queste importanti nazioni africane la Sinohydro Corporation ha svolto lavori per la costruzione di due centrali idroelettriche. La centrale di Zungeru (Nigeria) e la centrale di Karuma (Uganda) rappresentano due concreti casi di idro-diplomazia cinese in Africa, continente tenuto in grande considerazione presso la leadership cinese.
da politico pugliese a statista italiano e internazionale. Nel corso della prima fase della sua vita e carriera politica 1 Aldo Moro non mostrò un forte interesse verso i problemi della politica internazionale 2. Nel pe-* Questo testo è frutto della rielaborazione di alcuni saggi che abbiamo dedicato al ruolo di Aldo Moro nella storia della politica estera dell'Italia repubblicana: L. Monzali, «La questione jugoslava nella politica estera italiana dalla prima guerra mondiale ai trattati
La Turchia e la diplomazia dell'acqua , 2021
La Turchia è una nazione oltremodo ricca da un punto di vista idrico. Per comprendere tale ricchezza basti pensare che il Tigri e l’Eufrate, due dei più famosi ed iconici corsi d’acqua del Medio Oriente (e non solo), sgorgano proprio dalle montagne anatoliche situate all’interno dei confini turchi. Ciò conferisce ad Ankara un enorme potere in chiave geopolitica, soprattutto verso i Paesi arabi a valle, da sempre alle prese con preoccupanti crisi di approvvigionamento idrico. Nel corso degli ultimi decenni la Turchia ha investito copiosamente in Anatolia allo scopo di realizzare imponenti dighe e centrali idroelettriche in grado di usare l’acqua per scopi produttivi. Il frutto di questi investimenti è il Güneydoğu Anadolu Projesi (GAP) o “Progetto dell’Anatolia Sud-Orientale”. Si tratta di un complesso sistema di infrastrutture idriche in grado di generare molta energia idroelettrica e di regolare il flusso di acqua che scorre verso altre nazioni mediorientali. In virtù della propria abbondanza in fatto di risorse idriche e, soprattutto, vista la scarsità di tali risorse in tutto l’altopiano arabico e il Vicino Oriente, Ankara da tempo utilizza l’acqua come strumento diplomatico per promuovere strategie di politica estera. In questo report, oltre ad una disamina tecnica del GAP turco, si analizzeranno vari casi ascrivibili alla cosiddetta “diplomazia dell’acqua” turca.
Hormos, 2010
Nella seconda metà del III sec. a.C. l"attività diplomatica delle città greche conobbe un rinnovato impulso a causa del progressivo incremento delle feste religiose a carattere "panellenico", che prevedevano, oltre alle solenni processioni sacre, anche competizioni in svariate discipline agonistiche (gare ginniche, ippiche, musicali etc.). 1 Com"è noto, gli annunci di tali iniziative da parte degli ambasciatori (theoroi) inviati in ogni angolo del mondo ellenistico erano spesso accompagnati dalla richiesta dell"inviolabilità, o asylia, finalizzata a preservare l"immunità della città organizzatrice dalle rappresaglie degli eserciti impegnati nelle continue e logoranti guerre combattute, ai vertici, dai sovrani di turno delle grandi potenze ellenistiche. 2 Si comprende dunque come, dietro le motivazioni culturali e religiose "di facciata" esibite dai theoroi, questa intensa e capillare attività diplomatica rispondesse in realtà al desiderio delle città promotrici di creare una vasta rete di rapporti diretti e biunivoci con i partecipanti alle cerimonie religiose, per sopperire alle difficoltà interne determinate dalla condizione di marginalità in cui versavano ormai le poleis greche rispetto alla grande politique internazionale.
"Corriere della Sera", 2022
D'Annunzio, l'impresa di Fiume e la diplomazia sovversiva di Paolo Soave A distanza di quattro anni dalla biografia su Galeazzo Ciano (Salerno Editrice), Eugenio Di Rienzo propone un nuovo lavoro monumentale, D'Annunzio diplomatico e l'impresa di Fiume, edito da Rubbettino. Innanzitutto non può passare inosservata la capacità dell'autore di sfoggiare un approccio storiografico ampio, articolato, che rilegge temi ai quali conferisce maggiore ricchezza,
Ri-vista. Ricerche per la progettazione del paesaggio, 2023
La ricorrenza e la radicalizzazione dei recenti fenomeni metereologici, ha fatto sì che l'elaborazione di questo numero monografico dedicato all'acqua nel progetto di paesaggio, sia stata accompagnata da una ampia gamma di forme e livelli di attenzione e preoccupazione, per i lunghi periodi di siccità estrema, come per le conseguenze di improvvise piogge torrenziali. Quando nell'autunno dello scorso anno decidemmo di raccogliere esperienze e progetti a partire dal tema dei 'paradossi dell'acqua' non avremmo mai immaginato che pochi mesi più tardi avremmo potuto avere una tragica esemplificazione del suo significato e della rilevanza che questo tema assume oggi. Passano poco più di quattro settimane tra il 6 aprile 2023 e il 4 maggio; ventisette giorni che hanno posto in evidenza una situazione evidentemente 'paradossale' . Nella seduta di giovedì 6 aprile il Consiglio dei ministri, al termine di un articolato e discusso percorso, approva il decreto-legge n. 39, il Decreto Siccità, che introduce le "Disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche". Il decreto prevede l'istituzione di una cabina di regia interministeriale, presieduta dal Presidente del Consiglio e la nomina di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica. La nomina del Commissario arriva con la firma del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il 4 maggio. Poche ore prima, alle ore 6:15, il Comune di Ravenna lancia un'allerta per la possibile piena dei fiumi Montone e Lamone e alle ore 6:20 viene disposta l'evacuazione nel comune di Faenza a scopo precauzionale per l'esondazione del fiume Lamone. Nella prima mattinata il centro storico di Castel Bolognese viene allagato dall'esondazione del Senio. Alle ore 8:20 vi sono oltre 250 persone evacuate in tutta la provincia di Ravenna. Qui si concretizza il paradosso, nello stesso giorno in cui il Presidente del Consiglio firma il decreto per la nomina del Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, il Consiglio dei ministri dichiara lo stato di emergenza in conseguenza delle avverse condizioni meteorologiche che, a partire dal giorno 1° maggio 2023, hanno colpito il territorio delle pro-
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W. Angelelli, F. Pomarici (a cura di), Forme e storia. Scritti di arte medievale e moderna per Francesco Gandolfo, Roma 2011, pp. 545-551
1938 Anno infame. Antisemitismo e profughi nella Stampa ticinese (I libri di Olokaustos), 2005
Editoriale Scientifica, 2018
Limes. Rivista italiana di Geopolitica, 2022
Storia, Antropologia e Scienze del Linguaggio, 2019
La diplomazia nell'era digitale e il potere dell'informazione, 2021
Opinio Juris - Law and Politics Review , 2020
Nuova Storia Contemporanea, 2023
Dialogues d'histoire ancienne, Supplément nr. 9, 2013
Mediterranea - Ricerche Storiche, 2019
Nuova Iniziativa Isontina, 81, 2019