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Estudios románicos , 2021
Il saggio si occupa di un aspetto fondamentale della ricerca compiuta da D’Annunzio che è la fusione di scrittura e arte figurativa, e della sua declinazione secondo i dettami dell’estetismo finisecolare. Lo studio intende mettere in luce non solo le modalità stilistiche e compositive, ma anche la finalità poetica e le valenze ideologiche, della sperimentazione ecfrastica realizzata nel passaggio tra il romanzo di debutto (Il piacere) e il romanzo del superomismo (Le vergini delle rocce). L’analisi testuale prenderà in esame come i ritratti dei personaggi femminili, costruiti attraverso la comparazione con oggetti d’arte, poggino altresì sulla narrazione dell’effetto prodotto sull’io del protagonista che sceglie e guarda tali opere d’arte. La visione viene cristallizzata nelle immagini verbali che ornano le pagine del libro, il quale, a sua volta, diventa museo e si offre allo sguardo del lettore del tempo proponendogli un nuovo canone estetico di Bellezza.
Gianluca Della Corte, 2023
Immaginare un nuovo lettore e un nuovo scrittore: il caso delle Lettere allo scrittore (1929) di M. Zoščenko Chiara Lombardi: Dove va a finire il lettore nella narrativa contemporanea? Posizioni e punti di vista Matilde Manara: «All night I sat reading a book, / Sat reading as if in a book». Modernismo, lettura e difficoltà Andrea Pitozzi: Leggere breve. Strategie di lettura della forma breve e brevissima Gilda Policastro: La lettura dei poeti, tra introflessione ed estroflessione Pausa caffè Luca Pucci: Fuerunt ante lectores auditores. Dall'ascolto alla lettura in Grecia arcaica e classica Marco Rispoli: I pericoli della letteratura Ottocento e Novecento Carlo Tirinanzi De Medici: Emma e i suoi fratelli. Lettori incapaci, letture "sbagliate" e ambiguità della finzione Giulia Tramontano: Il ruolo del lettore nella teoria romantica dell'ironia letteraria LINEA 3-LETTURA E INTERMEDIALITÀ Classici e megatesti, aula 4 Chair: Marco Malvestio e Alessandro Metlica Silvia Baroni: Leggere/Guardare: pratiche di (effetto-)lettura nei romanzi illustrati ottocenteschi Carlotta Susca: Jane Austen: dal megatesto ai libri. La lettura come traguardo nel percorso intermediale Corinne Pontillo: Perdersi in Jane Austen. Letture contemporanee tra pagina e schermo Maria Fiorella Suozzo: "And from all eyes the glorious vision fled": il granturista guarda il paesaggio attraverso il filtro della lettura Pausa caffè Voci, corpi, codici, aula 4 Vera Cantoni: La lettura-cornice come dispositivo drammaturgico Francesca Cichetti: L'atto di leggere le Troiane: un'analisi del documentario Queens of Syria (2014) Sara Pallante: What Tiresias sees or hears: la trasformazione intermediale di The Waste Land da poemetto a dramma radiofonico Francesco Di Giandomenico: «Diventare così da carne segno». Il corpo come strumento di lettura del mondo tra letteratura e cinema: brevi cenni dalla Commedia di Dante Alighieri a Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini Vincenzo Maggitti: Il lettore in The Affair: intermedialità complessa in letteratura e televisione Linea 2-LETTURA COME DIALOGO ERMENEUTICO Modelli ermeneutici, aula 8 Chair: Stefano Ercolino, Massimo Fusillo, Luigi Marfè Roberta Coglitore: Atto di lettura e teoria dell'enunciazione ne La misteriosa fiamma della regina Loana. Umberto Eco tra filosofia e narrazione Filippo Fonio: Per una pragmatica della lettura in chiave borderline: il killer letterario come «arcilettore» Andrea Suverato: Lettori pigri e macchine modello, o degli usi terapeutici della letteratura Martina Misia: «Solo, senza il mio indispensabile orecchio». Sull'importanza del cattivo lettore per la genesi della forma artistica Pausa caffè Daniel Raffini: Il «significato inatteso» di Italo Calvino. Per un'estetica dell'intelligenza artificiale centrata sul lettore Gerardo Iandoli: Il lettore cyborg: cosa significa leggere quando si è sempre connessi? Annamaria Elia: Diffractive Reading: per una pratica di lettura neomaterialista LINEA 4-LETTURA E DIDATTICA La lettura a scuola: preliminari, teorie, prospettive, aula 7 Chair: Emanuela Bandini ed Emanuele Zinato Simone Marsi: Una didattica per la lettura: tra storia e presenza del testo Paola Fallerini: Raccogliamo le briciole: la lettura nella scuola secondaria di secondo grado Elisabetta Simoncioni: Christina Vischer Bruns: una riscoperta del valore della lettura letteraria che rinnova il ruolo del docente. Una concezione di letteratura che porta a un cambio di pedagogia Pausa caffè Marco Fontana: Eccessi di lettura. Sulla mercificazione editoriale di alcuni classici Maria Arampatzi: La ricezione del mito nella didattica della letteratura Marianna Villa: Per un curricolo verticale di "educazione" alla lettura al secondo grado: nodi e prospettive Linea 1-STORIE E PRATICHE DELLA LETTURA Politiche della lettura, aula 11 Chair: Daniele Giglioli Carola Borys: Tra incorporazione e appropriazione: lettori bambini e operai lettori in Walter Benjamin e Jacques Rancière Mimmo Cangiano: Dalla società divisa a quella atomizzata: la frammentazione della comunità ermeneutica Massimiliano Cappello: Logica della lettura radicale. A partire dalla «Critica» di Giorgio Cesarano Marco Rizzo: Censori come (buoni?) critici letterari. Considerazioni sulla requisitoria di Pinard contro Madame Bovary Pausa caffè Linea 5-SUPPORTI MATERIALI E MEDIAZIONI EDITORIALI Supporti, aula 12 Chair: Donata Meneghelli e Beatrice Seligardi Virna Brigatti: Varianti del contenitore, varianti del contenuto? Serena Fusco: La forma e il vuoto per accogliere le voci delle cose: Ruth Ozeki e la rimediazione della materialità del libro nell'era digitale Daniela Carmosino: "Auditor in fabula". Dal lettore all'ascoltatore, una nuova trasformazione antropologica Pausa caffè Germana Dragonieri: Oltre il "testo" poetico. Antipoesia e vocalità nella poesia italiana contemporanea Nike Del Quercio: La lettura collettiva del fotoromanzo come momento di alfabetizzazione ed emancipazione delle donne italiane in epoca post-fascista Giuseppe Carrara: Supporti, rilocazione e evoluzione letteraria: una proposta teorica Storie di lettura, aula 4 Chair: Attilio Scuderi Enrica Zanin: L'uso dei libri: tracce, appunti e scarabocchi di lettori rinascimentali Corrado Confalonieri: Una forma di resistenza a sé: l'epica tra teoria e lettura Andrea Maletto: Lettura come esorcismo. Attilio Bertolucci e il livre de chevet Jacopo Masi: Lector in labyrintho: Herbert Quain tra Borges e Saramago Giulia Mela: «Il faut que je touche au plan Shakespeare»: l'estetica del tragico nella narrativa di Louis-Ferdinand Céline Pausa caffè Valentina Mele: Dante nella Berkeley Renaissance. Robin Blaser, Robert Duncan e Jack Spicer lettori di Dante (1946-1950) Alessandro Raveggi: Giornate di rilettura. Un confronto tra due famose "lezioni" di Proust e Nabokov Francesca Valentini: Riscritture neobarocche. L'esperienza pasoliniana Pausa caffè Linea 5-SUPPORTI MATERIALI E MEDIAZIONI EDITORIALI Mediazioni e rimediazioni editoriali, aula 14 Chair: Donata Meneghelli e Beatrice Seligardi Maria Antonia Papa: La mediazione tipografica nella diffusione delle pratiche culturali: il caso dei caratteri di civiltà francesi Valentina Monateri: Maxwell Perkins lettore dei moderni: tecniche, strategie, politiche Claudio Panella: Leggere con uno scopo. Franco Antonicelli lettore ideale e tendenzioso Pausa caffè Marco Tognini: Sulla quantificazione della lettura. Metrica del lettore e metrica della valutazione a partire da Goodreads Simone Rebora-Massimo Salgaro: Lettori e recensioni nel Web 2.0: una prospettiva interdisciplinare Mariarosa Loddo: Il presente del patto autobiografico tra strategie editoriali e soglie del testo
Tra archivi e storia. Scritti dedicati ad Alessandra Contini Bonacossi, volume I, ISBN 978-88-6453-704-7 (print) ISBN 978-88-6453-705-4 (online), Firenze University Press, 2018
About The Vergin and her reading
Un ringraziamento speciale a tutti i collezionisti che hanno accolto con entusiasmo la proposta di questa mostra. Fondamentale la collaborazione dei partner Istituzionali-Camera di Commercio CCIAA Treviso-Belluno in primis-e privati, in particolare i main sponsor 'Generali Valore Cultura' e 'Consorzio Tutela Prosecco Doc', a cui si aggiunge il sostegno di 'Regalgrid'. Si ringrazia inoltre tutto il personale del Comune che in vario modo ha collaborato e ha reso possibile tale iniziativa.
Piacenza Economica, 2017
A margine della mostra in corso a Piacenza, dal 4 marzo al 5 giugno 2017, si desidera fornire un inquadramento storico artistico della figura del pittore di Cento attivo nella nostra città tra il 1626 e il 1627 mantenendo però fino agli '50 rapporti con la committenza piacentina. Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (8 febbraio 1591 Cento di Ferrara-22 dicembre 1666 Bologna)-L'attività del Guercino si colloca nel contesto della ricerca condotta, tra XVI e XVII secolo, nella direzione del ritorno all'imitazione della natura. Nell'ambito della nascente istruzione accademica, come superamento delle deroghe manieriste, viene codificata una precisa gerarchia di generi in relazione al soggetto ponendo al vertice la pittura di figura (sacra, storico-mitologica, ritrattistica), proseguendo con la pittura di paesaggio, di veduta, di natura morta e infine quella di quadratura che, avvalendosi del disegno prospettico realizzato ad affresco su ampie superfici, modifica lo spazio reale con false architetture. Si tratta di un importante mutamento che coinvolge anche il rapporto tra artista e fruitore dell'opera, non più solo committente, ma anche solo acquirente grazie all'intervento di intermediari. La ricostruzione del clima culturale, nel quale opera il Guercino, è possibile grazie a diversi tipi di fonti: non solo le biografie di artisti, come quella di Carlo Cesare Malvasia (Felsina pittrice, 1678), ma anche il libro dei conti, compilato dal pittore stesso, e il fitto scambio epistolare. La formazione del Guercino avviene inizialmente presso un pittore di quadratura di Bologna per proseguire poi nella bottega di Benedetto Gennari senior, pittore di figura di Cento. La sua produzione, che consta di oltre 350 opere eseguite tra il 1613 e il 1663, evidenzia la scelta compiuta nell'ambito della pittura di figura inizialmente come pittura parietale mentre, dal 1631, esclusivamente su supporto mobile che gli permette di realizzare numerose varianti del medesimo soggetto, spesso eseguite dalla bottega, per poter accontentare le richieste senza spostarsi dallo studio. Quella che verrà definita Accademia del Nudo, con sede prima a Cento e dal 1643 a Bologna, è, non solo un luogo di produzione, ma soprattutto di insegnamento da parte del maestro come dimostrato dalla grande importanza affidata al disegno che il Guercino intende come parte integrante dell'ideazione dell'opera. Agli inizi del XVII secolo la pittura parietale, campo privilegiato per l'opera dei quadraturisti, è raramente eseguita a buon fresco dai pittori di figura, che preferiscono tecniche a secco (a tempera e ad olio) che permettono modifiche in corso d'opera. Il Guercino infatti realizza a secco i cicli pittorici parietali romani, eseguiti nel 1621 nel casino Ludovisi e a palazzo Costaguti, adottando invece la tecnica del buon fresco ripassato a tempera in una delle ultime opere di decorazione parietale: la cupola della cattedrale di Piacenza (1626-7). L'incarico di subentrare al Morazzone nell'esecuzione della cupola piacentina viene accettato dal Guercino, nonostante la complessità di un impegno che lo costringe a lavorare all'estero, per l'attrattiva esercitata dal compenso e soprattutto per la possibilità di confrontarsi con l'opera di Ludovico Carracci. Il ciclo pittorico nella Cattedrale (1626-7)-La ristrutturazione della cattedrale di Piacenza, tra XVI e XVII secolo, è legata a tre importanti cicli pittorici che interessano l'intera zona presbiteriale. Il primo, commissionato dal vescovo Claudio Rangoni, porta alla realizzazione, dal 1599 al 1609, di un ciclo pittorico ad affresco realizzato da Ludovico Carracci (1555-1619), chiamato dal vescovo, affiancato da Camillo Procaccini (1550-1629) scelto invece dal duca Ranuccio Farnese. La seconda campagna di lavori invece, per iniziativa del vescovo Giovanni Linati, interessa la cupola affidata nel 1625 al milanese Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (1573-1626) e proseguita, dal 1626 al 1627, dal Guercino. A Il ciclo pittorico nella Cattedrale (1626-7)
La diffusione dell’uso della fotografia a Roma assume da subito intricanti connotazioni di continuità e al tempo stesso di spartiacque non soltanto rispetto all’immagine della città, ma alla nuova funzione che il mezzo fotografico si trova a svolgere. Gli anni della dagherrotipia, della calcotipia e quelli del collodio (fino al 1880) continuano a documentare e a tramandare la visione della città classica, cara ai turisti e ai viaggiatori italiani e stranieri. Siti archeologici, mura, porte, vedute panoramiche dal Campidoglio o da Trinità dei Monti, chiese, ville, palazzi e infine ritratti e riproduzioni di opere d’arte sono i temi più frequentati, temi già prediletti dai pittori e dagli incisori, rispetto alle cui opere la fotografia offre il vantaggio immediato di essere meno costosa, più rapida nell’esecuzione, più facilmente trasportabile soprattutto per una committenza che molto spesso è in città soltanto di passaggio. Accade così che ci sia una trasmigrazione – non priva di dispute e di controversie – dal mondo dei pittori, degli incisori, dei medaglisti, dei miniaturisti verso l’utilizzo della nuova tecnica. Il saggio ripercorre i rapporti, anche ambivalenti, tra queste due forme d'arte, mettendo a confronto pittori e fotografi attivi a Roma nella seconda metà dell'Ottocento.
Il 7 Magazine, 2021
Interessanti rappresentazioni iconografiche della “Dormizione” nelle chiese di Santa Lucia e di San Paolo. In quest’ultimo affresco - recentemente scoperto – la presenza di un personaggio misterioso.
Lettres sur l'art à Benedetto Varchi, a cura di Frédérique Dubard de Gaillarbois & Olivier Chiquet, 2022
The fascinating issue underlying Benedetto Varchi's Due Lezzioni opens up a multiplicity of views and approaches. At the crossroads of disciplines and sectors that are often separated, the dispute on the 'Paragone' requires an effort of interdisciplinary openness in order to bring together aspects that are otherwise unconnected and therefore poorly understood. The debate decisively involves the artists' approach to operative practice: in the lines of the letters to Varchi we can gather important indications on executive practices considered to be for 'insiders', and for this reason normally concealed. ................................................................................................................................................... L’affascinante tematica sottesa alle Due Lezzioni di Benedetto Varchi apre una molteplicità di sguardi e di possibilità di approccio. Crocevia di discipline e di settori spesso separati, la disputa sulla maggioranza delle arti obbliga a uno sforzo di apertura interdisciplinare per coniugare aspetti altrimenti slegati e per questo poco compresi. Il dibattito coinvolge in maniera determinante l’approccio degli artisti alla prassi operativa: fra le righe delle lettere al Varchi possiamo cogliere indicazioni importanti su pratiche esecutive considerate da ‘addetti ai lavori’, e per questo normalmente sottaciute.
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Studi di scultura, 2019
La giovinezza di Tintoretto, Atti del convegno, a cura di G. Cassegrain, A. Gentili, M. Hochmann, V. Sapienza, Venezia, 2017
Atelierpoesia, 2023
"Il Cinquecento lombardo, da Leonardo a Caravaggio", catalogo della mostra a cura di F. Caroli (Palazzo Reale), Milano, Skira, 2000, pp. 400-401 n. VII.28.
Officina della storia, 2020
"Philologica Jassyensia", ISSN 2247-8353 and ISSN-L 1841-5377, XIV, 2 (28), pp. 340-342, 2018
"Felsina sempre Pittrice". Acquisizioni d'arte e donazioni per la storia di Bologna (2014 - 2016), a cura di Angelo Mazza, 2016