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2010, Studia Romanica Posnaniensia
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Letteratura e Potere/Poteri, 2023
DOWNLOAD FULL PAPER FROM HAL : https://hal.science/hal-04060879 Il contributo analizza alcune forme di allusività attraverso cui Montale crea una distanza fra le manifestazioni storiche del potere e la loro rappresentazione poetica. Si osservano sia alcune forme di poetica (la rimozione [Le occasioni] e l’allegoria [Le occasioni, La bufera e altro, Satura]), sia i meccanismi stilistici e i temi che si sviluppano all’interno di queste forme. Si esamina soprattutto l’evoluzione del motivo del movimento connotato eticamente (staticità positiva del singolo vs. disordine negativo della folla) e la contraddizione soggiacente (la staticità come forma di fuga). L’articolo allude infine a come Montale si appropria di tale contraddizione ribaltando in senso positivo la propria fuga attraverso il nuovo linguaggio poetico paradossale offrendo la possibilità, ancora da sondare, di inserire nel quadro del pensiero metafisico montaliano e nel relativo campo semantico le coordinate etiche emerse, che stanno alla base di tutta l’opera poetica di Montale.
Sono state le nostre società occidentali a fare, assai di recente, dell'uomo un "animale economico". Ma ancora non siamo diventati tutti esseri di questo genere. […] L'uomo è stato per lunghissimo tempo diverso, e solo da poco è diventato una macchina, anzi, una macchina calcolatrice». Marcel Mauss «Nessuna mente è libera dagli effetti del condizionamento precedente che viene imposto attraverso le rappresentazioni, il linguaggio e la cultura che le sono proprie. Noi pensiamo per mezzo di una lingua; organizziamo i nostri pensieri ! 1
L’articolo indaga, sulla base di documenti inediti, una delle attività redazionali richieste a Montale nei primi anni di collaborazione al «Corriere della Sera», ossia gli interventi (riduzioni o rifacimenti) praticati su testi altrui. Grazie alla documentazione conservata presso la Fondazione «Corriere della Sera», è possibile rinvenire le prove del rifacimento di un articolo di Carlo Nazzaro, uscito a firma di quest'ultimo, che l’autore degli Ossi ha in realtà riscritto senza mancare di dare prova dei tratti caratteristici del proprio stile, fatto che getta luce sulle attività quotidiane del poeta nella redazione del giornale.
Un’inedita proposta ermeneutica della lirica Nel parco, la quale fornisce, anche alla luce delle teorie di Claudio Giunta sulla interpretabilità della poesia moderna, un’integrazione alle letture precedenti. Essa si basa su riferimenti intratestuali ed intertestuali, uno dei quali, forse il più significativo, è il primo movimento dei Four Quartets eliotiani, Burnt Norton, che può essere ritenuto a ragione, se non l’ipotesto della poesia Nel parco, una delle sue fonti più attendibili. «Un riso che non m’appartiene». On Eugenio Montale’s poem Nel parco · This essay contains a new hermeneutic proposal of the poem Nel parco, offering an integration to previous interpretations and basing on intratextual and intertextual references, also in the light of Claudio Giunta’s theories on the interpretability of modern poetry. One of these references, and probably the most significant, is the first of Eliot’s Four Quartets, Burnt Norton, which can be considered, if not the hypotext of the poem Nel parco, at least one of its most reliable sources.
Dada. Rivista di Antropologia post-globale, 2018
The logic of the story and the gift Abstract In the first part, this article aims to study the function and logic of the Gift in the narrative. Since the folktales studied by Propp until the most popular models of Hollywood scripts, the Gift has always played an important role in the plot. Moreover, the French narratologist Claude Bremond, with his logic of the " possible narratives " , supplies some interesting tools to the present research, using terms such as " creditor " and " debtor " associated with the narrative roles of the Donor and the Beneficiary. The logic of the Gift studied by Mauss and the logic of narrative studied by the semiotic of text presents similar points that permit to state that the Donor and the Gift play a fundamental role in every plot. In the second part of the article, the point of view comes out of the text to see the text itself like a Gift. Reading The Immortal Story by Isak Dinesen (Karen Blixen) through the work of Marshall Sahlins and Alain Caillé, about the spirit of the Gift and the Gift as Symbol, this paper comes to the conclusion that literature and Gift present the same logic.
In "Montale", a cura di Paolo Marini e Niccolò Scaffai, Roma, Carocci editore 2019 (preview)
2001
Il dono è figura speculativa dalla straordinaria pregnanza onto-etica; ma si può subito aggiungere che non minore è la sua pregnanza teologica.(1) Tutta la tradizione cristiana si potrebbe concentrare sulla figura del dono; la buona novella è il dono del Figlio e il Figlio è il dono del Padre. Ma io non desidero andare da quella parte. Non sono un teologo. Perciò vorrei limitarmi a proporre qualcosa su cui mi oriento meglio, e cioè una analisi, appunto, parte ontologica, parte etica della figura. Escludo, ad es., il sapere sociologico, che sul dono, a partire da Mauss, si è sempre esercitato, ma anche quello economico (si pensi alla letteratura recente sul cosiddetto "terzo settore"), quello letterario ecc.
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V. Rasini (ed.), Aggressività. Un'indagine polifonica, Milano, Mimesis 2011: 91-109., 2011
La lettera in versi. Canoni, variabili, funzioni, 2020
(Dizionario di Sociologia per la persona (a cura di T. Marci e S. Tomelleri), Milano: Franco Angeli, 2021
La ragione e il sogno. Su Montale in versi e in prosa, 2020
Giornale Di Bordo Di Storia Letteratura Ed Arte, 2010
R-EM. Rivista Internazionale di Studi su Eugenio Montale, Agora&Co, Sarzana-Lugano, I, pp. 135-143, 2020