Nel momento in cui si torna a parlare di "impegno" e appare giusto porre alla letteratura una domanda "politica", mi sembra necessario andare a rivedere il dibattito là dove si era fermato, prima che il postmodernismo nelle sue varie forme e diramazioni mettesse in non cale quel tipo di problemi. E dunque tornare a riflettere sui nodi che la critica marxista, anche nei suoi punti più alti, aveva lasciato irrisolti per arrivare adesso a focalizzare meglio quanto di quelle indicazioni possano circolare ancora utilmente nel dibattito di una tendenza "impegnata" dentro la corrente che potremmo definire, in generale "culturalista". Il punto che proverò ad affrontare, nel breve tempo della comunicazione, è questo: con tutta la buona volontà di valutare politicamente la letteratura-in qualche modo la missione consustanziale alla sua propria logica-la critica marxista non è mai riuscita a trattare materialisticamente l'estetica; per meglio dire, o...