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2019
Concepito in chiave innovativa per essere uno strumento operativo realmente utile ed efficace nella preparazione della prova scritta di diritto civile per l'esame d'avvocato, il testo si compone di un'ampia scelta di tracce (i Casi), corredate da uno svolgimento completo e realistico del tema proposto (il Parere), da un abstract delle problematiche giuridiche che vengono di volta in volta in luce (il Punto), da una bibliografia essenziale e, infine, dal testo della pronuncia di riferimento (la Sentenza). Proprio per il carattere di ausilio eminentemente pratico, caratteristica peculiare dell'opera, tutti i casi sono stati costruiti e sviluppati sulla base della giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione degli ultimi anni: una giurisprudenza, dunque, che copre un lasso di tempo evidentemente significativo ai fini della preparazione dello scritto, selezionata in un libro che ha l'ambizione di servire all'esercizio e alla preparazione dei candidati a cui è rivolto. In questo modo, al praticante che si appresti a sostenere l'esame di Stato viene offerto sia uno sguardo ampio e attuale sul diritto vivente, sia una ricca esemplificazione di pareri rispondente a un modello pensato per essere aderente alle concrete possibilità di un candidato medio in sede d'esame. Realizzato appositamente per i praticanti avvocati che si trovino in prossimità degli scritti, il testo vuole coniugare rigore e semplicità, chiarezza e sintesi, nel perseguimento del suo preciso obiettivo: aiutare i candidati a superare la prova scritta di diritto civile attraverso una esercitazione realistica, fondata non su una casistica puramente astratta o meramente dottrinale, ma sulla concretezza delle pronunce della Corte di Cassazione più recenti e, dunque, di sicuro interesse ai fini dell'esame. Riccardo Mazzariol è ricercatore di diritto privato (R.T.D. lett. b) presso il di vari articoli su rivista e di due opere monografiche ("Comproprietà e vendita di cosa altrui" e "Convivenze di fatto e autonomia privata: il contratto di convivenza"), la sua principale area d'indagine è rappresentata dal diritto patrimoniale della famiglia e dalla materia contrattuale e successoria
2023
Lo studio del diritto pubblico risulta più proficuo se affrontato guardando al concreto operare dei suoi istituti. In questa prospettiva, il volume presenta una selezione di casi, individuando per ciascuno di essi le questioni giuridiche più rilevanti. A queste è data soluzione seguendo il percorso argomentativo che si è ritenuto più utile per lo studente. Non si tratta, dunque, di “casi svolti”, nel senso più proprio della definizione, ma di spunti di riflessione. Le questioni giuridiche individuate non sono infatti quelle che si pone il giurista addetto ai lavori, il quale ha dimestichezza con la materia trattata, ma quelle che dovrebbe porsi lo studente, che tale dimestichezza non ha, e che pertanto non può dare nulla per scontato.
Tesi di dottorato di ricerca in Diritto pubblico, comparato e internazionale Curriculum in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate XXVIII ciclo: ALLE RADICI DELLA COSTITUZIONE MATERIALE, 2016
La tesi ha lo scopo di contribuire alla ricerca di possibili risposte alla domanda se sia possibile “proteggere” la democrazia senza indebolirla nei suoi presupposti logici e nei suoi obbiettivi razionali. Da qui, la volontà di offrire una ricostruzione del concetto e delle funzioni di “costituzione materiale” realizzata, attraverso una comparazione diacronica, partendo dalle sue “radici”. Al fine di esplicitare al massimo l’importanza di una prospettiva volta a storicizzare le categorie giuridiche analizzate, questa comparazione è stata realizzata mettendo a confronto, non soltanto le originarie formulazioni della teoria mortatiana con le loro successive interpretazioni, compiute durante la prima e la seconda fase della storia repubblicana. Le stesse, sono state confrontate anche con le dottrine aventi ad oggetto le norme materiali per la disciplina dei diritti politici e della legislazione elettorale, presenti, all’interno della giuspubblicistica italiana, in tre precedenti specif...
CORTE DI CASSAZIONE, sezioni unite civili; sentenza 22 maggio 2012, n. 8077; Pres. Vittoria, Est. Rordorf, P.M. Ciccolo (concl. conf.); Fallimento Casillo Grani s.n.c. (Avv. Inzitari) c. Banco Popolare di Verona e Novara s.c.a.r.l. (Avv. Grillo Brancati). Cassa con rinvio App. Bari 29 luglio 2005. Cassazione civile -Ricorso -Nullità della sentenza o del procedimento -Poteri della Corte -Esame diretto degli atti e documenti di causa -Ammissibilità -Condizioni (cod. proc. civ., art. 360, 366, 369)
Rivista di Diritto Sportivo, 2016
The present work resumes and complements the report held at the conference «The state of sports justice in Italy. Presentation of the volume of Mario Sanino “Sport Justice”», held on November 23, 2016 at the CONI in Rome. The opportunity is welcome to dwell on the issues of sporting justice, with particular reference to the issue of illegal sport, the limits to the exercise of the deliberative power of the federation as well as the transferability of the sporting title.
Appunti di attività sindacale: le riforme pac e la risicoltura Premessa L'agricoltore, ed in particolare il risicoltore, specie se giovane subentrante all'azienda famigliare, considera l'aiuto diretto erogato da AGEA entro l'anno, come un beneficio dovuto, sia nei tempi di erogazione che, soprattutto, nella sua entità. Se per una parte questa è una verità, in quanto senza la Pac i bilanci aziendali sarebbero in rosso da decenni, e d'altra parte tutti i Paesi sviluppati sostengono, direttamente o indirettamente, la propria agricoltura, è anche vero che esistono sempre in sede politica e sociale della forze che quotidianamente mettono in discussione questi aiuti, adducendo diversi motivi, per dirottarli verso altri settori o interventi. L'azione delle Organizzazioni sindacali agricole, di cui Confagricoltura è un esempio, è costante e pressante verso i decisori politici e questo avviene a vari livelli, ognuno per la propria competenza: comunitaria, nazionale, regionale e, in misura minore, provinciale, per orientare le decisioni e le normative conseguenti verso le aspettative e le attese dei propri associati. Nelle righe che seguono è stata esaminata l'attività e le problematiche collegata alla politica agricola comune (PAC), con particolare riferimento agli aiuti diretti nell'ambito della risicoltura e che, dal periodo 2003/2005 ha conosciuto diverse riforme che ne hanno modificato il quadro normativo e finanziario, e sulle quali CONFAGRICOLTURA è intervenuta con una azione costante e responsabile. Quanto di questa attività sua stata utile e soprattutto percepita dalle imprese agricole lo lasciamo alla valutazione di ognuno. Quanto sopra anche come premessa alla considerazione delle attività che si stanno portando avanti per la prossima riforma post 2020. La riforma di medio termine All'inizio del XXI Secolo, l'agricoltura italiana si trova ad affrontare una serie di sfide importanti, in un contesto di forte evoluzione. E' al termine il mandato della Commissione europea; si è condotto il più grande processo di allargamento dell'Unione europea e 300 milioni di cittadini dal 2002 ha una sola moneta, l'euro. Soprattutto dal 2006 l'Unione ha una vera e propria Costituzione. Un quadro di regole che rafforzerà il ruolo e il potere del Parlamento europeo, composto da rappresentanti direttamente eletti dai cittadini, oltre ad avere una politica europea per gli esteri, l'economia monetaria e la sicurezza. Per l'agricoltura italiana sono scomparsi Enti gloriosi e storici che costituivano veri punti di riferimento, ma anche fonti di finanziamento importanti per l'attività sindacale delle Organizzazioni agricole, come la Federconsorzi, la Banca Nazionale dell'Agricoltura, lo stesso FATA non è più degli agricoltori, industrie alimentari collegate all'agricoltura, Polenghi e Massalombarda in testa, sono passate e governate dall'industria.
E' da attribuirsi a Cippitani la redazione dei paragrafi 1 (La solidarietà sociale come obbligo dello Stato e degli enti pubblici), 2 (La posizione dei beneficiari delle prestazioni sociali), 3 (Dubbi sulla qualificazione delle situazioni giuridiche. Cenni storici), 4 (Dubbi sulla qualificazione delle situazioni giuridiche), 6 (I diritti sociali come diritti fondamentali).
Le fonti estetiche del diritto: i nomogrammi, 2022
Verso le fonti estetiche del diritto: nomogrammi, tra comando e consiglio. Una prospettiva particolare di estetica giuridica proviene dallo storico del diritto canonico e psicoanalista francese contemporaneo Pierre Legendre, che proietta un sistema di fonti da sovrapposizionare a quello classicamente testuale.
Title: Unions' Practices in Janitorial Sector. Abstract: The extensive productive changes, pushed by economic globalization, constitute a test bench for the trade union organizations, particularly in those sectors where a non-fordist labour organization prevails. Based on an ethnographic research work, the article aims to investigate the daily work unionists of Filcams CGIL in the janitorial sector, from a point of view that privileges microsocial interactions in order to explicate unions practices in a ector marked by a deep social and economic marginalization and a high rate of job insecurity.
2022
Nota alla sentenza n. 8 del 2022 della Corte costituzionale
Il contributo si occupa della qualificazione giuridica del diritto al locale sindacale, esaminando la dottrina e la giurisprudenza edita, prendendo spunto da una vicenda affrontata in più occasioni dal Giudice del lavoro di Trani.
Raccolta di “Casi e materiali in materia di liquidazione nel concordato preventivo” presentata come documento di lavoro al Convegno “La liquidazione nel concordato preventivo” tenutosi presso l'Università Niccolò Cusano in Roma 11 marzo 2016. Prima versione soggetta a revisione.
Il sig. Tonino, in qualità di socio di minoranza della Colla srl, con atto di citazione del 3 marzo 2014 impugnava la delibera assembleare datata 4.12.2013 affermando che la stessa fosse illegittima in quanto assunta in violazione delle prescrizioni di legge. In particolare veniva contestato il fatto della tardiva convocazione del sig. Tonino alla stessa assemblea, tale da non permettergli di partecipare all'adunanza. Chiedeva così in via preliminare la sospensione dell'esecuzione della deliberazione impugnata e nel merito dichiarare nulla, inefficace o comunque annullare la delibera ex art. 2479 ter c.c..
Giornale di Diritto Amministrativo, 2020
Il contributo si propone di indagare quali siano gli spazi per l'esercizio del potere d'ordinanza delle autorità regionali e locali all'interno del sistema normativo predisposto dal Governo per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, in quanto la pervasività dell'intervento nazionale condiziona l'ampiezza delle "incursioni" di tali enti. In tal senso, a seguito di una breve ricognizione del quadro normativo nazionale, fondante la "base legale" del potere d'ordinanza regionale e comunale, seguirà l'analisi "sul campo" delle ordinanze emanate dalle Regioni Lombardia, Veneto e Campania, cui si intersecano, con modulazione variabile, i provvedimenti adottati da alcuni Comuni di queste Regioni. Il potere d'ordinanza regionale "alla prova" della gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 L'emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha coinvolto, sotto diversi aspetti, il tessuto sociale, economico e istituzionale, rappresenta un punto di osservazione privilegiato per verificare la validità dell'asserzione di Karl Popper secondo cui una società è realmente "aperta" solo se, nonostante l'ignoto e l'incertezza che per natura caratterizzano l'esistenza umana, riesca a garantire, anche in circostanze straor-dinarie, la sicurezza e la libertà dei cives, e per doman-darsi se e fino a che punto il sistema normativo e amministrativo costruito allo scopo di fronteggiare la crisi soddisfi tali condizioni (1). In un contesto ordinamentale fondato sul "plura-lismo istituzionale paritario" (2), sull'articolazione materiale delle competenze e sull'autonomia orga-nizzativa, la gestione di un'emergenza che, per sua stessa natura, travalica i confini territoriali (e persino nazionali) e, al contempo, si sviluppa con intensità differente nei vari ambiti, richiede la predisposizione di strumenti di intervento fon-dati sul principio di leale collaborazione, in senso ascendente e discendente, e sul metodo del coor-dinamento. A quali condizioni possono dunque considerarsi legittime (e finanche necessarie) le "incursioni" delle autorità regionali e locali dirette ad integrare la dimensione nazionale del
2014
La tesi si propone di comprendere e svelare le dinamiche del conflitto intersindacale una volta trasposto sul piano processuale. In particolare, si cercherà di analizzare, in assenza di regole certe e trascendenti il mero diritto civile, in quale circostanza si possa fare ricorso all’art. 28 per denunciare gli inadempimenti del datore di lavoro rispetto ai diritti inderogabili della libertà e del pluralismo sindacale, soprattutto nel caso in cui il comportamento della parte datoriale sembra costituire “un’opposizione nel conflitto” e non una sua repressione tout court, di cui autorevole dottrina ne ha sostenuto l’indefettibile sussistenza ai fini dell’esperibilità dello strumento processuale in parola. Attraverso la disamina delle pronunce giurisprudenziali che si sono susseguite in epoca recente, potremo dar conto di alcune rilevanti problematiche che si sono riproposte in modo dirompente dopo anni di relativa calma e che hanno trovato origine nel dissenso manifestato da uno dei si...
Il diritto sindacale è una disciplina giuridica recente. Con lo sviluppo industriale in Italia a seguito della rivoluzione industriale sono pessime le condizioni in cui lavorano gli operai. Situazione grave soprattutto nell'ambito dell'industria tessile dove lavoravano soprattutto donne e bambini ed in cui si lavorava fino 15-16 ore al giorno. Salari bassissimi, preferito il lavoro delle donne perché meno pagate degli operai di sesso maschile. I salari inoltre erano erosi da diverse trattenute (indennizzo per il tempo perso per andare al gabinetto o per arnesi rotti ecc).
È possibile estendere il P. di uguaglianza allo straniero ovvero apolide?
Diacronie, 2014
è studente al secondo anno del corso di Laurea Magistrale in Scienze Storiche presso l'Università di Bologna. Ha frequentato il corso di laurea triennale in Storia presso l'Università di Torino laureandosi con una tesi di ricerca sul sindacato dal titolo Il sindacato e la ristrutturazione aziendale torinese: resistenza o subalternità? (1973-1977), sotto la supervisione del Professor Brunello Mantelli. Attualmente si occupa di storia economica con particolare attenzione nei confronti della storia del lavoro e della storia d'impresa.
in G. Perlingieri e A. Fachechi (a cura di), L’operatività dei principi di ragionevolezza e proporzionalità in dottrina e giurisprudenza, Napoli, 2017, p. 473-492., 2017
Sommario: 1. Lo strano caso del diritto di proprietà. – 2. Razionalità discreta vs. razionalità dialettico-conformativa nel trattamento sintomatico dei nuovi modelli. – 3. Ricominciamo da tre casi. – 4. Beni comuni e gioco del- l’imitazione tra diritto di proprietà e sharing economy.
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