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2021
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* La presente recensione collettanea raccoglie i testi degli interventi pronunciati in occasione dell'incontro di studio, intitolato 'Lo Stato globale al tempo del COVID', dedicato, in occasione della pubblicazione del libro, al Prof. Panebianco, svoltosi presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Salerno il 18 dicembre 2021. Tranne pochi adattamenti formali e piccole modifiche, i testi (raccolti in ordine alfabetico) riproducono fedelmente gli interventi svolti dai relatori nel corso del seminario.
2012
La tesi che sta alla base della presente esposizione è semplice: più Stato non vuol dire menocapitalismo bensì il contrario; nello stesso tempo vuol dire capitalismo vecchio e decrepito,che ha bisogno di medicine salva-vita per evitare il collasso. Quali sono i sintomi? C'è unacura? I sintomi cercheremo di descriverli, la cura semplicemente non c'è più.
Oggi viviamo in un mondo che sembra diventare sempre più inospitale, percorso da minacce di ogni genere e da un'angoscia diffusa che incide persino sulle nostre scelte più banali e quotidiane, come prendere la metropolitana o decidere la meta di un viaggio (per un approfondimento dei temi trattati, cfr. Pulcini 2009). È innegabile che la globalizzazione ha mutato profondamente lo scenario antropologico e sociale, ponendoci di fronte a sfide inedite e aprendo necessariamente nuove prospettive sul piano etico e politico. Si potrebbe affermare che le due sfide fondamentali che siamo chiamati ad affrontare sono prioritariamente due: la sfida sociale, vale a dire l'emergere della figura dell'altro come diverso (basti pensare alla drammatica questione dei migranti che equivale sempre più a una triste contabilità dei morti); e la sfida ecologica, che riguarda il destino stesso dell'uma-nità e del pianeta.
in: Studi di Italianistica Nordica, a cura di Stefano Rosatti, Marco Gargiulo, Margareth Hagen, Aracne editrice, Ariccia 2014
Dopo Come la pandemia può cambiare la politica, l’economia, la comunicazione e le relazioni internazionali, 2020
Come la pandemia può cambiare la politica, l’economia, la comunicazione e le relazioni internazionali a cura di Alessandro Campi La pandemia scatenata su scala globale dal Covid-19 ha aperto interrogativi inquietanti: sull’evoluzione in sé del contagio virale, sconosciuto nelle sue origini e per il quale manca ancora una cura efficace, ma anche sugli effetti – politici, economici, sociali – con i quali dovremo confrontarci anche una volta terminata l’emergenza sanitaria. Molti sostengono che nel “mondo di domani” nulla sarà più come prima: dobbiamo dunque aspettarci trasformazioni radicali, a partire dalle abitudini relative alla vita quotidiana. Altri credono, cinicamente, che passata la “grande paura” le società torneranno ai loro ritmi abituali. Lo spirito che anima i saggi compresi in questo volume è diverso da entrambi questi atteggiamenti. Non ci aspetta il “mondo nuovo” (distopico o utopico che sia), ma nemmeno torneremo al “mondo di ieri”. La pandemia rappresenta una accelerazione della storia destinata, come tutte le crisi storiche del passato, a produrre cambiamenti che, in molti casi, saranno da considerare il punto d’arrivo di tendenze e processi che erano già in atto. Il che significa che il futuro si radica sempre nel passato e nel presente. Ciò vale soprattutto per la sfera politico-istituzionale, per quella economica e per quella politico-internazionale, sulle quali si concentra il libro. Il cui obiettivo è provare a descrivere – senza scadere nella futurologia pseudo-scientifica o nel gioco letterario su “come saremo” – i cambiamenti che potrebbero ragionevolmente investire, a causa della crisi pandemica, i regimi politici (a partire dalle democrazie), le leadership e le tecniche di governo, le forme della rappresentanza parlamentare, la comunicazione e la propaganda (già oggi pesantemente inquinate dalle fake news e dalla mentalità complottista), le scelte di politica economica e sociale degli Stati, l’Unione europea e, più in generale, le relazioni tra Stati e potenze a livello internazionale. Un domani non sempre roseo quello che ci aspetta. Ma che, in parte, era già sotto i nostri occhi.
2010
Questa tesi è una rivisitazione del dibattito su globalizzazione e stato, che vede diverse posizioni scontrarsi sul rapporto tra questi due concetti. Lo scopo del lavoro è di aumentare la comprensione delle conseguenze che i processi di globalizzazione e le trasformazioni dei ruoli e funzioni dello stato possono avere per gli individui, cittadini essi di stati nazionali, e per l'organizzazione sociale dell'umanità in generale. Prima di entrare nell’analisi delle diverse posizioni sul ruolo dello stato nella globalizzazione, si cercano di definire i concetti principali di questo lavoro: globalizzazione e stato; di ciò si occuperà il primo capitolo della tesi. Successivamente, ci si occupa del dibattito sulle conseguenze della globalizzazione sul ruolo, la portata, il potere e il futuro dello stato nazionale, come categoria storica, ma anche degli stati veri e propri, enti reali e principali referenti degli individui, garanti della vita, della proprietà e della sicurezza dei p...
di Alessandro Verona -Curatore della IV settimana-Città Negli ultimi 15-20 anni la città si è trovata al centro di una rinnovata attenzione per le nuove dinamiche che la hanno interessata: i processi di inurbamento, determinati da flussi migratori globali e costanti, hanno favorito la nascita e lo sviluppo continuo di nuove megalopoli, anche in conseguenza a processi di concentramento di capitali che ne hanno determinato lo sviluppo ed il successo.
Il volume è ispirato ad un'analisi multidimensionale di temi sociologici e di tutti quei cambiamenti, sinteticamente de-finibili come culturali, che caratterizzano la società nel suo evolvere. Between Global and Local. Cultural Changes ha raggruppato alcuni di questi cambiamenti e li racconta in quattro differenti sezioni: Cultural Changes and Globalization , Cultural Changes in Education, Cultural Changes in Policy and Tecnologies, Cultural Changes in the Media. Il progetto editoriale è stato strutturato sull'idea che il mon-do globale è diventato la cornice nella quale vanno inseriti tutti i fenomeni sociali, politici e culturali che la società, in costante evoluzione, continua a manifestare e su cui è bene riflettere, sia per affrontarli e supportarli, ma anche per contrastarli al meglio.
LE SOVRANITÀ NELL’ERA DELLA POST GLOBALIZZAZIONE Atti del Convegno di Foggia 1° marzo 2019, 2019
Resta costantemente sullo sfondo il tema della “ricchezza” e delle possibili prospettive per un’equa (re)distribuzione della stessa, in particolare mediante sistemi di tassazione ragionevole, efficiente e “giusta”. Il ventaglio delle idee si apre fino a innovative prospettive solidaristiche che facciano leva su una condivisione “etica e morale” di priorità condivise a livello mondiale. Scenario ottimistico, che lascia immaginare ampie stanze e lunghi tavoli di concertazioni, il vociare di lingue molteplici ma concordi sul piano dei valori, tanto da porre in dubbio la legittimazione ‘sovrana’ del potere nazionale e la stessa necessità di un fisco ‘statuale’. Una sorta di Torre di Babele di Pieter Bruegel (1563), rispetto alla quale, però, manca un dettaglio: la presenza in basso, a sinistra del dipinto, del Re che ordina, nella specie, l’ostinata continuazione della costruzione destinata con certezza a crollare.
Scontro di civiltà, società aperta, relazioni internazionali e World History sono soltanto alcuni dei temi di cui Toynbee è stato precursore. I saggi qui raccolti mettono in dialogo storici, filosofi, politologi su temi ai quali lo studioso britannico ha dato un durevole contributo nel corso della sua lunghissima ed eclettica carriera. Il volume affronta così alcuni nodi intellettuali del lavoro di Toynbee: oltre ad indagare il contributo da lui dato allo studio della storia antica, reso possibile dalla sua grande erudizione classica, analizza l'apporto che A Study of History ha dato alla filosofia della storia. Oltre a delineare l'originale approccio di Toynbee alle grandi questioni internazionali del Novecento, vari saggi sottolineano l'attualità della sua visione dei rapporti fra le civiltà e il suo contributo alla nascita della World History. I vari punti di vista qui contenuti non ambiscono a dare risposte certe, aprono problemi e questioni più che cercare giudizi definitivi. Proprio questo riflette la grandezza di Toynbee: la capacità di risultare uno stimolo, spesso anche scomodo, per gli specialisti di discipline diverse, tutti concordi, però, nel riconoscergli un ruolo significativo nel panorama culturale del Novecento.
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Scienza & Politica. Per una storia delle dottrine, 1989
Cuadernos de Filosofía Latinoamericana, 2016
Scienza & politica. Per una storia delle dottrine, 2013
Comunità e Globalizzazione Bozza, 2005
Scienza Politica Per Una Storia Delle Dottrine, 2010