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IL CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI TRA STATO E REGIONI E TRA REGIONI PAOLO BIANCHI 1 Sentt. nn. 90, 156 e 305/11, ordd. nn. 132/11 e 75/13. 2 Sent. n. 332/11. 3 Sent. n. 91/11. 4 P. Bianchi, Il conflitto di attribuzioni tra Stato e Regioni e tra Regioni, in Aggiornamenti in tema di processo costituzionale (2008)(2009)(2010), a cura di R. Romboli, Torino, 2011, 212. sezione giurisdizionale della Corte dei conti per il Trentino-Alto Adige, sede di Bolzano, deciso dopo 10 mesi. Meno rare che in passato sono le ipotesi in cui è stata chiesta la sospensiva, ma come di consueto in sette occasioni la Corte ha assorbito la decisione al riguardo in quella sul merito 5 , mentre nell'unico caso in cui vi è stata una pronuncia sulla sospensione, questa è stata di rigetto dell'istanza 6 . La distribuzione delle cause è frammentata e disomogenea, se si considera che vi sono tredici redattori per trenta decisioni, ma tre giudici hanno redatto quasi la metà di esse 7 .
in Aggiornamenti in tema di processo costituzionale, Torino, 2011
2013
Sommario 1 (2013) •Terry Eagleton, Il nazionalismo: tra ironia e adesione •Anne-Marie Thiesse, Alla base del regionalismo: la definizione della cultura popolare •Ferran Requejo, I fronti deboli del pluralismo politico. Le minoranze nazionali e culturali in Europa •Xosé M. Núñez Seixas, Sul nazionalismo spagnolo e la questione linguistica (1900-1975) •Borja de Riquer i Permanyer, La formazione delle nuove identità nazionali nel XIX secolo. Il caso catalano (I) •José Antonio Rubio Caballero, Resurrezione o canto del cigno? Il discorso del protonazionalismo bretone nel XIX secolo •María del Mar Larraza Micheltorena – Álvaro Baraibar Etxeberria, La Navarra sotto il franchismo: la lotta per il controllo provinciale tra i Governatori Civili e la Diputación Foral (1945-1955) •Vicent Flor, Fare la Spagna dalla periferia. L’anticatalanismo e la regione valenzana •Tudi Kernalegenn, Quando il passato si tinge di rosso: la socializzazione della storia nazionale e la nazionalizzazione delle lotte sociali in Bretagna e Galizia negli anni ’70.
Nazioni e Regioni 13 (2019) Studi: – Marica Bottaro, La musica nel Regno d’Italia fra nazionalismo e regionalismo. Gino Marinuzzi e Riccardo Zandonai – Adrian Guelke, La riconciliazione in società profondamente divise: lezioni sudafricane per l’Irlanda del Nord? – Ander Vizán Amorós - Eneko A. Romero, Dalla nazione alla radicalità democratica. Il diritto a decidere come nuovo paradigma e le sue articolazioni nel caso basco Testi – Miroslav Hroch, La produzione di una storiografia nazionale nelle piccole nazioni Rassegne e Dibattiti – Didier Rey, Mondiali di calcio 2018: La Corsica en bleu, sì ma… – Carlo Pala, Su di un problema di decommissioning politico. Autonomia sarda, istituzioni e ipotesi di modifica allo Statuto Regionale
2013
Sommario 2 (2013) • Joseba Agirreazkuenaga, L’autogoverno resiliente nei Paesi Baschi (1808-1918) • Borja de Riquer i Permanyer, La formazione delle nuove identità nazionali durante il XIX secolo. Il caso catalano (II) • Marco Perez, La definizione di aranismo come elemento storico e storiografico • Eric Storm, L’età dell’oro del regionalismo. La cultura regionalista in Francia, Germania e Spagna (1890-1937) • Ališer Il’chamov, Etnografia post-sovietica, mitopoiesi e potere in Asia Centrale • Adeeb Khalid, Un Islam laico: nazione, stato e religione in Uzbekistan.
Malgrado 150 anni di accese discussioni intellettuali ed accademiche, la misurazione e la spiegazione della mancata unificazione nazionale non sembra ancora soddisfacente, e appare comunque migliorabile.[1] Per avvicinarci ad una stima e diagnosi più adeguata, occorre a nostro avviso ragionare non su un divario unidimensionale, bensì su una gamma di divergenze collocate in vari ambiti della vita associata. Abbiamo deciso di usare ed estendere una metodologia statistica recentemente costruita per misurare quanto due paesi o territori sono culturalmente vicini.[2] Essa, fondandosi su analisi di distribuzioni e non su misure di sintesi, utilizza banche date individuali per andare oltre le stime basate su medie o mode. Una volta selezionate le dimensioni giudicate più rilevanti, con i corrispondenti indicatori (qualitativi e quantitativi), essa forma dei cluster rispetto a ogni dimensione, assumendo che coloro che stanno nello stesso cluster siano tra loro simili; infine, calcola per ogni paese la distribuzione tra i cluster, assumendo che due paesi siano tanto più simili quanto più è simile tale distribuzione. Abbiamo applicato tale metodologia all'Italia, misurando i divari regionali su tre dimensioni-culturale, civile e strettamente economica-e proponendo un confronto tra la misura delle distanze ottenuta in una dimensione con quella nelle altre. Compatibilmente con i limiti dei dati disponibili, abbiamo rappresentato la dimensione culturale tramite i comportamenti riguardanti la produzione, la fruizione e la circolazione della conoscenza, ponendo un'enfasi particolare sui processi di creatività ed utilizzo del tempo libero. La dimensione civile rimanda invece all'insieme dei diritti (o beni) di cittadinanza disponibili ed accessibili al cittadino. La disponibilità di dati ha consentito di includere variabili rappresentative dei servizi pubblici, della qualità delle infrastrutture urbane, dell'accesso alla salute, dei servizi di sicurezza e delle infrastrutture viarie. La dimensione economica, infine, è stata catturata mediante un indicatore standard, il reddito pro capite disponibile al netto dei trasferimenti, quale indicatore della capacità di un sistema economico di produrre ricchezza.[3] In termini intuitivi, il nostro schema interpretativo può essere introdotto chiedendoci perché milioni di sportivi rimasero sorpresi e sbigottiti quando, in una partita del Mondiale di calcio 2014, la squadra tedesca sconfisse quella brasiliana per 7 reti a 1. La ragione derivava dalla diffusa convinzione che sotto alcuni aspetti la squadra del Brasile non era inferiore, ed era anzi forse più forte, di quella rivale. Per esprimerci alla rovescia, qualora una squadra professionistica si scontrasse con quella di un oratorio, nessuno si stupirebbe di un esito tennistico e quindi nessuno si preoccuperebbe di trovarne una spiegazione. L'ipotesi da cui abbiamo preso le mosse è che i confronti tra alcune Regioni italiane possano svelare risultati non meno spiazzanti: se, ad esempio, confrontiamo Sicilia e Toscana, i tre divari (culturale, civile ed economico) potrebbero non aprirsi in pari misura a favore della Toscana; al contrario, potremmo forse imbatterci in una Sicilia " troppo " colta, relativamente a quanto esprime in termini economici, e ancora più " arretrata " in termini civili. Potremmo persino scoprire che sul piano della cultura la Sicilia di Camilleri, Battiato e Emma Dante " supera " la Toscana, proprio come, nel Mondiale di calcio, in termini di tasso tecnico e fantasia, il Brasile forse superava la Germania.
2013
-La Costituzione italiana del 1947 trascurava quasi completamente il tema dei raccordi fra Stato e Regioni: a parte le diverse forme di partecipazione dei consigli regionali a procedimenti statali "costituzionali" (elezioni del Presidente della Repubblica, iniziativa legislativa, parere nei procedimenti di modifica territoriale, richiesta di referendum abrogativo e approvativo: funzioni tuttora esistenti), l'unica forma di raccordo generale fra Stato e Regioni era prevista dall'art. 124 (abrogato, come noto, dalla l. cost. n. 3 del 2001), che conferiva al Commissario del Governo il compito di sovrintendere alle funzioni amministrative esercitate dallo Stato (ovviamente a livello periferico) e di coordinarle con quelle esercitate dalle Regioni. Anche tale norma, peraltro, non ha trovato significativa attuazione pratica.
Consulta Online, n. 3, 2024
The paper analyses the Ligurian legislative proposal on the end of life, currently under discussion at the Ligurian Regional Council. Given that the Constitution never recognises a person’s right to receive a death benefit, as recently reaffirmed by the Constitutional Court in its ruling no. 135 of 18 July 2024, the legislation under consideration appears to be unconstitutional because it infringes on the division of competences between the State and the Regions. In particular, the regional discipline contrasts with the State’s reserve in the matter of civil and criminal law (art. 117, paragraph 2, letter l), of the Constitution), with the transversal State competence in the matter of essential levels of services (art. 117, paragraph 2, letter m), of the Constitution); moreover, the discipline of the end of life does not appear to be referable to the matter of “protection of health”, within which, in any case, the fundamental State principles are absent. Lastly, the principle of regulatory flexibility appears inapplicable.
Sommario 3 (2014) • Àlex Amaya Quer, Stato e questione nazionale in Romania. Il caso della Transilvania (1918-1960) • Arnau Gonzàlez Vilalta, La JERC e la costruzione dell’indipendentismo giovanile catalano di sinistra (1973-1994) • Pål Kolstø, Il nation-building in Russia: una strategia orientata sui valori • Stephen Norris, Nazione nomade: cinema, nazione e memoria nel Kazakistan post-sovietico • Rigas Raftopoulos, Le radici politiche del nazionalismo greco nel XX secolo. Dal regime di Ioannis Metaxas (1936-40) al regime dei colonnelli (1967-74) • Aleix Romero Peña, Illuminismo e fueros. L’azione foralista di Mariano Luis de Urquijo
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Aggiornamenti in tema di processo costituzionale 2014-16, a cura di R. Romboli, 2017
in Fusaro, C. And Kreppel A., (eds.) “Politica in Italia 2014”, Bologna , Il Mulino, 2014, pp. 71-94., 2014
L’Italia come storia. Primato, decadenza, eccezione, a cura di Francesco Benigno e E. Igor Mineo, 2020
Rassegna trimestrale dell'Osservatorio AIR, 2024
Studium, 2008
La finanza territoriale. Rapporto 2021, 2021
Federalismi.it. Rivista di Diritto pubblico italiano, comparato, europeo, 2020
Federalismi It Osservatorio Sul Federalismo E I Processi Di Governo, 2012