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2012
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17 pages
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P. MOLINELLI - P. CUZZOLIN - C. FEDRIANI, Latin Vulgaire Latin Tardif X, Bergamo, Bergamo University Press - Sestante Edizioni, 2014, III, 765-788, 2014
Ancient grammatical works were often used by modern scholarship on the history of Latin language as witness of vulgar and/or late Latin. The use of late Latin grammarians for this purpose is correct only if we pay attention to the complex structure of their treatises, built on ancient sources adapted to the present needs. Works such Appendix Probi III and the orthographical corpus of Ps. Caper and Agroecius can be easily used as case studies. We can find in these works both examples of ancient grammatical quaestiones, not always connected with the actual linguistic framework, and specific discussions inserted by their compilers, concerned with the growing spread of incorrect uses, pronunciations and spellings (e.g. Consentius). A number of examples of these cases from Ps. Caper works is provided by the present paper.
Segno e testo, 2019
The article deals with passages from the correspondence of Carolingian scholars concerning the transcription of ancient texts in order to show the different problems they met and how they tried to solve them.
in P. d’Alessandro - A. Luceri (curr.), Doctissimus antiquitatis perscrutator. Studi latini in onore di Mario De Nonno, Roma 2024, pp. 46-61 1. Sull'Erigona di Accio. 2. inc. inc. XXXVIII, 73-75 Ribb.1-2-3 = adesp. F 50 TrRF. La prima nota propone una ricostruzione dell’Erigona di Accio. I momenti cruciali della vicenda dovevano essere l’uccisione di Alete, narrata da un nunzio, e la tentata uccisione di Erigone, rappresentata sulla scena e impedita dall’intervento di Diana. Buona parte del dramma era dedicata al processo di Oreste, che si concludeva con la sua assoluzione. La seconda nota riguarda un frammento tragico adespoto, tramandato da Cicerone, nel quale un personaggio giunto dall’Ade descrive le fatiche del suo viaggio. È probabile che esso appartenesse (come sosteneva già Ribbeck) alle Troades di Accio, piú precisamente a una scena nella quale era rappresentata, come nella Polissena di Sofocle e prima che nelle Troades senecane, l’epifania di Achille. The first note proposes a reconstruction of Accius’ Erigona. The crucial moments of the plot should have been the killing of Aletes, narrated by a nuntius; and the attempted killing of Erigone, represented on the scene and prevented by Diana’s intervention. A significant portion of the drama was dedicated to Orestes’ trial, which ended with his acquittal. The second note deals with an adespotic fragment, transmitted to us by Cicero, in which a character from Hades describes the hardships of his journey. It is likely that such a fragment belonged to Accius’ Troades (as Ribbeck already stated) and, more precisely, to a scene in which Achilles’ epiphany was represented, as in Sophocles’ Polyxena and before that in Seneca’s Troades.
P. ANREITER – M. KIENPOINTNER (hrsg. von), Latin Linguistics Today. Akten des 15. Internationalen Kolloquiums zur Lateinischen Linguistik, Innsbruck, 4. – 9. April 2009, Innsbruck, Institut für Sprachen und Literaturen der Universität, 2009
L'articolo contiene una breve analisi della testimonianza fornita da alcuni trattati ortografici tardoantichi, come quelli dello Ps. Capro e di Agrecio, sulla evoluzione della grafia e della pronunzia del latino in epoca tardoantica. I due trattati, frutto di una stratificazione di materiali e fonti risalenti a epoche diverse, mostrano, specie nel caso dello Ps. Capro, tracce della evoluzione tarda della pronunzia del latino, evidenziando così una serie di modificazioni fonetiche che preannunziano in alcuni casi i successivi esiti romanzi
1999
Innovazioni lessicali delle "Laudes Dei" di Draconzio fra latinità tardoantica e medievale, in "Invigilata Lucernis" 21 (1999) 7-2. Bozza
Bollettino della Badia greca di Grottaferrata III s., 14 (2017), pp.223-238, 2017
The Passio of St Vitus survives in four still inedited Greek versions (BHG 1876, 1876a-c). The language and the style of these versions are really different. BHG 1876a and 1876a are clothed in a very «popular» linguistic garment, while BHG 1876b is written in a more elevated style. BHG 1876 presents a language that approaches the high style. This paper focuses on the Passio Greek versions lexis.
Colori che non si vedono più. Note sull'uso della policromia come complemento dell'immagine .
The contribution proposes a first and provisory bilingual vocabulary, limited to the letter alpha, of the Greek terms and of the corresponding Latin ones as they can be found in the translations of some works by Gregory of Nazianzus (Or. 45, Or. 19, Epist. 102 and 101) preserved in MS Laur. S. Marco 584. The contribution thus highlights the lexical choices of the anonymous author of these translations.
in L. DEL CORSO – O. PECERE (a cura di), Libri di scuola e pratiche didattiche. Dall’Antichità al Rinascimento. Atti del Convegno Internazionale di Studi Cassino, 7-10 maggio 2008, Cassino 2010, I, 229-291, 2010
Il contributo delinea una storia complessiva dell'evoluzione delle dottrine ortografiche in ambito grammaticale e scolastico e dei manuali che tramandano tali testi in epoca altomedievale. L'ortografia latina, già considerata da Quintiliano, insieme all'ars grammatica e alla Latinitas, come uno dei tre strumenti indispensabili per il possesso di una corretta competenza linguistica, sviluppa una serie di propri testi (come quelli di Velio Longo e Terenzio Scauro), separati dalla trattatistica artigrafica, che mirano soprattutto ad un corretto utilizzo della lingua latina e si collegano così al filone delle opere de Latinitate. Solo in epoca più tarda vengono elaborati degli strumenti che cercano di contrastare i cambiamenti in atto nel latino tardo a livello di lessico e pronunzia e che finiscono così con il produrre la ricca serie di opere de differentiis, destinate a chiarire gli usi corretti del latino non solo a livello lessicale ma anche semantico e morfologico. Se per l'epoca tardoantica abbiamo poche testimonianze, dirette o indirette, dei manoscritti che tramandano la trattatistica ortografica, in epoca altomedievale e soprattutto carolingia le opere di contenuto ortografico trovano spazio in poderosi manoscritti miscellanei che, facendo perno sulle artes più famose, come quella di Donato, le integrano con una costellazione di trattati integrativi che mirano a fornire strumenti di apprendimento soprattutto per la metrica e, appunto, per l'ortografia, la cui trattazione è di norma esclusa dalle artes grammaticae. Di questa tipologia di manoscritti ci sono giunte numerose testimonianze, che possono essere riferite ai principali centri della cultura carolingia (Corbie, Fleury, Luxeuil, Auxerre, ecc.) o a ad altri importanti centri operanti fuori dell'ambito carolingio, come Montecassino. Fra queste testimonianze vengono esaminati due manoscritti, entrambi riferibili con molta probabilità ad Auxerre, il codice smembrato di Berna (330 + 347 + 357) + Parigi, BnF lat. 7665 + Leida, VL Q. 30, e il codice di Montpellier H 306, che esemplificano bene questa tipologia di manuali scolastici e gli obiettivi didattici e pedagogici che li hanno ispirati.
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in A.M. Morelli (ed.), Epigramma longum. Da Marziale alla tarda antichità. From Martial to Late Antiquity, Atti del Convegno internazionale, Cassino, 29-31 maggio 2006, Cassino 2008, II, pp. 397-494, 2008
Latinitas, n. s. 1, 2013, pp. 17-34
R. CASAVECCHIA – P. DE PAOLIS – M. MANIACI – G. OROFINO (a cura di), Libri e testi. Lavori in corso a Cassino, Cassino, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Dipartimento di Lettere e Filosofia, 2013
Res publica litterarum, XLVI, 2025
M. BARATIN – B. COLOMBAT – L. HOLTZ (édd.), Priscien. Transmission et refondation de la grammaire. De l'Antiquité aux modernes. États des recherches à la suite du colloque international de Lyon, 10-14 octobre 2006, Turnhout, Brepols, 2009
Atti del LIV Congresso SLI "Corpora e Studi Linguistici" , 2022
Antiche stelle a Bisanzio. Il codice Vaticano greco 1087, a cura di Anna Santoni e Fabio Guidetti, pp. 113-152
Zeitschrift für romanische Philologie, 2021
I testi di medicina latini antichi. Problemi storici e filologici, 1984
Mani e scritture, simboli e testi. Ricerche su fonti documentarie ed epigrafiche tardoantiche, 2024