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2016
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Il presente contributo indaga la presenza della famiglia di lemmi subalterno/i nell’opera di Gramsci, con particolare riferimento alle opere del carcere. Il lemma, che deriva dal lessico militare, largamente diffuso nella riflessione politica e giornalistica italiana dopo la Prima guerra mondiale e che ha in Gramsci molte e notissime esemplificazioni, appare prima come aggettivo, divenendo in seguito sostantivo. Esso designa sia le classi più marginali, sia il blocco di forze raccolte intorno alla “classe fondamentale” rivoluzionaria, la classe operaia, che è in lotta per l’egemonia, almeno potenzialmente. Questa ambivalenza semantica non è priva di problemi, ma è probabilmente anche alla base della odierna fortuna del termine. In Gramsci inoltre il lemma (o la famiglia di lemmi) subisce ulteriori allargamenti di significato, passando a designare – col progredire della riflessione carceraria – non solo le classi o i gruppi sociali, ma anche gli individui e le caratteristiche del lor...
2016
Il saggio e diviso in due parti, dedicate rispettivamente all’uso del concetto di egemonia prima e negli scritti del carcere di Gramsci. Nella prima parte cerco di ricostruire una sorta di “preistoria” del termine, dall’origine greca alla lunga eclissi in eta romana, nel Medioevo e nella prima modernita. Mi soffermo quindi sulla sua ripresa ottocentesca, prima nel lessico politico dei fautori dell’unita nazionale italiana e tedesca, e poi nel dibattito marxista della Seconda Internazionale. Ma e tra i bolscevichi (Lenin, Bucharin, Radek, Stalin, Zinov’ev) che il concetto assume il significato pregnante sul quale Gramsci – dopo aver utilizzato l’espressione “egemonia” nel senso corrente di predominio (militare, politico, economico, culturale) nei suoi articoli di giornale fin dal 1916 – inizia a riflettere durante il soggiorno a Mosca (1922-23), nel periodo trascorso a Vienna (1923-24) e soprattutto dopo il ritorno in Italia (1924-26). La seconda parte del saggio tenta di ripercorrer...
Abstract La parola “spia”, oltre a ricorrere in modo massiccio nei romanzi di un preciso genere letterario, che oggi sembra essere diventato una fonte di ispirazione metodologica presso alcuni interpreti di Gramsci, ha anche un significato ben diverso, che lo assimila ai termini indice, indizio o segnale. In questa seconda accezione esso può a sua volta avere due sensi, potendo designare o un artefatto che segnala il verificarsi di un evento o stato, come nella “spia dell’acqua”, oppure il verificarsi di un evento che rinvia a un altro evento, come nella frase “il fumo è spia della presenza di fuoco”. In questa accezione la parola “spie” verrà qui utilizzata. Si parlerà pertanto di “spie dei Quaderni del carcere”, intendendo dei segnali, degli indizi, degli indici che, considerati nel loro insieme, rinviano a qualcosa.
Giornale critico della filosofia italiana, 2022
In a recent collection of contributions on Antonio Gramsci, Michele Ciliberto discusses the process of rewriting in the Quaderni, in order to highlight their diachronic movement and their “unevennesses” on the unitary background of a living experience. From this work of lexical and conceptual digging, we grasp determinations of Gramscian thought that contrast with the idealizations of immediate political functionality, and with attempts to consider the work in the horizon of an already concluded season of 20th century culture.
Critica Marxista , 2011
Il successo internazionale della categoria gramsciana e le perplessità sulle più diffuse interpretazioni odierne. L’origine del concetto nei Quaderni e la sua declinazione nel Quaderno 25. Classi ai margini della storia e classi non ancora egemoni. Allargamenti semantici del termine «subalterno»: dalle classi ai singoli, dall’oppressione sociale ai limiti culturali.
Studi Storici Rivista Trimestrale Dell Istituto Gramsci, 2011
2015
Il tema del fascismo all’interno della struttura dei Quaderni del carcere può sembrare, dopo una prima analisi, di secondo piano. Considerarlo tale sarebbe però un grande errore in quanto in realtà il fascismo e tutto quello che porta con sé non è meno importante dei grandi temi filosofici e storici che l’intellettuale sardo tratta nella sua opera, ma è, al contrario, l’obiettivo ultimo, forse il più grande dell’intera opera. Gramsci, anche solo per motivi anagrafici (morirà nelle prime ore del mattino del 27 aprile 1937), si trovava davanti ad una sconfitta della classe operaia e di tutto il movimento rivoluzionario (dopo la grande Rivoluzione bolscevica del 1917 che Gramsci saluterà con grande favore) e a quella che sembra un'incontrollabile ascesa dei movimenti totalitari e nazionalisti di cui il fascismo è espressione nel contesto italiano. Una situazione che spinse il pensatore alla ricerca di una risposta “fur ewig” , per l’eternità, che spiegasse ed affrontasse la sconfit...
2024
Testo presentato al panel dedicato all'Edizione Nazionale degli Scritti di Antonio Gramsci del Congresso mondiale della Filosofia, Roma, Università La Sapienza, 2 agosto 2024
International Gramsci Journal, 2021
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Materialismo storico, 2018
International Gramsci Journal 4, 2015
Italian Culture, 2018
in Il presente di Gramsci, Galaad, 2018, pp. 117-147
Lea Durante - Claudia Villani (a cura di), Con le lenti di Gramsci, Novecento.org , 2018
California Italian studies, 2010
Quaderni di Parma Stanza del Silenzio a cura di Giuseppina Paulillo, 2019
Il «socialismo nazionale» nei "Quaderni del carcere" di Gramsci, 2019
Incontri Rivista Europea Di Studi Italiani, 2013