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2021, Osservatorio Outsider Art n. 22
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Il Museo Nazionale d’Arte Moderna – Centro Georges Pompidou di Parigi si è recentemente arricchito grazie all’eccezionale acquisizione di alcune delle opere più significative della collezione di Art Brut del cineasta Bruno Decharme. Ben 921 opere di 242 artisti brut appartenenti ai settori delle arti plastiche (374 opere), delle arti grafiche (540 opere) e della fotografia (7 opere) inizieranno dunque a dialogare con il ricchissimo insieme di opere di Dubuffet presenti nella collezione, con le opere della Donazione Cordier, da cui provengono la maggior parte delle opere d’arte del Museo, con lo studio di André Breton e con la recentissima donazione Kopač, artista che ha preso parte all’avventura dell’Art Brut.
L'ossessione del dono: Charroi de Nîmes e dintorni.
1 / 1 La cucina collaborativa. Co-progettare la circolarità nel sistema del dono alimentare - Martina Carraro - Francesco Leoni - Erin McAuliffe - Stefano Maffei - Andrea Gollini Leggi un estratto La cucina collaborativa. Co-progettare la circolarità nel sistema del dono alimentare, 2023
Il presente articolo descrive un'esperienza di contrasto alla povertà alimentare, relativa al contesto di Reggio Emilia, che per le sue modalità e la sua vision risulta di particolarmente interessante. L’aiuto materiale è spesso percepito come un’attività di scarsa complessità, caratterizzata da assistenzialismo e soggetta ad un diffuso pregiudizio che la vorrebbe subalterna all’accompagnamento psico-sociale (Krumer-Nevo 2020). Il presente contributo intende, invece, mostrare la complessità del contesto in cui si colloca questa azione; contesto caratterizzato dai “paradossi del cibo” (BCFN 2016), in particolare la compresenza di fame e obesità e di povertà e spreco alimentare. Una volta contestualizzato l’aiuto alimentare si presenterà il caso di studio oggetto di analisi che per ha assunto la categoria del dono come possibile alternativa culturale, economica e operativa alla cultura dello scarto e come questa scelta abbia modificato le progettualità di aiuto.
Ossevratorio sulle fonti, 2016
This work takes the cue from the last issue of the “Notes of the Committee for Legislation”, which contains a recognition of all the decrees issued from the Prime Minister (they are known as “DPCM”) in the years 2014 and 2015 and published in the Official Journal of Italy. In this work, some perspectives of a significant phenomenon, which is related to the economic crisis, get examined in depth. The purpose of such decrees (DPCM) is to get the Prime Minister involved in subjects that are under the jurisdiction of specific Ministers. Using such decrees degrades the sources of law; what is more disturbing, is that such decrees: -‐ are not subject to the supervision of the Council of State; -‐ not always are published in the Official Journey; -‐ when they are published in the Official Journey, very often they don’t get a sequential number; -‐ when are not numbered, they are not published in the official database “Normattiva” (www.normattiva.it); -‐ sometimes these decrees modify a disposition of upper rank, in the hierarchy of the sources of law: this should not be allowed.
sommario News gallerie e istituzioni Italia ed estero a cura di Lisa D'Emidio e Paolo Spadano Arte Fiera Bologna / Art City Oriente/Occidente: Neo arcaismi Intervista a Marco Scotini (a cura di Sara Marchesi pag.16/17) Nuove proposte al MAXXI (Ilaria Piccioni pag.26/29) Joan Jonas (Marilena Di Tursi pag. 30) David Linch (Francesca Cammarata pag. 31) Daido Moriyama (Paolo Ferri pag.32/33) Lucio Amelio (Raffaella Barbato pag.34/37) Giuseppe Panza di Biumo (Marta Paolini pag.38/41) Alighiero&Boetti (Simona Olivieri pag.42/45) Ugo Mulas (Stefano Taccone pag.46/49) Hermann Nitsch (Anna Imponente pag.50/51) Martin Parr (Stefano Taccone pag.52/53) Salviamo la pelle (doc.a cura di Lucia Spadano pag.54/55) Bianco-Valente (intervista a cura di Anna Saba Didonato pag.56) Rosa Barba (doc.a cura di Lucia Spadano pag.57) Nakis Panayotidis (Viana Conti pag.58) Mendini/Caberlon (dal testo di Marco Meneguzzo pag.59) Claudio Costa (Viana Conti pag.60/61) Franco Guerzoni (Francesca Cammarata pag.62/63) Lodola & Mathis (Viana Conti pag.64) Vania Comoretti (Viana Conti pag.65) Oltre la siepe (Ilaria Piccioni pag.65) San Sebastiano nel contemporaneo (Gabriele Perretta pag.66/67) Alfredo Serri (Lucia Spadano pag.68/69) Inventari (Matteo Bianchi pag.70) Michelangelo Galliani (doc.a cura di Lucia Spadano pag.71) Gianfranco Baruchello (Gianmarco Corradi pag.72) Rodolfo Aricò (Gianmarco Corradi pag. 73) Juxtapoz italiano (doc.a cura di Lucia Spadano pag.74) Collezione Esposito (doc. a cura di Lucia Spadano pag.75) Fernando De Filippi (doc. a cura di Lucia Spadano pag.76/77) Paolo Masi (Francesca Cammarata pag.78/79) Rita Vitali Rosati (pag.80/81) Paolo Scirpa (pag.82) Mariagrazia Pontorno (Giuliana Benassi pag.83) Vito Bucciarelli (doc.a cura di Lucia Spadano) Installazioni sonore al Maxxi (Paolo Aita pag.84) Loris Cecchini -Luigi Presicce (Ilaria Piccioni pag.85) Nicola Liberatore (doc.a cura di Lucia Spadano pag.86) Aurelio Amendola (Simona Caramia pag.87) Eppur si muove (Simona Caramia pag.87) Enrico Minguzzi (MariaLetizia Paiato pag.87) Centenari-Novello (Stefano Taccone pag.88) Jan Fabre (Paolo Aita pag.88)
Interview to Raffaele Donnarumma on his latest book "Ipermodernità. Dove va la narrativa contemporanea" (Italian Contemporary Literature; Realism; Modernism; Postmodernism; Hypermodernity; Fiction; Ermeneutics; Role of the intellectuals)
LÊindividuazione della tematica passionale quale oggetto possibile (e per certi versi necessario) della ricerca semiotica ha indubbiamente introdotto elementi di innovazione stimolanti, portando ad una visione più complessa dei modi in cui il senso "prende forma‰ rispetto alle elaborazioni teoriche precedenti.
2001
Il dono è figura speculativa dalla straordinaria pregnanza onto-etica; ma si può subito aggiungere che non minore è la sua pregnanza teologica.(1) Tutta la tradizione cristiana si potrebbe concentrare sulla figura del dono; la buona novella è il dono del Figlio e il Figlio è il dono del Padre. Ma io non desidero andare da quella parte. Non sono un teologo. Perciò vorrei limitarmi a proporre qualcosa su cui mi oriento meglio, e cioè una analisi, appunto, parte ontologica, parte etica della figura. Escludo, ad es., il sapere sociologico, che sul dono, a partire da Mauss, si è sempre esercitato, ma anche quello economico (si pensi alla letteratura recente sul cosiddetto "terzo settore"), quello letterario ecc.
De Domo David. La Confraternita di San Giuseppe Patriarca e la sua chiesa a Nardò. Studi e ricerche a quattro secoli dalla fondazione (1619-2019), a cura di M. Gaballo, S. Colafranceschi, Fondazione Terra d’Otranto, Roma 2019, pp. 387-391 (ISBN 978-88-94229-79-0)., 2019
Il saggio si incentra sullo studio della cappella dedicata a San Giuseppe nella cattedrale di Altamura intitolata a Santa Maria Assunta. All'interno della cappella è conservata una statua marmorea di San Giuseppe col Bambino, eseguita nel 1654 come attesta l'iscrizione incisa sulla base e fu realizzata grazie agli introiti provenienti dalle elemosine dei fedeli. Lo studio si propone di indagare le circostanze che portarono alla sua realizzazione, da attribuire a un valente scultore della prima metà del Seicento, verosimilmente formatosi fra Napoli e Roma.
Seminario Working Papers 2 Premessa 1. In un epoca dominata dal consumismo i gesti gratuiti sono un dato decisivo nello sviluppo delle società che fanno uscire dall'utilitarismo esasperato. 2. La gente crede che il "dono" e la generosità siano inutili fronzoli, sentimenti polverosi gettati in soffitta. Questa idea viene fatta valere con un bombardamento quotidiano dal modello economico dominante, secondo il quale non solo il mercato e gli scambi moneterai ma anche l'apprendimento, il matrimonio, la fede religiosa, l'amore e l'odio, la giustizia e il delitto, sono regolati dalla logica egoistica. Ed invece, il "dono" ha un ruolo oggi come lo aveva nel passato delle società umane. 3. Anticamente, nelle società arcaiche e primitive, la pratica di dare, prendere e ricambiare, aveva valore materiale, erano simboli della relazione sociale. 4. Cosa resta del dono arcaico nella società di oggi? Prendiamo il caso dei donatori di sangue o di organi, fanno u...
LANX. Rivista della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici - Università degli Studi di Milano
Nella storia delle ricerche archeologiche ottocentesche nel sito di Calvatone-Bedriacum riveste un ruolo centrale la figura di don Luigi Luchini, originario del Milanese e vissuto per gran parte della sua vita nel territorio della Diocesi di Cremona. Il Museo Civico Ala Ponzone conserva una serie di documenti d’archivio, interessanti per la ricostruzione dei primi ritrovamenti nel vicus e delle vicissitudini della collezione che da essi ebbe origine.
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Autografo 63, 2020
"AD STELLAM". Il libro d'Oltramare di Niccolò da Poggibonsi e altri resoconti di pellegrinaggio in Terra Santa fra Medioevo ed Età moderna, 2019
Badia Elmi. Storia e arte di un monastero valdelsano tra Medioevo ed Età moderna. A cura di Francesco Salvestrini, Nuova Immagine Ed., Siena , 2013
A Campu: Archivio e ricerche di poesia orale a Villasimius, 2012
“L’Ultima Crociata”, a. LXXI, n. 5, Luglio-Settembre 2021, 2021