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Il volume racconta il monumento nei suoi dettagli, dalle origini greche alla sua trasformazione nel quartiere catanese chiamato “Grotte”, fino alla sua riscoperta nella metà del ‘700 e alla progressiva liberazione dalle case che nel tempo lo avevano nascosto. Ma il volume racconta anche di quanto intimo e quotidiano fosse il rapporto tra questo grande spazio pubblico e gli antichi catanesi, di come vi si svolgessero gli spettacoli, dalle tragedie greche di età classica alle commedie romane, di come si ingannasse il tempo tra uno spettacolo e l’altro, attraverso gli oggetti smarriti dagli spettatori, attraverso le centinaia di lucerne che illuminavano al crepuscolo la grande cavea e la strada del ritorno a casa.
An educational project for the study of the ancient theatrical activities carried out within an ancient theater (Catania - Sicily).
Partendo dallo studio dei numerosi testimoni teatrali presenti in Sicilia, si tenta di superare le proposte cronologiche "basse", avanzate da molti studiosi precedenti, rivalutando al contempo il primo periodo romano-repubblicano dell'isola.
LRCW3 Late Roman Coarse Wares, Cooking Wares and Amphorae in the Mediterranean: Archaeology and archaeometry. Comparison between western and eastern Mediterranean. Volume II., 2010
2018
Tra le sculture che decoravano il teatro di Catania, due tazze marmoree di grandi dimensioni lavorate a bassorilievo sono state rinvenute in frammenti e in tempi diversi. Una di esse ci è restituita da una porzione del catino rinvenuta nel 1938, oggi nel Museo Civico di Catania; l’altra è documentata da un’ampia descrizione di Vincenzo Bondice che ebbe modo di acquistarne un frammento intorno alla metà del XIX secolo. Sebbene il frammento della seconda tazza sia disperso, la dettagliata descrizione del Bondice permette di valutarne i principali aspetti tipologici e figurativi. L’analisi del frammento superstite, cui può essere affiancato anche un sostegno già nella collezione Biscari, forse pertinente proprio a una delle due tazze del teatro, permette di ascriverne la produzione a un’officina “neoattica” impegnata a Catania per una committenza di alto profilo e per commesse destinate a luoghi pubblici. Nonostante la parzialità della documentazione, si ricostruisce, in tal modo, un importante tassello del programma scultoreo approntato per l’edificio teatrale di Catania tra la fine dell’età augustea e l’età giulio-claudia. Among the sculptures of the theater of Catania, two large marble cups decorated in bas-relief were found in fragments and at different times. One of them is documented by a portion of the basin found in 1938, today in the Catania Civic Museum; the second one is documented by a wide description of Vincenzo Bondice who bought a fragment from it, around the middle of the nineteenth century. Although the fragment pertaining to the second cup is now lost, the detailed description of Bondice allows us to evaluate its main typological and figurative aspects. The analysis of the surviving fragment, which can also be added to a support, once in the Biscari collection, may be pertinent to one of the two cups of the theater, allows to ascribe their production to a “neo-attic” workshop engaged in Catania for high commissions and for orders destinated to public places. Despite the partiality of the documentation, an important piece of the sculptural program prepared for the theatrical building of Catania, between the end of the Augustan age and the Julio-Claudian age, is reconstructed.
J.M. Álvarez, T. Nogales, I Rodà (eds.), Center and Periphery in the Ancient World, Proceedings XVIIIth Internationl Congress of Classical Archaeology (Merida, 13-17 may 2013), vol. I, Merida, pp. 941-944., 2014
Since 2001 Italian Archaeological School of Athens and University of Padua have carried out archaeological excavations at the Pythion’s Theatre in Gortyna (Crete). In this paper, the results of research will be presented and the main historical phases of this Roman theatre will be summarized: the building in 2nd century AD, the renovation of orchestra, the period of abandonment and reuse and finally the collapse because of the earthquake occured in 365 AD.
Il mito nasce come la rappresentazione di qualcosa di reale, descrivendo i costumi dell'uomo in un determinato tempo. Contiene elementi sociali e culturali che ci aiutano a capire il passato. L'antropologia del mito consiste nel tramandare i costumi e le tradizioni dei popoli antichi. L'uomo ha sempre cercato di comprendere il mondo in cui vive, chi e che cosa l'avesse creati, suscitando un vero e proprio desiderio di conoscenza, creando modelli antropologici a volte disgreganti dal punto di vista sociale (come ad esempio Achille e la sua ira, che inizialmente era un simbolo di forza, poi con la filosofia stoica divenne una malattia generante di disgregazione sociale e una forma di forza negativa). Il mito fa dunque anche attenzione a ciò che è negativo nella vita dell'uomo.
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Senecio, 2010
Catania Antica. Nuove prospettive di ricerca, 2015
Archeologia in Sicilia nel Secondo Dopoguerra, a cura di Rosalba Panvini e Fabrizio Nicoletti, 2020
Sezione di Lettere, 2008
Agora. Periodico di cultura siciliana, 70, 2019
La Rivista di Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale, 2019
LA MATERIA EI SEGNI …, 2004
Itaca Quaderns Catalans De Cultura Classica, 2006