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Nuovo senso comune e filosofia della praxis

2012

Key takeaways

  • Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico.
  • Tuttavia il punto di partenza deve sempre essere il senso comune, che spontaneamente è la filosofia delle moltitudini che si tratta di rendere omogenee ideologicamente (Q 11, 13, 1397-8). 2 Filosofia e senso comune La costruzione di un nuovo senso comune si configura, infatti, in primo luogo come critica e superamento del senso comune storicamente esistente e ricomposizione della contraddizione tra coscienza e prassi (contraddizione che si verifica proprio sul terreno del senso comune) attraverso una lotta di egemonie capace di trasformare gli elementi di autonomia culturale connessi all'attività pratica in coscienza politica, nella consapevolezza della necessità storica come fondamento della forza egemonica della propria classe: L'uomo attivo di massa opera praticamente, ma non ha una chiara coscienza teorica di questo suo operare che pure è un conoscere il mondo in quanto lo trasforma.
  • La creazione di un nuovo senso comune, dunque, richiede una premessa materiale (deve essere storicamente necessaria, avere una base strutturale) e rende materiale una filosofia attraverso una volontà collettiva operosa (efficacia storica delle ideologie, realtà delle superstrutture): il senso comune è quindi il terreno su cui si misura la diffusività (razionalità storica) di una filosofia, nonché la sua verità materialisticamente intesa come divenire verità o creazione di nuova storia.
  • Da un lato, a differenza delle filosofie tradizionali, ritiene che riferirsi al senso comune come «riprova di verità è un non senso», ma che il divenire senso comune di una teoria sia solo «un'affermazione di razionalità storica» (Q 11, 13, 1400): il senso comune non è riprova della verità metastorica di una filosofia ma della sua razionalità storica (vero come razionale) e al contempo terreno di lotta per l'egemonia, per cui la filosofia diventa volontà collettiva sulla base di una premessa razionale.
  • Tale interrogazione si sviluppa proprio sul terreno del senso comune, ossia della necessità per la filosofia della prassi di divenire nuovo senso comune: «la filosofia della praxis è così la filosofia come unità dialettica di filosofia e senso comune» 18 .