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La storia antica del territorio extra-urbano di Alatri è avvolta in un profondo mistero. I manoscritti e le pergamene non fanno che fugaci accenni all'area al di fuori delle mura cittadine e la possibilità di ricostruire la storia passata dalle evidenze sul territorio è fortemente compromessa dall'antropizzazione selvaggia degli ultimi decenni. Un importante indizio per ricostruire un profilo storico viene invece dalla toponomastica, rimasta alterata per più di un millennio e solo recentemente stravolta da nomi di fantasia.
2023
Il presente lavoro intende essere uno studio monografico sulla toponomastica degli Altipiani Maggiori d'Abruzzo, un’area dell’Appennino abruzzese situata nella parte meridionale della provincia dell’Aquila. La ricerca si basa sull’analisi storico-etimologica dei nomi di luogo desunti in massima parte dalle tavolette in scala in 1:25000 dell’IGM (Istituto Geografico Militare). Questo contingente di nomi rientrante all’interno della toponimia ufficiale è stato integrato con toponimi raccolti attraverso inchieste condotte sul campo nel corso della primavera del 2023. Per quanto concerne la struttura del lavoro, esso è caratterizzato da un capitolo introduttivo (Capitolo Primo) dedicato ad un inquadramento generale dei comuni di Rocca Pia, Pescocostanzo, Rivisondoli e Roccaraso e delle frazioni di Pietransieri e di Roccacinquemiglia. Nel capitolo seguente (Capitolo Secondo) sono riportate brevi note di metodo corredate dalle modalità di presentazione delle informazioni. Nel Terzo Capitolo, prima dell’elenco in ordine alfabetico di tutti i 443 nomi di luogo raccolti, è stato inserito un Glossario iniziale per analizzare separatamente le denominazioni che compaiono più spesso all’interno della toponimia del territorio degli Altipiani Maggiori d'Abruzzo. Per ultime sono allegate le Carte, che consistono in immagini satellitari dei territori comunali indagati; su di esse i numeri corrispondenti ai toponimi del corpus sono stati inseriti nella loro collocazione topografica più precisa possibile.
ALICIA CÁMARA 9 La búsqueda de una profesión. Giulio Lasso en Bretaña I QUATTRO CANTI DI PALERMO MARIA SOFIA DI FEDE 27 Urbis speculum: progetti, cantiere, protagonisti FULVIA SCADUTO 61 L'immagine della magnificenza: il repertorio iconografico (secoli XVII-XIX) FABRIZIO AGNELLO 87 Le geometrie del progetto: il disegno di Giovanni d'Avanzato e il rilievo della facciata di Santa Oliva MAURIZIO VESCO 107 La fortuna di un modello nell'urbanistica siciliana d'età moderna APPARATI La Fama dell'Ottangolo palermitano di Giovan Battista Maringo 129
Carla Marcato - Federico Vicario (eds.), I 150 anni dei Saggi Ladini. Graziadio Isaia Ascoli tra storia e attualità, Società Filologica Friulana, Udine , 2024
Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907), born in Gorizia, was the founder of scientific linguistics and dialectology in Italy, applying the German historical-comparative method, yet with a particular focus on Italian dialectal varieties. This was demonstrated masterfully in his “Saggi ladini” (Ladin Essays), published in 1873 in the first issue of the journal "Archivio Glottologico Italiano" (AGI), which he founded and directed. Among his vast glottological interests, his work in toponomastics is often overlooked, despite his significant contributions in this area. Stimulated by the toponymic research of Giovanni Flechia, with whom he formed a long and fruitful scientific partnership, Ascoli applied a highly methodical and rigorous approach to the study of place names, using them to reconstruct the linguistic history of a region and to document substrata or specific linguistic phenomena and stages. Numerous examples of this can be found in his “Saggi ladini”, as well as in other contributions published in the AGI. In his later years, Ascoli further contributed to this field of inquiry by promoting the collection and study of geographical names in a philologically and linguistically rigorous manner, both on a regional scale, as exemplified by Silvio Pieri's work on Tuscany (AGI, Suppl. IV), and on a national scale, encouraging the compilation of an extensive collection of materials for the 1901 national census, intended for the creation of a "Dizionario istorico dei nomi locali dell’Italia" (Historical Dictionary of Local Names in Italy), a project that, however, was left unfinished due to the scholar's death. / Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907), nato a Gorizia, fu il fondatore della linguistica scientifica e della dialettologia in Italia, applicando il metodo storico-comparativo di scuola tedesca, ma con un focus speciale sulla varietà dialettale italiana. Di ciò diede prova magistrale con i suoi “Saggi ladini” pubblicati nel 1873 nel primo numero della rivista “Archivio Glottologico Italiano” (AGI) da lui fondata e diretta. Tra i suoi vasti interessi glottologici spesso si trascura di citare quello per la toponomastica, dove pure ebbe un ruolo notevole. Stimolato dai lavori sui nomi di luogo di Giovanni Flechia, col quale costituì un lungo e proficuo sodalizio scientifico, Ascoli applicò un approccio altamente metodico e rigoroso allo studio dei toponimi, utilizzandoli per ricostruire la storia linguistica di un territorio e documentare sostrati o determinati fenomeni e stadi linguistici. Di ciò si trovano numerosi esempi sia nei suoi “Saggi ladini”, così come in altri contributi pubblicati sull’AGI. Negli anni della maturità contribuì ancor di più a questo campo d’indagine incentivando il lavoro di raccolta e studio dei nomi geografici, in modo filologicamente e linguisticamente rigoroso, sia su scala regionale, come i lavori sulla Toscana di Silvio Pieri (AGI, Suppl. IV), sia nazionale, promuovendo un’imponente raccolta di materiali in occasione del censimento del Regno (1901) per la redazione di un Dizionario istorico dei nomi locali dell’Italia, che però non vide la luce per la morte dello studioso.
I disegni catastici della chiesa di San Zenone vescovo di Fossalta di Portogruaro, a cura di A. BATTISTON, F. DAINESE, Fossalta di Portogruaro, Parrocchia di San Zenone vescovo, 2014, pp. 121-133, 2014
I Catastici settecenteschi della pieve di San Zenone di Fossalta, dopo decenni di oblio, non rappresentano soltanto degli importanti manufatti in cui spiccano le pregevoli raffigurazioni grafiche delle proprietà fondiarie, ma costituiscono altresì una fonte storica da cui si possono ricavare molteplici informazioni sulla vita religiosa, economica e sociale del territorio. Se dunque ad un primo livello di lettura l'elemento che maggiormente emerge è il paesaggio con le sue evidenze (le chiese, le case, i campi), tra le pieghe degli apparati che corredano i Catastici si possono ricavare informazioni sui conduttori dei fondi, sulle tipologie di coltivazioni, sulle rendite e sulle modalità di gestione dei beni della Chiesa e degli altri luoghi pii, solo per fare alcuni esempi. L'aspetto però che qui vorremmo evidenziare è legato ai nomi dei luoghi: ciascun terreno oggetto delle descrizioni nei catastici viene collocato in una determinata porzione di territorio, anche e soprattutto grazie al toponimo assegnatogli dalla tradizione 1 . Le principali fonti utilizzate per la campionatura sono state in primo luogo il Catastico del 1730 e la Riforma di questo del 1759, realizzati dal perito Tommaso Romani 2 . In essi sono descritti i beni di proprietà, nonché quelli gravati da livelli o altri censi, della chiesa 1 Non si vuole qui operare uno studio puntuale e completo sulla toponomastica fossaltese, ma più semplicemente fornire un ulteriore tassello a quanti vorranno intraprendere una ricerca esaustiva sui nomi dei luoghi del Comune di Fossalta di Portogruaro. 2 APF, Disegno e quantità di tutti i beni della sacra Chiesa di San Zenone di Fossalta Patria del Friuli et delle V.V. fraterne in quella erette […] anno MDCCXXX; ivi, Riforma fatta da me sottoscritto a richiesta dell'Onorando Comune di Fossalta […] anno MDCCLIX. Non si è invece preso in considerazione il frammento di un catastico del 1788 circa, facente parte della medesima serie conservata presso l'APF, in quanto non pertinente con le proprietà ecclesiastiche. Su Tommaso Romani si rinvia al contributo di Andrea Battiston nel presente volume. di San Zenone di Fossalta e delle annesse fraterne ossia: di San Biagio, del Santissimo Sacramento, di San Valentino, del Rosario 3 . Un terzo Catastico, conservato in un altro archivio ma sempre di mano del Romani e pure del 1730, interessa invece la chiesa di San Bernardino di Fratta con la fraterna di Santa Lucia, parimenti soggetta alla pieve di Fossalta 4 . Grazie al certosino lavoro preliminare da parte del perito, in essi si ritrovano riferimenti a più vecchie riconfinazioni, in alcuni casi perfino all'atto di acquisto; non si va comunque mai più indietro del XVI secolo, anche se la definizione "beni antichi", che a volte compare accanto alle descrizioni, lascia pensare ad una loro origine assai remota 5 . Si è infine utilizzata come ulteriore fonte una confinazione dei terreni della chiesa di San Zenone, datata 1494 e rintracciata tra i protocolli del notaio Bianchino de Naninis di Portogruaro 6 . Il territorio considerato corrisponde grossomodo all'attuale comune di Fossalta di Portogruaro, anche se le aree più rappresentate sono risultate il capoluogo e Fratta, dove si registra la maggiore concentrazione di proprietà o livelli su terreni degli enti presi in esame. Nell'esporre le risultanze della ricerca si è operato cercando di raggruppare per tipologie le varie voci che costituiscono i toponimi, segnalando di volta in volta 3 Segnaliamo inoltre l'esistenza di un'altra fraterna, quella della Beata Vergine della Cintura, istituita nel 1728 e all'epoca della redazione dei Catastici non dotata di beni propri. V. menalDo, Note-appunti per un contributo alla storia della Pieve di Fossalta dai documenti dell'Archivio Parrocchiale, in "la bassa", VII (1985), n. 10, pp. 51-62. 4 ASUd, Corporazioni Religiose Soppresse (d'ora in poi CRS), b. 225,
Cesare Battisti, la Geografia e la Grande Guerra a cura di E. Dai Prà, 2019
The Cesare Battisti’s research proposal of a series of studies focused on dialectal (or local) place names geographical terms has been followed by many scholars after his death until the 1930s and, later, from 1970s onwards. Anyway, it seems that the figure of Battisti has been subject of a Damnation Memoriae by most of those researchers.
2024
Il presente lavoro intende essere, senza alcuna pretesa di esaustività, uno studio monografico sul dialetto e sulla toponimia dialettale di Celano, comune di circa 10.000 abitanti situato nel versante settentrionale dell’antico alveo del Fucino in provincia dell’Aquila. La ricerca si basa sull’analisi storico-etimologica dei nomi di luogo desunti in massima parte dalle tavolette in scala in 1:25000 dell’IGM (Istituto Geografico Militare). Questo contingente di nomi rientrante all’interno della toponimia ufficiale è stato integrato con toponimi raccolti attraverso inchieste condotte sul campo nel corso della primavera del 2024. Per quanto concerne la struttura del lavoro, esso è caratterizzato da un capitolo introduttivo (Capitolo Primo) dedicato ad un inquadramento generale della comunità di Celano e del suo dialetto. Nel capitolo seguente (Capitolo Secondo) sono riportate brevi note di metodo corredate dalle modalità di presentazione delle informazioni. Nel Terzo Capitolo, prima dell’elenco in ordine alfabetico di tutti i 180 nomi di luogo raccolti, è stato inserito un Glossario iniziale per analizzare separatamente le denominazioni che compaiono più spesso all’interno della toponimia del territorio di Celano. Per ultime sono allegate le Carte, che consistono in immagini satellitari del territorio indagato; su di esse i numeri corrispondenti ai toponimi del corpus sono stati inseriti nella loro collocazione topografica più precisa possibile.
1. I toponimi di Roccaspinalveti: le frazioni, 2022
Dispensa di toponomastica del comune di Roccaspinalveti (Ch), etimologia dei nomi delle frazioni abitate o abbandonate nel territorio comunale.
2015
In this article we aim to explain, by way of examples, the procedures related to the storage of oral toponymic data collected in the research area covered by the Culture e Lingue delle Alpi del Piemonte (Cultures and Languages of the Alps in Piedmont, CLAPie) project. In addition, we will illustrate how place names are connected to the ethno-linguistic data.
095 7102705 -Fax +39 095 7102710 25 P a L e R m o 2 0 1 4 TUTTI I DIRITTI RISeRVaTI © 2014 CenTRo DI STUDI FILoLoGICI e LInGUISTICI SICILIanI -PaLeRmo PeR Una nUoVa ToPonomaSTICa SICILIana 1
2016
Scopo del presente contributo è l'analisi di alcuni toponimi e microtoponimi del territorio di Alatri (Italia, FR), al fine di individuare le presenze demiche nel comprensorio dal periodo romano a quello medievale, senza, tuttavia, soffermarsi sullo studio della centuriazione romana, per cui si rimanda al lavoro di Adriana Valchera 1. In questa sede, ci limiteremo a dimostrare come insieme ai toponimi romani coesistano quelli medievali in una zona di grande interesse storicoarcheologico. L'area in esame, infatti, la Valle del fiume Sacco, tra il Lazio e la Campania, nella Ciociaria orientale 2 , facente capo a Frosinone (Lazio, a Sud-est di Roma), e delimitata a Nord dai monti Ernici e dai monti Ausoni a Sud, è da sempre stata interessata dal percorso dell'antica Via Latina che collegava Roma a Capua 3. I centri più importanti di questa area, oltre a Frosinone, capoluogo, sono Alatri, a Nordovest e Collepardo a Nord, Frosinone a Sud e Veroli ad Est. Innanzitutto, ci preme sottolineare che, ad una prima analisi, su un totale di 92 toponimi e microtoponimi esaminati, ben 32 sono riferibili ad infrastrutture, viabilità e ripartizione territoriale (centuriazione, prediali, fitotoponimi), di epoca romana e medievale; seguono gli agiotoponimi, 18 4. Partendo dal gruppo più considerevole, quello dei toponimi riferibili alla viabilità e alle infrastrutture, nonchè alla ripartizione territoriale, 9 sono riconducibili alla centuriazione romana: basti considerare Arillette, possibile derivato di arger, argine, nel senso di linea di confine o di Carano, riferibile a quadra, campo, appezzamento di terra di forma quadrata, entrambi di matrice latina 5. Altro microtoponimo interessante, visibilmente legato alle infrastrutture, è Fosso del Bagno, composto da fossum, corso d'acqua con avallamento e da balneum, acqua termale, indicativo, probabilmente, di una struttura termale romana, molto frequente nella toponomastica 6 ; relativamente al primo termine, Fosso, dobbiamo dire che le fossae, nel linguaggio gromatico romano, facevano parte di quelle opere di canalizzazione realizzate per drenare I campi 7. Ancora, sempre appartenente alla stessa classe, è Laguccio, diminutivo da lacus, piccolo fossato, avvallamento, spesso riferito ad argine romano di contenimento in terreno paludoso, nel mezzo della riparttizione agraria del luogo 8. I microtoponimi Quarti di Tecchiena, Quarticciolo e Quartiere
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Medioevo Adriatico, 6, 2016
«Filologia Antica e Moderna», n.s. V, 2, (XXXIII, 56), Rubettino 2023b, pp. 105-123., 2023
Ph. Pergola, G. Castiglia, E. E. Kas Hanna, I. Martinetto, J.-A. Segura eds., Perchement et Réalités Fortifiées en Méditerranée et en Europe, Vème-Xème Siècles Fortified Hilltop Settlements in the Mediterranean and in Europe (5th-10th centuries), 2023
Accademia Nazionale Virgiliana, Atti e Memorie, Nuova Serie, Volume LXXIX-LXXX, 2014
Rivista Italiana di Onomastica (RIOn), XXI (2015), 2
V Ciclo di Studi Medievali NUME, 2019
Novecento.org, 2023
in F. Finco - F. Vicario (eds.), Il Mestri dai Nons. Saggi di toponomastica in onore di Cornelio Cesare Desinan, Udine, Società Filologica Friulana, 2010, pp. 243-258 [ISBN 978-88-7636-132-6]., 2010
in NABU 1990/28, 1990
estratto da «IL FLAMINIO», Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi, edita dalla Comunità Montana delle Prealpi n° 14 -Aprile 2003 pp. 67-86 , 2003