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2014
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I punti di convergenza fra antropologia e letteratura si situano su due terreni: da un lato gli antropologi si segnalano agli studi letterari come " produttori " di letteratura, e soprattutto di poesia, in quanto alcuni furono, essi stessi, poeti e scrittori (si veda al par. 2), dall'altro come " riproduttori " , professionisti dello studio delle letterature orali degli Altri (si veda ai parr. 3, 4, 5). Gli antropologi manifestano anche un interesse professionale verso le letterature scritte post-coloniali, considerandole un prezioso archivio di informazioni sia sulle realta socio-culturali da essi indagate, sia una possibile breccia aperta nella dimensione, sottile e sfuggente, della soggettivita nativa (si veda al par. 6). 2. Esordi taciuti: la Musa antropologica e i poeti-antropologi La " produzione " di letteratura da parte degli antropologi, sin dai suoi esordi, costituisce un tratto di originalita dell'antropologia rispetto alle altre scie...
2013
Una delle asseverazioni più importanti dell’antropologia contemporanea, ovvero il riconoscimento delle differenti e molteplici identità che convivono e formano ogni persona, mi permette di intrecciare in questa breve riflessione due campi della pratica intellettuale apparentemente distinti, ma in realtà accomunati da una comune radice: la volontà di favorire la comprensione di ciò che è diverso, incomprensibile o sconosciuto.
2008
Lezioni al Dottorato in Antropologia, Etnologia, Studi Culturali, Università degli Studi di Siena, Siena, dicembre 2008, pp. 13: 1) Giovanni Burali d’Arezzo, “Labili Confini tra Scritture: Antropologia e Letteratura”; già pubblicato il 14 gennaio 2009, nel sito web “SOLIMA” del Programma di Formazione della Scuola Superiore Santa Chiara dell’Università degli Studi di Siena “Margine, Soglia, Confine, Limite” e nel sito di ARLIAN - Laboratorio di Arti e Linguaggi in Antropologia. 2) M. Squillacciotti, “Schema metodologico per una ricerca socio-antropologica”.
L'universo kantiano. Quodlibet , 2010
Il saggio analizza l’Antropologia pragmatica di Kant alla luce degli altri scritti critici e precritici, delle Lezioni, delle fonti e del dibattito critico internazionale più recente. Viene chiarito anzitutto il rapporto tra antropologia e critica della ragione: gli esiti della Dialettica trascendentale impongono a Kant di individuare un nuovo assetto per la scienza empirica dell’uomo superando la prospettiva scolastica. Ciò si manifesta nell’adozione del termine «antropologia», che tuttavia Kant distingue dalle antropologie mediche del tempo, per lo più deterministiche, grazie all’impostazione «pragmatica». La psicologia empirica viene inglobata ma riformata nel nuovo progetto: nella Didattica Kant sottolinea gli aspetti problematici o «negativi» nell’uso delle facoltà: si individuano così gli «elementi» di un’antropologia poi utilizzati nella Caratteristica per definire il senso della «destinazione» razionale dell’uomo nel senso del concetto cosmico della filosofia.
Affrontare il problema del rapporto fra letteratura e scienza nell'Italia postunitaria significa entrare in un territorio di «tensioni» estetiche e culturali caratterizzate da vari momenti di dialogo e proficua contaminazione interdiscorsiva, ma anche e soprattutto da quel «basso continuo» di incomprensioni e di diffidenze che ha contraddistinto gran parte della cultura italiana degli ultimi centocinquant'anni. Del resto, ogni considerazione sulla tradizione letteraria italiana va situata all'interno di un contesto storico-culturale e di un quadro critico che si sono dimostrati refrattari a un'integrazione (o anche solo a un avvicinamento) del discorso, della metodologia e della conoscenza delle scienze esatte. Un latente idealismo antipositivista ha caratterizzato per lunghi periodi i quadri intellettuali del nostro paese, inclini a un conservatorismo e provincialismo di fondo che non hanno mai abbandonato la storia culturale italiana; incoraggiati anche da quello che Charles P. Snow definiva il «luddismo» degli intellettuali, per cui sono stati minoritari gli umanisti capaci di fare uno sforzo di «immaginazione simpatetica» nei confronti della civiltà tecnologica, e di vedere non solo i disagi e i pericoli dell'industrializzazione ma anche le sue capacità emancipative 1 .
Humanities research, 2017
In questo articolo si esamina la narrativa eccentrica di Andrea Genovese secondo le categorie antropologiche della cosiddetta auto etnografia o antropologia rimpatriata. La narrativa riguarda la comunita dello stesso estensore della etnografia e ribalta il modello tradizionale del ricercatore che studia gli “altri”, stereotipo malinowskiano che la scienza etnoantropologica si e portata dietro per circa un secolo. Secondo l’autore, quella di Genovese rappresenta una modalita narrativa di esempio per chi intende fare oggi ricerca etnografica in aree urbane europee. Gli esempi, tratti dalla trilogia messinese, rivelano una sensibilita riflessiva e soggettiva di sicuro interesse.
This article deals with some anthropological topics – creation, sin and evil, predestination, and afterlife – found in Qumran writings. Despite the fragmentary of the Scrolls, and the uncertainty of their origin, a comparison with the Old Testament on one hand and with the Second Temple Judaism on the other is possible. This comparison reveals the peculiarity of the Qumranic sect among the different currents of the Judaism at the beginning of Christian era.
Nuova Secondaria, 2018
Brief article considering the mutual positive relationships between neuroscience and philosophical anthropology.
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l'immagine riflessa, 2015
Acta Philosophica Rivista Internazionale Di Filosofia, 2006
Rivista di Antropologia Contemporanea, 2020