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2020, Recherches
https://doi.org/10.4000/cher.705…
15 pages
1 file
Tra il 1974 e il 1977 Gianni Celati, in collaborazione con il fotografo Carlo Gajani e il mimo Lino Gabellone, pubblica due volumi illustrati, Il chiodo in testa e La bottega dei mimi. Si tratta di veri e propri fototesti, in cui parola scritta e immagine fotografica si sostengono a vicenda, secondo una ricerca sul rapporto tra testo e performance che Celati conduce negli anni Settanta. Alla base di tutto c’è la necessità di « sfuggire » alla fissità della pagina scritta: la stessa necessità che porterà Celati dapprima alla collaborazione con Luigi Ghirri e, anni dopo, al cinema vero e proprio.
Documenta Albana 7, 1985
The British Museum holds two bronze winged axes from Nemi (Rome, Lazio), part of a hoard; they were purchased towards the second half of the 19th century by William Greenwell. The axes can be dated to the Middle Bronze Age.
Lingua nostra LXXXIII, fasc. 3-4, pp. 100-102, 2022
Mimesis Journal, 2019
This article aims at examining the Greek point of view about the close, complex and disturbing relationship between role and gender in ancient Greek performance. The author proposes different sources, particularly several parts excerpted from Republic and Laws of Platon and the Fisiognomica of Pseudo-Aristotle. The analysis underlines a strong contradiction: in the practice of body and gesture, male and female elements are inextricably mixed but Greek authors wish they are separated with the aim of stating the superiority of male identity
La retroguardia dell'avanguardia, 2011
Agli inizi degli anni Sessanta, mentre un’agguerrita schiera di neoavanguardisti ingaggiava una furiosa battaglia con lo spettro dell’establishment, uno sparuto drappello di romanzieri rimaneva in disparte rispetto al resto della truppa. I loro nomi? Oreste del Buono, Raffaele La Capria, Emilio Tadini, Giuliano Gramigna. Esploratori di una zona di confine, finora poco conosciuta, tra lo sperimentalismo italiano e il Nouveau Roman, sarebbero passati alla storia come la “linea Butor”. La retroguardia dell’avanguardia racconta attraverso i loro romanzi e le loro storie tutto ciò che avreste voluto sapere sul Gruppo 63, ma non avete mai osato chiedere.
Torino: Antropologia Alpina, 93 pagine, prefazione di Rinaldo Comba, 1999
Giotto, the mimesis and the petroglyphs. Re-reading, in an archaeological perspective, a well-known source as Giotto's life by Giorgio Vasari, where the future great painter is shown as a rock-carver, gives the cue for checking the existence of mimetic processes in a traditional and subaltern expression-way like petroglyphs of historic ages. Petroglyphs corpus – petroglyph is any open-air rock-marking made by various techniques and tools – embraces both abstract carvings and more or less realistic organic figures. The ones are difficult to decipher, date and interpret, whereas the others have larger possibilities to be set against their chrono-cultural background. A historic outline is traced, since antiquity till contemporary age, concerning the mimesis of reality (a concept of Platonic origin) in its threefold aspect of imitation of nature, idea and art. Special emphasis is put on the role of other subaltern expressions connected to petroglyphs (graffiti, informal epigraphy). Roman age petroglyphs hardly begin to be recorded, but their number is certainly larger than commonly estimated. In early middle ages, we witness the same contraction in graphic expression, in favour of abstract processes, that characterizes other expression-ways. Since Giotto's age (end of the XIIIth - beginning of the XIVth century), reality imitation becomes prevailing again. Afterwards, it will inspire Renaissance art theories, with developments in modern and contemporary art theories till the coming of abstractionism (1910) and after. It is just through the mimesis of reality, i.e. the imitation of things and living beings observed each day or on particular occasions, that, since the XIVth till the XXth century, rock-carvers express their graphic accomplishments, in which they often integrate text and image. On the contrary, abstract poetics do not seem to meet easy-communication requirements that are typical to such expressions. The geographic area here considered is prevailingly the Franco-Piedmontese Alpine region, that in the last twenty years has been acting as research- and experimentation-laboratory for new, stratigraphic, geo-archaeologic and topographic study methods. The data obtained by such methods are compared not only with other graphic evidences, both official (painting, sculpture, epigraphy) and subaltern (graffiti, folk-sculpture, informal epigraphy), provided with sound critical apparati, but also with historic, literary, religious and palaeographic sources, in an attempt at consolidating, or, sometimes, at re-building research methods and tools. Finally, eight medieval or modern evidences of christian origin are closely discussed. In their making it is possible to recognize the existence of mimetic processes: they reproduce, respectively, a chapel, a wooden crucifix, a monstrance, a way of the cross, a wooden calvary, a cultual landscape, a sacred event and a personage of the religious history. By attentively re-following such processes, it is possible to improve the semantic interpretation of evidences and, consequently, the reliability of their chronology.
Nel quinquennio 1925-30 la legislazione fascista provò a trasformare l'avvocato in interprete di una cultura non piú assimilabile al vecchio notabilato liberale ma espressione dei valori del regime. Tale obiettivo fu perseguito non solo mediante la riforma 'corporativa' delle professioni legali (1926), ma anche attraverso il codice di procedura penale (1930), il cui carattere marcatamente inquisitorio da un lato declassava il difensore al rango di collaboratore del giudice nella 'ricerca della verità', dall'altro colpiva gli aspetti del malcostume forense ritenuti ideologicamente incompatibili con il fascismo: la retorica 'metafisica', l'istrionismo d'assise, il ricorso al cavillo. In quest'ottica vanno letti l'abolizione della giuria e il contingentamento della durata delle arringhe, oltre al divieto di abbandono della difesa e ad altre misure analoghe. La 'cattiva fama' che circondava l'avvocatura sopravvisse all'entrata in vigore dei codici: ve n'è ancora traccia in un discorso di Mussolini del 1935.
Anabases, 2007
Nel dialogo tra gli Ateniesi e i Melii, che Tucidide riporta nel V libro (c. 85 ss.), sono lapidariamente raccolte in una dottrina le durezze e gli orrori della ragione di Stato e della politica di potenza 1. Nel 1924, studiando « la norma della azione politica e la legge motrice dello Stato »-norma secondo la quale « dappertutto si governa »-, Friedrich Meinecke individua un compito prioritario dell'indagine : l'analisi delle testimonianze del mondo antico. Compito non eseguito, naturalmente, dall'autore, che si appresta a tracciare note pagine su Machiavelli, attento, tuttavia, a riscontrare in Tucidide la prima espressione di quella dottrina, la consapevolezza della norma generale. Il machiavellismo di Tucidide era già un topos antico e ricorrente, e il dialogo dei Melii il suo esempio più chiaro. Ma la menzione del dialogo nell'età dei nazionalismi e dalla parte dei vinti ridà forza a questa lettura, che constata nello storico ateniese una « dottrina » della politica che è, al contempo, espressione greca e principio universale. Nel testo di Tucidide non si trova, però, soltanto l'elemento che permette questo ravvicinamento, che ci rende « greci » nella loro-prima che nostra-universalità. Questo stesso testo può segnare la differenza e la distanza : sentite, in principio, da quanti intravedono la presenza o l'esigenza della norma etica a reggere la politica delle 1 Meinecke (1924), p. 39. Questo lavoro è stato presentato a Toulouse, per i seminari di « Erasme », nel febbraio 2006, a cent'anni dalla pubblicazione del Voyage de Sparte di Maurice Barrès. A Pascal Payen e Corinne Bonnet il mio ringraziamento.
Austerlitz, o della retrovisione di MICHELE GUERRA Per il regista Sergei Loznitsa, Austerlitz (2016) non è un film sulla Shoah, né sui campi di sterminio. Austerlitz è un film sulla distruzione dell'esperienza. Visitare Auschwitz sta diventando sempre più un'esperienza da non perdere. Piotr M.A. Cywiński, Non c'è una fine
Catasti del Riminese: una storia d'archivio
L'intervento offre un'introduzione generale agli studi sul Catasto conservato presso l’Archivio di Stato di Rimini, evidenziandone l’importanza come fondo archivistico e bene culturale. Si descrive l’evoluzione storica dei documenti catastali, dalla funzione esattoriale dei primi estimi medievali fino ai catasti geometrici e particellari del XVIII secolo, sottolineando il ruolo delle mappe catastali come strumenti essenziali per la rappresentazione del territorio. Viene evidenziata la transizione del Catasto da documento amministrativo a risorsa culturale e artistica, anche grazie a progetti di tutela e digitalizzazione. Un focus specifico è dedicato al Catasto Calindri, rilevato a Rimini durante lo Stato Pontificio e poi riorganizzato secondo i criteri dello Stato italiano e napoleonico. Questo fondo, caratterizzato da una forte continuità documentaria, è oggi oggetto di valorizzazione attraverso il Sistema Informativo degli Archivi di Stato (SIAS). L'Archivio di Stato di Rimini è pioniere nell’inventariazione informatica, consentendo un accesso sistematico e moderno alla documentazione, che include mappe e registri catastali. Infine, si discutono le implicazioni storiche e amministrative del Catasto, con particolare attenzione al contesto locale e alla digitalizzazione dei materiali per garantire la conservazione e la fruizione futura del patrimonio documentario.
2006
La concezione teorica "catastrofica" marxista espressa dallo schema del rovesciamento della prassi disegnato da Bordiga unisce in un rapporto dialettico il "substrato", cioè l'ambiente economico materiale che è l'arena delle relazioni umane, con gli effetti dell'ideologia e del "pensiero". L'azione del partito politico, che è sovrastruttura, diventa, al punto di catastrofe, forza materiale che provoca un cambiamento qualitativo di "stato".
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Retorica quotidiana e galatei (Trappole per topoi 2023)
L´abito della madonna nella pittura italiana su tavola dagli esordi al tempo di Giotto, 2023
Nuovo diritto societario. Atti dei seminari tenuti nell’Auditorium della Cassa Forense in Roma, 12 maggio-10 luglio 2003, a cura di M. De Tilla, G. Alpa, S. Patti, in ItaliaOggi, 2003
L’incidenza della dottrina sulla giurisprudenza nel diritto dei contratti a cura di Carolina Perlingieri Lucia Ruggeri, 2016
Quaderns d’Italià, 2012
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2011