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2010, Itinera
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Il breve e intenso estratto del Salon del 1765, proposto in traduzione italiana per la cura di Alfonso Iacono, costituisce insieme alla Promenade Vernet 1 uno dei rari passi disponibili nella nostra lingua dei monumentali Salons di Diderot che si articolano in un periodo che va dal 1759 al 1781. Posto di fronte alla necessità di descrivere il quadro di Jean-Honoré Fragonard, Coreso e Calliroé, esposto al Salon del 1765 (che permise al pittore l'accesso all'Accademia reale di pittura), Diderot ricorre a una raffinata strategia retorica che costituisce quasi un'anticipazione e insieme un rovesciamento del procedimento utilizzato nella promenade Vernet del 1767: laddove nella "passeggiata" la successione dei paesaggi naturali si rivela alla fine un percorso finzionale ed estetico attraverso i quadri di Joseph Vernet, in questo caso Diderot, che afferma di
Recensione a D. Diderot, "L'antro di Platone", a cura di A. M. Iacono, ETS, Pisa 2009
teCLa Rivista, n. 11, 2015 http://www1.unipa.it/tecla/rivista/rivista.php Pur non avendo mai avuto la possibilità di visitare l’Italia, nei Salons Diderot non manca di riferirsi alla pittura italiana rinascimentale e barocca: l’arte italiana svolge spesso il ruolo di modello di riferimento per articolare un giudizio consapevole e fondato nei confronti delle opere d’arte francesi del Settecento, permettendo anche di riconoscere e denunciare eventuali plagi inconfessati dei pittori. Partendo dalle conoscenze dirette e indirette dell’arte italiana da parte del filosofo francese, il saggio intende mettere in luce il ruolo strategico che gioca la pittura italiana in quanto paradigma figurativo che, soprattutto con la svolta rappresentata dal Salon del 1767, apre una terza via fra l’imitazione della Natura e l’imitazione dell’Antico. Il grande stile della pittura italiana deve tradursi in una presenza viva e in una lingua condivisa per i pittori del Settecento, in grado di animare e fecondare la memoria e l’immaginazione degli artisti durante il processo creativo.
La difficoltà di collocare "La Religieuse" di Diderot all'interno di un sicuro genere letterario, così come la complessità del processo di composizione del testo, permettono di individuare nel romanzo una poetica della "finzione vera", in cui la mistificazione letteraria acquista un valore estetico e filosofico inedito. L'epistolarità fittizia appare al servizio di un regime dell'illusione estetica che si offre come strumento privilegiato per la comunicazione della verità. Pubblicato in "Le carte false. Epistolarità fittizia nel Settecento italiano", a cura di F. Forner, V. Gallo, S. Schwarze, C. Viola, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2017, pp. 257-268.
Arte Veneta , 2023
Ernesto Daret è un artista originario di Bruxelles attivo tra Padova e Venezia alla fine del XVII secolo e noto principalmente come pittore di scene pastorali di gusto bambocciante. In questo contributo gli vengono attribuite quattro opere: due inedite di una collezione privata modenese e due di attribuzione inedita conservate nelle Gallerie Estensi di Modena. Tali scoperte rappresentano un’interessante aggiunta al ristretto corpus di opere dell’artista, che costituisce un importante tassello nello sviluppo della pittura di paesaggio in Veneto tra Sei e Settecento.
Il Liuto, Rivista della Società del Liuto, n. 11, novembre, 2015
1. La scoperta dell’America: radici e configurazione del rapporto e dell’immagine dell’alterità dei “selvaggi”; 2. Alterità radicale, alterità lontana nel XVIII secolo; 3. Diderot: l’alterità del “selvaggio” tra mito e riconoscimento; 4. Conclusione.
This article pays tribute to the late legal philosopher Francesca Zanuso by discussing some of her main philosophical tenets in bioethics. Special attention is paid to her ideas on the role of dialogue as a means by which to reach the truth in normative issues, on the relevance of human desires as a foundation of basic rights in general and procreative rights in particular, and on the place of technology in human life.
Estratto da El corazón es centro. Narraciones, representaciones y metáforas del corazón en el mundo hispánico, Antonella Cancellier, Alessia Cassani, Elena Dal Maso (eds.), Cleup Padova 2017
Il tema dell'inconscio e del sogno ha sempre fornito molte suggestioni alla produzione artistica, a partire dalla prima metà del Novecento, con il movimento Surrealista, arrivando fino ai giorni nostri. Esplorare il piano onirico vuol dire affondare in un mondo caratterizzato da immagini, percezioni ed emozioni sconnesse tra loro, un mondo libero dal controllo della coscienza dove i pensieri vengono espressi attraverso un linguaggio analogico. Per i surrealisti tutto ciò veniva sintetizzato nell'automatismo psichico, ovvero quel processo in cui l'inconscio, quella parte di noi che emerge durante i sogni, emerge anche quando siamo svegli e ci permette di associare libere parole, pensieri e immagini senza freni inibitori e scopi preordinati, creando in tal modo opere nel quale l'irreale e il reale vengono accostati in maniera illogica ma armonica. Tra gli artisti che meglio rappresentano questa corrente ritroviamo Dalì, Magritte, Frida Kahlo ed altri ancora.
«Diciottesimo Secolo. Rivista della Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII», 9, 2024, pp. 143-154.
The essay investigates the historical background of the manuscript BnF, n.a.fr. 12961, which once belonged to Carlo Firmian, Plenipotentiary Minister of Austrian Lombardy and an important collector and bibliophile. It contains a series of extracts from Friedrich Melchior Grimm's Correspondance littéraire, including Diderot's Salons of 1761, 1763, 1765 and the beginning of 1767. The manuscript copy was commissioned by Firmian from German journalist during the latter's Italian trip in 1775-1776 and was sent to Milan in May 1779. The request for Diderot's writings was the result of the Plenipotentiary Minister's keen interest in the works by the French author, as is also confirmed by his library.
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Michetti. La luce e il segno, exhibition catalogue edited by G. Berardi, Roma, Galleria Berardi, 2016
Storie dell'idea di immagine, 2022
/www.fupress.net/index.php/aisthesis/issue/view/863, 2012
Inedita mediævalia Scritti in onore di Francesco Aceto, 2019
«Rivista storica italiana», CXXXIII, II, agosto 2021, pp. 611-630.
Tintas : Quaderni di Letterature Iberiche e Iberoamericane, 2012
Studi Francesi, 2009
«Ormai preferisco sognare». Su uno scritto dell’ultimo Pirandello, 2021
Arte e tecnologia per l’accessibilità. Tradurre la pittura: incisioni e quadri tattili, atti della giornata di studi (Roma, Palazzo Poli, 3 dicembre 2019), a cura di F. Bertini e S. Baroni, UniversItalia, Roma 2019, 2019
Formare per metafore. Arte, scienza, natura, a cura di M. Mazzocut-Mis, R. Messori, S. Tedesco, 2014