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L'ossessione del dono: Charroi de Nîmes e dintorni.
Il Charroi de Nîmes: un testo mediano.* Je me suis engagé sous le plus beau des cieux Dans Nice la Marine au nom victorieux Perdu parmi 900 conducteurs anonymes Je suis un charretier du neuf charroi de Nîmes (Guillaume Apollinaire, À Nîmes) 1. Alla partenza della spedizione cristiana capitanata da Guillaume d'Orange, che porterà all'affrancamento della città di Nîmes dal dominio saraceno, il testo del Charroi elenca, nella simmetria di tre lasse parallele (le lasse XXVI, XXVII, XXVIII) 1 gli equipaggiamenti caricati sulle bestie da soma che accompagnano i cavalieri franchi: si tratta, nel prime due lasse, di oggetti sacri: calici, messali, salteri, croci, incensieri, breviari, tovaglie d'altare e così via; mentre la terza lassa elenca vasi, padelle, calderoni, treppiedi, alari, raffi e simili. 2 Strumenti di culto e strumenti di cucina, dunque, posti al servizio così dell'anima come del corpo: con i primi i guerrieri cristiani serviront tuit Damedieu tot premier, v. 769, mentre i secondi permetteranno che bien en puissent atorner a mengier, v. 779. Nel difforme insieme di attrezzature si esprime materialmente la doppia faccia di un'opera -modello esemplare, in ciò, dello standard delle chansons de geste -nella quale l'esclusivismo "alto" dell'epica (narrazione di imprese guerresche compiute per la causa comune da personaggi eroici), riportato alle dimensioni della quotidianità fattuale, si stempera dando vita ad una fisonomia di genere che si può ben definire come mediana (se non, almeno in certi casi, decisamente tendente al serio-comico): una fisionomia compresa fra estremi tonali rappresentati, nella loro forma più pura, da due testi diversamente famosi, ma collegati dalla comunanza degli attanti, quali il Roland e il Voyage Charlemagne 3 . Nel Charroi i due livelli indicati sono chiaramente riconoscibili: al discorso epico appartiene la linea narrativa principale, che riguarda un episodio dello scontro storico fra i difensori della causa cristiana e gli avversari "pagani" (fin dall'inizio il personaggio principale, Guillaume, viene presentato al pubblico come il meiller ome qui ainz creüst en Dé, e che molt essauça sainte crestïentez, v. 4 e 12) 4 ; con in subordine, sempre nella dimensione epica, il tema del conflitto fra centralità monarchica e aspirazioni dei grandi signori (tutta la prima parte della chanson, fino alla partenza della spedizione, ruota intorno al tema del rapporto feudale fra Louis, re di Francia * Bozza dell'introduzione al volume: Charroi de Nîmes (testo, traduzione e note), di prossima stampa nella collana "Gli Orsatti", Alessandria, Edizioni dell'Orso.
2022
Un breve trattato sul disgusto e sulla funzione del dono in Bataille e Derrida
1 / 1 La cucina collaborativa. Co-progettare la circolarità nel sistema del dono alimentare - Martina Carraro - Francesco Leoni - Erin McAuliffe - Stefano Maffei - Andrea Gollini Leggi un estratto La cucina collaborativa. Co-progettare la circolarità nel sistema del dono alimentare, 2023
Il presente articolo descrive un'esperienza di contrasto alla povertà alimentare, relativa al contesto di Reggio Emilia, che per le sue modalità e la sua vision risulta di particolarmente interessante. L’aiuto materiale è spesso percepito come un’attività di scarsa complessità, caratterizzata da assistenzialismo e soggetta ad un diffuso pregiudizio che la vorrebbe subalterna all’accompagnamento psico-sociale (Krumer-Nevo 2020). Il presente contributo intende, invece, mostrare la complessità del contesto in cui si colloca questa azione; contesto caratterizzato dai “paradossi del cibo” (BCFN 2016), in particolare la compresenza di fame e obesità e di povertà e spreco alimentare. Una volta contestualizzato l’aiuto alimentare si presenterà il caso di studio oggetto di analisi che per ha assunto la categoria del dono come possibile alternativa culturale, economica e operativa alla cultura dello scarto e come questa scelta abbia modificato le progettualità di aiuto.
Luca Aversano (ricercatore di Storia della musica), Corrado Bologna (professore ordinario di Filologia e linguistica romanza), Sergio Botta (docente di Storia delle religioni, Università La Sapienza), Francesca Brezzi (professore senior di Filosofia morale), Giuliana Calcani (professore associato di Storia dell'Archeologia), Miriam Castorina (assegnista di ricerca Dipartimento di Studi orientali, Università La Sapienza -professore a contratto di Lingue e letterature della Cina e dell'Asia sudorientale, Università degli Studi Roma Tre), Adele Teresa Cozzoli (professore associato di Lingua e letteratura greca), Lorenzo D'Avack (professore ordinario di Filosofia del diritto), Mariangela Luiso (studente CdL Giurisprudenza), Claudia Gatti (Università degli Studi Roma Tre), Daniele Manacorda (professore ordinario di Metodologia della ricerca archeologica), Leticia Marrone (Universidad Nacional de Avellaneda, Buenos Aires), Vincenzo Matera (professore associato di Antropologia, Dipartimento di sociologia e ricerca sociale -Università degli Studi di Milano Bicocca), Giovanni Scarano (Presidente della Scuola di Economia e Studi aziendali), Giovanni Serges (professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico), Massimiliano Smeriglio (vicepresidente della Regione Lazio con delega all'università) Ringraziamo Michela Monferrini per la gentile concessione del brano pubblicato a p. 33 tratto dal suo romanzo Chiamami anche se è notte (Mondadori 2014) e Bia Simonassi (treebookgallery.blogspot.com) che ha realizzato per noi il mind map pubblicato alle pp. 34-35
2017
En The call of the Extraordinary Jubilee of Mercy has accentuated the need to return to his substantial meaning of forgiveness and gift. Pope Francis wanted to give back to the concept a substantial importance, interpreting it as an act of justice towards the last ones, to be lived in everyday gestures and actions, since his trip to Lampedusa where he prayed for migrants coming from Africa. He has also appealed to everyone's responsibility in favor of people in dire need. The following text is dealing with the issue of gift, providing to trace the aspects which characterize it, according to a sociological dimension and to highlight both the paradoxal and the rational aspects that bring us back to the speech about recognition and love. Starting from the utilitarian reflection about gift proposed by the first sociologists Comte, Durkheim, Spencer, Morgan and Taylor, we pass through the vision of Mauss, the first to highlight the relational aspects, later resumed from Caille and Go...
Gli emigranti e i loro regali. L’arte donata in diocesi di Como dal Cinquecento al Settecento, atti del convegno (Como, 15-16 novembre 2019), 2021
Oggetto dell’intervento è l’Ostensorio raggiato settecentesco presente dal 1958 nel Museo del Tesoro della collegiata di San Lorenzo di Chiavenna, lì pervenuto dalla chiesa di Santa Maria di Borgonuovo del medesimo comune. Esso giunse in dono da Napoli, città dove a partire dal Cinquecento numerosi valchiavennaschi si trasferirono per occuparsi prevalentemente del commercio e del trasporto di vino. Tra le preziose suppellettili argentee mandate al paese di origine dagli emigranti, il nostro ostensorio è certamente uno dei manufatti più interessanti, ma anche uno dei più problematici, date le travagliate circostanze legate alla sua commissione avvenuta negli anni Quaranta del Settecento. Di tale oggetto si conserva, infatti, una ricca documentazione che permette di ricostruire le singolari vicende della sua realizzazione e fornisce anche il nome del suo autore, l’argentiere napoletano Michele De Novi. Quest’ultimo tuttavia è una figura pressoché sconosciuta anche alla letteratura partenopea più specifica sull’argomento. Dall’analisi comparata della punzonatura presente sull’Ostensorio di Chiavenna con quella di altre suppellettili si possono ora individuare almeno tre opere certamente assegnabili al De Novi, che permettono di meglio definire il suo modus operandi, e dal confronto con ostensori di analoghe fattezze siglati anche da altri argentieri, è forse possibile risalire al preciso modello iconografico mariano replicato nei manufatti esaminati.
Sono state le nostre società occidentali a fare, assai di recente, dell'uomo un "animale economico". Ma ancora non siamo diventati tutti esseri di questo genere. […] L'uomo è stato per lunghissimo tempo diverso, e solo da poco è diventato una macchina, anzi, una macchina calcolatrice». Marcel Mauss «Nessuna mente è libera dagli effetti del condizionamento precedente che viene imposto attraverso le rappresentazioni, il linguaggio e la cultura che le sono proprie. Noi pensiamo per mezzo di una lingua; organizziamo i nostri pensieri ! 1
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IN DIALOGO CON OMERO PISA · ROMA FABRIZIO SERRA EDITORE, 2018
Gli oggetti come dono. Sa Paradura, una realtà a confronto, 2023
V. Rasini (ed.), Aggressività. Un'indagine polifonica, Milano, Mimesis 2011: 91-109., 2011
(Dizionario di Sociologia per la persona (a cura di T. Marci e S. Tomelleri), Milano: Franco Angeli, 2021
Studia Romanica Posnaniensia, 2010
Il dono dell’ospitalità. Atti del XXV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, Bose, 6-9 settembre 2017, a cura di Luigi d’Ayala Valva, Lisa Cremaschi e Adalberto Mainardi, 2018
Osservatorio Outsider Art n. 22, 2021
"Meraviglia e straniamento. Lo straniero come dono-minaccia", in N. Di Vita (a cura di), "Hostis, hospes. Lo straniero e le ragioni del conflitto", I volume della collana "Costellazioni", La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2020, pp. 297-317; ISBN: 978-88-97820-28-4, 2020
Dada. Rivista di Antropologia post-globale, 2018
«Bollettino del Centro di Studi Vichiani», 2022
RITORNO AD ANXIA. Ricerche archeologiche in un territorio della Lucania interna, a cura di Maria Chiara Monaco, Fabio Donnici, 2021