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Mascalchi

N ella primavera del 1841 un prezioso rilievo marmoreo del Rinascimento fiorentino 1 passava di mano per andare ad arricchire le collezioni artistiche di un'aristocratica dama francese. In una Firenze il cui mercato antiquariale si stava sempre più orientando verso le opere degli Old Masters, transazioni del genere erano abbastanza frequenti 2 ; ma la vicenda presenta un carattere di assoluta originalità, non solo per l'importanza dell'opera oggetto dello scambio, ma, in special modo, per i personaggi che ne furono protagonisti, per il circuito di affetti che li univa sia fra loro, sia ai luoghi da cui provenivano e che si andavano legando in una perfetta quanto emblematica circolarità. In uno degli articoli pubblicati sulla rivista «L'Artiste», Philippe de Chennevières ripropone le pagine del taccuino redatto durante il suo soggiorno fiorentino, in compagnia dell'amico Ernest Lafontan, nei mesi di marzo e aprile del 1841 3 . La narrazione si sviluppa ripercorrendo le visite e le scoperte di quelle giornate giovanili, gran parte delle quali frutto dei consigli di una donna eccezionale che egli frequentò con particolare assiduità durante la permanenza nella capitale del Granducato, la scultrice Félicie de Fauveau 4 .