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NIGRO, L'esegesi del Salmo 21 in Giustino

2005, Vetera Christianorum 42/1, 73-102

Abstract

Il Salmo 21, come rilevato da Westermann 1 , appartiene al genere delle lamentazioni individuali: esso si distingue dagli altri salmi di tal genere, in quanto è seguito da un inno di rendimento di grazie o preghiera descrittiva 2 . La titolazione del Testo Masoretico, confermata dalla LXX e dalla Vulgata, ne attribuisce la paternità a Davide (1003-971 a.C.) 3 . Strack e Billerbeck 4 hanno dimostrato come, a partire dalla metà del II sec. d.C., in varie traduzioni e commenti, il lamento del Salmo 21 sia riferito a Davide, laddove la maggioranza dei commentatori, di epoca anche anteriore, lo riteneva applicato alla drammatica storia di Esther 5 . Solo più tardi, dal X secolo in poi, è possibile cogliere un'interpretazione messianico-escatologica del Salmo, senza tuttavia una diretta menzione del Messia 6 . Questo ritardo è dovuto, verosimilmente, alla virulenta polemica anticristiana portata avanti da alcuni rabbini 7 . Echi del 1 midrashica generalmente datata al XII sec., che però utilizza in questo caso materiale più antico dal Pessiqta Rabbati, 36-37 (III-VII sec.); J. J. Brierre-Narbonne, Exégèse midrashique des prophéties messianiques, Paris 1935, 112-113 (testo e traduzione). Per le citazioni del testo giustineo mi sono avvalso dell'edizione critica di Ph. Bobichon, Justin Martyr. Dialogue avec Tryphon. Édition critique. Volumes I-II, Fribourg 2003. 7 A. Ceresa-Gastaldo, Aspetti e problemi di ermeneutica biblica: l'interpretazione del salmo 22 (21), Giornale di metafisica 2 (NS), 1980, 233-245.