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2006, IV Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, a cura di R. Francovich e M. Valenti
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un'ampia area geografica collinare che si colloca nell'entroterra pisano ed è compresa tra il Valdarno a Nord e Volterra a Sud .
Medioevo in Valdera, a cura di Antonio Alberti, 2012
La Valdera: ricerca storica e ricerca archeologica. Questo contributo intende offrire una sintesi, basata necessariamente sull'edito, della ricerca archeologica condotta in questi anni in Valdera attraverso le attività di tutela della Soprintendenza Archeologica e le attività di ricerca e valorizzazione di Valderamusei e dei Gruppi Archeologi locali. La ricca documentazione d'archivio edita e la conservazione di molti siti di origine medievale hanno dato la possibilità di proporre molte sintesi sull'assetto politico, istituzionale, sociale ed economico della Valdera medievale, senza tralasciare l'aspetto strutturale di tale organizzazione, sia per quanto riguarda la distribuzione delle pievi e delle chiese sia per la fase di incastellamento 1 . Ne scaturisce un quadro piuttosto ricco sulla storia del Medioevo in Valdera, delle famiglie preminenti tra il X e il XII secolo, del rapporto con le diocesi di Lucca e Volterra, del ruolo della Valdera come contado pisano nel basso Medioevo.
Insediamenti e manifatture fra Toscana e mondo mediterraneo. Ricerche archeologiche e documentarie (Medioevo-Età Moderna). Per Andrea Vanni Desideri, 2023
Abstract: Recent urban interventions in Santa Maria a Monte (Pisa) allowed the acquisition of new archaeological data on the medieval settlement, bringing to light structures and materials that are dated between the late 11th and late 14th century and documenting the changes that took place in residential and military constructions of the area during this period. The contribution presents the first results of these stratigraphic investigations, for the interpretation and dating of which it was necessary to rely also on archaeology of architecture studies and on the mensiochronology survey on bricks carried out in the nearby settlements of Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d'Arno, Marti (PI) and Fucecchio (FI). Sommario: Recenti interventi urbanistici a Santa Maria a Monte (Pisa) hanno permesso di acquisire nuovi dati archeologici sull'insediamento medievale, portando alla luce strutture e materiali databili tra la fine dell'XI e la fine del XIV secolo e documentando i cambiamenti avvenuti nelle costruzioni residenziali e militari dell'area in questo periodo. Il contributo presenta i primi risultati di queste indagini stratigrafiche, per la cui interpretazione e datazione è stato necessario basarsi anche su studi di archeologia dell'architettura e sull'indagine mensiocronologica dei laterizi effettuata nei vicini insediamenti di Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d'Arno, Marti (PI) e Fucecchio (FI).
I Maestri dell'Argilla. L'edilizia in cotto, la produzione di laterizi e di vasellame nel Valdarno Inferiore tra Medioevo ed Età Moderna, a cura di Monica Baldassarri e Giulio Ciampoltrini, 2006
(AAL), + + I 70; il documento è citato da MoREw, Pievi, castelli, p. I 00.
Studi di Storia degli Insediamenti in onore di Gabriella Garzella, a cura di Enrica Salvatori, 2014
La sinergia tra l'impegno sul territorio del volontariato archeologico, con una continua opera di ricognizione e di monitoraggio dei lavori agricoli o delle opere pubbliche, e le prime fasi di applicazione della normativa genericamente definibile di "archeologia preventiva" indotta dal D.Lgs. 163 del 2006, agli articoli 95 e 96, ha caratterizzato ampi tratti di Toscana nei primi anni del nuovo millennio. Il trapasso da strutture volontaristiche ad una prassi di tutela che sta ormai manifestando la sua piena efficacia ha trovato un potente catalizzatore nella rete di musei locali che proprio nella maturata sensibilità della "società civile" indotta dall'attivismo e dalla capacità di penetrazione del volontariato hanno incontrato, negli stessi anni, un humus ferace in cui sorgere e divenire punto di riferimento culturale di intere comunità.
milliarium, 2004
L'archeologia medievale, sulla scia degli studi di geografia storica sul popolamento , insiste da anni nell'approfondire l'incastellamento come tema storiografico: il contributo offerto dal metodo stratigrafico alla ricerca è infatti da tempo ritenuto indispensabile, soprattutto in considera-zione della scarsità di fonti scritte e della radicale trasfor-mazione delle strutture materiali
Insediamenti medievali sui Lepini occidentali, 2024
Aspetti e problemi degli insediamenti sui Lepini occidentali. Conclusioni
2009
Diverse sono le opzioni possibili per la scelta dell'ambito spaziale in cui trattare il tema dell'incastellamento del territorio pisano: si tratta cioè di determinare di quale territorio pisano s'intenda parlare. Poiché il progetto di ricerca è di carattere provinciale, si potrebbe considerare l'area della provincia di Pisa nei limiti amministrativi attuali, i quali però non corrispondono ad alcuna circoscrizione medievale e comprendono zone assai diverse tra loro dal punto di vista delle vicende storiche. Non molto differente sarebbe il quadro se si volesse esaminare il contado della Repubblica pisana, esteso dalla Versilia a Castiglione della Pescaia, ma soggetto esso pure a condizioni assai diversificate. L'area maggiormente omogenea per studiare il fenomeno dell'incastellamento risulta, proprio per le vicende storiche che la unificarono già dai primi secoli del Medioevo, il comitatus, cioè la contea di Pisa quale si configurò nel X secolo, praticamente coincidente con la diocesi ecclesiastica 1 , salvo l'estremo lembo settentrionale costituente il piviere di Massaciuccoli, sotto l'influenza lucchese, e le località di Montecchio, Rapida e Pianezzole nell'area più orientale del Valdarno, anch'esse sotto il controllo della città di S. Martino fino ai primi decenni del XII secolo. Si includerà invece Ripafratta che, pur appartenendo alla diocesi di Lucca, passò sotto il dominio pisano all'inizio del XII secolo. Saranno quindi presi in considerazione il Valdiserchio fino a Ripafratta inclusa, il Valdarno fino a Buti, Bientina e Pontedera compresi, la Val di Tora e la Val di Fine fino al fiume Cecina 2 , 1 Per l'estensione della diocesi pisana cfr. S. SODI-M.L. CECCARELLI LEMUT, Per una riconsiderazione dell'evangelizzazione della Tuscia: la Chiesa pisana dalle origini all'età carolingia, in «Rivista di Storia della Chiesa in Italia», L (1996), pp. 9-56, alle pp. 27-34. 2 Per una visione del territorio e per le notizie sulle singole località citate nel testo si vedano (oltre alla vecchia ma ancora utile opera di E.
Terra Insubre n°48, 2008
INSEDIAMENTI EREMITICI NELLA TOSCANA MEDIEVALE, 2013
«Annali del Lazio meridionale», 2 - pp. 17-32
A. Augenti, P. Galetti (a cura di), L'incastellamento: storia e archeologia. A 40 anni da Les structures di Pierre Toubert, Fondazione Centro Italiano di Studi sull'alto medioevo, Spoleto, 2018