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The paper analyzes Dante's last Purgatory Cantos (particularly the XXVIII), their classical roots and their esoteric value, in a trans-cultural approach (universal philosophy, religion and panting), up to the point to read Matelda and other Purgatory female characters according to the Tibetan Buddhist Tantric ways.
Matilde di Canossa e il suo tempo. Atti del XXI Congresso internazionale di studio sull’alto medioevo in occasione del IX centenario della morte (1115-2015), San Benedetto Po, Revere, Mantova, Quattro Castella, 20-24 ottobre 2015, Spoleto, Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 2016
« Hai riempito tutta la Chiesa con lo scandalo gravissimo della convivenza e coabitazione della donna di un altro, a te più fami-gliare di quanto fosse necessario. E la cosa che ci fa vergognare più che il fatto in sé, benché ovunque risuoni questa lamentela, è che tutti i giudizi, tutti i decreti della sede apostolica sono trattati regolarmente per mezzo di femmine, e dunque tutto il mondo ecclesiastico è amministrato da questo nuovo senato di donne » 1. È questa la lettera che a firma di 26 vescovi fu mandata a Ilde-brando di Soana dal sinodo di Worms del 24 gennaio 1076, che non lo riconosceva come papa e lo destituiva per due ragioni: la sua elezione illegittima, e il suo rapporto con Matilde di Canossa, disprezzata al punto da non nominarla. Questo "feminarum novum senatum" faceva evidentemente rife-rimento a lei e alla madre Beatrice, che lo sostenevano nella sua azione di riorganizzazione della Chiesa, tesa a escludere i laici, e quindi anche l'imperatore, nelle investiture ecclesiastiche. Si sot-1. « Ad hoc quasi fętore quodam gravissimi scandali totam ecclesiam replesti de convictu et cohabitatione alienę mulieris familiariori quam necesse est. In qua re vere-cundia nostra magis quam causa laborat, quamvis hęc generalis quęrela ubique personue-rit: omnia iudicia, omnia decreta per feminas in apostolica sede actitari, denique per hunc feminarum novum senatum totum orbem ecclesię administrari »: C. ERDMANN-N. FICKERMANN (Hrsg.), Briefsammlungen der Zeit Heinrichs IV., in M.G.H., Die Briefe der deutschen Kaiserzeit
Indice Parte I Analisi dei dati aggregati: il settore a livello nazionale e locale, i distretti produttivi Il settore del Tessile/Abbigliamento 1. Il contesto nazionale Il settore Tessile/Abbigliamento (T/A) in Italia è un sistema complesso dove convivono aziende con caratteristiche dimensionali, organizzative e commerciali molto diverse e con un tasso di innovazione molto elevato. E' un settore al cui interno coesistono numerosi comparti e nicchie, in continuo mutamento, che spesso rendono difficile l'analisi attraverso i modelli ufficiali di monitoraggio statistico-economico. L'industria del T/A riveste grande importanza per l'economia italiana: essa è unica, ricca di vitalità, innovativa e leader mondiale nelle fasce di mercato a maggior valore aggiunto. Il principale asset competitivo del T/A italiano è la continua tensione verso l'innovazione, la costante offerta di prodotti originali, altamente distintivi, in grado di comprendere, soddisfare ed anticipare le esigenze e i desideri dei consumatori nei mercati internazionali. Il successo dell'industria italiana è determinato dall'interazione virtuosa di una sofisticata rete che lega le lavorazioni della materia prima alla distribuzione finale, il design alla produzione meccano-tessile; una rete in cui la forza di ogni singolo elemento è al tempo stesso causa ed effetto della forza di tutto il sistema. Il T/A non solo occupa un rilevante numero di addetti 1 (oltre 800.000 unità, con un'incidenza sull'industria manifatturiera del 16,6%) e produce una quota rilevante del valore aggiunto 2 dell'industria italiana (circa 27.715 miliardi di euroultimi valori disponibili al 2004), ma costituisce anche una sorta di bandiera dell'industria e dell'immagine italiana nel mondo. 1 Dati Istat relativi all'8° Censimento generale dell'industria e dei servizi -Anno 2001. Cfr paragrafo 7 sull'occupazione nel quale sono riportati i dati aggiornati al 2004 relativi al "Registro statistico delle unità locali delle imprese -Istat, diffusi il 19 dicembre 2006. 2 Dati Istat relativi ai conti economici regionali, diffusi il 23 gennaio 2007.
IL TESORO DI MONETCRISTO , 2014
L’isola di Montecristo, con i monaci del suo monastero e la loro fede cristiana,la città di Genova ,con il principe Andrea Doria ammiraglio della flotta cristiana,Costantinopoli da poco conquistata dall’islam che ha cambiato nome in Stambul, con il sultano Solimano il Magnifico,il Legislatore, turco ottomano,le coste del nord Africa,con Dragut,gran Rais della flotta barbaresca turco ottomana,con la sua ciurma e fede nell’islam,sono i protagonisti del romanzo. Dragut vuole distruggere Genova per vendicarsi con Andrea Doria che lo fece prigioniero e lo mise schiavo al remo. Coinvolge Solimano il Magnifico in una spedizione navale contro la repubblica di Genova dopo essere andato ad Istanbul a convincerlo. Confida nell’effetto sorpresa: la flotta turco ottomana in gran segreto si riunisce tutta all’isola di Giannutri e veleggia minacciosa verso Genova. Ma l’effetto sorpresa sapientemente costruito da Dragut non riesce perché Andrea Doria aiutato dai monaci di Montecristo lo sventa. Era infatti accaduto che i monaci montecristini tormentati dalla paura di essere assaliti dai turchi avevano chiesto aiuto a Doria per difendere il loro monastero. Doria aiuta i monaci perché capisce che così facendo difende anche la città di Genova.Nasconde ingenti somme di denaro della Casa delle Compere nel monastero dell’isola di Montecristo e addestra gli stessi monaci al combattimento,all’avvistamento e alla segnalazione di galee musulmane. Dopo la sconfitta in mare davanti a Genova,Dragut ,con quello che resta della sua flotta,nel viaggio di ritorno mette a ferro e fuoco il monastero di Montecristo difeso dai monaci. Fa una carneficina ma ne salva uno solo. Il romanzo per l’azione narrata,per i protagonisti, diventa “affresco” del mar Mediterraneo in quanto questo mare bagna tutti i luoghi dove si svolge l’azione narrata. Su questo stesso mare i personaggi vivono ed agiscono in due mondi e in due modi differenti d’intendere la fede in Dio: quella cristiana e quella musulmana
Il testo riportato qui di seguito fa parte del libro " The Magdalen Manuscript" di Tom Kenyon e Judy Sion. Si tratta di una canalizzazione che proviene, possibilmente, da Maria Maddalena, senza che il proprio T. Kenyon affermi , in modo tassativo, che essa sia la sua reale provenienza, nonostante assicuri averla ricevuta tramite tale via.
CINECRITICA ottobre-dicembre, n.104 , 2021
Il cinema gangster e i reporter di nera della Chicago anni Venti di Giuseppe Ghigi © «Cinecritica», anno XXVI, n. 104, ottobre-dicembre 2021 Kruger: «Apro di due». Bensinger: «Ci sto». Endicott: «Fino a venti». Kruger: «Calma Tom, Tu non hai venti dollari». Inizia così, con una mano di poker, "The Front Page", la commedia che Ben Hecht e Charles MacArthur scrissero nel 1928. Siamo a Chicago (nel testo teatrale è citata esplicitamente) nel 1920; nella sala stampa del penitenziario cittadino dove i cronisti stanno aspettando l'esecuzione di Earl Williams, un poveraccio condannato all'impiccagione per aver ucciso un poliziotto di colore. La caratterizzazione dei giornalisti non lascia dubbi: essi non provano alcuna emozione o empatia per i drammi che sono costretti a raccontare per professione. Hildy, nel testo teatrale, li tratteggia così: «Giornalisti! Un sacco di schifosi, stupidi culi; un incrocio tra un contrabbandiere e una puttana». Tuttavia, non sono loro il vero bersaglio di Hecht che nei primi anni Venti aveva lavorato come cronista di nera per il "Chicago Journal" e il "Chicago Daily News" e provava una sorta di ironica, quasi beffarda, nostalgia per il mestiere di giornalista. "A Valentine thrown the past": così aveva definito "The Front Page". In un ricordo dell'amico MacArthur, esprime il suo rammarico per aver lasciato Chicago, che definisce "l'Atene dei macelli" 1 , e il mestiere di cronista. Si aggiunga che anche MacArthur aveva un passato come cronista al "Chicago Daily News" e all'"Hearst's International Magazine", mestiere che amava pur sognando di diventare commediografo e sceneggiatore per Hollywood, cosa che avvenne. Può essere una coincidenza, ma negli anni Venti vi sono anche altri giornalisti che si dedicano a scrivere pièces, come Bartlett Cormack dalla cui commedia omonima nel 1927 è tratto The Racket 2 diretto da Lewis Milestone, antesignano dei gangster movie che di lì a poco verranno girati. Nel film, due cronisti aspettano le notizie giocando a carte negli uffici dello sceriffo: seguono gli eventi che coinvolgono Nick Scarsi, il boss italo americano della città (Chicago in questo caso non è citata esplicitamente), il sindaco corrotto in attesa di essere rieletto e un poliziotto integerrimo, quanto alla fine perdente. Tutto The Racket è segnato dal senso d'impotenza nei confronti della corruzione e del malaffare e la battuta conclusiva, detta da uno dei cronisti dopo che il boss Nick Scarsi è stato ucciso per impedire che testimoni contro il sindaco e l'organizzazione criminale, lo riassume: «Perché il governo dei professionisti, dai professionisti e per i professionisti, non scompaia dalla terra». Il poliziotto integerrimo combatte contro i mulini a vento, gli siamo vicini, ma ne sentiamo tutta l'impotenza: l'eroe è solo contro il potere che è più forte di lui. L'ineluttabilità del malaffare, che è strutturale e quasi ontologica nella visione del mondo di Hecht, qui ha più un valore di denuncia sociale (seppure sia blanda).
The Vita Mathildis, composed by the monk Donizo for Matilde of Canossa in the early twelfth century, is a significant representation of the aristocracy of the Kingdom of Italy in the High Middle Ages. It constitutes a kind of 'mirror' that shows a complexe image of the nobility, distinction and power of Matilda and her dynasty. Based on the theories of representation of Louis Marin and Roger Chartier, the following essay analyzes a first aspect of this image: the personal excellence of Matilda and her ancestors, that is the qualities, virtues and forms of their religious devotion, which according to Donizo expressed their superiority.
Atti del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, 2010
Riassunto-L'autore studia il rapporto di collaborazione e amicizia intercorso tra lo storico tedesco Theodor Mommsen e lo storico triestino Pietro Kandler, attraverso l'analisi di fonti e documenti editi e inediti. In particolare pubblica una lettera inedita di Pietro Kandler a Mommsen custodita nel Fondo Manoscritti di Theodor Mommsen (Nachlass Mommsen) presso la Staatsbibliothek zu Berlin-Preußischer Kulturbesitz, spedita da Trieste e datata 26 maggio 1862. Non essendo firmata in modo esteso ma solo siglata, la lettera era rimasta fino ad ora ignorata.
I siti di arte rupestre figurativa delle Alpi Apuane, caratterizzati dalla presenza predominante della figura del pennato, ovvero della roncola da boscaiolo, e che abbiamo chiari indizi di antichità, costituiscono forse la più significativa rilevanza archeologica della zona centrale della catena. Essi continuano ad essere al centro dell'attenzione da parte degli studiosi di arte rupestre, anche non strettamente locali Sani, 2006]. Infatti negli ultimi tempi sono stati pubblicati lavori significativi riguardanti una classificazione organica dei siti in termini stilistici e di cronologia relativa ed è stata recentemente proposta una metodologia specifica (ancora in fase di verifica) per la loro datazione assoluta Bagnoli, 2010]. A fronte di questi progressi significativi tuttavia non solo il contesto cronologico ma soprattutto i significati connessi a questi siti di arte rupestre sono ancora per lo più oscuri e non vanno oltre il livello di ipotesi prive di un vero e proprio riscontro puntuale. La conclusione di questo processo di studio, se mai potrà dirsi compiuta, dovrà certamente passare attraverso l'acquisizione di ulteriori dati derivanti dall'analisi di nuovi siti di arte rupestre e nuove scoperte. Per questa ragione in questa sede si intende descrivere un sito inedito di arte rupestre anch'esso direttamente connesso con le rappresentazioni dei pennati e che, nonostante la frammentarietà, presenta caratteri del tutto nuovi e differenti rispetto agli altri contesti di arte rupestre antica e di conseguenza estremamente significativi. Tali caratteri sono: primo fra tutti, la collocazione non su una roccia all'aperto ma all'interno di un riparo roccioso che ha protetto le incisioni dall'usuale e devastante processo erosivo delle acque meteoriche; il secondo è il contesto lapideo di arenaria che dimostra che le figure rupestri dei pennati non erano esclusivamente effettuate su rocce di marmo ma anche su altri tipi di roccia; terzo la compresenza, forse prevalente, di una figura antropomorfa, forse in origine di grandi dimensioni (mascherone), ed in ultimo la presenza di alcune date. La prima scoperta e segnalazione di questo nuovo sito è dovuta a Mauro Viegi e Susanna Azzinari, ricercatori del Gruppo Archeologico Pisano i quali riportarono la presenza più evidente della figura antropomorfa. Ad un più attento esame successivo si rilevò tuttavia una ben maggiore articolazione del complesso rupestre con la presenza dei pennati e di altri segni connessi che ne hanno fatto meritare uno studio ed una documentazione dedicata. Al presente sito di arte rupestre è stata assegnata la denominazione di "Riparo del Mascherone" ed è genericamente localizzato nella zona montana intorno a Cardoso. La sua particolare collocazione ed il fatto che le incisioni siano su una roccia accessibile e facilmente asportabile o danneggiabile ha convinto gli scriventi ad omettere in questa sede qualsiasi indicazione sull'esatta localizzazione ed il percorso per raggiungerla allo scopo di salvaguardia del sito, lasciando alle autorità competenti il problema se sia o meno opportuna l'asportazione del blocco per la sua conservazione e l'opportuna
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Treccani.it - Lingua italiana, 2023
“la bassa”, 29 (1994), pp. 35-41, 1994
Castiglione e Falerna. Nascita e sviluppo di una comunità del Tirreno. Quadro storico di riferimento, 2019
SCARICARE IL PDF SE LA SUA VISUALIZZAZIONE RISULTASSE INCOMPLETA, 2020
WWW.JUDICIUM.IT, 2023
Годишњак Филозофског факултета у Новом Саду, 49(3), 220–237., 2024
IL MISTERO DELLA MASCHERA EGIZIA.IL SOSIA DI NAPOLEONEE, 2015
Lo spirtito della maschera, 2015