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Scarse sono le informazioni derivate dalle fonti bibliografiche riguardo alla preistoria del territorio del Comune di Borutta, piccolo centro abitato della provincia di Sassari, né tantomeno del Colle di Sorres, raramente citato in letteratura archeologica per il sito della grotta di Sa Rocca ẻ Ulàri 1 . Maggiore attenzione è rivolta, invece, al periodo medievale, del quale si conserva come principale testimonianza l'imponente cattedrale in stile romanico di S. Pietro (XI-XII sec.) sede dell'antica diocesi di Sorres 2 .
Lanx Rivista Della Scuola Di Specializzazione in Archeologia Universita Degli Studi Di Milano, 2009
La necropoli neolitica a domus de janas di S. Pietro di Sorres in Comune di Borutta-Sassari. Storia degli studi Scarse sono le informazioni derivate dalle fonti bibliografiche riguardo alla preistoria del territorio del Comune di Borutta, piccolo centro abitato della provincia di Sassari, né tantomeno del Colle di Sorres, raramente citato in letteratura archeologica per il sito della grotta di Sa Rocca ẻ Ulàri 1. Maggiore attenzione è rivolta, invece, al periodo medievale, del quale si conserva come principale testimonianza l'imponente cattedrale in stile romanico di S. Pietro (XI-XII sec.) sede dell'antica diocesi di Sorres 2. Una generica citazione riferibile alla necropoli di Sorres si trova in una nota inviata al Soprintendente dal Contu, allora funzionario presso la soprintendenza archeologica di Cagliari, in data 22 agosto 1952; il professore riporta il resoconto della sua visita presso il monastero benedettino a quei tempi in fase di costruzione: «Essendo venuti da me la Sindachessa di Borutta e il Padre Lanzani del restaurando convento di S. Pietro di Sorres per pregarmi di recarmi sul posto per vedere alcune cisterne medievali o romane, delle mura e dei forni [sic!] nuragici e una grotta con scala di accesso scavata nella roccia […] sono partito per un sopraluogo […] non di cisterne […] si trattava ma dei resti di due domus de janas (almeno una con cella e anticella a profili geometrizzanti)». 3 Unico riferimento alla Tomba I della necropoli di Sorres, sebbene questa denominazione fosse allora riferita alla necropoli di epoca bizantina, è una relazione del 1966 scritta da G. Maetzke, allora Soprintendente per le provincie di Sassari e Nuoro, in occasione del ritrovamento lungo i versanti del colle di una sepoltura di soldato bizantino: «[…]. Dal sopraluogo effettuato qualche tempo dopo, è risultato che questa tomba non era isolata; a varie riprese sono stati trovati nella stessa zona altri resti umani, e, poco dopo la scoperta della tomba sopra descritta, sono stati messi in luce, a poca distanza, inseriti in una cavità naturale del calcare, i resti di due individui adulti. In nessuno di questi casi però, a 1 Il sito di Ulàri è citato da alcuni studiosi della fine del XIX Sec. tra cui il canonico G. Spano (SPANO 1858), E. Pais (PAIS 1909) e A. Taramelli (TARAMELLI 1915) che lo segnalano nei numerosi censimenti archeologici durante il regno sabaudo. È stato oggetto di scavi sistematici nella primavera del 2001 da parte dell'allora Soprintendenza delle Provincie di Sassari e Nuoro, che, oltre ad uno scavo stratigrafico, ha cercato di recuperare i materiali residui e di obliterare le numerose buche realizzate nel corso degli ultimi anni dagli scavatori clandestini che non poco hanno contribuito alla perdita e dispersione di dati scientifici e di materiali. I dati relativi agli scavi non sono stati per ora pubblicati. 2 ZICHI 1977.
La Grotta di Sa Rocca Ulàri, in Comune di Borutta (SS), si inserisce a pieno titolo nella fitta maglia insediativa che ha interessato le cavità naturali della Sardegna durante la preistoria e la protostoria. Le sue dimensioni e la particolare conformazione, in relazione con il ricchissimo contesto paesaggistico-territoriale del Mejlogu, hanno permesso a piccoli gruppi umani di stanziarsi nella cavità che si apre nel versante settentrionale del Colle di Sorres. La frequentazione è attestata senza interruzione a partire dal Neolitico Medio fino al Medioevo. Lo studio preliminare dei materiali, ha permesso di stabilire che il periodo di maggiore frequentazione a scopo abitativo è quello riferibile alla fine del Neolitico Cultura di Ozieri e al primo Eneolitico Sub Ozieri. L'uso funerario si ipotizza per le successive fasi culturali Monte Claro (Eneolitico Evoluto) e Bonnanaro I facies Corona Moltana (Bronzo Antico). In epoca nuragica (Bronzo Medio/Recente/Finale e prima età del Ferro) la cavità fu frequentata inizialmente come deposito di derrate alimentari, successivamente per altri scopi probabilmente legati al culto.
Sardegna -Borutta -Mejlogu -Nuragica Civilization -Bronze Age -Iron Age -Nuraghe -Sorres.
Nel centro storico del paese di Borutta (SS), sorge l’Oratorio intitolato alla Santa Croce. Nell’edificio, risalente all’undicesimo secolo secondo i dati degli studi archeologici, sono presenti un’abside di fattezze romaniche e pregiati innesti architettonici di influenza gotico-catalana. Un certo interesse riveste la croce di consacrazione absidale, nonché gli arredi lignei, nelle forme di un altare, di un ambone e di un bel simulacro del Cristo morto. Le fonti, che testimoniano l’antico utilizzo della struttura in qualità di parrocchiale del paese intitolata a Santa Maria Maddalena, riportano la predilezione che gli ultimi vescovi di Sorres mostrarono verso la chiesa boruttese all’indomani della decadenza della villa e della sede episcopale di Sorres.
This paper reports the results of excavation in the Tenth Tomb of Santu Pedru necropolis: a typical rock-cut grave of Sardinian Neolithic age (the so-called ”domus de janas”). Since 1959 researches carried out in this site by E. Contu and A. Moravetti discovered several important hypogeal tombs (i.e. the First Tomb, well known as ”Tomb of the Tetrapod Vases”) with rich cultural remains belonging to the following cultures: Ozieri, Filigosa, Abealzu, Monte Claro, Campaniforme (Beaker), Bonnanaro and Nuragic. Tomb X was discovered by chance in autumn 2004, during widening works of state road 127bis, and explored in summer 2005. The grave is composed by long corridor (dromos) and five rock-cut rooms: the main cell have two pillars, an hearth sculpted on the ground and a ”false-door” carved on the front side. Materials found in this tomb are very interesting: inside the hypogeal rooms were discovered remains of the latest burials of Ancient Bronze Age (Bonnanaro culture) and some pottery fragments of former Copper Age burials (Filigosa and Monte Claro cultures). Remains of the first burials were found outside in the corridor (dromos) area: it concerns mainly pottery fragments of the Middle-Late Neolithic phase named ”San Ciriaco culture”. Apart from the controversial case of the tomb of Sant'Iroxi-Decimoputzu, this is the first time the ”San Ciriaco” evidences are found in a rock-cut tomb of domus de janas type, wich were considered exclusive of the following Ozieri culture.
Immagine di copertina: necropoli di Su Murrone (Chiaramonti), soffitto della Tomba I (Ph. Nicola Castangia). Grafica di copertina: Luca Doro, Francesca Buffoni. Progetto grafico, elaborazioni e impaginazione: Gianluca Chessa.
2018
Proprietà letteraria riservata. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza il permesso scritto dell'editore e dell'autore.
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FOLD&R Fasti On Line Documents & Research, 219, 2011
Atti della XLIII Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. L’età del Rame in Italia, 2011
G. Della Fina (a cura di), La delimitazione dello spazio funerario in Italia dalla Protostoria all'età arcaica. Recinti, circoli, tumuli, Atti del XXII Convegno Internazionale di Studi sulla Storia e l’Archeologia dell’Etruria, Roma 2015, pp. 573-595
La Basilica di san Pietro in Vaticano, 2000
Riscoperte. Un anno di archeologia nelle Marche, Atti della giornata di studi (Ancona, 6 Giugno 2017), Fermo, pp.61-70.
positanonews, 2023
Archeologia Classica, 2015
Studi di Preistoria e Protostoria 3, 2018
Atti della XLIV Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria
Quaderni di Archeologia del Veneto, XXVII, pp. 149-158., 2011