Biamonti è considerato uno degli autori più significativi della letteratura italiana del secondo Novecento per la raffinatezza del suo stile e per l'originalità con cui ha affrontato temi come il tramonto della civiltà contadina o il fenomeno migratorio sul confine tra la Francia e l'Italia, dove sono ambientati tutti i suoi quattro romanzi editi da Einaudi tra il 1983 e il 1998. Lo scorso anno il medesimo editore ha ristampato nell'importante collana "Letture" i primi tre, L'angelo di Avrigue, Vento largo e Attesa sul mare con la prefazione di Carlo Boccadoro, mentre l'ultima edizione de Le parole la notte in volume autonomo è andata presto esaurita, a testimoniare quanto Biamonti sia ancora letto e amato. L'articolazione del convegno in tre mezze giornate è annunciata fin dal suo titolo, Francesco Biamonti: le carte, le voci, gli incontri. Si comincia venerdì 22 pomeriggio a San Biagio della Cima (Centro Polivalente "Le Rose"), cittadina natale dello scrittore e cuore del Parco Biamonti (www.parcobiamonti.it). Dopo la relazione introduttiva di Giorgio Ficara sull'amicizia nell'esperienza e nell'opera dell'autore, la sessione sulle "carte" esplorerà testi incompiuti, inediti, postille, note rinvenute nei quaderni e nei volumi della sua biblioteca, visitabile su appuntamento. La sessione verrà aperta dalla presentazione dei materiali ora in via di riordino conservati da Federica Cappelletti, scomparsa nell'aprile 2020, a lungo interlocutrice preziosa per Biamonti e curatrice con Gian Luca Picconi della raccolta dei suoi Scritti e parlati (Einaudi, 2008). Si prosegue dal mattino di sabato 23 a Ventimiglia (Forte dell'Annunziata) con le sessioni "le voci" e "gli incontri" dedicate ai molti nodi intertestuali e alle relazioni intellettuali che abitano le pagine di questo autore e ne hanno popolato la biografia.