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2011, Archeologia e tecnica dei pozzi per acqua dalla pre-protostoria all’età moderna, Atti del Convegno di Studi, Borgoricco (PD) 11 dicembre 2010, “Antichità Alto Adriatiche”, LXX, pp. 19-52
Il limitato numero di trattazioni specifiche dedicate al tema dei pozzi per acqua in epoca antica è in singolare contrasto con l'abbondanza del loro numero in tutta la Cisalpina 1 . Se infatti diversi sono i contributi dedicati a singoli manufatti, dato il riconosciuto interesse per questi manufatti che, nel contesto generale di rinvenimento, se inviolati, costituiscono degli eccezionali contenitori stratigrafici di informazioni archeologiche, poche sono invece le sintesi più generali dedicate alle diverse problematiche che riguardano l'argomento, dagli aspetti tecnologici a quelli cronotipologici 2 .
Egitto in Veneto, , a cura di P. Zanovello e E.M. Ciampini, 2013
Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie
Alluvioni, piene, disastri idrici hanno, da sempre, condizionato non solo il paesaggio fluviale, ma anche le relazioni fra gli attori che insistevano su un dato territorio. Con questo testo si intende offrire, senza ambizione di completezza, un esempio circa le pratiche giuridiche, le reazioni locali, le soluzioni prospettate fra le parti in un punto sensibile dell’asta del Po durante la prima età moderna: quello fra le province di Cremona e di Parma, tradizionalmente interessate dalle modificazioni morfologiche dovute al fiume. L’attenzione si soffermerà in particolare su una lite scatenatasi nel 1546 a ridosso del corso d’acqua e dei territori ghiaiosi causati dalle piene fra la località di Sommo, nel Cremonese, e alcuni beni dei Rangone, sudditi del neonato ducato di Parma e Piacenza. Alcune considerazioni inziali e conclusive andranno a evidenziare i tratti paradigmatici della vicenda, inerente non solo il problema della gestione del Po, ma pure la determinazione dei confini pol...
Nuovi volti della ricerca archeologica, filologica e storica sul mondo antico - II, 2021
Il contributo intende approfondire la diffusione delle ciste cordonate bronzee, una particolare classe di manufatti presenti in Italia nord-orientale a partire dalla prima età del Ferro. Questi oggetti, la cui origine è da identificare nell’Europa centro-settentrionale, conoscono un’ampia diffusione a sud delle Alpi soprattutto in area padana, nell’area della cultura di Golasecca e nel Piceno dove, tra VI e IV sec. a.C., si sviluppano botteghe locali che rielaborano i modelli di origine nord-alpina. In Veneto queste sono note principalmente in corredi funerari di grande prestigio, dove spesso sono associate ad altri materiali di importazione, dato che contribuisce a riconoscere in questo oggetto un prodotto di lusso che veniva acquistato e/o scambiato sotto forma di dono dall’élite delle comunità.
L'abitato protostorico di Santa Ruffina di Palse (Porcia, Pordenone), posto alla confluenza di due corsi d'acqua nella fascia delle risorgive e protetto a nord da un aggere, si estendeva per circa 40 ettari su un ampio terrazzo fluviale 1 .
Presento qui i materiali creati nel triennio 2019-2022 in qualità di docente distaccata presso l’ufficio scolastico regionale del Veneto (USR) in area 10 ‘storia e cultura del Veneto’, dove per l’ambito di lavoro da me prescelto, ovvero le minoranze linguistiche antiche e moderne del Veneto, dovevo creare occasioni e materiali didattici per la scuola. L’avvento della pandemia, con il repentino mutamento delle modalità di relazione all’interno della scuola (e non solo), mi suggerì l’idea di creare dei materiali fruibili on line che ho chiamato UDAS, dove S sta per ‘stub’, ovvero ‘abbozzo’ e UDA (unità di apprendimento), il format di programmazione didattica più diffuso e comunque più noto fra i docenti del Veneto.
BAR Publishing, 2019
La carta archeologica del territorio comunale di Poggiardo si propone a compendio delle ricerche condotte negli ultimi trent’anni dall’Università del Salento in collaborazione con enti di ricerca italiani e stranieri. In questa occasione si raccolgono, condensano e restituiscono, anche in forma grafica/cartografica, le conoscenze acquisite fino ad oggi, tratteggiando un quadro conoscitivo diacronico del centro antico di Vaste e del territorio ad esso circostante. Obiettivo è la realizzazione di un prodotto utile non solo per gli studiosi, ma anche e soprattutto per coloro i quali, amministratori locali in primis, hanno il dovere e l’onere di pianificare e di dettare le linee guida per la crescita urbana e lo sviluppo del proprio territorio, in un’ottica di compatibilità con la progettazione, il restauro e la conservazione del paesaggio, dell’ambiente e del patrimonio culturale. Il volume è stato realizzato nell’ambito del laboratorio di Archeologia Classica del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. This archaeological map of the municipal territory of Poggiardo is intended as a compendium of the research conducted over the last thirty years by University of Salento in cooperation with Italian and international research institutions. The aims of the project include the recovery, analysis and enhancement of earlier data and an updating of these data with more recent discoveries; all of these have been collected and shown in graphic and cartographic form, to facilitate the outlining of a diachronic picture of the ancient settlement and of its surrounding territory. This study has been devised in such a way as to make it useful not only for scholars, but also as a support for the local municipalities in establishing the guidelines for urban growth and the development of the territory, taking into consideration the preservation of Cultural Heritage and the environment and landscape. The development of this publication has been realised under the auspices of the Laboratory of Classical Archaeology (Department of Cultural Heritage, Università del Salento).
La bellezza delle molecole. Scienza, cultura e società in primo piano, 2023
Puglia mitica, a cura di Francesco De Martino., 2012
Il passo di Virgilio, su cui si vuole richiamare l'attenzione in questa sede 1 , è quello dell'Eneide, libro III, in cui Eleno 2 , a Buthrotum nell'Epiro (od. Butrinti, loc. albanese a poca distanza dal confine con la Grecia, sul Canale di Vivari, quasi a ridosso dell'isola di Corfù, l'antica Ké erkura o Ké orkura, lat. Corcyra), fa ad Enea, ormai deciso a riprendere con i suoi socii il viaggio verso la destinazione finale, varie predizioni (pauca e multis) su questa impresa, che si presentava irta di pericoli e di difficoltà di ogni genere (vv. 374-462), e gli rivolge, in particolare, il seguente ammonimento (vv. 396-402):
Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Geologia Paleontologia Preistoria, 2020
The etrusco-padana pottery in Veneto and its local adaptation: distribution and considerations. The article presents an updated review of the evidence of etrusco-padana pottery in the Iron Age Veneto, showing its reception and subsequent adaptation to local tastes. The Venetic world immediately seems to consciously select the forms to be imported, which therefore had to cover a specific social function, reserved for figures of a certain level. Finally, the distribution of evidence seems to show concentrations not only in the hegemonic centres of the plains but also in smaller centres, whose importance appears to be connected to the routes of trade through the Alps. riassunto L'articolo presenta una rassegna aggiornata delle evidenze di ceramica di tradizione etrusco-padana nel Veneto dell'età del Ferro, mostrandone la ricezione e il successivo adattamento ai gusti locali. Il mondo veneto sembra da subito selezionare coscientemente le forme da importare, che dovevano perciò ricoprire una precisa funzione sociale, riservata a figure di un certo livello. La distribuzione delle evidenze sembra infine mostrare concentrazioni oltre che nei centri egemoni della pianura anche in centri minori, la cui importanza appare collegata alle vie degli scambi attraverso le Alpi. Parole chiave: età del Ferro, Veneto, ceramica etrusco-padana, distribuzione.
impaginazione e grafiCa Matteo Annibaletto con il sostegno di iSbn 978-88-6045-056-2 grafiChe antiga spa via delle Industrie, 1 -31035 Crocetta del Montello (TV), tel. 0423 6388 fax 0423 638900 email: [email protected] sito web: www.graficheantiga.it dedicato a Giulia Fogolari e a Piero Leonardi INDICE 13 giovanni Leonardi, vinCenzo tiné, Premessa Paleolitico e Mesolitico 17 marCo pereSani, Il Pa leo litico e il Mesolitico del Veneto 33 aLberto brogLio, Il Protoaurignaziano del Veneto nel contesto europeo 43 federiCa fontana, antonio guerreSChi, Stefano bertoLa, maria giovanna Cremona, fabio CavuLLi, Laura faLCeri, aLeSSia gajardo, CyriL montoya, matar ndiaye, davide vi-Sentin, I livelli più antichi della serie epigravettiana "interna" di Riparo Tagliente: sfruttamento delle risorse litiche e sistemi tecnici 53 matteo romandini, Stefano bertoLa, niCoLa nannini, Nuovi dati sul Pa leo litico dei Colli Berici: risultati preliminari dello studio archeozoologico e delle materie prime litiche della Grotta del Buso Doppio del Broion (Lumignano, Longare, Vicenza) 61 roSSeLLa duCheS, miCheLe baSSetti, eLiSabetta fLor, KLauS KompatSCher, maria hrozny KompatSCher, Stefano neri, giampaoLo daLmeri, Trasformazione della mobilità epigravettiana durante il Dryas recente: nuove informazioni dalle ricerche in territorio trentino 69 federiCa fontana, franCeSCo vaLLetta, urSuLa thun hohenStein, Stefano bertoLa, antonio guerreSChi, gabrieLLa petruCCi, Sara zanini, maria Chiara turrini, Il sito VF1 settore III di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore, Belluno): nuovi dati sull'occupazione mesolitica delle Dolomiti bellunesi Neolitico 79 vinCenzo tiné, Il Neo litico in Veneto 95 annaLuiSa pedrotti, paoLa SaLzani, fabio CavuLLi, martina Carotta, diego angeLuCCi, LuCiano SaLzani, L'insediamento di Lugo di Grezzana (Verona) nel quadro del primo Neolitico padano alpino 109 mauro rottoLi, fabio CavuLLi, annaLuiSa pedrotti, L'agricoltura di Lugo di Grezzana (Verona): considerazioni preliminari 117 vinCenzo tiné, paoLa mazzieri, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il villaggio neolitico del Dal Molin a Vicenza 129 vinCenzo tiné, eLena nataLi, LuCa SCioLa, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il sito del Neolitico recente e finale di Castelnuovo di Teolo (Padova). Nuovi dati 139 maria angeLiCa borreLLo,"Chassey", "Lagozza" e "Chassey/Lagozza": nuove osservazioni su materiali ceramici del Veneto 6 INDICE Eneolitico 147 danieLa CoCChi geniCK, Le evidenze venete nel quadro dell'Eneolitico dell'Italia settentrionale 157 eLodia bianChin Citton, CLaudio baLiSta, aLex fontana, niCoLetta martineLLi, CarLo mondini, umberto teCChiati, Il sito del Col del Buson (Belluno) nella Valle dell'Ardo: aspetti geomorfologici, strutturali, culturali e paleoeconomici delle stratificazioni dell'Età del rame 169 paoLa SaLzani, La piattaforma triangolare di Arano (Cellore di Illasi, Verona) nel quadro dei contesti cultuali dell'Età del rame dell'Italia settentrionale 177 marCo baioni, CriStina Longhi, CLaudia mangani, niCoLetta martineLLi, CriStiano niCoSia, maria giuSeppina ruggiero, paoLa SaLzani, La palafitta del Corno di Sotto (Desenzano del Garda, Brescia) nell'ambito dello sviluppo dei primi insediamenti palafitticoli del lago di Garda 187 ChriStian jeuneSSe, L'Italie et l'émergence de l'idéologie du guerrier dans la seconde moitié du 4 ème millénaire av. J.-C. Età del bronzo 201 miCheLe Cupitò, giovanni Leonardi, Il Veneto tra Bronzo antico e Bronzo recente. 241 Luigi fozzati, giovanni Leonardi, niCoLetta martineLLi con il contributo di aLeSSandra aSpeS, CLaudio baLiSta, federiCa gonzato, LuCiano SaLzani, Wetlands. Palafitte e siti umidi nell'Età del bronzo del Veneto: territori e cronologia assoluta 251 eLodia bianChin Citton, Il Bronzo finale nel Veneto: dinamiche insediative e gestione del territorio 267 LuCiano SaLzani, Le documentazioni funerarie dell'Età del bronzo finale nel Veneto 271 ivana angeLini, giLberto artioLi, paoLo nimiS, igor viLLa, La metallurgia preistorica del rame nell'Italia nord-orientale: quadro d'insieme e recenti sviluppi 279 raffaeLe C. de mariniS, marta rapi, LuCiano SaLzani, gianpaoLo SpineLLi, L'abitato dell'antica Età del bronzo di Canàr (Castelnovo Bariano, Rovigo) 289 paoLa SaLzani, LuCiano SaLzani, irene dori, SiLvia bortoLuzzi, SiLvia boCCone, jaCopo moggi CeCChi, La necropoli del Bronzo antico di loc. Arano, Cellore di Illasi, Verona (2007) 295 miCheLe Cupitò, damiano Lotto, aLeSSandro faCChin, Dinamiche di popolamento e modelli di organizzazione del territorio nella bassa pianura veneta compresa tra Adige e Tagliamento durante l'Età del bronzo 307 armando de guio, CLaudio baLiSta, aLeSSandro vanzetti, andrea betto, CLaudio bovoLato, Progetto AMPBV e "off-site power": linee di un percorso critico di complessità sociale 321 marCo bertoLini, Sara zanini, urSuLa thun hohenStein, Nuovi dati sullo sfruttamento e gestione delle risorse animali tra il Bronzo antico ed il Bronzo recente nei territori del mediobasso Veronese e il basso Polesine 327 aLeSSandro CanCi, miCheLe Cupitò, maria Letizia puLCini, LuCiano SaLzani, gino fornaCiari, mary anne tafuri, gianpiero daLLa zuanna, La necropoli della media e recente Età del bronzo di Olmo di Nogara (Verona). Risultati della ricerca osteoarcheologica, paleochimica e paleodemografica 341 raffaeLe C. de mariniS, Aspetti della transizione Bronzo medio-Bronzo recente in area padana 349 maurizio Cattani, La circolazione dei modelli ceramici tra Romagna e Veneto durante l'Età del bronzo 357 miCheLe Cupitò, giovanni Leonardi, eLiSa daLLa Longa, CriStiano niCoSia, CLaudio baLi-Sta, marta daL CorSo, WiebKe KirLeiS, Fondo Paviani (Legnago, Verona): il central place della polity delle Valli Grandi Veronesi nella tarda Età del bronzo. Cronologia, aspetti culturali, evoluzione delle strutture e trasformazioni paleoambientali INDICE 7 377 marCo betteLLi, miCheLe Cupitò, Sara t. Levi, riChard joneS, giovanni Leonardi, Tempi e modi della connessione tra mondo egeo e area padano-veneta. Una riconsiderazione della problematica alla luce delle nuove ceramiche di tipo miceneo di Fondo Paviani (Legnago, Verona) 389 jaCopo de groSSi mazzorin, Fondo Paviani e Frattesina: economia animale di due central places della tarda Età del bronzo veneta 401 KataLin janKovitS, Dati sui rapporti fra l'area danubiano-carpatica e l'Italia nord-orientale nella tarda Età del bronzo 409 giovanni Leonardi, giovanni taSCa, david viCenzutto, Pani a piccone, palette a cannone e asce tipo Ponte S. Giovanni: quale ruolo nelle direttrici della metallurgia del Bronzo finale? 419 paoLo beLLintani, LuCiano SaLzani, gianni de zuCCato, mariLena LeiS, CarmeLa vaCCaro, ivana angeLini, Chiara Soffritti, marCo bertoLini, urSuLa thun hohenStein, L'ambra dell'insediamento della tarda Età del bronzo di Campestrin di Grignano Polesine (Rovigo) 427 anna maria bietti SeStieri, paoLo beLLintani, LuCiano SaLzani, ivana angeLini, barbara Chiaffoni, jaCopo de groSSi mazzorin, CLaudio giardino, maSSimo SaraCino, fiammetta Soriano, Frattesina: un centro internazionale di produzione e di scambio nell'Età del bronzo del Veneto 437 andrea CardareLLi, CLaudio Cavazzuti, franCeSCo Quondam, Loretana SaLvadei, LuCiano SaLzani, Le necropoli delle Narde di Frattesina: proposta per una lettura delle evidenze demografiche, rituali e sociali a partire dai dati archeologici e antropologici Età del ferro 449 Loredana CapuiS, giovanna gambaCurta, Il Veneto tra il IX e il VI secolo a.C.: dal territorio alla città 461 eLodia bianChin Citton, CLaudio baLiSta, gaSpare de angeLi, L'abitato protostorico di Montagnana-Borgo S. Zeno (Padova): aggiornamento dei dati paleoambientali in relazione alle diverse fasi insediative 469 anna angeLini, giovanni Leonardi, Castel de Pedena (San Gregorio nelle Alpi, Belluno): abitato d'altura in territorio di frontiera 479 mara migLiavaCCa, Tra Età del bronzo ed Età del ferro nelle Prealpi venete occidentali: alla scoperta dei diversi tipi di sfruttamento dei paesaggi montani 487 franCo marzatiCo, Vicini e lontani: rapporti culturali fra mondo alpino orientale e Veneto nella prima Età del ferro 499 marioLina gamba, LuCa miLLo, angeLa ruta Serafini, diego voLtoLini, Ritualità funeraria a Padova agli inizi dell'Età del ferro 507 federiCa gonzato, fabio SaCCoCCio, LuCiano SaLzani, aLeSSandro vanzetti, Il polo di Gazzo Veronese tra Bronzo finale e primo Ferro 515 federiCa CandeLato, federiCa gonzato, aLeSSandro guidi, LuCiano SaLzani , maSSimo Sa-raCino, Il centro di Oppeano (Verona): recenti acquisizioni dalle aree Montara, ex-Fornace e le Fratte 527 eLena maria menotti, L'abitato veneto del Castello di Castiglione Mantovano: le fasi più antiche 533 raffaeLLa angeLini, Laura bentini, eLena rodriguez, patrizia von eLeS, Ritualità funeraria tra Veneto e Verucchio (Rimini) nell'Età del ferro: un confronto possibile? 541 anna dore, Forme di contatto fra Bologna e ambito veneto nel corso della prima Età del ferro: riflessioni a partire dai materiali della necropoli villanoviana Benacci di Bologna 8 INDICE 549 giuLia oLmeda, benedetta proSdoCimi, ivana angeLini, miCheLe Cupitò, gianmario moLin, giovanni Leonardi , Archeologia e archeometria delle perle in vetro della necropoli patavina del CUS-Piovego (VI-IV secolo a.C.). Osservazioni sulla tecnologia del vetro in Veneto nella piena Età del ferro 559 Programma della Riunione Scientifica BREVI NOTE (neL Cd aLLegato aL voLume) Paleolitico e Mesolitico 569 giorgio CheLidonio, Monti Lessini e Monte Baldo, tracce di frequentazioni a quote superiori ai 1000 m slm riferibili al Paleolitico medio 575 fabio CavuLLi, franCeSCo Carrer, federiCa fontana, davide viSentin, annaLuiSa pedrotti, "Archeologia totale" nel territorio di alta quota delle antiche Regole del Cadore (Belluno) Neolitico 585 emanueLa giLLi, Chiara ConCi, Nuovi dati sul Neolitico nell'alto Trevigiano: evidenze del Neolitico dalla collina di Montebelluna e dal Montello (Treviso) 593 fabio CavuLLi, diego angeLuCCi, annaLuiSa...
impaginazione e grafiCa Matteo Annibaletto con il sostegno di iSbn 978-88-6045-056-2 grafiChe antiga spa via delle Industrie, 1 -31035 Crocetta del Montello (TV), tel. 0423 6388 fax 0423 638900 email: [email protected] sito web: www.graficheantiga.it dedicato a Giulia Fogolari e a Piero Leonardi INDICE 13 giovanni Leonardi, vinCenzo tiné, Premessa Paleolitico e Mesolitico 17 marCo pereSani, Il Pa leo litico e il Mesolitico del Veneto 33 aLberto brogLio, Il Protoaurignaziano del Veneto nel contesto europeo 43 federiCa fontana, antonio guerreSChi, Stefano bertoLa, maria giovanna Cremona, fabio CavuLLi, Laura faLCeri, aLeSSia gajardo, CyriL montoya, matar ndiaye, davide vi-Sentin, I livelli più antichi della serie epigravettiana "interna" di Riparo Tagliente: sfruttamento delle risorse litiche e sistemi tecnici 53 matteo romandini, Stefano bertoLa, niCoLa nannini, Nuovi dati sul Pa leo litico dei Colli Berici: risultati preliminari dello studio archeozoologico e delle materie prime litiche della Grotta del Buso Doppio del Broion (Lumignano, Longare, Vicenza) 61 roSSeLLa duCheS, miCheLe baSSetti, eLiSabetta fLor, KLauS KompatSCher, maria hrozny KompatSCher, Stefano neri, giampaoLo daLmeri, Trasformazione della mobilità epigravettiana durante il Dryas recente: nuove informazioni dalle ricerche in territorio trentino 69 federiCa fontana, franCeSCo vaLLetta, urSuLa thun hohenStein, Stefano bertoLa, antonio guerreSChi, gabrieLLa petruCCi, Sara zanini, maria Chiara turrini, Il sito VF1 settore III di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore, Belluno): nuovi dati sull'occupazione mesolitica delle Dolomiti bellunesi Neolitico 79 vinCenzo tiné, Il Neo litico in Veneto 95 annaLuiSa pedrotti, paoLa SaLzani, fabio CavuLLi, martina Carotta, diego angeLuCCi, LuCiano SaLzani, L'insediamento di Lugo di Grezzana (Verona) nel quadro del primo Neolitico padano alpino 109 mauro rottoLi, fabio CavuLLi, annaLuiSa pedrotti, L'agricoltura di Lugo di Grezzana (Verona): considerazioni preliminari 117 vinCenzo tiné, paoLa mazzieri, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il villaggio neolitico del Dal Molin a Vicenza 129 vinCenzo tiné, eLena nataLi, LuCa SCioLa, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il sito del Neolitico recente e finale di Castelnuovo di Teolo (Padova). Nuovi dati 139 maria angeLiCa borreLLo,"Chassey", "Lagozza" e "Chassey/Lagozza": nuove osservazioni su materiali ceramici del Veneto 157 eLodia bianChin Citton, CLaudio baLiSta, aLex fontana, niCoLetta martineLLi, CarLo mondini, umberto teCChiati, Il sito del Col del Buson (Belluno) nella Valle dell'Ardo: aspetti geomorfologici, strutturali, culturali e paleoeconomici delle stratificazioni dell'Età del rame 169 paoLa SaLzani, La piattaforma triangolare di Arano (Cellore di Illasi, Verona) nel quadro dei contesti cultuali dell'Età del rame dell'Italia settentrionale 177 marCo baioni, CriStina Longhi, CLaudia mangani, niCoLetta martineLLi, CriStiano niCoSia, maria giuSeppina ruggiero, paoLa SaLzani, La palafitta del Corno di Sotto (Desenzano del Garda, Brescia) nell'ambito dello sviluppo dei primi insediamenti palafitticoli del lago di Garda 187 ChriStian jeuneSSe, L'Italie et l'émergence de l'idéologie du guerrier dans la seconde moitié du 4 ème millénaire av. J.-C. Età del bronzo 201 miCheLe Cupitò, giovanni Leonardi, Il Veneto tra Bronzo antico e Bronzo recente. 241 Luigi fozzati, giovanni Leonardi, niCoLetta martineLLi con il contributo di aLeSSandra aSpeS, CLaudio baLiSta, federiCa gonzato, LuCiano SaLzani, Wetlands. Palafitte e siti umidi nell'Età del bronzo del Veneto: territori e cronologia assoluta 251 eLodia bianChin Citton, Il Bronzo finale nel Veneto: dinamiche insediative e gestione del territorio 267 LuCiano SaLzani, Le documentazioni funerarie dell'Età del bronzo finale nel Veneto 271 ivana angeLini, giLberto artioLi, paoLo nimiS, igor viLLa, La metallurgia preistorica del rame nell'Italia nord-orientale: quadro d'insieme e recenti sviluppi
Silvia Battistini et al. (a cura di), "Di non vulgare artifizio". Il collezionismo storico della ceramica a Bologna e le raccolte dei Musei Civici di Arte Antica, 2020
Influenced by engravings and book illustrations, between the end of the 15th and the beginning of the 16th century maiolica painters began to explore the possibilities of painting narrative subjects, developing a new style called “istoriato”. Livy is one of the classical authors rediscovered in that period and he immediately became a popular source for istoriato maiolica: from modern editions of his works, printed for the first time in vulgar, images were taken that reflected the interest of Renaissance society, in particular of aristocracy and nobility, who were looking for behavior’s models and means of social confirmation. The article aims to analyze some representative cases of istoriato, such as two pieces now at Museo Civico Medievale in Bologna, both representing the inspiring episode of the Roman patrician Marcus Curtius, as it is described by Livy: a beautiful dish, painted in Casteldurante around 1551 by Ludovico and Angelo Picchi for an aristocratic family and part of a luxury service with a celebrative function, reflecting the owner’s erudition and social standing; a smaller cup decorated by Andrea da Negroponte workshop between 1550 and 1560 and intended to bourgeois patrons. In both pieces it is possibile to recognize the practice of assembling different iconographic sources, among which Raphael’s inventions for the Vatican tapestries committed by Pope Leo X in 1515.
Quaderni Norensi, 8, 2020
Università degli Studi di Padova Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell'arte, del cinema e della musica Piazza Capitaniato 7 -35139 Padova Le attività sono state condotte in regime di concessione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo rilasciata il 30/08/2019 con decreto 916. Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali Via Is Mirrionis 1 -09123 Cagliari Le attività sono state condotte in regime di concessione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo rilasciata il 15/05/2019 con decreto 13716. Le attività sono state condotte in regime di concessione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo rilasciata il 15/05/2019 con decreto 13713. Università degli Studi di Milano Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali -sezione Archeologia Via Festa del Perdono, 7 -20122 Milano Le attività sono state condotte in regime di concessione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo rilasciata il 04/09/2019 con decreto 948. Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna Via Battisti, 2 -09123 Cagliari / Piazza Indipendenza, 7 -09124 Cagliari Rivista biennale open access e peer reviewed Archivio digitale: https://quaderninorensi.padovauniversitypress.it Direttore responsabile / Editor-in-chief Marco Perinelli Comitato Scientifico / Advisory board In copertina: Nora, veduta della penisola da est (cortesia Consorzio Agenzia Turistica Costiera Sulcitana -STL Karalis, foto Ales&Ales) ISSN 2280-983X © Padova 2020, Padova University Press Università degli Studi di Padova via 8 febbraio 1848, 2 -35122 Padova tel. 049 8273748, fax 049 8273095 email: [email protected] www.padovauniversitypress.it Le foto di reperti di proprietà dello Stato sono pubblicate su concessione del Ministero per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna. Tutti i diritti sono riservati. È vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle illustrazioni. Volume stampato presso la Tipografia FP -Noventa Padovana (PD) DIPARTIMENTO DEI BENI CULTURALI ARCHEOLOGIA, STORIA DELL'ARTE, DEL CINEMA E DELLA MUSICA Concessione di scavo DGABAP n. del: 916 30/08/2019 Concessione di scavo DGABAP n. del:
La storia ci ha tramandato che gli isolotti che costellavano una delle lagune del litorale veneto offrirono a dei fuggiaschi un sicuro rifugio contro l'invasione dei barbari. Le povere terre disseminate all'interno di un bacino acquitrinoso e malsano, abitate da poveracci che cercavano di sbarcare il lunario e di salvare la vita, non potevano certo costituire un'attrattiva per dei barbari avidi di conquista e di bottino, mentre fiorenti città romane si trovavano sul loro cammino, nell'entroterra. Per questo motivo molti fuggitivi provenienti proprio da quelle città, vi si rifugiarono. Siamo nella metà del V secolo dopo Cristo. Rialto, Torcello, Malamocco, comunità che daranno i natali a Venezia, non esistevano ancora. Vi erano solamente alcune ville di facoltosi romani che vi venivano a godersi il sole e l'aria fresca del mare (ne sono state trovate le tracce), e probabilmente delle capanne di pescatori (1). Esistevano, invece, città dell'entroterra ben più rigogliose, già ricche di storia e di vita sociale. Tra queste, Padova, Aquileia, Concordia, Oderzo, Altino, città romane dalle quali provenivano gli abitanti fuggiti all'arrivo di Attila. Il secolo successivo di Attila c'era solo il ricordo (il suo popolo era nomade e ben presto se ne andò) ma altri barbari, i Longobardi di Alboino, occuparono il territorio veneto con l'intenzione di stabilirvisi. Una consistente parte degli abitanti delle città fuggì nuovamente e si rifugiò nelle isole della laguna, dove si stabilì definitivamente per vivere dei pochi frutti della terra e della pesca, ma al sicuro da assalti nemici e sotto la protezione di un Imperatore lontano ma tuttavia forte, essendo l'erede dell'Impero Romano. L'Impero Bizantino, erede della potenza di Roma con capitale in Costantinopoli, costituiva un Impero solido e proprio nel corso del VI secolo l'Imperatore Giustiniano aveva sotto il proprio dominio non solo una buona parte dell'Italia, ma anche le più importanti regioni rivierasche del Mediterraneo, compresa la nostra laguna. I bizantini avevano scelto una politica economica basata soprattutto su una fiorente attività commerciale, ed erano dotati di una grande flotta che trasportava le merci orientali in tutto il bacino del Mediterraneo. Si assicurarono perciò il controllo delle coste e dei porti, e tra questi aveva un ruolo molto importante, almeno fino all'arrivo dei barbari, il porto di Aquileia. Iniziava allora la fortuna delle città costiere, soprattutto italiane, che assecondavano l'attività marinara dei bizantini. Le isole della laguna divennero un approdo importante per l'attività marinara bizantina: basti pensare alla vicinanza con Ravenna, sede dell'Esarca e capitale bizantina in Italia, a Torcello divenuto un importante emporio commerciale bizantino. Molto probabilmente gli stessi bizantini insegnarono a navigare ai nuovi abitanti della laguna, e dettero loro una organizzazione marittima, istituendo ad esempio i "Tribuni maritimorum" e fornendo le prime navi. La primitiva attività marittima dei lagunari fu certamente modesta: trasporto di olio e vino tra l'Istria e Ravenna o altre derrate alimentari, ma servì a trasformare dei cittadini e dei contadini in marinai e mercanti. Essi non trascurarono neppure di risalire il Po ed altri corsi d'acqua per raggiungere con le loro merci città come Mantova e Pavia (2). L'attività commerciale fece degli "isolani" (non si possono ancora chiamare veneziani) una comunità forte e ricca: nel 697 venne eletto il primo "dux", o capo della comunità (termine latino che successivamente si trasformerà in "doge"), nella persona di Paoluccio Anafesto, forse inviato dalla stessa Bisanzio e proveniente da Ravenna (3).
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