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Info tratte da Alle pagine 187 e 494 si parla di Maria. Onde evitare insulti riporterò anche le foto delle pagine, a mo' di prova, anche se la qualità visiva è molto scarsa: a quel tempo, quando studiai questo argomento, molti anni fa, non avevo una webcam di qualità ottimale.
Sigfrido, bello e coraggioso, dopo molte gloriose avventure, sposa Crimilde, la bellissima principessa burgunda; ma viene ucciso a tradimento dal perfido Hagen, d'accordo con i fratelli della sposa. Crimilde allora lascia il suo paese per sposare Attila, re degli Unni, l'uomo che l'aiuterà a compiere la sua vendetta. Dopo molti anni, riesce ad attirare in un tranello i fratelli e Hagen, che pagano con la vita la colpa del loro delitto.
È normale che gli antichi edifici in mura-tura tradizionale abbiano avuto vita difficile dal punto di vista strutturale e siano stati coin-volti in molteplici vicende, specialmente quan-do erano di grandi dimensioni, chiamati a coprire ampie luci e realizzati in terreni costi-tuiti per lo spessore di diversi metri da costru-zioni precedenti e dalle loro macerie livellate. Dobbiamo considerare anche l'eventualità, sempre possibile in un'architettura sperimen-tale come quella romana, di trovarci davanti ai resti di un edificio troppo audace per la tecno-logia dell'epoca o magari di un progetto che non rientri nel luogo comune secondo cui i Romani avrebbero costruito sempre "ad abun-dantiam". Ci sono sempre stati, poi, in un'edi-lizia che progredisce riparando agli errori, progetti carenti magari per l'oggettiva difficoltà di studiare adeguatamente i terreni fondali. Tutti questi "accidenti" restano impressi nelle strutture e costituiscono la via per cono-scerne la storia; alcuni di essi possono addirit-tura risalire al periodo della costruzione, altri più spesso appartengono alla vita successiva ma tutti, sempre, salvo quando non siano state necessarie vere e proprie ricostruzioni "ex novo", hanno lasciato un groviglio di tracce difficilissimo da districare, ma significativo. È ingenuo pertanto pensare che complessi edilizi giganteschi come i palazzi imperiali, i grandi santuari o gli impianti termali ecc., possano interpretarsi come "unità" univoche seguendo metodologie semplificanti. Neppure nei casi conservati e apparente-mente più unitari come il Pantheon. Per queste ragioni, e soprattutto per evita-re la tendenza attuale alle ricostruzioni disin-volte, torno su un tema che affrontai nel 1977 e che riguardava, allora, solo l'ipotesi d'inter-pretazione della fase domizianea, quindi del progetto di Rabirio, relativo alla Domus Fla-viai(1) (fig. 2). Qui non intendo tornare sulla questione dell'interpretazione dell'immagine presente su un sesterzio di Domizianoi(2). Oltre a quelle della rivista, si è fatto uso delle seguenti abbreviazioni bibliografiche:
A Smirne, nel 155 d.C. fu condannato a morte un anziano seguitore di Cristo, il cui nome era Policarpo. Era stato accusato di non aver fatto sacrifici per l'imperatore romano Antonino Pio. Il proconsole Stazio Quadrato guardava Policarpo in catene. Gli disse che se avesse giurato sulla Divinità del Cesare sarebbe stato liberato. Ma Policarpo si rifiutò di giurare sulla Divinità di un semplice uomo, anche se imperatore. Allora Stazio Quadrato gli intimò di maledire Gesù Cristo e di negare Dio. Solo questo doveva fare, e se lo avesse fatto, sarebbe stato liberato. Ma Policarpo non poteva rinnegare Cristo. La sua Fede era solida come la roccia e non temeva la morte, giacchè dava più importanza alla Vita Eterna, rispetto alla vita terrena. Quando Policarpo fu arso vivo, la gente di Smirne pensava che con la sua morte avrebbe cancellato per sempre quella "detestabile superstizione", chiamata Cristianesimo. Ma negli anni seguenti, il Cristianesimo invece di scomparire crebbe sempre più, la comunità si ampliò e la parola di Cristo si diffuse in tutto l'impero. Ma da chi erano costituite le prime comunità di cristiani? Oltre a Policarpo di Smirne, si ricorda Ignazio d'Antiochia (35-107 d.C.), Giustino Martire, (100-168 d.C.), Ireneo di Lione (130-202 d.C.), Clemente di Alessandria (150-215 d.C), Tertulliano (155-230), Origene (185-254), Cipriano (210-258) e Lattanzio (250-317).
Nelle Fiandre si dipinge con lo scopo di ottenere l'esattezza esteriore o si dipingono cose che possono allietare e di cui non si può parlar male, come ad esempio santi e profeti. Si dipingono oggetti e case, l'erba verde dei campi, le ombre degli alberi, e fiumi e ponti, che chiamano paesaggi "scriveva Michelangelo con una buona dose di sufficienza. "In termini di analisi della luce potremmo dire che l'artista meridionale (italiano) si occupa della lux (la luce emessa dagli occhi per esplorare il mondo), mentre l'artista nordico si occupa del lumen (la luce emessa dagli oggetti)" scrive la grande studiosa della pittura olandese Svetlana Alpers.
I lessici e i trattati grammaticali sono assai diffusi in Italia meridionale perché essi costituiscono gli strumenti basilari per la lettura e la comprensione di testi letterari o patristici. Proprio nei secoli XIII e XIV, quando la produzione di manoscritti cresce vistosamente grazie sia alla stabilità politica sotto la dinastia angioina sia al reinsediamento dell'impero bizantino con i Paleologi, si prosegue a scrivere in caratteri greci; la forma mentis tuttavia è sempre più modellata alla lingua romanza (come testimoniano le numerose glosse che conservano i manoscritti) 1 e risulta quindi fondamentale disporre di codici che contengano trattati normativi da poter consultare secondo necessità.
La misteriosa Eleusi, che il culto di Demetra ha reso così celebre, è situata a mezza strada fra Atene e Megara, nel fondo di un golfo per tre quarti riempito dall'Isola di Salamina. Demetra ha parecchie analogie con l'Iside Egiziana.
Mediterranean Chronicle, 2014
Mediterranean Chronicle is an international refereed journal, working under the aegis of Ionian University. MC aims at promoting a discussion on culture/s in the Mediterranean world focusing on the Greek and Roman worlds (Medieval-Byzantine culture will also be included). Papers that will present contributions in all the fields of Humanities concerning Mediterranean civilization will be published. MC will be published provisionally as one volume per year. Contributions are welcome in one of the following languages: Italian,
I Toderini in villa, in Codognè. Nascita e sviluppo di una comunità trevigiana di pianura tra Livenza e Monticano, a cura di L. Caniato e G. Follador, Comune di Codognè, 1990
Estratto parziale
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"Teate Regia Metropolis. Società, economia e istituzioni a Chieti in età moderna", 2021
AQUILEIA. FONDI COSSAR 3.3. - Tomo 2 - L’instrumentum, il materiale vitreo, metallico e gli elementi architettonico-decorativi, 2021
Adeguare o distruggere? Note in margine all'adeguamento liturgico , 2014