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Incontri. Rivista europea di studi italiani, 2013
Gigliola Sulis 'Che cos'è il centro, e dov'è il sud, esattamente, o almeno il suo baricentro, se esiste?' (p. 256). La domanda, espressa da Mauro Scorretti nel saggio 'Meridionalità dell'italiano', è il filo conduttore che unisce i contributi raccolti ne Le frontiere del Sud. Culture e lingue a contatto. Pur se a tratti disomogeneo, il volume ha il pregio di chiamare a raccolta studiosi di diverse discipline e di diversa formazione per una riflessione sulle rappresentazioni e simbolizzazioni del Sud nel cinema, in letteratura e nella lingua italiana, in un periodo che va dall'unità d'Italia ai nostri giorni. Dal caso specifico del meridione d'Italia, la questione si sposta, sul piano teorico, alla definizione di centro e periferia come concetti relazionali e interdipendenti. Inoltre, come evidenzia il titolo, non di 'frontiera' si tratta, linea marcata tra spazi definiti, bensì di 'frontiere' plurali, variabili, sovrapposte, sfumate: ponti, oltre che barriere, luoghi di transito, incontro e contatto. I saggi introduttivi, complementari, sono firmati da Giuseppe Marci e Fabio Rossi. Il primo legge in chiave identitaria la narrativa postunitaria e novecentesca delle due isole, Sicilia e Sardegna, mentre il secondo si concentra sulla caratterizzazione dell'italiano come 'altro' nel cinema americano. Seguono sei sezioni, dedicate a
Scacchiere Storico - Rivista Online di Ricerca e Divulgazione Storica, 2022
Quante volte al cinema o in tv vediamo film di argomento storico che ci appassionano e ci coinvolgono? Ma quanta verità si trova all’interno di essi? Naturalmente il film è un prodotto di fantasia, legato principalmente a fini di intrattenimento. Tuttavia, può rivelarsi un’ottima fonte per lo storico quando viene relazionato al periodo in cui è stato girato.
Dragana Rapo, 2019
This work examines “Two Women,” one of the most remarkable works of Alberto Moravia, and the cinematic transposition by Vittorio De Sica. Our main focus is on the narrative and cinematographic interpretation of the respective works. The writing of the novel, based on the experience of Moravia when he had to flee Rome in 1943, was suddenly interrupted after eighty pages and completed ten years later until its final publication in 1957. The 1960 film “Two Women,” shot by Vittorio De Sica, features Sophia Loren. Two years later, she received the Academy Award for Best Actress for her interpretation of Cesira. In the introduction, we explain the term ‘neorealism’: the movement which emerged shortly after World War II also as a reaction to the passivity of Italian intellectuals during the years of fascism. From then on, many artists have been expressing their wartime life experiences more objectively and faithfully. The analysis examines the Italian post-war neorealistic style of fiction by Moravia and of film by De Sica. Both artists bring out Italian reality of that period without filters, representing the conditions for women during and after the Second World War.
Forum Italicum: A Journal of Italian Studies
Il saggio affronta il tema della relazione tra letteratura e cinema sia in termini generali che in ambito più strettamente politico, soffermandosi sugli adattamenti di opere letterarie scritte da autori di area e ispirazione socialista, ma anche su opere cinematografiche, tratte da soggetti originali, realizzate da registi che si sono riconosciuti, stabilmente o temporaneamente, nel socialismo italiano. Si vuole colmare l’evidente lacuna di una critica che ha preferito guardare alle esperienze di autori che palesavano altre ispirazioni, come quelle cattolica e comunista, benché il contributo di cineasti dell’area socialista sia stato altrettanto, se non più ampio e profondo, come il presente saggio intende dimostrare. Lo studio considera anche l’apporto fornito dai socialisti laddove hanno operato, con incarichi di responsabilità, nelle politiche culturali italiane, partecipando anche alla definizione legislativa di settore, con posizioni di rilievo in importanti istituzioni del cin...
Pearson, 2019
Il progetto rappresenta uno strumento originale e realmente efficace nell’analisi del film e, in particolare, del suo funzionamento linguistico. Il volume ha infatti un doppio sviluppo, cartaceo e digitale: il volume cartaceo, nell'introdurre i concetti chiave dell'analisi, insiste soprattutto su questioni teoriche e metodologiche, oltre a fornire approfondimenti di tipo storico in merito allo sviluppo della tecnologia e del linguaggio cinematografici. La piattaforma digitale, rispettando la suddivisione degli argomenti del volume cartaceo, si concentra invece sui singoli aspetti formali e linguistici, con analisi puntuali associate a un’immediata visualizzazione tramite scene e sequenze estratte da film (circa duecento in totale). La complementarietà tra volume e piattaforma è ulterioremente rafforzata da un sistema di rimandi interni (per parole chiave).
"LA CITTÀ COME OGGETTO TEORICO ALLE ORIGINI DELLE TEORIE DEL CINEMA" in "La Città" VI Seminario Interdisciplinare dei Dottorandi, Dottori di ricerca e Ricercatori 5-7 GIUGNO 2014 a cura di Ylenia Carola Alessia De Palma Marta Donolo Filippo Kulberg Taub Barbara Minczewa Michele Pigliucci, UniversItalia, Roma, 2015
Aristonothos. Scritti per il Mediterraneo antico, 2010
Tutta l'affascinante storia millenaria della tromba narra del lento e faticoso tentativo umano, pienamente riuscito solo in epoca molto recente, agli inizi dell'Ottocento, di "addomesticare" questa terribile creatura sonora ultraterrena dai molti nomi (hasosrah, lur, šofar, salpinx, tuba, buccina) e dalle molte forme (diritta, ricurva, ritorta a spirale con campana più o meno svasata) che, fino al Medioevo e oltre, ebbe l'esclusivo incarico di presiedere alle cerimonie sacre o di incitare i guerrieri in battaglia producendo segnali, ma non musica. Tentativo di addomesticamento che passò attraverso l'ingegno dell'uomo: impiego di una tecnica costruttiva sempre più raffinata e di sofisticati marchingegni atti ad addolcirne la voce, a facilitare in essa l'emissione del suono, ad alleggerirne il peso e la struttura, ad aumentarne la maneggevolezza e soprattutto ad ampliarne la gamma sonora, per far sì che, da strumento-segnale, si trasformasse in strumento musicale vero e proprio, utilizzabile, come gli altri, nell'ambito delle più svariate formazioni orchestrali."
FOLIA LINGUISTICA ET LITTERARIA ČASOPIS ZA NAUKU O JEZIKU I KNJIŽEVNOSTI , 2020
Il cinema rappresenta una delle forme narrative più coinvolgenti, soprattutto per lo studente formatosi in costante contatto con una cultura prevalentemente visiva. Sfruttare l'esperienza e le capacità dello studente relative alla fruizione di messaggi audiovisivi per fare leva sulla motivazione è un passaggio decisivo nella predisposizione e nell'applicazione di percorsi didattici nell'ambito dell'educazione letteraria. Il presente articolo si propone pertanto di illustrare la rilevanza, i motivi e l'utilità dell'utilizzo del cinema nell'insegnamento della letteratura, proponendo percorsi e metodi alternativi rispetto alla didattica tradizionale, che prevedono l'accostamento di testi letterari e filmici afferenti al panorama culturale italiano ed esplorano le rappresentazioni e gli immaginari che ne scaturiscono, incoraggiando l'avvicinamento a testi e mezzi espressivi in forme diverse, sia come oggetto di studio sia come opere di piacevole lettura e visione. Le proposte didattiche formulate sono incentrate sulla scoperta congiunta dei tratti formali ed estetici di opere letterarie e cinematografiche con l'intento di individuare ed evidenziare elementi comuni, variazioni e scambi. A una visione passiva del testo filmico si sostituisce una fruizione attiva ed è in questa prospettiva che si delinea la finalità primaria dello studio di testi letterari e cinematografici: accrescere la consapevolezza critica e la capacità di decodificazione linguistica nonché il livello del gusto estetico, affinché lo studente, lettore ma anche spettatore, sia capace di scelte libere e autonome nell'universo dei messaggi audiovisivi in cui si trova immerso nella società contemporanea. Parole chiave: letteratura italiana, cinema italiano, adattamento cinematografico, educazione letteraria, didattica della letteratura
Contesto rivista, 2021
Ariel Brandolini ci porta alla scoperta dell'utilizzo del lettering nel cinema sperimentale. Una storia che inizia già con i Futuristi e arriva fino all'ultimo decennio. Una carrellata di titoli dal 1920 al 2015 per esplorare le possibilità artistiche ed espressive dell'utilizzo dei caratteri tipografici sul grande schermo.
Fuori quadro. Follia e creatività fra arte, cinema e archivio, 2013
All'interno della dialettica fra follia e creatività, intesa come dentro/fuori dell'umano, del linguaggio, delle categorie di pensiero, il saggio esplora il possibile rapporto fra il pittore outsider Pietro Ghizzardi e il cinema di Federico Fellini. Prendendo le mosse dalle teorie del rapporto fra arte e patologia nervosa (Prinzhorn), il saggio analizza l'immaginario femminile felliniano nei suoi aspetti 'patologici', riconducendo le sue caricature alle deformazioni del corpo tipiche dell'arte irregolare.
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Le forme della narrazione nel Novecento: letteratura, cinema, televisione, musica, fumetto., 2013
Persiani, Bologna, 2014
Archivio Storico Pugliese LXXI , 2018
dans Quaresima Leonardo, Sangalli Laura Ester, Zecca Federico (eds.) Cinema e fumetto = Cinema and comics, Forum/Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali, Università degli Studi di Udine, 2009
Due di uno. Fenomenologia della riscrittura cinematografica, Giannini, Napoli , 2011
Recensione a Il linguaggio cinematografico, Fabio Rossi, Roma, Aracne, 2006, in “La Rassegna della letteratura italiana” (2007, n. 1), Firenze, Le Lettere, pp. 384-387., 2007