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2019, Italica Belgradensia
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Questo studio si occupa del fenomeno del politicamente corretto nella lingua italiana contemporanea. Si osservano gli effetti del politicamente corretto nella lingua usata nei quotidiani italiani con i cambiamenti e le denominazioni di termini ed espressioni. a tale proposito, sono state introdotte quattro categorie principali con le loro definizioni e origini. La parte di ricerca comprende la selezione degli esempi che proverebbero o meno l'uso del politicamente corretto nella lingua italiana contemporanea. Sono stati esaminati gli articoli pubblicati nel luglio 2018 nei due quotidiani italiani online, Corriere della Sera e La Repubblica. Sono stati raccolti i termini e le espressioni: a) dell'eufemizzazione, con due sottocategorie-le disabilità delle persone e i nomi di certe professioni, b) dell'uso sessista, c) dell'uso omofobo e d) dell'uso razzista della lingua italiana. Si analizzano gli esempi estratti e si discute di quanto e in che modo certe espressioni hanno subito cambiamenti.
Giornali italiani dopo il 1950. Questioni storiche e linguistiche, 2022
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Italienisch n. 88, 2022
L'articolo prende in esame le strategie argomentative messe in campo da quattro protagonisti della politica italiana della Terza Repubblica (Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, Matteo Renzi e Matteo Salvini) all'interno di una specifica tipologia testuale: la lettera al (direttore di) giornale, sempre più sfruttata in tempi di disintermediazione politica. Si tratta di testi brevi a carattere istituzionale e programmatico, destinati a chiarire le rispettive posizioni o a riposizionarsi nell'ambito della scena politica in momenti cruciali per la vita democratica. Scritte in uno stile ben calibrato, le lettere arrivano a un pubblico ben più ampio di quello dei lettori delle testate cui sono indirizzate (grazie alla cassa di risonanza offerta dalla rete e dai social media). L'analisi discorsiva condotta su un campione di testi consente di rivelare il profilo retorico e l'abilità comunicativo dei diversi politici firmatari. L'articolo fa parte di uno Speciale dedicato a "Il linguaggio politico della Terza Repubblica" curato da Antje Lobin e Daniela Pietrini.
2021
Gli abstract sono disponibili soltanto per Articoli e Note di ricerca.
La "Divina Commedia" nei dialetti italiani, in «Dante», 2017
«The "Divine Comedy" in the Italian dialects» · From the beginning of the 19th century up to today the translations of Dante in the almost infinite linguistic varieties of the Italian-Romance language have increased in geometric progression, and yet there are no rigorous studies on the phenomenon, perhaps because there is a prejudice towards dialects, or because the translation in dialect is considered in itself a reductive fact, or because the extent of the phenomenon is not well known or because it is not possible or advisable to read the whole of Dante's Comedy in many often incomprehensible dialects. Than we limit ourselves to reading some more known or important passages. Very often the result is disappointing. However, there are some results worthy of attention, especially in the nineteenth century and in the first half of the twentieth century. There are even those who consider making Dante less abstruse and more understandable. The translations are useful when the people do not yet know the Italian language. Translators are often animated by the intent to demonstrate the linguistic potentialities of their dialect, but they end up representing a challenge, an "effort", thus eluding the criteria of Nida on translation as the closest and most "natural" equivalent.
In un'epoca caratterizzata dalla comunicazione di massa e dalla circolazione costante e illimitata di informazioni, i mass media assumono un ruolo centrale nella diffusione del panorama politico, tanto nazionale come internazionale, e delle diverse strategie e dispute che si accendono tra le forze che si contendono il potere. In questo contesto, il linguaggio mediatico, in particolar modo quello giornalistico, diventa parte integrante dell'agire politico e adotta le sue caratteristiche: una spettacolarizzazione che, nell'aggressività o nella passionalità della presentazione della notizia, fornisce un'interpretazione degli avvenimenti e si istituisce come chiaro diffusore di ideologie.
Pellegrini editore, Cosenza, 2023
In Cile non c’è stata quella massa di imprese pubblicistiche legate all’emigrazione italiana registrate nel sub continente americano, perché le correnti migratorie dovute quasi totalmente a catene familiari non sono fatte di grandi numeri. A pochi emigranti, così, corrispondono pochi giornali (trentacinque in tutto) e quasi sempre precari. Con una sorpresa però: il quotidiano «L’Italia», l’unico in lingua straniera pubblicato in Cile, apparso a Valparaíso nel settembre 1890 e in vita fino al gennaio 1943: è stato l’autorevole organo di riferimento della colonia, portavoce della comunità e suo collante, nonostante la modestia delle copie vendute, mai più di 1500. Con questo volume l’Autore conclude il suo itinerario di ricerca sulla stampa etnica in lingua italiana nei paesi del Cono Sud dell’America Latina ai quali ha dedicato «La patria di carta» (Argentina) e «Storia della Stampa italiana in Uruguay»
Analizzando i dati della ricerca svolta sulle prime pagine del Corriere della Sera nel corso degli ultimi vent'anni , viene confermata innanzitutto la netta 1 prevalenza delle notizie negative che rappresentano più del 70% del totale, come riportato nella tabella 4 (riga 1). Tabella 4 -Dati relativi alla negatività sulle prime pagine del Corriere della Sera dal 1994 al 2014 (fonte: elaborazione dati della ricerca).
ComunicazionePuntoDoc, 2016
Over the years several changes have a ected the world of news media with unavoidable e ects on the social responsibility of journalism. Negative communication as a product of a complex synergy between many cultural and professional factors is now widely spread in news reporting, especially when politics is the main subject. Although the de nition of negative communication remains still rather vague due to the lack of a general agreement among scholars, its e ects are highly debated. This paper aims to o er an in-depth re ection on the topic reviewing the main orientations in literature and seeking empirical evidence of this negative trend resulting from the analysis of the front pages of “Corriere della Sera” over the past twenty years (from 1994 to 2014).
Lo stato di malessere in cui versa la democrazia liberale europea è sotto gli occhi di tutti. La natura di tale crisi non è definibile in modo univoco. Essa investe infatti ambiti diversi, che non si lasciano agevolmente circoscrivere, per il fatto che l'uno sconfina necessariamente nell'altro: geo-politica, economia, finanza, tecnica, con indubbi risvolti sul piano della vita sociale concreta, dell'etica e della visione antropologica. Ad accrescere la complessità dei fattori in gioco, vi è poi la doppia prospettiva dalla quale la problematica deve essere osservata: dal punto di vista regionale dei singoli Paesi membri della UE, alle prese con le molteplici e diverse difficoltà interne, e dal punto di vista sovranazionale e sovra-europeo, come minaccia per la tenuta stessa dell'Unione e del suo ruolo sulla mappa mondiale. Ben lontana dall'essere stata raggiunta infatti non è solo una integrazione delle singole economie europee, come da ultimo il caso-Brexit rivela, ma utopica sembra persino una pur minima coerenza di comportamenti fra i Paesi dell'Eurozona nella messa in opera di politiche comuni, come quelle relative all'accoglienza e ripartizione dei profughi provenienti dal Medio Oriente. Critica verso il sistema democratico europeo Ad emergere in maniera sempre più chiara è l'incapacità da parte dei Paesi membri a definirsi praticamente come soggetto plurale e solidale, al modo di una costellazione federale di Stati dove ad essere in gioco non sono solo i singoli interessi regionali, ma anche la solidità dell'intero sistema comunitario. Non è un caso dunque se nel corso degli ultimi anni si è assistito ad una impennata della critica verso il sistema democratico europeo nel suo complesso, e questo non solo da parte del dibattito politico in senso stretto, ma anche all'interno della discussione teorica, come la proliferazione di titoli che includono la parola " democrazia " o " Europa "
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strisciarossa.it, 2018
Comunicazione politica, 2007
Published in: “History of Education & Children’s Literature”, I, n.1 (2006), pp. 287-313, 2006
Forme e modelli del rotocalco italiano tra fascismo e guerra, ed. by R. de Berti and I. Piazzoni, Proceedings of the conference (Milano, 2008), Milano, Cisalpino, 2009
mondoperaio, 2024
Politica.eu, ISSN 2421-4302, 2017
La pratica teorico-politica della rivista tra Ottocento e Novecento, a cura di Giovanni Campailla e Antonio Del Vecchio, Napoli: Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, 2021
Rivista di Scienze Sociali, 2013
Italica Belgradensia, 2014
Ǧihād. Definizioni e riletture di un termine abusato, . Ed. by Nicola Melis Patrizia Manduchi. Mondadori Università., 2019