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EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica¸ Ricostruttiva ed Estetica, 2012
Le labbra sono delle pieghe tri-tissutali muco-muscolo-cutanee mobili che chiudono in avanti la cavità orale. Benché la loro funzione principale sia sfinterica, le labbra costituiscono una regione fondamentale per l'estetica statica e dinamica del viso. Riparare le labbra è rispondere a questo doppio imperativo funzionale ed estetico. Sono state descritte numerose tecniche chirurgiche e, come avviene spesso in chirurgia plastica, non esiste una soluzione unica per ogni riparazione. Vi sono alcune indicazioni classiche e il chirurgo plastico deve conoscerne le principali. Dato che ogni caso è particolare, egli deve spesso adattare queste tecniche, combinarle o lasciare libero corso alla sua immaginazione e al suo senso artistico. Lo scopo è quello di arrivare al risultato ideale in funzione dell'eziologia, dell'estensione della perdita di sostanza e della disponibilità tissutale locale. La chirurgia delle labbra obbedisce a delle regole di base che garantiscono un risultato ottimale. Essa deve rispettare la giunzione muco-cutanea, le subunità estetiche e le commissure. La riparazione si basa, a volte, su una sutura semplice ma, il più delle volte, si devono realizzare dei lembi. Le procedure sono differenti per la correzione del labbro bianco, del labbro rosso e del labbro peloso. Si deve, però, sempre tenere a mente un principio basilare: riparare il labbro con del labbro.
Malattie dell’apparato respiratorio, 2006
I risultati delle nostre indagini dimostrano chiaramente la superiorirà delle tecniche d’indagine immunocitochimica sui metodi usati in precedenza. Le strutture nervose periferiche sono ben visibili con i markers strutturali (PGP 9.5, NSE oppure S-100) ed inoltre, l’utilizzo di marcatori funzionali (neuropeptidi, GAP-43) può fornire preziose indicazioni sul recupero funzionale nel corso della rigenerazione. Inoltre l’entità della reinnervazione e la distribuzione delle strutture immunoreattive sono molto simili nella cute trapiantata e nelle cicatrici, mentre la distribuzione delle terminazioni capsulate sembra essere differente: solo nelle biopsie di lembi a distanza è stato infatti possibile evidenziare corpuscoli a gomitolo semplice o corpuscoli di Meissner. Il recupero sensitivo osservato in seguito ad eventi traumatici o patologici è spesso incompleto od anomalo. Ciò è imputato alla mancata reinnervazione (e/o ad una reinnervazione non corretta) dei bersagli appropriati da part...
BOLLETTINO D'ARTE, Estratto dal Fascicolo N. 33-34-gennaio-giugno , 2017
La Rivista adotta un sistema di Peer Review. Spetta agli Autori dei vari articoli soddisfare eventuali oneri derivanti dai diritti di riproduzione per le immagini di cui non sia stato possibile reperire gli aventi diritto. È vietata qualsiasi forma di riproduzione non autorizzata. Per ogni controversia è competente il Foro di Roma. S O M M A R I O STÉPHANE VERGER: Du princeps mourant au défunt héroïsé: les métamorphoses d'un trône. 1 La situle Benvenuti d'Este, premier chef d'oeuvre de l'art des situles MARCO CAMERA: Una pisside stamnoide a figure nere dal deposito votivo 31 di piazza San Francesco a Catania GIUSEPPINA MONTEROSSO: Un'anfora e il suo doppio. Uno scambio al centro di una vicenda 43 antiquaria catanese LUCILLA DE LACHENAL: Di tre statue Giustiniani e della loro smarrita provenienza veliterna 53 GIAMPAOLO ERMINI: Un cancello trecentesco in ferro nel Duomo di Prato 61 PIA PALLADINO: Frammenti di un salterio tardogotico per San Sisto a Piacenza: 81 exempla per il rinnovamento liturgico di fine Quattrocento LUCIANO SERCHIA: La «settima porta. Qui trovasi una scultura marmorea del Signore e fondatore»: 97 documenti, nuove ipotesi e inediti sulle fasi costruttive e trasformative del Castello di Torrechiara FRANCESCO GATTA: Guido Reni e Domenichino: il ritrovamento degli 'Scherzi di amorini' 131 dai camerini di Odoardo e novità su due paesaggisti al servizio dei Farnese TOMMASO BORGOGELLI: Gregorio Preti: una nuova pala romana e altre aggiunte al suo catalogo 145 LUCA LEONCINI: Risonanze berniniane a Genova: i fratelli Schiaffino 155 e il 'Ratto di Proserpina' di Palazzo Reale ROBERTA PORFIRI: Novità su Pasqualino Rossi. La scoperta di una pala d'altare a Santa Balbina e il ritrovamento 169 di due quadri della collezione del marchese del Carpio Gaspar Méndez de Haro y Guzmán ANTONIO NAPOLITANO: La biblioteca agostiniana di San Giovanni a Carbonara e l'archetipo "stellare" 185 nella produzione di Ferdinando Sanfelice 33-34 GENNAIO-GIUGNO ANNO CII 2017 SERIE VII ARCHIVIO VALENTINA BALZAROTTI: Un nuovo documento per Pellegrino Tibaldi e le stanze di Bernardino Elvino 205 nella Camera Apostolica ALESSIA ULISSE: Novità sulla cappella del Presepe in Santa Maria della Pace: 209 un caso di committenza Caetani LA MEMORIA ISTITUZIONALE AMALIA PACIA: Ettore Modigliani, la mostra di Londra (1930) e la politica di acquisti di opere 215 per i musei italiani RICCARDO SALVATORI: Il Soprintendente Armando Ottaviano Quintavalle e l'accentramento 227 di opere d'arte nel Castello di Torrechiara durante la seconda guerra mondiale. Documenti e fonti dall'Archivio della Soprintendenza di Parma e Piacenza LIBRI GIORGIO ORTOLANI: recensione a F. ATHANASIOU, V. MALAMA, M. MIZA, M. SARANTIDOU, 247
2013
In patients affected by laryngeal cancer, the follow-up is particularly critical due to the high risk of locoregional recurrences and to the real possibility of salvage second treatment. The choice of a supracricoid partial laringectomy is driven by the possibility of prevent the alternative of a demolitive surgery. This procedure is a true organ preservation technique and avoids to the patient a permanent tracheotomy that definitely compromises his speech ability. The aim of this study was to evaluate the main factors related to the decannulation time after subtotal laringeal surgery and, thus, to determine which were the factors mainly in-volved in the subsequent recovery of the phonatory function by the patient.
Imaging del rachide, 2008
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia, 2014
Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi
I presupposti per l'impiego dell'aferesi nel trattamento del rigetto acuto del rene trapiantato mediato da anticorpi comprendono: a) la scarsa o assente efficacia della terapia antirigetto tradizionale, b) la prognosi sfavorevole per il trapianto e c) la necessità di rimuovere rapidamente dal circolo gli anticorpi, in attesa che gli interventi mirati a bloccarne la sintesi abbiano effetto. Tuttavia, nonostante l'aferesi sia utilizzata da diversi anni e la letteratura riporti un'ampia casistica, è ancora oggetto di discussione se questa abbia un ruolo nel trattamento del rigetto acuto del rene trapiantato. La ragione risiede nella mancanza di studi controllati di ampie dimensioni per l'obiettiva difficoltà che questa patologia comporta, nei diversi criteri utilizzati per la diagnosi di rigetto e nella variabilità degli schemi di trattamento e della terapia farmacologica utilizzati nei vari studi. Malgrado ciò, molti centri trapianto utilizzano attualmente l'af...
Treatment of posterior vaginal wall prolapse poses a challenging clinical problem owing to the coexistence of different pelvic floor disorders as well as the poor correlation between symptoms and clinical and radiological findings so that the anatomic restoration of pelvic organ does not produce necessarily an improvement of their function. This review is focused on the appropriate pre-operative assessment and the surgical options available for the rectocele and enterocele. The evaluation and treatment of posterior vaginal wall prolapse, as well as global pelvic floor dysfunction, needs to assume a specialist competence. The correct therapeutic planning is based on a multidisciplinary approach and on a combination of clinical, symptomatic and physiological data with those resulting from the impact that symptoms have on a patient's quality of life.
2012
Scopo: il nostro studio ha lo scopo di valutare il risultato clinico degli interventi chirurgici di cheratoplastica la-mellare anteriore profonda (DALK) secondo Trimarchi eseguiti con il trapano pre-settato. Materiali e metodi: il nostro studio ha valutato 19 pazienti affetti da cheratocono sottoposti a DALK manuale a secco secondo Trimarchi. Nel pre-operatorio sono state eseguite visita oftalmologica completa, topografia corneale e microscopia speculare endoteliale. Nel post-operatorio sono stati realizzati, con le stesse modalita, controlli di follow-up a 1, 3, 6, 12, e 24 mesi. Risultati: rispetto alla fase pre-operatoria la BCVA, per ciascun tempo del follow-up, mostra un notevole e progressivo miglioramento a partire gia dal 1° mese. Infatti, il valore medio dell’acuita visiva passa da 1.31/10±0.90/10 (pre-operatorio) a 7.15/10±1.99/10 (12° mese), con un incremento complessivo di 5.84/10. Il valore cilindrico medio varia da -2.46±2.34 D (pre-operatorio) a -3.26±1.78 D (12° mese...
EMC - Tecniche Chirurgiche Torace, 2011
I traumi toracici, patologia relativamente frequente e spesso grave, si definiscono come delle lesioni che interessano la parete e/o il contenuto viscerale del torace. Aperti o chiusi, i traumi gravi del torace possono alterare allo stesso tempo la funzione circolatoria e la funzione respiratoria. Il drenaggio pleurico resta il gesto iniziale e fondamentale della gestione di questi traumi, di cui riassume spesso il trattamento. Le indicazioni al trattamento chirurgico sono variabili, basate su alcuni elementi clinici, radiologici ed ecografici, e, soprattutto, sono in funzione dell'evoluzione clinica di questi pazienti. I feriti la cui emodinamica è instabile devono, in linea generale, beneficiare di un accesso chirurgico in urgenza senza un complemento di indagini. Nei feriti stabili, il bilancio si basa su una radiografia del torace, su un'ecografia, sul drenaggio pleurico e sulla TC del torace. Un accesso chirurgico precoce è indicato in presenza di un emotorace iniziale abbondante e/o persistente, di lesioni importanti della parete toracica e di una lesione tracheobronchiale e in caso di sospetto di ferita cardiaca o dei tronchi sovraortici e di una lesione diaframmatica o dell'esofago. Può anche essere indicato secondariamente, davanti a un emotorace mal drenato, a una comparsa di bolle persistente e a un piotorace, o per la rimozione di un corpo estraneo. L'avvento, da una quindicina di anni, della videochirurgia, così come delle tecniche endovascolari, ha modificato un po' le indicazioni e le modalità di gestione di questi traumi.
2012
Capparoni, scoprirà nel 1910 nella Biblioteca Casanatense di Roma: un manoscritto della seconda metà del 1200 contenente testi di medicina e chirurgia dei più celebri autori del Medioevo quali Ruggero di Frugardo, Albucasis, Bingezla, Rhazes, Gentile da Foligno. Questo codice ha, negli spazi bianchi, annotazioni di colui che ne era il proprietario, la sua firma e la data del 1384. Chi lo possedeva era un certo Maestro Berardo di Maestro Cambio di Poggio di Croce, il primo chirurgo preciano documentalmente conosciuto" [G. F. CRUCIANI, La chirurgia preciana, pp. 93-96, in A. PIERETTI, (a cura di) Presenze filosofiche in Umbria II. Dal Medioevo all'età contemporanea, Milano, Mimesis, 2012].
Il lavoro esamina i passaggi qualificanti dell'Orestis Tragoedia di Draconzio, dove il personaggio è descritto in preda al 'furor' del rimorso e perseguitato dagli spettri prima della madre Clitemnestra, poi anche da quello del padre Agamennone. L'analisi rivela l'attenzione e la particolare cura con cui Draconzio ha cercato di amplificare la sintetica narrazione virgiliana, modello primario della storia.
Cozza F., 2021, Fare Archeologia. Etnografia delle pratiche ricostruttive, Roma, CISU., 2021
Frutto di una ricerca sul campo condotta dentro e fuori alcuni cantieri di scavo archeologico di Roma e del Lazio, il volume descrive il senso delle pratiche ricostruttive a partire dalle articolazioni che questa può assumere durante la vita quotidiana di tirocinanti, ricercatori e ricercatrici di archeologia classica. Anche facendo tesoro delle storie di vita, l’etnografia attraversa le esperienze ordinarie di alcuni giovani archeologi passando in rassegna la scelta di intraprendere gli studi, gli effetti che tale percorso riveste nella vita privata e nel luogo in cui vivono, nonché il senso che attribuiscono alle vestigia dell’antica Roma. Successivamente la ricerca si sposta dentro il cantiere di scavo e ne esplora l’organizzazione, le pratiche ricostruttive ed i relativi conflitti facendo emergere temi, problemi e contraddizioni che intrecciano il piano individuale con quello collettivo, il piano istituzionale con quello privato. Il volume vuole offrire uno spaccato delle pratiche e dei valori, delle speranze e dei timori che caratterizzano specialmente la generazione dei nati tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Duemila. Forme di vita che mettono in evidenza alcuni assetti politici, sociali ed economici dell’Italia contemporanea.
unpublished , published in english in Rivista di Filosofia, 2013 Lezione Giulio Preti, Universtà degli Studi di Pavia
in C. Casi (ed.), Il mare degli antichi, Pitigliano 2010, pp. 193-232, 2010
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