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2011, Quaderni Asiatici
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English Abstract Version “It's not the city that makes the African, but it's the African who ma the city". African cities are poorly studied by historians who did privilege rural African studies. Sub-Saharan cities show both social and spacial dynamics which did certainly precede the European presence. These dynamics explain themselves in urbanization processes not necessarily linked to economic, industrial and social issues. Tradition and modernity co-exist, they are parts of constant modification processes. The numerous communities which gradually contributed to the ...
Pubblicato in "inTrasformazione. Rivista di Storia delle Idee", IV (2015), 2, pp. 20-24.
2016
In the last few decades, Pentecostalism has dramatically grown and spread worldwide. Currently it is the fastest-growing Christian movement. It is spreading mainly in urban areas, even though one can find it also in the rural ones. One of the leading factors, among others, which are pivotal for its development and spread is the flexibility of the idiom, which allow it to be consistent with the local contexts. Many scholars in the recent years have highlighted the nexus between neo-liberal perspective and Pentecostal doctrine, preaching and practices. Starting from the articles published in this section, the paper wants to resonate on the topics outlined above, focusing mainly on urban areas.
in A. Bottani and R. Davies (eds.), Ontologie regionali, Milan, Mimesis, 2007
Italian translation of "Boundary [SEP]"
Migrations reveal several features of the social, political, cultural and symbolical reality of the globalized world. From a purely political point-of-view they touch a raw nerve of liberal democracies: the tension existing between the adherence to the universal values of liberalism and the democratic sovereign's discretion concerning admission policies.Such tension seems to make any commitment in favour of migrant's human rights unrealistic.The present article supports the argument that only the harmonization of migration policies that implies a cooperative and multilateral approach between the involved states can make the mobility practices carried out by they who try to cross their boundaries less dramatic.
Ai confini del corpo ella Grecia antica nacque il desiderio di studiare il corporeo come segno del comportamento. Un breve trattato composto da due seguaci di Aristotele (e creduto sino all'Ottocento opera autorevole del filosofo greco) definisce fisiognomica questa analisi psicosomatica, precisando il canone cui essa si riferisce: il corpo migliore sia dal punto di vista fisico (perché bello o kalòs) sia da quello etico (perché buono o agathòs) è caratterizzato dalla mesòtes, cioè dalla medietà, in quanto la virtù sta nel mezzo mentre ogni estremo rappresenta un vizio. In rapporto a questa misura la Fisiognomica pseudoaristotelica descrive una ventina di tipi lontani dalla media (tra i quali il codardo, l'ottuso, lo sfrontato, il cinedo, l'arcigno, l'irruento, il dissimulatore, il meschino, e così via) che presentano tratti fissi ben marcati che possono essere messi a confronto con il corpo degli animali e dei popoli stranieri. Chi, ad esempio, possiede pelle scura, occhi scuri e capelli crespi, assomiglia a egiziani ed etiopi che sono vili, paurosi, timorosi; 1 questo pregiudizio non viene meglio specificato, ma sembra di capire che alcuni tratti somatici, differenti dalla normalità ellenica, spieghino i comportamenti poco onorevoli dei barbari. Ha origine allora quello che negli anni Sessanta del Novecento lo storico dell'arte Ernst Gombrich 2 ha definito l'errore duplice della fisiognomica: la catalogazione estetica di immagini stereotipiche del corporeo e il pregiudizio etico, rigido e schematico, sui caratteri. Anche per questa semplicità il testo aristotelico, tradotto in latino nella prima metà del Duecento, costituisce la fonte autorevole e dichiarata di una serie numerosa di successivi testi di fisiognomica che risultano organizzati più o meno allo stesso modo: analisi delle parti del corpo, paragone con gli animali, significato morale, scelta di alcune sezioni rilevanti per delineare un carattere o un tipo verosimile. In Italia, alla fine del Cinquecento, il testo aristotelico, insieme ad altri scritti medici e fisiognomici, classici e medioevali, costituisce il punto di partenza per un'opera straordinariamente importante dal punto di vista teorico, il De humana physiognomonia (1586, tradotto in volgare dopo qualche anno con il titolo Della fisonomia dell'uomo) del mago e scienziato napoletano Giambattista Della Porta (1535-1610), che sintetizza il sapere fisiognomico antico, rafforzando il paragone tra uomo e animale anche grazie ad una serie di immagini che hanno contribuito alla fortunata ricezione europea dell'opera. Inoltre, Della Porta sottolinea il rapporto tra la fisiognomica e la medicina degli umori, quella che egli conosce anzitutto attraverso due medici greci, Ippocrate (vissuto tra V e IV sec. a.C.) e Ga
211 Per una identità culturale del confine Sara Bonfili 225 Il "bassomondo" di Cavazzoni e il "silenzio" dell'aldilà di Benati: quando il confine non c'è, e si racconta Antonella Gargano 239 Soglie Anna Maria Carpi 251 I confini dell'immaginazione. Il caso del Guiscardo di Kleist Graciela N. Ricci 257 "Il Congresso del Mondo": i confini paradossali di Jorge L. Borges Sigurd Paul Scheichl 283 Pierre Kretz' Le gardien des âmes-Roman einer Grenzregion Hans-Günther Schwarz 301 "Diabolische und verderbliche Enthemmung": "aufgehobene Grenzen" in Thomas Manns Doktor Faustus Maria Paola Scialdone 315 L'estetica del confine nell'opera di Theodor Fontane. Appunti per una rilettura di Effi Briest tra medium letterario e filmico Giampaolo Vincenzi 343 L'esperienza del confine nel "primo" Girondo Giorgio Cipolletta 361 Translingua. La gelosia delle lingue polifoniche di Adrian Bravi 389 Abstract «HETEROGLOSSI...
le incredibili avventure di una finanza patafisica dal 1968 a oggi 88 Chiara Guerzi Il tardogotico estense tra critica e mercato dell'arte 118 Giulio Zavatta «Tiziano?», «Correggio?». Due expertises di Ludwig Baldass e Roberto Longhi nell'archivio di Antonio Morassi 131 Andrei Bliznukov Ludovico Mazzolino alla prova del mercato d'arte, novecentesco e non solo 139 Valentina Rossi Una breve indagine sul mercato dell'arte. Interviste alle tre direttrici delle fiere italiane di arte contemporanea: Ilaria Bonacossa, Adriana Polveroni e Angela Vettese Ricerche di S/Confine, vol. VIII, n. 1 (2017) -www.ricerchedisconfine.info I Federica Veratelli Editoriale Da tempo, la rivista Ricerche di S/Confine ambisce a divenire strumento di raccordo tra le diverse anime dell'Unità di Arte, Musica e Spettacolo del DUSIC (Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali) dell'Università di Parma. Attraverso un approccio multidisciplinare, l'interesse della rivista è volto alla creazione di mappe, che con uno sguardo attento al passato, siano in grado di veicolare inedite interpretazioni del presente in diversi ambiti delle scienze umane. Animato da queste premesse è anche questo ultimo numero, dedicato alla storia del mercato dell'arte in Italia. Come testimoniato da una bibliografia complessa e stratificata, si tratta di un ambito ormai storicizzato e materia d'interesse sia per gli storici dell'arteai quali si apre un mondo di oggetti diversificato nelle forme e nei contenuti -, sia per gli storici tout court, della cultura, dell'economia, della legislazione, antropologi e sociologi, che ne osservano valori, modelli, significati e atteggiamenti. Alla complessità degli approcci dalle declinazioni più ampie dei consumption studies, del mercato del lusso e nella sua accezione global -, corrisponde una moltiplicazione dei contesti, che emerge sin dalle analisi condotte sulla prima età moderna. Come osserva Guido Guerzoni in Apollo e Vulcano. I mercati artistici in Italia, 1400-1700 (2006), già le corti nord-italiane del Rinascimento costituiscono degli osservatori interessanti, in grado di evocare, non un'unica realtà, ma una costellazione di «organismi vivi», in grado di seguire l'evoluzione di molte variabili, da quelle anagrafiche a quelle politiche (Guerzoni 2006, p. 136). Ecco che l'uso della parola mercato declinato al plurale, mercati, si impone, sin dalla prima modernità, come condizione necessaria per inquadrare una pluralità di situazioni, «una conventio ad includendum, capace di ricomprendere fenomeni eterogenei, analizzabili con metodi che colgono gli elementi distintivi delle diverse forme di governo delle transazioni», oltre alla necessità di estendere il perimetro della ricerca a tipologie di beni e servizi che trascendono la classica triade delle arti del disegno vasariana: la pittura, la scultura
Confini. Viaggi nell'arte contemporanea, 2022
ISBN 9788874903238 __ "Confini. Viaggi nell'arte contemporanea" di Giorgio Bacci _ Postmedia Books 2022
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Storicamente, il rapporto tra la cittadinanza e i confini si è declinato attraverso una pluralità di condizioni soggettive che, a loro volta, non hanno seguito trame lineari nella definizione di un modello univoco di appartenenza alla comunità politica. Eppure, come è stato sottolineato da Pietro Costa, «È [...] difficile pensare all'appartenenza di qualcuno a qualcosa (a una comunità a un'organizzazione politica) senza immaginare contestualmente un criterio di separazione, di precisazione di confini». 1 É, dunque, la funzione che il confine svolge nel definire necessariamente un «dentro» e un «fuori» 2 rispetto alla comunità di riferimento a conferirgli quel carattere di «istituzione di istituzioni» 3 -per usare le parole di Étienne Balibar -per cui assume una condizione «quasi-trascendentale» 4 , la quale supera la contingenza storica in cui esso è di volta in volta calato. Si tratta di una funzione ambivalente, che lo stesso Balibar ha reso attraverso l'efficace espressione del confine quale «condizione non-democratica della democrazia» 5 per sottolineare come, sul confine, siano perennemente all'opera i due opposti paradigmi della costruzione del politico e dello straniero; quello della definizione dell'identità collettiva e della differenziazione tra noi e loro.
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Bollettino della Società Geografica Italiana
Pólemos: Materiali di filosofia e critica sociale, Numero 2, 2018, dicembre, 161–173. , 2019
Confini e sconfinamenti, 2022
New Covenant Publications International, 2020
Società e storia, 2012