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2015, Education Sciences Society
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h e organicistic thinking that characterized the era of Bildung has not disappeared, but it has continued to develop and today it is experiencing a profound rethinking with the epistemology of complexity. h is latter allows to credit the idea of the work of art as a living form, as an organism capable of composing, in an harmonic structure, the dense network of relationships and contrasts that characterize the human experience, intensifying this one and encouraging the development of thought. h e paper aims at highlighting how the thought of complexity allows to redei ne the themes of the Bildung period and how, now as at that time, the organicistic thought appears the most suitable to combine science and humanism, restoring value to the ethical and educational dimension of the aesthetic experience. Riassunto: Il pensiero organicistico che aveva caratterizzato l'epoca della Bildung non è scomparso, ma ha continuato a svilupparsi e oggi sta conoscendo un profondo ripensamento con l' epistemologia della complessità. Questa permette di riaccreditare l'idea dell' opera d'arte come una forma vivente, come un organismo capace di comporre in una struttura armonica la i tta rete di rapporti e contrasti che caratterizzano l'esperienza umana, intensii candola e incoraggiando lo sviluppo del pensiero. Il contributo si propone di evidenziare come il pensiero della complessità permetta di ridei nire i temi cari al periodo della Bildung e come, ora come allora, il pensiero organicistico appaia il più idoneo per conciliare scienza e umanesimo, riavvalorando la dimensione etica ed educativa dell' esperienza estetica.
h e organicistic thinking that characterized the era of Bildung has not disappeared , but it has continued to develop and today it is experiencing a profound rethinking with the epistemology of complexity. h is latter allows to credit the idea of the work of art as a living form, as an organism capable of composing, in an harmonic structure, the dense network of relationships and contrasts that characterize the human experience, intensifying this one and encouraging the development of thought. h e paper aims at highlighting how the thought of complexity allows to redei ne the themes of the Bildung period and how, now as at that time, the organicistic thought appears the most suitable to combine science and humanism, restoring value to the ethical and educational dimension of the aesthetic experience. Riassunto: Il pensiero organicistico che aveva caratterizzato l'epoca della Bildung non è scomparso, ma ha continuato a svilupparsi e oggi sta conoscendo un profondo ripen-samento c...
Studi sulla Formazione, 2014
Dell'utopia romantica A maneggiare oggi il termine estetica si corrono molti rischi indubbiamente. E non solo riguardo al significato che questo termine porta ambiguamente con sé ma anche per l'insidia morale che esso implica di fronte agli imperativi dell'etica, da sempre, almeno sul fronte educativo, privilegiata rispetto ad esso. Un altro rischio tuttavia è insito nella problematicità del termine stesso che, a seconda che se ne privilegi l'interpretazione filosofica o artistica o puramente fisica, conduce in luoghi molto diversi. E, a sua volta, anche ciascuna delle accezioni sopracitate può condurre in luoghi molto diversi. Oggi si usa il termine estetica come contenitore per ragionamenti che possono riguardare il design di un autoveicolo, un linguaggio specialistico, una filosofia delle forme e così via. Occorre dunque cercare di fissare alcuni elementi di orientamento in un'epoca al tempo stesso così apparentemente devoluta all' estetica eppure al tempo stesso così poco preoccupata per esempio di un'educazione estetica, come a suo tempo lo erano state civiltà o grandi movimenti culturali. La verità è che nell'epoca del "mostruoso", come l'ha ben definita Peter Sloterdijk 1 , riferendosi a una tendenza sempre più pronunciata verso forme di vita ma anche verso forme espressive sempre più smisurate e disarmoniche, richiamarsi ad una preoccupazione estetica appare da un lato incredibilmente urgente e, al temo stesso, incredibilmente complesso. Ed etico. Il dominio incontrastato o debolmente contrastato della cinica ragione tecnica e dei suoi calcoli ha sempre più posto fuori gioco, fuori orizzonte, fuori epoca addirittura, i diritti analogici del mondo. La struttura analogica del tutto, quella appunto guidata da relazioni di ordine estetico, di affinità, di corrispondenza, di armonia. Ma ancor più ciò che le soggiace, cioè a dire il legame sottile, di influenzamento simbolico, di consonanza qualitativa tra le sostanze e gli esseri. Tutto questo, ampiamente sconfitto da una ragione tesa soltanto a rendere conto del dominio del disponibile e della sua razionalizzazione più redditizia, ha posto definitivamente nell'angolo l'attenzione estetica,
L’educazione come tutela della vita. Riflessioni e proposte per un'etica della responsabilità umana, 2022
In queste pagine si riflette sulla necessità di una rivoluzione epistemologica in senso relazionale, che consenta, aldilà dell’approccio dicotomico e riduzionista, la valorizzazione delle reliance intra e iner-umane, tra uomo e natura, logos e mythos. L’ipotesi è che una maggiore integrazione dell’approccio estetico – capace di superare le opposizioni e praticare i sentieri dell’unità – nelle modalità di conoscenza e relazione permetta tale rivoluzione e di coltivare, quindi, l’essere-in-relazione. Massullo, C., Coltivare l’essere-in-relazione. La modalità estetica come via alla complessità, in Ladogana, M., Parricchi, M. (a cura di), L’educazione come tutela della vita. Riflessioni e proposte per un'etica della responsabilità umana, Città di Castello (PG), Zeroseiup, 2022, pp. 87-93.
Riassunto. Sono presentati alcuni aspetti del modello dissipativo quantistico del cervello traendo spunto dalla trama del film Transeuropae Hotel di Luigi Cinque. Il cervello è descritto come un sistema aperto, in continuo scambio con l'ambiente in cui è inserito. Nel modello, come nel film, antinomie quali informazione/conoscenza e sentire/sapere si dissolvono nell'esperienza estetica, la connessione favorevole tra "me e l'oggetto", che caratterizza la nostra dimensione esistenziale.
Arabeschi , 2016
Nell'aprile di quest'anno, presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, si è tenuto un convegno di due giorni dedicato alla rappresentazione del viaggio nella storia delle arti. L'appuntamento-dal titolo dantesco "Nel mezzo del cammino. Il viaggio come esperienza estetica" e curato dal docente cafoscarino Marco Dalla Gassa-ha visto studiosi di letteratura, cinema, teatro, musica, storia delle arti, architettura interrogarsi e dialogare sulle arti odeporiche, alla ricerca di pratiche comuni e specificità espressive. Qui di seguito pubblichiamo una piccola parte degli esiti di quella due giorni a cura dei dottorandi della Scuola dottorale inter-ateneo di Storia delle arti di Venezia e Verona. Si potrà leggere un breve report delle relazioni proposte dagli studiosi, in modo da trovare traccia di contenuti e approcci disciplinari proposti, spesso tra loro complementari; un'intervista a Enrico Menduni sul suo ultimo lavoro intitolato "Andar per treni e stazioni" (Il Mulino, 2016) e due saggi, che recuperano parzialmente due relazioni del convegno, uno dedicato alle trasformazioni urbane imposte dal turismo di massa a Barcellona, tra sussulti d'arte e ri-pianificazione delle abitudini di vita, l'altro dedicato alle vicende e alle opere di alcuni scrittori inglesi che hanno attraversato l'Asia centrale tra Otto e Novecento. #1 Nel mezzo del cammino. Il viaggio come esperienza estetica di Victoria Streppone Dall' 11 al 13 aprile 2016 si è tenuto a Venezia, nella sede centrale dell'Università Ca' Foscari, il convegno Nel mezzo del cammino. Il viaggio come esperienza estetica. L'evento, che ha coinvolto e facilitato lo scambio fra diverse discipline, è stato curato da Marco Dalla Gassa, docente di 'Storia e critica del cinema' e autore di un recente studio sui film di viaggio, in collaborazione con la Scuola dottorale di 'Storia delle arti' e il Dipartimento di 'Filosofia e Beni culturali' dell'ateneo veneziano. Il convegno-a cui si sono aggiunti in quegli stessi giorni in altri luoghi della città lagunare presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche e incontri con scrittori di viaggio-è nato come momento di condivisione trasversale e interdisciplinare attorno alla rappresentazione e all'immaginario del viaggio nei principali sistemi espressivi, alla ricerca di non sempre immediate prossimità tra un linguaggio e l'altro, tra esperienze odeporiche vissute nel recente passato e altre più lontane nel tempo. Qui di seguito presentiamo una parziale carrellata delle sollecitazioni emerse durante il convegno, che ha visto partecipare sia studiosi affermati, sia dottorandi e post-dottorandi alle loro prime esperienze di dialogo accademico.
Vedere la complessità significa costruire uno spazio aperto transdisciplinare dove idee, concetti, metodi e stili si incrociano per descrivere e gestire le emergenze della conoscenza. Le teorie stesse sono dunque ponti emergenti tra l'osservatore e il mondo. Da questa prospettiva, compito cognitivo e responsabilità etica della descrizione del mondo si scoprono aspetti inscindibili di un unico atto epistemico.
In realtà, il padre del pensiero estetico è stato il primo ad adoperare la parola "estetica"-dal greco "aísthesis" che significa sensibilità-per definire «la scienza della conoscenza sensibile», intesa come "gnoseologia inferiore", mentre, si deve a Giambattista Vico, la nota "degnità", secondo cui «gli uomini prima sentono senza avvertire, dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura», in cui il filosofo napoletano ha riconosciuto «il principio delle sentenze poetiche, che sono formate con sensi di passioni e di affetti, a differenza delle sentenze filosofiche, che si formano dalla riflessione con raziocinii». A.G.
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Esperienza Estetica - Berleant nell'epoca della generazione liquida, 2022
Rivista di Estetica, 2022
L'Impresa - Gruppo Sole 24 Ore, 2013
Antonio Banfi, Emanuele Stolfi, Massimo Brutti (cur.), Dall’esegesi giuridica alla teoria dell’interpretazione: Emilio Betti (1890-1968), coll. «La cultura giuridica. Testi di scienza, teoria e storia del diritto», 8, Roma TrE-Press, Roma, 2020
Pier Luigi Capucci, Simonetta Simoni (a cura di), Arte e complessità, Ravenna, Noema, 2018
2CO. COmmunicating COmplexity. 2013 Conference Proceedings
Lo Sguardo. Rivista di Filosofia, n. 8, 2012 (I)
Scienze del Territorio. Rivista della Società dei Territorialisti (co-authored with Gian Pietro Brogiolo), 2017
Studi Di Estetica, 2015
Letteratura e pensiero ( n. 8, Aprile - giugno)., 2021
Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell’estetico, 2010